ROMA, 17 giugno (Reuters) - Non si sono fatte attendere le polemiche sulle proposte discusse ieri dal Parlamento europeo per introdurre regole più stringenti in materia di informativa alimentare che, secondo il Gruppo Ferrero, potrebbero mettere in difficoltà un prodotto amato come la "Nutella".
Ieri il Parlamento Ue ha dato un primo via libera alla normativa che riguarda l'etichettatura nutrizionale obbligatoria per tutti gli alimenti fatta eccezione per le bevande alcoliche e l'estensione dell'obbligatorietà del paese d'origine. Ne dà notizia una nota del Parlamento europeo.
Il Parlamento ha però bocciato a forte maggioranza la proposta di imporre un "metodo a semaforo" per indicare con simboli colorati di verde, ambra e rosso l'apporto nutrizionale e specificatamente il contenuto di grassi e zuccheri.
Il ministro della Salute Ferruccio Fazio si è dichiarato favorevole al respingimento del "sistema a semafori".
"Siamo riusciti a difendere i nostri prodotti, tra cui il parmigiano ed altri formaggi, ma anche prosciutto e pizza che, altrimenti sarebbero stati fortemente penalizzati", ha scritto oggi Fazio in una nota.
"Ribadendo la mia contrarietà a logiche che distinguono i cibi in buoni e cattivi considero prioritario un percorso che porti ad un miglioramento della qualità nutrizionale degli alimenti e alla valorizzazione dei prodotti tradizionali", conclude Fazio.
Il Parlamento europeo ha imposto anche delle restrizioni sulla pubblicità, bocciando "l'indicazione di ogni particolare che possa indurre in errore il consumatore soprattutto per quanto concerne il tenore energetico" tanto nell'etichettatura quanto nella pubblicità.
FERRERO E COLDIRETTI CONTRARIE A TESTO UE
Oggi il vicepresidente del Gruppo Ferrero che produce la Nutella, Paolo Fulci, ha richiamato l'attenzione sugli effetti di questo orientamento, rilevando i "rischi di un approccio che nel tempo potrebbe portare a condizionare persino le abitudini e gli aspetti più intimi della sfera privata, come i piaceri più sani e genuini che ci tramandiamo da generazioni".
Fulci precisa comunque che "non è mai stato messo in discussione il nostro prodotto, da sempre sulle tavole di tutti".
Da parte sua Coldiretti sottolinea quelle che considera contraddizioni nella politica dell'Unione europea, che con la normativa sulle etichette ostacola prodotti come la Nutella senza poi porre paletti a prodotti come il formaggio senza latte o il vino senza uva che penalizzano il Made in Italy.
"A subire gli effetti delle normative comunitarie lo scorso anno era stato un altro importante prodotto della dieta mediterranea come il vino per il quale... è stata autorizzata la possibilità di zuccheraggio per i paesi del nord Europa, ma anche la produzione e la commercializzazione di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall'uva come lamponi e ribes", accusa la Coldiretti in una nota.
Coldiretti ricorda che in materia di formaggi la Commissione ha respinto qualche mese fa una proposta italiana per rendere obbligatoria l'indicazione di origine del latte impiegato nel latte a lunga conservazione e in tutti i prodotti lattiero caseari, e sottolinea la contraddizione della normativa Ue relativa all'etichettatura dei prodotti agricoli impiegati per l'allevamento, obbligatoria solo per la carne bovina, ma non per quella di maiale.