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Greenspan e intermarket analysis
“difficult to suppress growing market exuberance when the economic environment is perceived as more stable”.
Greenspan torna a parlare di rischi sistematici. Lo ha fatto martedì in occasione del meeting organizzato dalla National Association for Business Economics. Con il consueto discorso enigmatico ma con un tono insolito quasi a voler puntare l’indice, il presidente della Fed, avverte gli operatori e gli speculatori dei mercati americani e indirettamente quelli mondiali.
“History cautions that extended periods of low concern about credit risk have invariably been followed by reversal, with an attendant fall in the prices of risky assets…….
……Such developments apparently reflect not only market dynamics but also the all-too-evident alternating and infectious bouts of human euphoria and distress and the instability they engender,”
Greenspan, come scrive il Chicago Sun-Times, ammonisce quei soggetti che assumono posizioni considerate azzardate, non in linea con gli equilibri economici riferendosi specificatamente all’ambiente azionario, obbligazionari e al mercato immobiliare.
I rendimenti obbligazionari come l’andamento del comparto azionario dopo la crisi di inizio secolo non hanno mai subito rallentamenti perchè avvantaggiati dai bassi tassi d’interesse e dai costati prezzi delle materie prime. Ma ora con l’indebolimento del dollaro e con il caro greggio le cose sono rapidamente cambiate tanto che non ci sarebbero più i presupposti per restare tranquilli in borsa. Questo clima nei mercati ricorda tanto lo scenario vissuto nel 1987. La crisi scoppio in seguito di una impennata dell’indice CRB Futures Index (futures materie prime) (guarda il primo grafico) che si ripercosse successivamente sul un allora vivace mercato azionario e obbligazionario cogliendo gli operatori di sorpresa. Continua>> vedi i grafici!
“difficult to suppress growing market exuberance when the economic environment is perceived as more stable”.
Greenspan torna a parlare di rischi sistematici. Lo ha fatto martedì in occasione del meeting organizzato dalla National Association for Business Economics. Con il consueto discorso enigmatico ma con un tono insolito quasi a voler puntare l’indice, il presidente della Fed, avverte gli operatori e gli speculatori dei mercati americani e indirettamente quelli mondiali.
“History cautions that extended periods of low concern about credit risk have invariably been followed by reversal, with an attendant fall in the prices of risky assets…….
……Such developments apparently reflect not only market dynamics but also the all-too-evident alternating and infectious bouts of human euphoria and distress and the instability they engender,”
Greenspan, come scrive il Chicago Sun-Times, ammonisce quei soggetti che assumono posizioni considerate azzardate, non in linea con gli equilibri economici riferendosi specificatamente all’ambiente azionario, obbligazionari e al mercato immobiliare.
I rendimenti obbligazionari come l’andamento del comparto azionario dopo la crisi di inizio secolo non hanno mai subito rallentamenti perchè avvantaggiati dai bassi tassi d’interesse e dai costati prezzi delle materie prime. Ma ora con l’indebolimento del dollaro e con il caro greggio le cose sono rapidamente cambiate tanto che non ci sarebbero più i presupposti per restare tranquilli in borsa. Questo clima nei mercati ricorda tanto lo scenario vissuto nel 1987. La crisi scoppio in seguito di una impennata dell’indice CRB Futures Index (futures materie prime) (guarda il primo grafico) che si ripercosse successivamente sul un allora vivace mercato azionario e obbligazionario cogliendo gli operatori di sorpresa. Continua>> vedi i grafici!