GUARDATE CHE LA LETTURA E'MiRACOLOSA.CON POCHI EURO SI PUO'PASSARE UNA SERATA.......

Sai quante volte me lo sono chiesta :rolleyes::wall::wall:

:wall::wall:
Vuoi sapere una storiella: l'anno scorso le ho vendute insieme all'espresso perchè non ne potevo più di vederle ad un prezzo di carico indecente, così le ho swicciate..... indovina con cosa :wall::wall::wall::cry:. Così adesso mi ritrovo con una perdita assurda e i risparmi di un barbone. :( L'ignoranza di paga :wall::wall:




Ciao Magiel, grazie dell'articolo..... ma l'ho già letto :-o:D. Sempre molto interessante :up:


Ciao Dany........immaginano lo avessi già beccato.....:up:


io posto ciò che trovo di interessante....(per me almeno...) tutto fà brodo......
 
estrapolato.....Caruso

I numeri interi hanno una grande valenza psicologica sui mercati: funzionano da catalizzatori e da respingenti allo stesso tempo. Al maggior indice azionario del mondo, il Dow Industrials, ci vollero 17 anni per superare definitivamente quota 1000. In questi giorni c’è un cluster impressionante di numeri interi sulle grandi borse: 13000 Dow, 3000 Nasdaq, 7000 Dax, 6000 FTSE, 10000 Nikkei. Abbastanza per prendersi una breve vacanza da algoritmi e numeri (che secondo me, insieme a un valido impianto di asset allocation, restano l’unica maniera per sopravvivere sui mercati) e per tornare indietro nel tempo di oltre un secolo e parlare di vecchia, vecchissima analisi grafica: la teoria di Dow e un paio di concetti (ultra)basic, applicati alla situazione attuale.
 
Hai capito te da che pulpito,da che voce autorevole......:wall::wall:
vai a panama e sodomizzalo cosi dirà che non è vero che sei andato in andropausa io non posso farlo se no lo metto incinto:lol::lol::lol:

ottimo articolo questo di caruso, dovrebbe far riflettere un pò anche jdsu arrivo a toccare i 1200 dollari oggi sta a 13:eek:
Con i suoi 505 miliardi di USD di capitalizzazione, il titolo Apple (AAPL) è arrivato a valere oggi, approssimativamente (dati ufficiali Federazione Mondiale delle Borse):
1/30 dell’intero, mostruoso debito pubblico americano
il 15% delle borse di Londra e Tokyo
il 20% delle borse di Shanghai e Hong Kong (chissà cosa ne pensa qualche miliardo di cinesi)
il 26% della borsa canadese
il 42% della borsa australiana
il 43% della borsa tedesca (chissà cosa ne pensa la Merkel)
il 46% della borsa svizzera (che forse è a sua volta un filo sopravvalutata, mi perdonino i miei amici luganesi, visto che vale una volta e mezzo quella russa e quasi come quella tedesca)
il 50% delle borse spagnola e indiana (chissà cosa ne pensa un miliardo di indiani)
il 65% della borsa russa (chissà cosa ne pensa Putin)
il 100% della borsa italiana (chissà cosa ne pensate voi).
Solo per fare un altro esempio, Apple ha 60’400 dipendenti, meno di un terzo della Fiat (quasi 200’000) che pero’ capitalizza 1/60 di Apple. Google, invece, capitalizza “solo” 200 miliardi di USD (tanto per capirci: come tre manovrone salvaitalia, oppure un po’ meno del debito pubblico greco oppure circa 1/12 dell’intero debito pubblico italiano) con 32’000 dipendenti. Viviamo in tempi interessanti.
Quando una bolla si puo’ definire tale? Ne avevo parlato a proposito dell’oro (concludendo che non era in bolla). A mio modo di vedere, una bolla ha tre “hallmarks” tecnici:
1. l’accettazione universale dell’idea di perpetuazione della salita (e mai nella storia dei mercati fu vero come lo è oggi per Apple);
2. l’ECCESSO DI PRESENZA di un asset nei portafogli (specie dei piccoli investitori), non un generico ECCESSO DI VALORE, che è solo figlio del primo;
3. una bolla per esistere ed essere tale deve FAR MALE A TANTI, quando scoppia (e quando la bolla Apple scoppierà, farà MOLTO male a MOLTI).
Apple è – a mio parere - il perfetto esempio di bolla speculativa in fase parabolica.
 

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