Spike V
Forumer storico
"Gianfranco dice: lasciatemi fuori"
NEL DEFINIRE il potere di Francesco Proietti Cosimi, ex segretario particolare di Gianfranco Fini ora senatore di An, il Gip di Potenza Iannuzzi, Alberto Iannuzzi sottolinea la "sua influenza ai livelli più alti delle Poste italiane" e come cerchi di aiutare l'amica e socia Daniela Di Sotto, moglie del segretario nazionale di Alleanza nazionale.
Le assunzioni alle Poste. In una telefonata del 10 giugno 2005, Proietti tranquillizza la moglie di Fini che "ventila la possibilità di assumere come portantino nella loro società un giovane disoccupato, amico della figlia e propone un'alternativa più "conveniente": "Alle Poste, alle Poste lo posso fà piglià subito tre mesi per tre mesi con la società interinale e poi lo faccio assumere direttamente". Scrive ancora il giudice: "La medesima proposta è ribadita con pari enfasi anche alla figlia della Di Sotto, Giuliana Fini, a cui il Proietti, nel richiedere il curriculum del giovane disoccupato, dice: "Invece di fà il portantino lo mandiamo a lavorà, con la società interinale, tre mesi per tre mesi alle Poste e poi lo facciamo assumere".
La società della moglie di Fini. Nel mirino degli inquirenti finiscono anche "le vicende societarie e gli affari gestiti in comune da Proietti e Daniela Di Sotto. I magistrati sottolineano: "L'onorevole Gianfranco Fini, per la verità, appare del tutto estraneo alla fitta rete di affari, a tratti poco chiari, gestiti in comune da Proietti e Di Sotto".
Ma in una telefonata del 19 aprile 2005, è la stessa Daniela Di Sotto che, riferendosi al marito, dice: "Ho fatto vedere il foglio a Gianfranco, che ha fatto, dico: io ho tirato fuori sti soldi, gli ho tir... e a te non t'ho chiesto "a" perché tu mi hai detto: "non mi mettete più in mezzo", ok. Però tu sappi che se tiri fuori mille lire per tuo fratello, andiamo a litigare io e te, primo. Secondo, mi sono rotta il cazzo che la gente c'ha le cose quando pagano gli altri".
Nelle intercettazioni, i soci parlano delle loro società sanitarie, Panigea ed Emmerre, "la prima delle quali offre prestazioni anche in regime di convenzione col Servizio Sanitario Nazionale" e fanno "esplicitamente cenno all'interessamento profuso dalla Di Sotto presso Francesco Storace - all'epoca presidente della Regione Lazio - affinché la clinica Panigea operi in regime di convenzione l'esecuzione di esami clinici (Tac e risonanza magnetica) particolarmente costosi".
Di Sotto: "Quando io sono andata a OMISSIS con, con Storace. Bisognava fare un'altra società a cui intestare le convenzioni della risonanza e della Tac"
Proietti: "Non lo potevi fare, purtroppo".
Di Sotto: "Perché? ".
Proietti: "E perché non c'hai una.... lo dovevi intestare per forza ad una società che già esisteva. Questo è tutto".
Di Sotto: "Lo intestavi alle Emmerre".
Proietti: "No, ma senti. Il conto è molto semplice. Noi, no è che... noi non è che dovevamo pagare le quote del Panigea, un milione e sessantamila euro. Attenzione, perché sennò ci pigliamo per il culo. Un milione e sessantamila euro, sono due miliardi. La società era stata valutata due miliardi e due. Giusto?".
Di Sotto: "Certo".
Il capo di gabinetto di Gasparri. Scrive il giudice: "Tramiti e strumenti con cui Proietti persegue e si procura il consistente guadagno sono alcuni dei più alti dirigenti di Wind ed Enel e un influente e autorevole funzionario del ministero delle Comunicazioni che agiscono di concerto". Ancora: "All'epoca dei fatti, Massimo Condemi è capo di gabinetto del ministero delle Comunicazioni, guidato da Maurizio Gasparri, esponente di spicco di An, ovvero dello stesso partito nelle cui file milita Proietti Cosimi. È Roberto Sambuco, direttore Comunicazione e Affari istituzionali della società telefonica Wind a contattare Proietti Cosimi Francesco per segnalargli che si "sta occupando di quella cosa, che ci sta lavorando".
"Qualche settimana più tardi - scrive ancora il giudice - lo stesso Sambuco contatta nuovamente Proietti per segnalargli di aver avuto un colloquio sulla "questione" con Paolo Scaroni - allora amministratore delegato dell'Enel (società controllante la Wind, solo successivamente acquistata dal Weather Group dell'imprenditore egiziano Naguib Sawiris) - e di avergli rappresentato, la necessità di prenderla in considerazione, per evitare di compiere scelte sbagliate". Per gli inquirenti, "è Condemi a vincere le remore di chi, in casa Enel, riteneva di scarso interesse il progetto di cui si chiedeva la sponsorizzazione".
NEL DEFINIRE il potere di Francesco Proietti Cosimi, ex segretario particolare di Gianfranco Fini ora senatore di An, il Gip di Potenza Iannuzzi, Alberto Iannuzzi sottolinea la "sua influenza ai livelli più alti delle Poste italiane" e come cerchi di aiutare l'amica e socia Daniela Di Sotto, moglie del segretario nazionale di Alleanza nazionale.
Le assunzioni alle Poste. In una telefonata del 10 giugno 2005, Proietti tranquillizza la moglie di Fini che "ventila la possibilità di assumere come portantino nella loro società un giovane disoccupato, amico della figlia e propone un'alternativa più "conveniente": "Alle Poste, alle Poste lo posso fà piglià subito tre mesi per tre mesi con la società interinale e poi lo faccio assumere direttamente". Scrive ancora il giudice: "La medesima proposta è ribadita con pari enfasi anche alla figlia della Di Sotto, Giuliana Fini, a cui il Proietti, nel richiedere il curriculum del giovane disoccupato, dice: "Invece di fà il portantino lo mandiamo a lavorà, con la società interinale, tre mesi per tre mesi alle Poste e poi lo facciamo assumere".
La società della moglie di Fini. Nel mirino degli inquirenti finiscono anche "le vicende societarie e gli affari gestiti in comune da Proietti e Daniela Di Sotto. I magistrati sottolineano: "L'onorevole Gianfranco Fini, per la verità, appare del tutto estraneo alla fitta rete di affari, a tratti poco chiari, gestiti in comune da Proietti e Di Sotto".
Ma in una telefonata del 19 aprile 2005, è la stessa Daniela Di Sotto che, riferendosi al marito, dice: "Ho fatto vedere il foglio a Gianfranco, che ha fatto, dico: io ho tirato fuori sti soldi, gli ho tir... e a te non t'ho chiesto "a" perché tu mi hai detto: "non mi mettete più in mezzo", ok. Però tu sappi che se tiri fuori mille lire per tuo fratello, andiamo a litigare io e te, primo. Secondo, mi sono rotta il cazzo che la gente c'ha le cose quando pagano gli altri".
Nelle intercettazioni, i soci parlano delle loro società sanitarie, Panigea ed Emmerre, "la prima delle quali offre prestazioni anche in regime di convenzione col Servizio Sanitario Nazionale" e fanno "esplicitamente cenno all'interessamento profuso dalla Di Sotto presso Francesco Storace - all'epoca presidente della Regione Lazio - affinché la clinica Panigea operi in regime di convenzione l'esecuzione di esami clinici (Tac e risonanza magnetica) particolarmente costosi".
Di Sotto: "Quando io sono andata a OMISSIS con, con Storace. Bisognava fare un'altra società a cui intestare le convenzioni della risonanza e della Tac"
Proietti: "Non lo potevi fare, purtroppo".
Di Sotto: "Perché? ".
Proietti: "E perché non c'hai una.... lo dovevi intestare per forza ad una società che già esisteva. Questo è tutto".
Di Sotto: "Lo intestavi alle Emmerre".
Proietti: "No, ma senti. Il conto è molto semplice. Noi, no è che... noi non è che dovevamo pagare le quote del Panigea, un milione e sessantamila euro. Attenzione, perché sennò ci pigliamo per il culo. Un milione e sessantamila euro, sono due miliardi. La società era stata valutata due miliardi e due. Giusto?".
Di Sotto: "Certo".
Il capo di gabinetto di Gasparri. Scrive il giudice: "Tramiti e strumenti con cui Proietti persegue e si procura il consistente guadagno sono alcuni dei più alti dirigenti di Wind ed Enel e un influente e autorevole funzionario del ministero delle Comunicazioni che agiscono di concerto". Ancora: "All'epoca dei fatti, Massimo Condemi è capo di gabinetto del ministero delle Comunicazioni, guidato da Maurizio Gasparri, esponente di spicco di An, ovvero dello stesso partito nelle cui file milita Proietti Cosimi. È Roberto Sambuco, direttore Comunicazione e Affari istituzionali della società telefonica Wind a contattare Proietti Cosimi Francesco per segnalargli che si "sta occupando di quella cosa, che ci sta lavorando".
"Qualche settimana più tardi - scrive ancora il giudice - lo stesso Sambuco contatta nuovamente Proietti per segnalargli di aver avuto un colloquio sulla "questione" con Paolo Scaroni - allora amministratore delegato dell'Enel (società controllante la Wind, solo successivamente acquistata dal Weather Group dell'imprenditore egiziano Naguib Sawiris) - e di avergli rappresentato, la necessità di prenderla in considerazione, per evitare di compiere scelte sbagliate". Per gli inquirenti, "è Condemi a vincere le remore di chi, in casa Enel, riteneva di scarso interesse il progetto di cui si chiedeva la sponsorizzazione".