Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (1 Viewer)

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Forumer storico
A mio parere.. impossibile concludere che "il debito pubblico greco e' sostenibile"... senza averlo prima ristrutturato, riducendone l'onere.
Resta da vedere se possibile giungere a tale risultato tramite una versione riveduta, e meno generosa, della "ristrutturazione IIF", mantenendola formalmente volontaria... o passare ad un default breve, ma coercitivo.

Ovviamente, le opinioni in materia divergono.. e la minaccia di un default coercitivo può servire a farne accettare uno pesante.. ma "volontario"...

Concordo:
I casi sono due:
1) O è tutta una manfrina politica poichè a fronte di oneri più grandi a livello pubblico, per sostenere una Grecia con una situazione peggiore delle aspettative, si deve portare per così dire, formalmente "la testa delle banche su un piatto d'argento" e allora potrebbero bastare anche estensioni dello swap per gli anni lasciati fuori dall'attuale piano. Tanto per poter dire di aver fatto portare più titoli in genere delle banche a ristrutturazione.

2) Oppure ci si sta realmente e in buona fede preoccupando della sostenibilità secondo i parametri di debt/pil e delle esigenze di cassa dei prossimi anni.
In tal caso non è di alcun sollievo estendere i titoli coinvolti in questo swap.
L'unica cosa da fare è ridurre l'ammontare totale del debito e gli esborsi dei prossimi 10 anni. Il punto è...con un sacrificio volontario sempre più simile a un default in piena regola, che vantaggio avrebbero le banche ad aderire piuttosto che pretendere un default formale dove forse qualcuna avrebbe pure la copertura a mezzo CDS.
 
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GiveMeLeverage

& I will remove the world
Concordo:
I casi sono due:
1) O è tutta una manfrina politica poichè a fronte di oneri più grandi a livello pubblico, per sostenere una Grecia con una situazione peggiore delle aspettative, si deve portare per così dire, formalmente "la testa delle banche su un piatto d'argento" e allora potrebbero bastare anche estensioni dello swap per gli anni lasciati fuori dall'attuale piano. Tanto per poter dire di aver fatto portare più titoli in genere delle banche a ristrutturazione.

2) Oppure ci si sta realmente e in buona fede preoccupando della sostenibilità secondo i parametri di debt/pil e delle esigenze di cassa dei prossimi anni.
In tal caso non è di alcun sollievo estendere i titoli coinvolti in questo swap.
L'unica cosa da fare è ridurre l'ammontare totale del debito e gli esborsi dei prossimi 10 anni. Il punto è...con un sacrificio volontario sempre più simile a un default in piena regola, che vantaggio avrebbero le banche ad aderire piuttosto che pretendere un default formale dove forse qualcuna avrebbe pure la copertura a mezzo CDS.

La posizione negoziale delle banche è piuttosto fragile al momento, dato che devono sperare nell'intervento pubblico per scongiurare l'effetto contagio e per assicurare il funzionamento del mercato interbancario.
Ovviamente cercano di non farsi sottrarre il regalo rappresentato dalla proposta i swap, ma questa è una partita in cui non hanno assi da giocare.
Possono invitare al rispetto dei patti, ma non possono minacciare "rispettate i patti altrimenti..."
 

giub

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dal 3d perpetue:

Crisi dell’euro: domande & risposte
È vero che il debito greco è insostenibile e non può essere rimborsato? Sì. Il rapporto di indebitamento è pari quasi al 160% del PIL e continua a crescere, con promesse di misure di au- sterità non del tutto mantenute e un’economia in profonda recessione. Il secondo pacchetto di supporto alla Grecia concordato a luglio prevede un taglio del 21% (finora tre quarti degli erogatori si sono detti favorevoli alla proposta), ma i mercati scontano un taglio del 60% circa e, a nostro parere, è proprio ciò che serve adesso.
La Grecia ha bisogno di tagliare il 60% del proprio debito, ma come fare in pratica? Prima possibilità: il FMI e l’UE, che attualmente finanziano il governo greco in base al programma di prestiti concordato nel maggio 2010, si rendono conto che i tagli al deficit non hanno registrato progressi e rifiutano di erogare una delle tranche del finanziamento (con scadenza ogni 3 mesi), la- sciando la Grecia nell’impossibilità di pagare gli stipendi/le pensioni o i rimborsi/interessi sul debito. Parallelamente, la BCE e i governi predispongono delle misure per cercare di limitare il contagio (ad es., ricapitalizzazione bancaria, ac- quisto di obbligazioni italiane – si vedano le domande suc- cessive). Seconda possibilità: la Grecia inizia a tagliare il suo deficit in maniera convincente, il FMI e l’UE non solo erogano il finanziamento attuale, ma passano anche alla se- conda fase, il che dà alla Grecia l’accesso effettivo ai finan- ziamenti ufficiali per un decennio, offrendo così un ombrello di sicurezza sotto il quale il debito può essere gradualmente ristrutturato del 60%.
Se e quando la Grecia registrerà un grosso default/ ristrutturazione, dovrà lasciare l’EUR? No. Il default/ristrutturazione del debito sono una cosa, la- sciare l’EUR un’altra! Uscire dall’EUR è sorprendentemente difficile, non è come la sterlina inglese che si sgancia dal- l’ERM o come l’HKD che rompe il suo legame con l’USD, perché le vecchie valute prima dell’euro non esistono più, quindi non esiste un veicolo con cui un paese possa sva- lutare (o rivalutare), e qualsiasi tentativo di ricrearlo all’im- provviso creerebbe del caos, perché il valore degli attivi e i termini dei contratti commerciali diventerebbero poco chiari e le attività non bilancerebbero più le passività.
Se la Grecia avvia un massiccio default/ ristrutturazione, non ci sarà un contagio inarrestabile? Questo è il grosso rischio che si corre. Per ridurlo al minimo, le banche greche dovrebbero procedere immediatamente a una ristrutturazione, mentre quelle francesi, e forse anche altre banche di Eurolandia, avrebbero bisogno di un’iniezio- ne di capitali per coprire le perdite. Inoltre, Italia, e forse Spagna e Portogallo (e perfino l’Irlanda, che sta facendo molto meglio) avrebbero bisogno di un supporto illimitato da parte della BCE per i titoli di stato sul mercato aperto.
http://www.investireoggi.it/forum/t...azioni-perpetue-vt37331-5163.html#post2471621
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preoccupante quello che sta accadendo....stanno predisponendo la rete per limitare il contagio e "sostenere" LE BANCHE....:rolleyes:

 

fashionvictim83

Nuovo forumer
Una cosa che mi chiedo, semplice semplice, ma è possibile che da due anni a questa parte nessun giornalista gli sia mai venuto in mente di chiedere, tra le tante cavolate che dicono, ma i piccoli risparmiatori saranno tutelati? E su, siamo da quasi 24 mesi a chiederci se il retail verrà coinvolto o meno. Se fosse accaduto in Italia, alla prima intervista, avrebbero chiesto che fine faranno i risparmi delle nonnine?
 

general gain

Nuovo forumer
dal 3d perpetue:

Crisi dell’euro: domande & risposte
È vero che il debito greco è insostenibile e non può essere rimborsato? Sì. Il rapporto di indebitamento è pari quasi al 160% del PIL e continua a crescere, con promesse di misure di au- sterità non del tutto mantenute e un’economia in profonda recessione. Il secondo pacchetto di supporto alla Grecia concordato a luglio prevede un taglio del 21% (finora tre quarti degli erogatori si sono detti favorevoli alla proposta), ma i mercati scontano un taglio del 60% circa e, a nostro parere, è proprio ciò che serve adesso.
La Grecia ha bisogno di tagliare il 60% del proprio debito, ma come fare in pratica? Prima possibilità: il FMI e l’UE, che attualmente finanziano il governo greco in base al programma di prestiti concordato nel maggio 2010, si rendono conto che i tagli al deficit non hanno registrato progressi e rifiutano di erogare una delle tranche del finanziamento (con scadenza ogni 3 mesi), la- sciando la Grecia nell’impossibilità di pagare gli stipendi/le pensioni o i rimborsi/interessi sul debito. Parallelamente, la BCE e i governi predispongono delle misure per cercare di limitare il contagio (ad es., ricapitalizzazione bancaria, ac- quisto di obbligazioni italiane – si vedano le domande suc- cessive). Seconda possibilità: la Grecia inizia a tagliare il suo deficit in maniera convincente, il FMI e l’UE non solo erogano il finanziamento attuale, ma passano anche alla se- conda fase, il che dà alla Grecia l’accesso effettivo ai finan- ziamenti ufficiali per un decennio, offrendo così un ombrello di sicurezza sotto il quale il debito può essere gradualmente ristrutturato del 60%.
Se e quando la Grecia registrerà un grosso default/ ristrutturazione, dovrà lasciare l’EUR? No. Il default/ristrutturazione del debito sono una cosa, la- sciare l’EUR un’altra! Uscire dall’EUR è sorprendentemente difficile, non è come la sterlina inglese che si sgancia dal- l’ERM o come l’HKD che rompe il suo legame con l’USD, perché le vecchie valute prima dell’euro non esistono più, quindi non esiste un veicolo con cui un paese possa sva- lutare (o rivalutare), e qualsiasi tentativo di ricrearlo all’im- provviso creerebbe del caos, perché il valore degli attivi e i termini dei contratti commerciali diventerebbero poco chiari e le attività non bilancerebbero più le passività.
Se la Grecia avvia un massiccio default/ ristrutturazione, non ci sarà un contagio inarrestabile? Questo è il grosso rischio che si corre. Per ridurlo al minimo, le banche greche dovrebbero procedere immediatamente a una ristrutturazione, mentre quelle francesi, e forse anche altre banche di Eurolandia, avrebbero bisogno di un’iniezio- ne di capitali per coprire le perdite. Inoltre, Italia, e forse Spagna e Portogallo (e perfino l’Irlanda, che sta facendo molto meglio) avrebbero bisogno di un supporto illimitato da parte della BCE per i titoli di stato sul mercato aperto.
http://www.investireoggi.it/forum/t...azioni-perpetue-vt37331-5163.html#post2471621
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Fossi in Papandreu quasi quasi lo dichiarerei per davvero il default...
per vedere delle perpetue cosa se ne farebbero...:lol:
 

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Forumer storico
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Crisi dell’euro: domande & risposte
È vero che il debito greco è insostenibile e non può essere rimborsato? Sì. Il rapporto di indebitamento è pari quasi al 160% del PIL e continua a crescere, con promesse di misure di au- sterità non del tutto mantenute e un’economia in profonda recessione. Il secondo pacchetto di supporto alla Grecia concordato a luglio prevede un taglio del 21% (finora tre quarti degli erogatori si sono detti favorevoli alla proposta), ma i mercati scontano un taglio del 60% circa e, a nostro parere, è proprio ciò che serve adesso.
La Grecia ha bisogno di tagliare il 60% del proprio debito, ma come fare in pratica? Prima possibilità: il FMI e l’UE, che attualmente finanziano il governo greco in base al programma di prestiti concordato nel maggio 2010, si rendono conto che i tagli al deficit non hanno registrato progressi e rifiutano di erogare una delle tranche del finanziamento (con scadenza ogni 3 mesi), la- sciando la Grecia nell’impossibilità di pagare gli stipendi/le pensioni o i rimborsi/interessi sul debito. Parallelamente, la BCE e i governi predispongono delle misure per cercare di limitare il contagio (ad es., ricapitalizzazione bancaria, ac- quisto di obbligazioni italiane – si vedano le domande suc- cessive). Seconda possibilità: la Grecia inizia a tagliare il suo deficit in maniera convincente, il FMI e l’UE non solo erogano il finanziamento attuale, ma passano anche alla se- conda fase, il che dà alla Grecia l’accesso effettivo ai finan- ziamenti ufficiali per un decennio, offrendo così un ombrello di sicurezza sotto il quale il debito può essere gradualmente ristrutturato del 60%.
Se e quando la Grecia registrerà un grosso default/ ristrutturazione, dovrà lasciare l’EUR? No. Il default/ristrutturazione del debito sono una cosa, la- sciare l’EUR un’altra! Uscire dall’EUR è sorprendentemente difficile, non è come la sterlina inglese che si sgancia dal- l’ERM o come l’HKD che rompe il suo legame con l’USD, perché le vecchie valute prima dell’euro non esistono più, quindi non esiste un veicolo con cui un paese possa sva- lutare (o rivalutare), e qualsiasi tentativo di ricrearlo all’im- provviso creerebbe del caos, perché il valore degli attivi e i termini dei contratti commerciali diventerebbero poco chiari e le attività non bilancerebbero più le passività.
Se la Grecia avvia un massiccio default/ ristrutturazione, non ci sarà un contagio inarrestabile? Questo è il grosso rischio che si corre. Per ridurlo al minimo, le banche greche dovrebbero procedere immediatamente a una ristrutturazione, mentre quelle francesi, e forse anche altre banche di Eurolandia, avrebbero bisogno di un’iniezio- ne di capitali per coprire le perdite. Inoltre, Italia, e forse Spagna e Portogallo (e perfino l’Irlanda, che sta facendo molto meglio) avrebbero bisogno di un supporto illimitato da parte della BCE per i titoli di stato sul mercato aperto.
http://www.investireoggi.it/forum/t...azioni-perpetue-vt37331-5163.html#post2471621
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preoccupante quello che sta accadendo....stanno predisponendo la rete per limitare il contagio e "sostenere" LE BANCHE....:rolleyes:


Ergo.... per non fare un mini QE di sostegno alla Grecia un anno e mezzo fa,
ora per arginare il contagio si dovrebbe fare un QE poderoso che nulla avrebbe da invidiare per portata a quelli d'oltreoceano. :rolleyes:
 

carib

rerum cognoscere causas
Ergo.... per non fare un mini QE di sostegno alla Grecia un anno e mezzo fa,
ora per arginare il contagio si dovrebbe fare un QE poderoso che nulla avrebbe da invidiare per portata a quelli d'oltreoceano. :rolleyes:

E nel frattempo le borse hanno perso qualche migliaio di miliardi.. se non decine..
 

carib

rerum cognoscere causas
Government said on Thursday it concluded talks with the IMF on a vital tranche of aid but inspectors said negotiations on the bailout were continuing and that there was no final conclusion with any party.

Inspectors from the European Union, the International Monetary Fund and European Central Bank resumed their review of Greece's progress on a bailout deal last week, and an IMF official said the Fund's latest review of Greece's loan program will be completed within days.

The Finance Ministry issued a statement saying Minister Evangelos Venizelos had finalized bailout talks with the IMF and would resume talks with the European Commission on Friday.

"The talks are continuing," a troika official told Reuters on condition of anonymity.
 
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