velavola
Forumer attivo
long time ago ha scritto:Dittatura capitalistica???
Non credo proprio.
Partito Comunista al potere.
Eletto dal popolo attraverso i rappresentanti locali.
Basta vedere la provenienza dei membri del Comitato Centrale. Nessuna famiglia dominante. Nessuna lobby.
Il premier ex maestro elementare.... incredibile da pensare da noi...
Hanno semplicemente capito che per battere il capitalismo NON SERVE L'ATOMICA
ma 3miliardi di braccia che lavorino CON PROFITTO....
Poi per il resto il welfare è OBBIETTIVO PRIMARIO...
1- sanità gratis
2- laurea gratis
3- tutela della salute in miglioramento
4- accesso a sport e cultura aperti a tutti
Nessuno è perfetto... e la CINA è LONTANA ANNI LUCE dal nostro statuto dei lavoratori VOLUTO DAI COMUNISTI ITALIANI...
...ma il percorso è quello.
Se poi possedere 27miliardi di dollari come la 27enne di shangai è capitalistico... beh...
è nell'approccio AGGRESSIVO e PSICOLOGICO che vogliono dare al mondo intero...
DISORIENTARE....
ma nella sostanza VERI BIG KOMUNIST![]()
Visto che fai un discorso un pò più serio su questi ti rispondo più serio:
(tratto da articolo di veri comunisti e non da macchiette socialiste di qualche mese fa)
La scuola marxista da tempo ha scritto che la democrazia è il migliore involucro politico delle potenze imperalistiche.
nel nostro secolo, in apparenza è la Cina l'unica eccezione, se si considerano le forme della lotta politica. Non lo è nel contenuto oggettivo, nel senso che in quelle forme si esprimono e vengono centralizzati i differenti interessi della pluralità delle frazioni borghesi e dei grandi gruppi Cinesi.
Le correnti della classe dominante di Pechino devono trovare la loro sintesi nella formula del partito unico: ereditata dal ciclo del capitalismo di stato, essa sopravvivee dopo il crollo di simili forme nella Spagna di Franco o nell'URSS del sedicente "socialismo" nazionale, espressione dei gruppi capitalstatali dell'area russa.
Abbiamo scritto che il partito unico è l'involucro arretrato in cui si manifesta il pluralismo mandarino. In questo quadro e dentro questi limiti che denunciano lo squilibrio politico insito nell'involucro cinese, possiamo fare un analogia con i modi consueti in cui si manifesta lo scontro politico nelle capitali "democratiche" dell'imperialismo, dal gaippopne agli usa e l'europa. Lo scontro politico in cina si presenta non in un teatro di attori ma in un teatro di ombre cinesi. Con questa premessa possiamo vedere come, a Pechino, sia iniziato quello che in occidente chiameremo un anno elettorale.
Le Figaro scrive che nella citta proibita si accentua lo scontro sulla questione delle scelte di linea economica. l'inedito che si introduce nelle abitudini del partito al potere è internet. Sono incrinate le mura di beidaihe, la città balneare dell'hebei, luogo di incontro estivo delle elite cinesi, dove tutto si faceva e disfaceva e niente appariva. Per le figaro un dibattitto infuocato si svolge su internet e come all'epoca di mao la lite risveglia ed influenza i Clan.
L'oggetto del contendere sarebbero le ineguaglianze sociali e la questione contadina.
Quando gli inviati di figaro e in generale della stampa delle capitali occidentali vogliono andare dentro le frazioni politiche cinesi non riescono ad oltreppassare la soglia di ciò che appare.
nella ricostrzione del figaro le opposizioni alla corrente dominante dei liberali di Hu Jintao e Wen Jiabao sarebbero i vecchi ortodossi e la nuova sinistra. Tra questi è shi Yinghong che scrive "oggi è la malattia sociale che mina la stabilità. La malattia sociale è coniugata con la questione rurale; i contadini, la classe di mao sono fuori dal trend del progresso. Queste tesi sono accusate di frenare lo sviluppo cinese. Non è un caso che tra i sostenitori delle tesi opposte vi è Wang Fu esponente del gruppo di Shangai e nostalgico di Jian Zemin; scrive che per ridurre le diseguaglianze sociali occorrono più riforme, più apertura, più mercato sotto la bandiera del socialismo.
Le correnti di shangai si oppongon all'ipotesi di frenare lo sviluppo della metropoli. La testa del dragone teme di essere fnata dalla cosa a cui teme si voglia agganciare pechino.
Willy Wo Lap Lam scrive sul 17 congresso del PCC:
sono già in corso grandi manovre. Hu jintao, come abbiamo visto in altre occasioni ha il suo serbatoio nei funzionari provenienti dalla lega della gioventu: sarebbero gli uomini della quinta generazione. Le critiche a Hu per l'incapacità di accelerare le riforme vengono dauomini legati alla vecchia leadership di jiang zemin quindi a shangai. Lam cita l'economista WU Jinglian ex consigliere di Zhu Rongji che accusa pechino di non aver camminato sulle riforme ad esempio nel campo delle modernizzazioni giudiziarie, il contesto legale, prerequisito essenziale di una moderna economia di mercato non è ancora fissata. la modernizzazione del diritto proprietario si è fermata.
Zhou Ruijin ex vicecapo redattore del people's daily ha accusato il governo per le ALTE TASSE SCOLASTICHE,LE CURE MEDICHE COSTOSE, I PREZZI CRESCENTI DELLE CASE.
Tutto ciò ha minato l'appoggio popolare alle riforme.
lam vede un altro ostacolo per Hu Jiantao e Wen Jiabao nella santa aleeanza fra quadri corrotti e capitalisti rossi.
E' il tema agitato dalla vecchia opposizione nostalgica di mao.
L'influente economista Liu Guoguang è esponente di questa corrente e scrive:
"Dobbiamo essere sicuri che i dirigenti ad ogni livello siano veramente maoisti: Il nuovo liberalismo dell'occidente non si adatta alla Cina.