Ignatius
sfumature di grigio
Una storia presa a prestito dalla trasmissione radiofonica "Voi siete qui" (Radio24)
Voi siete qui - Radio 24 | Facebook
"Ho incontrato una sconosciuta 4 volte e alla 4° ho deciso che non lo era più.
15 anni fa nel 1998 ero in vacanza in Australia con la mia fidanzata di allora, stavamo facendo un giro delle maggiori città e una sorta di safari nell’outback.
Una sera poco prima di partire ci trovavamo a Melbourne e fummo derubati del portafogli su un autobus della città, e scesi da quell’autobus ci accorgemmo che anche un’altra coppia era stata derubata. Una ragazza e un ragazzo che ci aiutarno con la lingua andando a fare insieme la denuncia alla polizia. Ci salutammo e 2 giorni dopo partimmo.
Passano 3 anni e nel 2001 sono a Chicago dove sto trascorrendo qualche settimana ospite da un amico perché ho bisogno di cambiare aria, lì una sera andiamo a cena da amici suoi anch’essi ricercatori universitari e in mezzo a quella decina di persone io non ho un minimo di esitazione nel riconoscere la ragazza australiana compagna di sventura su quel bus, e con il mio inglese ancora zoppicante le chiedo se si ricorda di me. Tra lo stupore di tutti lei conferma e passiamo la serata a parlare di quelle banalità tipo “quanto è piccolo il mondo” che tradotto nel mio inglese diventa una cosa tipo “how much small is the world”.
Trascorrono altri 5 anni, ormai è il 2006 io sono tornato in italia e faccio il tassista, una mattina di dicembre che tutto sembra andare storto all’aeroporto carico due donne, credo madre e figlia che mi chiedono di portarle in una via del quartiere prati. Parlano inglese e io voglio pensare ad altro, ascolto la radio e non guardo quasi nemmeno nello specchietto, arriviamo a destinazione e quando mi giro per prendere il resto sento una delle due che dice prima qualcosa di incomprensibile e poi ripete “how much small is the world” mettendosi a ridere.
Ci riconosciamo ormai io so che lei si chiama Shelly e lei che io sono Filippo. E’ ufficialmente la sconosciuta che ho visto di più nella mia vita, provo a dirglielo in inglese, non so se capisce ma glielo dico uguale.
Scopro che è lì perché la madre è un’artista e ha una mostra in una galleria del quartiere prati.
La saluto e ma ci penso per tutto il giorno, torna a casa e controllo su internet le date della mostra, che sta per 20 giorni ma leggo che l’autrice e presente solo all’inaugurazione del giorno dopo, quindi immagino che la figlia starà lì anche lei per pochi giorno e così il giorno dopo, e questa volta non per caso vado all’inaugurazione, e mi presento con la mia frase ormai di rito, lei ride e scopro che non si ferma solo pochi giorni ma che resta a roma per 3 mesi per un corso di lingua.
di anni oggi ne sono trascorsi altri 7 e quella sconosciuta incontrata per caso è diventata mia moglie.
So che la storia è assurda e quindi ti allego una foto che spero ne dimostri l’autenticità
Ciao
Filippo"
15 anni fa nel 1998 ero in vacanza in Australia con la mia fidanzata di allora, stavamo facendo un giro delle maggiori città e una sorta di safari nell’outback.
Una sera poco prima di partire ci trovavamo a Melbourne e fummo derubati del portafogli su un autobus della città, e scesi da quell’autobus ci accorgemmo che anche un’altra coppia era stata derubata. Una ragazza e un ragazzo che ci aiutarno con la lingua andando a fare insieme la denuncia alla polizia. Ci salutammo e 2 giorni dopo partimmo.
Passano 3 anni e nel 2001 sono a Chicago dove sto trascorrendo qualche settimana ospite da un amico perché ho bisogno di cambiare aria, lì una sera andiamo a cena da amici suoi anch’essi ricercatori universitari e in mezzo a quella decina di persone io non ho un minimo di esitazione nel riconoscere la ragazza australiana compagna di sventura su quel bus, e con il mio inglese ancora zoppicante le chiedo se si ricorda di me. Tra lo stupore di tutti lei conferma e passiamo la serata a parlare di quelle banalità tipo “quanto è piccolo il mondo” che tradotto nel mio inglese diventa una cosa tipo “how much small is the world”.
Trascorrono altri 5 anni, ormai è il 2006 io sono tornato in italia e faccio il tassista, una mattina di dicembre che tutto sembra andare storto all’aeroporto carico due donne, credo madre e figlia che mi chiedono di portarle in una via del quartiere prati. Parlano inglese e io voglio pensare ad altro, ascolto la radio e non guardo quasi nemmeno nello specchietto, arriviamo a destinazione e quando mi giro per prendere il resto sento una delle due che dice prima qualcosa di incomprensibile e poi ripete “how much small is the world” mettendosi a ridere.
Ci riconosciamo ormai io so che lei si chiama Shelly e lei che io sono Filippo. E’ ufficialmente la sconosciuta che ho visto di più nella mia vita, provo a dirglielo in inglese, non so se capisce ma glielo dico uguale.
Scopro che è lì perché la madre è un’artista e ha una mostra in una galleria del quartiere prati.
La saluto e ma ci penso per tutto il giorno, torna a casa e controllo su internet le date della mostra, che sta per 20 giorni ma leggo che l’autrice e presente solo all’inaugurazione del giorno dopo, quindi immagino che la figlia starà lì anche lei per pochi giorno e così il giorno dopo, e questa volta non per caso vado all’inaugurazione, e mi presento con la mia frase ormai di rito, lei ride e scopro che non si ferma solo pochi giorni ma che resta a roma per 3 mesi per un corso di lingua.
di anni oggi ne sono trascorsi altri 7 e quella sconosciuta incontrata per caso è diventata mia moglie.
So che la storia è assurda e quindi ti allego una foto che spero ne dimostri l’autenticità
Ciao
Filippo"
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