I risparmiatori chiedono giustizia e la politica tace (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
arittutela ha scritto:
GUARDA IL VIDEO DELLA MANIFESTAZIONE DI RISPARMIATORI A ROMA DAVANTI AL MINISTRO BERSANI. GUARDATE COME TACE MENTRE G.P FAILLI DI ARITTUTELA GLI RACCONTA COME SI COMPORTA LA BANCA MPS.
http://www.arittutela.it/risparmiatori_italiani_giustizia.htm
oltre al risprmio
ora gli italiani ci rimettono anche la vita

i nostri politicanti se ne sbattono di noi... tagliano il personale della polizia, in definitiva a loro basta che ci siano i soldi che percepiscono tutti i mesi.... LADDDDRRONI


a proposito di banche
la tua MPS è stata dowgradata ed è l'uinica banca italiana a subire l'ffronto assieme al Banco Popolare



ma secondo te Merrill Lynch fallirà?

http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?chkAgenzie=TMFI&id=200711021418091489
Merrill Lynch e Barclays nella bufera, ma Ubs rassicura sulle banche italiane

02/11/2007

Nuova bufera sulle banche mondiali, mentre imperversano i timori legati alla crisi dei mutui subprime. Se alla Borsa di Londra crolla il titolo Barclays (-7,61% a quota 528,50 pence) in scia ai rumor in base ai quali l'istituto avrebbe fatto richiesta alla Bank of England di un prestito di emergenza o comunque si starebbe preparando ad abbassare la guidance a causa della crisi del credito, a Wall Street affonda Merrill Lynch, in picchiata del 9,63% a 56,21 dollari.

La Sec sta infatti esaminando gli accordi stretti da alcune banche con hedge fund per verificare se queste intese abbiano un reale valore commerciale o se invece servano solo a differire nel tempo il riconoscimento di perdite legate alla crisi dei subprime.

Tra le banche che avrebbero fatto maggior ricorso a questa pratica vi è, secondo il Wall Street Journal, proprio Merrill Lynch che avrebbe chiesto ad alcuni hedge fund di comprare commercial paper per diversi miliardi di dollari con l'impegno di ricomprarli poi fra un anno e con un minimo rendimento garantito.

In pratica un accordo del genere servirebbe solo a evitare di dover riportare oggi la sofferenza nei propri libri contabili rinviando l'appuntamento all'anno prossimo quando, si spera, la crisi del credito sarà terminata e i commercial paper in questione potranno contare su un mercato più favorevole di quello attuale.

Merrill Lynch ha sorpreso i mercati la scorsa settimana riportando svalutazione per complessivi 8,4 miliardi di dollari per la crisi dei mutui subprime, ma alla fine di giugno aveva un'esposizione ai mutui subprime e alle relative cartolarizzazioni di circa 40 miliardi di dollari. L'ipotesi al vaglio degli ispettori della Sec è che una parte di questa esposizione sia stata ora venduta agli hedge fund con la tacita promessa tuttavia di essere ricomprata fra un anno a condizioni prestabilite.

Addirittura per gli analisti di Deutsche Bank Merrill Lynch potrebbe essere costretta ad effettuare svalutazioni per altri dieci miliardi di dollari, oltre ai circa 8,4 miliardi già oggetto di write-down nel terzo trimestre. Le svalutazioni dovrebbero riguardare le cosiddette Cdo, cioè collateralized debt obligations, ossia titoli garantiti a loro volta da obbligazioni o da altre tipologie di finanziamento, i quali hanno risentito del recente dissesto legato al credito cosiddetto subprime.

La stessa agenzia Moody's ha osservato un netto indebolimento del merito di credito e parallelo aumento del rischio per le obbligazioni targate Citigroup e Merrill Lynch sui massimi da almeno un anno. Solo su ML i contratti derivati credit default swap (il costo dell'assicurazione dal rischio di insolvenza) scambiano ormai sul mercato a livello di junk. Il credit default swap su Merrill Lynch riflette in pratica una valutazione implicita di Ba1, sei livelli oltre l'attuale rating di Moody's di A1 quinto dall'alto nella graduatoria dell'agenzia.

Gli analisti, che temono altre svalutazioni da Bear Stearns, Morgan Stanley, Bank of America, si interrogano sull'impatto di questa crisi sulle banche italiane. Ma Ubs sembra rassicurare gli investitori: grazie principalmente alla performance positiva del margine di interesse netto, sostenuto dalla crescita dei volumi, dalle più rigide condizioni di finanziamento e dal riprezzamento dei prestiti, il settore bancario italiano sembra essere rimasto in buone condizioni nel periodo luglio-settembre.

La banca d'affari si aspetta per il margine di interesse netto del comparto una crescita media di 9% rispetto al terzo trimestre 2006 accompagnata da un incremento sostanzialmente nullo delle commissioni a causa di concorrenza e debole performance dei fondi.

"Le banche italiane rimangono generalmente in buona salute" con la qualità degli asset che è finora abbastanza buona. Prendendo in esame qualche singolo caso, la banca d'investimento giudica eccessivamente penalizzato il titolo Unicredit (+0,28% a 5,64 euro), per cui Ubs vede una crescita dei profitti generata al 70% dalle attività di banca commerciale. Rating di buy con un target price a 8,1 euro confermati.

Mentre Ubi Banca (-1,10% a quota 18,55 euro) e Intesa Sanpaolo (-1,60% a 5,27 euro) presentano un profilo difensivo grazie a una combinazione di buona visibilità dei profitti e accesso a capitale e depositi core. Su quest'ultima il rating resta buy con un target price a 6,4 euro. Si consiglia l'acquisto anche di Ubi Banca con un prezzo obiettivo a 25 euro.

Ubs ha invece rivisto al ribasso il target del Banco Popolare (-2,67% a 15,73 euro), da 20 a 18,4 euro, confermando la raccomandazione di neutral. Allo stesso tempo ha tagliato il prezzo obiettivo di Mps, portandolo a 4,3 euro dai precedenti 4,45 euro (sell). L'azione scende così dell'1,05% a quota 4,27 euro.

Francesca Gerosa
 

arittutela

Nuovo forumer
speriamo di no, speriamo sia vero che le banche italiane sono al sicuro. ma ci credo poco a quello che vedo e niente a quello che mi raccontano...
 

tontolina

Forumer storico
io234 ha scritto:
qualcuno mi spiega questo della merriy-linch
ti dico quel che penso di sapere

a giugno dichiarano che hanno perdite per 4MLDI
però a settembre svalutano per 7,9 MLDI, il doppio... non sorprende perchè gli investimenti sui derivati hanno un forte effetto leva
(purtroppo per noi dato che i nostri politicanti si sono messi a giocare proprio con derivati)

sembrava che fosse tutto a posto che la banca avesse ripulito il bilancio

invece NO

sembra che alcuni contratti sui CDO siano stati temporaneamente affidati ad alcuni hedge fund che naturalmente avranno la loro remunerazione; questo consente alla banca di non dire al mkto che sta nella melma più nera e di diluire le svalutazioni nel tempo.

Come dire all'azionista:" Ti uccido un po' alla volta. Contento?"

Anche perchè sembra che l'esposizione della banca sia di 40 MLDI
 

tontolina

Forumer storico
class action? NIET!

la giustizia... ai nostri politicanti CAINI proprio non piace
e non c'è destra e non c'è sinistra

quando poi fanno le leggi si adoperano a salvaguardare i soliti Ladroni



Consumatori: Monti, politica poco attenta a tutelarli
4 novembre 2007 alle 11:45 — Fonte: repubblica.it

Maggioranza e opposizione sembrano poco attente alla tutela dei consumatori: questo il parere dell’ex commissario europeo, Mario Monti, che critica la decisone della commissione Bilancio del Senato di escludere dalla legge Finanziaria la “class action”, l’azione legale collettiva per il risarcimento dei danni.

In un editoriale pubblicato da “Il Corriere della Sera”, l’economista sottolinea come la “class action” sia “un’innovazione che disturba interessi costrituiti dell’economia e della finanza”.
La decisione della commissione Bilancio, come lo scarso interesse mostrato dall’opposizione, secondo Monti, dimostrano che “né gli uni né gli altri devono aver considerato atto di intelligenza politica l’andare a testa bassa contro influenti corporazioni aliendandosele a vantaggio della parte opposta e, cioé, nel ‘solo’ interesse dei cittadini”.
Nel rilevare come lo strumento della “class action”, all’estero si sia dimostrato decisivo per la tutela del libero mercato e dei consumatori, Monti auspica che le forze politiche adottino, comunque, l’azione collettiva.

“ In Italia, se la legge Finanziaria non è ritenuta il veicolo appropriato — scrive l’economista — occorre che il Parlamento dia comunque un forte segnale di impegno prevedendo una scadenza vicina per concludere.
Altrimenti — conclude — ci sarà un’ulteriore perdita di credibilità del sistema politico sui temi concreti e di interesse quotidiano per i cittadini”.



infatti gli azionisti di parmalat devono adoperarsi e rivolgersi alla giustizia Americana... ditemi voi che razza di Stato è l'Italia....
 

arittutela

Nuovo forumer
e un colpo duro questo. perche queste notizie non escono al Tg1 mai bisogna perdersi nei forum? tentiamo di fare il possibile per diffonderle
 

tontolina

Forumer storico
tontolina ha scritto:
L'ultimo quote non esiste!
Articolo di Michele Spallino.
http://mercato-libero.investireoggi.it/speciale-michele-spallino-il-falso-pil-419.html


Il trionfo dei falsi questa settimana, che si chiude appunto con la notizia che Merrill Lynch in combutta con qualche hedge funds ha falsificato i bilanci per non dover contabilizzare tutta l’immane perdita accumulata con il disastro subprime.


Ma il falso che mi interessa di più è quello perpetrato nel “bilancio” USA, e quindi a livello di informazione generale.
Mercoledì, prima della FED, è stato comunicato al mondo che il PIL del terzo trimestre (solita prima stima) negli USA è cresciuto del 3,9% “reale”. Le attese erano per un 3% circa, e il trimestre precedente il dato finale sempre “reale” era stato del 3,8%. Quindi
se ne dovrebbe evincere non solo una crescita a livelli record ma addirittura superiore al secondo trimestre. Il tutto nei tre mesi da luglio a settembre in cui è esploso il bubbone dei subprime, con la crisi dei mercati interbancari e dei titoli strutturati che ne è conseguita.

Vi pare possibile?

No, ed infatti si tratta di un clamoroso falso, e la cosa più pazzesca è che se lo sono bevuti tutti, dai mezzi di informazione a tantissimi “esperti”.

Vediamo perché è un falso (merita parlarne in dettaglio, perché è proprio un caso da manuale per capire in che mondo viviamo).
Se si va infatti a vedere il PIL nominale, quello cioè ai prezzi correnti, dove – al di là delle solite manipolazioni di base- non ci sono influenze derivanti da criteri più o meno arbitrari per deflazionare tali valori e farli divenire “reali”, si vede che esso è cresciuto del 4,7% rispetto al 6,6% del secondo trimestre. Dunque una caduta di quasi un terzo, come è logico che sia.
Come mai allora il “reale” invece sale?
Perché con grande faccia tosta i contabili hanno deciso che il deflatore dei prezzi del PIL (che dovrebbe essere una misura dell’inflazione, badare bene, complessiva quindi inclusi petrolio ed alimentari) è sceso allo 0,8% rispetto al 2,8% del secondo trimestre. Quindi detraendo dal 4,7% lo 0,8 si giunge al famoso 3,9% così come nel trimestre precedente, si era giunti al 3,8% detraendo dal 6,6% il 2,8%.
Questo crollo dei prezzi nel terzo trimestre (dal 2,8 allo 0,8) non solo è semplicemente non credibile, bensì anche confligge con tutte le altre misure di inflazione da loro stessi riportate: l’indice totale dei prezzi al consumo, viaggia in base all’ultima rilevazione intorno al 3,6%.
Dal che se ne ricava, che anche a prendere per buoni i dati della “prima stima” il PIL
reale oscilla intorno all’1%, vale a dire quasi stagnazione.
Infatti ciò che più conta è la visione truffaldina sulla crescita americana che ne risulta: un falso bello e buono, e mi premeva segnalarlo, perché questo credo sia il vero valore aggiunto che riceve chi mi legge, anche perché come si può controllare in giro, nei mass media non è stato messo in rilievo questo aspetto così palesemente menzognero.

Il tentativo è quello di sostenere psicologicamente l’economia, in base all’idea che si deve mentire “a fin di bene” . Hanno paura che si sprofondi ancor più velocemente in recessione, SE la gente viene a sapere la verità. Ma la gente la verità la conosce da ciò che la circonda, e poiché vede i prezzi aumentare e l’economia contrarsi, perde fiducia lo stesso, come emerso dall’apposito indice uscito martedì.

6 ore dopo il PIL è arrivata l’attesa decisione della FED (e come avevo segnalato nelle previsioni sulla mossa Fed, da un Pil così era chiaro che non avrebbero voluto abbassare di mezzo punto).
In coerenza con questa politica psicologica del non voler spaventare, la Fed si è limitata ad un taglio di 25 cts. in entrambi i tassi di riferimento, così come il mercato si aspettava; ma soprattutto nel comunicato ha dipinto un quadretto roseo, in cui adesso i rischi su crescita ed inflazione si bilanciano: lascia intendere che è possibile non abbassi più i tassi d’interesse.
Vi pare realistico alla luce del peggio che arriva?
No, ed infatti i mercati dopo l’iniziale reazione di mercoledì sera 31 ottobre apparentemente positiva ma in realtà drogata dal fatto che era il giorno di chiusura delle quotazioni annue per i fondi comuni di investimento americani, dal primo novembre hanno iniziato ad avere forti dubbi. Così il dollaro è stato stravenduto, sono partiti ordini
di vendita anche sull’azionario, con la liquidità in fuga approdata sui soliti bonds giunti a livelli che implicano forte recessione e tassi molto più bassi, alla faccia delle statistiche false e della musichetta poco credibile suonata da Bernanke, in realtà sempre più
disperato: ha continuato all’impazzata ad immettere liquidità, toccando nuovi record, mai visti neanche ai tempi dell’11 settembre 2001.
Una contraddizione talmente palese che non è sfuggita neanche al pur ubriaco mercato azionario. Tanto è vero che la settimana si chiude con un altro dato apparentemente molto positivo sugli occupati, che però nessuno ha preso in considerazione.
Le probabilità di un altro taglio dei tassi a dicembre sono prezzate al 70% dai fed fund futures, checchè ne dica la FED. Anche se si tratta di una medicina peggiore del male, i mercati sono stati “educati” per decenni a pensare che il taglio dei tassi sia il toccasana miracoloso; e dunque quando percepiscono (seppure ancora in misura confusa)”il peggio che arriva”, a quello si attaccano.
(…..)
 

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