i bambini? Hamburger Hill

tontolina

Forumer storico
Madeline Albright è il segretario di Stato dell'era Clinton che disse a Leslie Stahl (60 Minutes) che la politica Usa di sanzioni in Iraq, che risultò nella morte di centinaia di migliaia di bambini iracheni, aveva obiettivi abbastanza importanti da giustificare la morte di quei bambini. Le ignobili parole della Albright furono: " pensiamo che ne sia valso il prezzo" ["we think the price is worth it", vedi filmato sotto n.d.t.]. Wikipedia riporta che questa immoralista ha fatto parte del consiglio di amministrazione della borsa di New York al tempo dello scandalo per il compenso da $ 187,5 milioni a Dick Grasso.
Video
http://www.youtube.com/watch?v=FbIX1CP9qr4&eurl=http://*****************.blogspot.com/


tratto da
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5268
 
continua la sua denuncia contro l'inghilterra


LaRouche: l'intelligence britannico sta dietro il massacro di Mumbai.

È urgente capire che cos'altro stiano tramando!



28 novembre 2008 (MoviSol) - Il massacro di Mumbai avviene proprio durante gli ultimi giorni del mandato presidenziale di Bush, durante i quali ci aspettiamo il peggio a livello globale, ha dichiarato Lyndon LaRouche. E i britannici sono molto eccitati, di questi tempi. A causa delle connivenze tra servizi segreti del Pakistan (ISI) e della Gran Bretagna (MI-6), i fatti di Mumbai non sarebbero potuti accadere senza il coinvolgimento di parte inglese.
"È l'intelligence britannico", ha affermato LaRouche. Esso "è l'unico che farebbe una cosa simile. Sicuramente qualcuno dirà che i responsabili sono Pakistani. E allora? E' l'intelligence britannico".
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L'avvertimento di LaRouche è stato: "Non prendete quest'azione come il derivato di una linea politica di propaganda. La linea potrebbe non avere alcunché in comune con l'azione stessa. Non cercate un'algebra di propaganda con cui trovare la soluzione all'enigma. In situazioni simili, un'algebra di propaganda non funziona. È l'effetto a funzionare. Qual è l'effetto? Chi vuole quel tale effetto?"
In una situazione simile occorre domandarsi se l'intelligence britannico e le sue pedine siano attivi, a questo proposito. Se lo sono, non c'è bisogno di conoscerne le motivazioni. Se sono attivi, sono colpevoli, molto semplicemente."
"Ora chiedetevi: sono attivi nella regione? Stanno prendendo di mira l'Iran? Stanno cercando di destabilizzare l'Iraq, a partire da questa situazione? Questo è il genere di domande da farsi. Pensano ad un altro attacco alla Siria? Perché Ehud Olmert si è smentito, tornando dagli Stati Uniti, per rinnegare quanto detto prima, e cioè che Washington lo ha ammonito di non attaccare l'Iran? Non si deve cercare di capire una linea politica di propaganda; si deve invece cercare la semplice traccia di un coinvolgimento."
"Cheney è il capobanda in questa storia. Il coinvolgimento di Cheney, o del suo gruppo, è come dire il coinvolgimento britannico."
"Volgendoci all'Est asiatico, prima di tutto in Thailandia: lì la situazione è caotica da un po' di tempo e ora si sta aggravando. In Cina cresce l'instabilità perché i cinesi non sanno come affrontare la crisi e questa è un'altra piccola parte del problema".
"C'è una tremenda instabilità del commercio e dell'economia in tutto il mondo, specialmente in Eurasia e Africa. E anche ora, negli Stati Uniti. Quindi ci sono tutti questi fattori: la combinazione di malizia deliberata da una parte, e di circostanze infiammabili dall'altra. Difficile stabilire quanto è dovuto più all'una che all'altra causa. Tutto ciò che possiamo fare è cercare questi fattori, sentire il polso della situazione derivante da questi due elementi."

http://www.movisol.org/08news291.htm
 
La minaccia britannica di assassinio di Obama
27 novembre 2008 (MoviSol) - Il 22 novembre LaRouche ha alzato i toni dell'allarme sul pericolo di assassinio di Obama, in occasione del XLV anniversario dell'assassinio di Kennedy. Da qui al 20 gennaio 2009, data dell'inaugurazione, è il periodo più pericoloso, data la permanenza di George Bush e soprattutto di Dick Cheney alla Casa Bianca.
"L'occasione è ghiotta per gli inglesi", ha osservato LaRouche: "Creare il tipo di emergenza nazionale da cui la democrazia americana non riemergerà più. Si guardi alla disintegrazione finanziaria mondiale, che va avanti dal luglio 2007 [...] L'oligarchia finanziaria britannica teme più del demonio, nelle attuali condizioni, una rinascita americana della politica vista per l'ultima volta sotto la presidenza di Franklin Delano Roosevelt. Il loro odio per Roosevelt è eguagliato solo da quello per Abraham Lincoln. E furono i britannici, come mostrano gli atti ufficiali, ad assassinare Lincoln".
I britannici hanno una lunga esperienza nell'eliminazione di leader della Repubblica Americana, ha commentato LaRouche, a cominciare dal ministro del Tesoro Alexander Hamilton. "Ciò che accadde sotto Bush e Cheney a seguito degli attacchi dell'11 settembre 2001 a New York e al Pentagono è un assaggio del tipo di repressione feroce che Cheney e il suo fantoccio George W. Bush imporrebbero, nelle condizioni di caos create da un assassinio del Presidente eletto", ha spiegato LaRouche.
"Considero la priorità assoluta di sicurezza nazionale quella di impedire questo tradimento britannico. Se avviene un attentato al Presidente eletto, così come l'hanno promosso i media britannici dal giorno delle elezioni, il mondo intero saprà l'indirizzo del luogo dove il piano fu concepito", ha concluso LaRouche".

http://www.movisol.org/08news289.htm
 
Londra usa Bush per orchestrare il conflitto USA-Russia
20 novembre 2008 (MoviSol) - A meno di dieci settimane dall'uscita di scena, l'amministrazione Bush sta ancora cercando di provocare uno scontro con la Russia sulla questione dello scudo antimissilistico in Europa orientale.
L'ultima provocazione è stata apparentemente l'"offerta" a Mosca di permettere alle truppe russe di avere accesso alle installazioni antimissilistiche (BMD) in Polonia e nella Repubblica Ceca. La proposta è stata immediatamente respinta dal ministro degli Esteri Lavrov, che ha dichiarato che il suo governo preferisce di aspettare l'amministrazione Obama, che si spera adotti un "approccio più flessibile". L'offerta in sé era una truffa, perché gli USA non possono decidere per la Polonia e la Repubblica Ceca, due nazioni sovrane, chi far entrare e quando sul loro territorio.
Il rifiuto del dialogo è stato poi dimostrato dal ministro della Difesa USA Robert Gates, che in una conferenza stampa a Tallinn, capitale dell'Estonia, ha rifiutato l'offerta del presidente russo Medvedev di non stazionare i missili russi nell'enclave di Kaliningrad se gli USA avessero abbandonato i piani di installazione dei sistemi antimissilistici in Europa orientale.
In un'intervista a Le Figaro del 13 novembre, Medvedev ha sottolineato che "la decisione dell'attuale amministrazione di installare i sistemi antimissilistici senza chiedere il consenso dell'Europa o dei partner della NATO è un vero problema. Noi abbiamo ripetutamente chiesto ai nostri partner americani: a che servono quei sistemi? A chi sono rivolti? Saranno efficienti? Non abbiamo avuto risposte. Peggio, quando abbiamo formulato proposte per un sistema di sicurezza globale, abbiamo offerto l'uso dei nostri radar e di quelli dei nostri alleati, come l'Azerbaijan, non ci hanno ascoltato. Non possiamo non reagire al dispiegamento unilaterale di missili e radar". Egli ha quindi fatto l'offerta di uno scambio: sospensione del dispiegamento di missili russi a Kaliningrad in cambio di una sospensione dei piani americani.
Robert Gates ha giudicato "non credibile" quest'offerta e ha ripetuto l'incredibile asserzione dell'amministrazione Bush secondo cui i sistemi BMD servirebbero solo a difesa di attacchi provenienti dall'Iran e che non rappresenterebbero una minaccia per la Russia.
Tale stupidità equivale al sabotaggio e fa il gioco delle intenzioni britanniche di alimentare le tensioni tra gli USA e la Russia. "I britannici stanno cercando di alimentare un conflitto tra gli Stati Uniti e la Russia sulla questione dei missili", ha commentato LaRouche, "e qualche russo ha abboccato all'esca britannica". Londra "spinge la sua marionetta George W. Bush nel gioco".

http://www.movisol.org/08news283.htm
 
SE AVESSE RAGIONE?
FORSE Sì FORSE NO
MA TENIAMO BEN PRESENTE QUESTE IPOTESI




LaRouche sull'imperialismo britannico oggi
7 novembre 2008 (MoviSol) - Il numero del 31 ottobre del settimanale americano Executive Intelligence Review contiene un importante articolo dell’economista Lyndon LaRouche che, come scrive egli stesso “verrà forse considerato in alcuni ambienti influenti in tutto il mondo il documento politico più importante che abbiano mai letto o leggeranno in tutta la loro vita”.
Sotto il titolo “L'imperialismo brUtannico di oggi”, LaRouche affronta i principali blocchi che impediscono azioni efficaci contro il crollo della civiltà, e delinea le quattro misure cruciali che dovranno essere prese da Stati Uniti, Russia, Cina ed India nelle prossime settimane. Viene posto l'interrogativo se i leader politici di questi paesi troveranno il coraggio di assumere la responsabilità di capire fino in fondo ed applicare le misure proposte da LaRouche.
Per collocare il problema, LaRouche inizia citando lo studio sull’imperialismo britannico pubblicato da Rosa Luxemburg, che fu “senza dubbio l’economista più competente… tra i suoi contemporanei socialisti”.
Oggi, scrive LaRouche, “l’idea del tutto incompetente ma popolare tra coloro che si professano socialisti ed altri, che gli Stati Uniti siano il principale imperialismo odierno non è soltanto un’idea del tutto sbagliata, ma anche una convinzione che potrebbe rivelarsi suicida nella pratica per nazioni come gli Stati Uniti, la Russia ed altre. Ciononostante, questa idea sbagliata è molto diffusa tra i principali economisti e statisti in tutto il mondo, che si aggrappano testardamente, ancor oggi, alla nozione dell’imperialismo americano.
"così, il mondo è attualmente minacciato dagli effetti sui creduli di quella illusione strategica, secondo cui gli USA, piuttosto che il sistema liberista anglo-olandese dell'Impero Britannico, sarebbe la forza strategica imperialistica attualmente e unicamente dominante su tutto il pianeta" [...].
“Il termine imperialismo, se usato con competenza, non corrisponde mai ad un’estensione di potere mondiale da parte di qualche stato nazionale particolare. In realtà, a differenza delle favolette raccontate ai bambini creduloni, tutti gli imperi sono dinamicamente sovrannazionali, ed anche i regni o gli stati paragonabili ad essi in quell’epoca sono di per sé soggetti a qualche potere imperialista sovrannazionale, come indica la tendenza attuale in Europa occidentale e centrale in cui autorità sovrannazionali, e al di sopra dei governi, quali la “globalizzazione” e il “libero scambio” in generale, o la World Trade Organization in particolare, subordinano o addirittura sostituiscono la sovranità nazionale. Combattere il nemico sbagliato, e soprattutto nella guerra sbagliata, soprattutto lunghe guerre come quelle progettate per gli Stati Uniti da Londra, o da agenti britannici di fatto come l’ex Presidente George H.W. Bush, figlio di quel Prescott Bush che raccolse i finanziamenti per sostenere il Partito Nazista di Adolf Hitler, e particolarmente le guerre permanenti, è il modo migliore per far sì che venga distrutta la propria nazione, come accadde con la lunga guerra americana in Vietnam, sotto i presidenti Johnson e Nixon, e come accade ora in Iraq, coi presidenti Bush, padre e figlio, dal gennaio 1989”.
Nonostante il declino degli USA dalla morte di Roosevelt, afferma LaRouche, la repubblica degli Stati Uniti rimane "il principale oppositore tradizionale dell'imperialismo britannico".
Il documento integrale è disponibile sui siti www.larouchepac.com e www.larouchepub.com.
 
Gli inglesi rilanciano la guerra genocida nel Congo
6 novembre 2008 (MoviSol) - Gli interessi finanziari imperiali centrati a Londra hanno rinfocolato una rivolta nella provincia nord orientale del Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo. Sostenuti dallo stato fantoccio britannico del Ruanda, i ribelli antigovernativi hanno esplicitamente dichiarato che il loro scopo è sabotare un accordo di cooperazione tra Cina e Congo, di grande beneficio per il paese africano. In aggiunta alla cooperazione con la Cina nei progetti di sviluppo, il governo di Kinshasa ha rinegoziato diversi accordi economici che era stato costretto ad accettare come sbocco delle guerre che avevano devastato il paese e la regione dei Laghi negli anni novanta.
La Cina e il Congo hanno negoziato un accordo di 9 miliardi di dollari in cui, in cambio dei diritti di sfruttamento di rame e cobalto, Pechino costruirà 6 miliardi di infrastrutture, tra cui strade, due dighe con centrali idroelettriche, ospedali, scuole, linee ferroviarie con il Sud Africa e tra la provincia di Katanga e Matadi, il porto congolese sull'Atlantico. Altri 3 miliardi saranno investiti nello sfruttamento minerario.
In agosto, il leader ribelle Laurent Nkunda ha violato la tregua stipulata in gennaio riprendendo i combattimenti. Ora egli chiede colloqui diretti col governo per cessare il fuoco e far valere la sua opposizione al progetto cinese. Il 29 ottobre, le sue forze sono riuscite a circondare Goma, capoluogo della provincia del Kivu settentrionale. Migliaia di civili erano già fuggiti dalla città quando le truppe dell'ONU hanno cominciato ad evacuare il loro personale civile. Le truppe di Nkunda sono ben addestrate e ben armate, e usano tattiche di mordi e fuggi, usando la popolazione come scudo.
Con la rimozione del presidente Sud Africano Thabo Mbeki il 20 settembre, si è creato un vuoto di leadership in Africa. Mbeki si era adoperato per contrastare la campagna britannica di schiacciare ogni stato nazionale in Africa e far piombare il continente in un'epoca buia. Sotto Mbeki, le truppe di pace sudafricane sono state impegnate in diversi paesi africani ed egli stesso, o mediatori del suo paese, sono intervenuti in altri conflitti in tutto il continente.
Da quando iniziò l'invasione del Congo orientale da parte dei ribelli sostenuti dal Ruanda e dall'Uganda, la regione è controllata da milizie straniere e anti-governative. Nkunda controlla un'area ricca di risorse naturali e si procura i fondi tramite attività estrattiva illegale. I minerali rubati vengono trafugati in Ruanda, Uganda e Burundi dove vengono venduti al mercato nero. La provincia del Kivu ha cinque importanti risorse: il coltan, i diamanti, il rame, il cobalto e l'oro. Il governo di Kinshasa spesso perde il controllo delle stesse truppe che manda a tentare di riconquistare il controllo della regione, e che passano al nemico in cambio di qualche manciata di preziosi.
Per quanto riguarda Nkunda, egli era un generale dell'esercito della Repubblica Democratica del Congo. Apparentemente egli pensa di trarre un vantaggio dal rendere ingovernabile la regione, in modo da facilitare l'espansione delle miniere illegali (dove si lavora in condizioni orribili). Egli sostiene di aver rifiutato un'offerta di 2,5 milioni di dollari dal governo in cambio dell'esilio.
 

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