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Forumer storico
Elezioni 4 marzo 2018, i seggi assegnati alla Camera dei deputati Elezioni 4 marzo 2018,
Governo alternativo o elezioni anticipate? Quali alleanze? La maggioranza è un calcolo matematico
La XVIII legislatura della Repubblica Italiana è stata condizionata dalla Legge elettorale Rosatellum. Dalle urne, lo scorso 4 marzo 2018, è uscito un paese diviso in tre: centrodestra, Cinquellestelle e centrosinistra.
Senza maggioranza, i partiti hanno tentato delle possibili alleanze culminate con l'accordo di un governo gialloverde (M5S e Lega). Ora che quell'esperienza è terminata, la Costituzione impone al Capo dello Stato una nuova verifica di un'eventuale maggioranza in Parlamento (è ciò che sta avvenendo in questi giorni concitati) oppure il voto Tweet 26 agosto 2019 È un puro calcolo matematico a determinare la maggioranza in Parlamento.
Programmi, ministri e premier sono secondi.
È il caso delle elezioni del 4 marzo 2018, si è votato con la Legge Rosati, con le urne che hanno restituito un'Italia instabile schierata su tre poli: centrodestra, Cinquellestelle e centrosinistra. I pentastellati sono stati il partito più votato, mentre il centrodestra unito, seppur vincitore delle elezioni in coalizione, non ha ottenuto la maggioranza né al Senato (137 senatori) né alla Camera (265 deputati). Segue il Partito Democratico. Senato: maggioranza assoluta 161 scranni - Centrodestra: 137 senatori - Movimento 5 Stelle: 112 - Centrosinistra: 60
Camera: maggioranza assoluta 316 scranni - Centrodestra: 265 deputati - Movimento 5 Stelle: 227 - Centrosinistra: 122 Indicata dopo le consultazioni come l'unica via possibile post voto, la XVIII legislatura della Repubblica Italiana è iniziata con un contratto tra M5S-Lega.
Soltanto 14 mesi di governo, dei cinque anni previsti, conclusi con le dimissioni del premier Giuseppe Conte. Ma prima di ricorrere alle urne, occorre verificare l'esistenza di un'altra possibile maggioranza in Parlamento. Lo ha spiegato chiaramente - citando la Costituzione - in apertura delle nuove consultazioni il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Qualcosa rispetto allo scorso anno è cambiato. I democratici, guidati dal segretario Nicola Zingaretti, potrebbero convergere a un governo giallorosso, Partito Democratico-M5S, altrettanto legittimo come il precedente.
Plausibile, c'è una trattativa in corso con il leader Luigi Di Maio, almeno quanto il colpo di scena che vedrebbe tornare a Palazzo Chigi di nuovo pentastellati e leghisti. Lo vorrebbe Matteo Salvini e parte del Movimento.
Altre possibili convergenze non sembrano esistere.
Ecco i dati completi della ripartizione dei 315 seggi al Senato dove è richiesta una maggioranza assoluta di 161 scranni.
Il centrodestra ha ottenuto 137 senatori - Lega: 58 seggi - Forza Italia: 58 - Fratelli d'Italia: 16 - Noi con l’Italia - Udc: 5
Il Movimento 5 Stelle: 112
Il Centrosinistra: 60 - Pd: 54 - SVP - PATT: 3 - +Europa: 1 - Civica Popolare - Lorenzin: 1 - Italia Europa Insieme: 1 Liberi e Uguali: 4 MAIE (Movimento Associativo Italiani all'Estero): 1 USEI (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): 1
Ecco i dati completi della ripartizione dei 630 seggi alla Camera dove è richiesta una maggioranza assoluta di 316 scranni.
Il centrodestra ha ottenuto 265 deputati: - Lega: 124 seggi - Forza Italia: 106 - Fratelli d’Italia: 31
Il Movimento 5 Stelle: 227
Il Centrosinistra: 122 - Pd: 112 - SVP - PATT: 4 - +Europa: 3 - Civica Popolare - Lorenzin: 2 - Italia Europa Insieme: 1 Liberi e Uguali: 14 seggi MAIE (Movimento Associativo Italiani all'Estero): 1 USEI (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): 1
Tutti i dati indicati si riferiscono al voto uscito dalle urne del 4 marzo 2018. L'attuale assetto parlamentare ha subito delle modifiche per via dei fuoriusciti dai gruppi parlamentari.
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Governo alternativo o elezioni anticipate? Quali alleanze? La maggioranza è un calcolo matematico
La XVIII legislatura della Repubblica Italiana è stata condizionata dalla Legge elettorale Rosatellum. Dalle urne, lo scorso 4 marzo 2018, è uscito un paese diviso in tre: centrodestra, Cinquellestelle e centrosinistra.
Senza maggioranza, i partiti hanno tentato delle possibili alleanze culminate con l'accordo di un governo gialloverde (M5S e Lega). Ora che quell'esperienza è terminata, la Costituzione impone al Capo dello Stato una nuova verifica di un'eventuale maggioranza in Parlamento (è ciò che sta avvenendo in questi giorni concitati) oppure il voto Tweet 26 agosto 2019 È un puro calcolo matematico a determinare la maggioranza in Parlamento.
Programmi, ministri e premier sono secondi.
È il caso delle elezioni del 4 marzo 2018, si è votato con la Legge Rosati, con le urne che hanno restituito un'Italia instabile schierata su tre poli: centrodestra, Cinquellestelle e centrosinistra. I pentastellati sono stati il partito più votato, mentre il centrodestra unito, seppur vincitore delle elezioni in coalizione, non ha ottenuto la maggioranza né al Senato (137 senatori) né alla Camera (265 deputati). Segue il Partito Democratico. Senato: maggioranza assoluta 161 scranni - Centrodestra: 137 senatori - Movimento 5 Stelle: 112 - Centrosinistra: 60
Camera: maggioranza assoluta 316 scranni - Centrodestra: 265 deputati - Movimento 5 Stelle: 227 - Centrosinistra: 122 Indicata dopo le consultazioni come l'unica via possibile post voto, la XVIII legislatura della Repubblica Italiana è iniziata con un contratto tra M5S-Lega.
Soltanto 14 mesi di governo, dei cinque anni previsti, conclusi con le dimissioni del premier Giuseppe Conte. Ma prima di ricorrere alle urne, occorre verificare l'esistenza di un'altra possibile maggioranza in Parlamento. Lo ha spiegato chiaramente - citando la Costituzione - in apertura delle nuove consultazioni il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Qualcosa rispetto allo scorso anno è cambiato. I democratici, guidati dal segretario Nicola Zingaretti, potrebbero convergere a un governo giallorosso, Partito Democratico-M5S, altrettanto legittimo come il precedente.
Plausibile, c'è una trattativa in corso con il leader Luigi Di Maio, almeno quanto il colpo di scena che vedrebbe tornare a Palazzo Chigi di nuovo pentastellati e leghisti. Lo vorrebbe Matteo Salvini e parte del Movimento.
Altre possibili convergenze non sembrano esistere.
Ecco i dati completi della ripartizione dei 315 seggi al Senato dove è richiesta una maggioranza assoluta di 161 scranni.
Il centrodestra ha ottenuto 137 senatori - Lega: 58 seggi - Forza Italia: 58 - Fratelli d'Italia: 16 - Noi con l’Italia - Udc: 5
Il Movimento 5 Stelle: 112
Il Centrosinistra: 60 - Pd: 54 - SVP - PATT: 3 - +Europa: 1 - Civica Popolare - Lorenzin: 1 - Italia Europa Insieme: 1 Liberi e Uguali: 4 MAIE (Movimento Associativo Italiani all'Estero): 1 USEI (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): 1
Ecco i dati completi della ripartizione dei 630 seggi alla Camera dove è richiesta una maggioranza assoluta di 316 scranni.
Il centrodestra ha ottenuto 265 deputati: - Lega: 124 seggi - Forza Italia: 106 - Fratelli d’Italia: 31
Il Movimento 5 Stelle: 227
Il Centrosinistra: 122 - Pd: 112 - SVP - PATT: 4 - +Europa: 3 - Civica Popolare - Lorenzin: 2 - Italia Europa Insieme: 1 Liberi e Uguali: 14 seggi MAIE (Movimento Associativo Italiani all'Estero): 1 USEI (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): 1
Tutti i dati indicati si riferiscono al voto uscito dalle urne del 4 marzo 2018. L'attuale assetto parlamentare ha subito delle modifiche per via dei fuoriusciti dai gruppi parlamentari.
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