il '900, stiamo per archiviare un secolo d'Arte? (1 Viewer)

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
La futura stimolazione di una produzione "artistica" interiore, cioè di una realtà virtuale, è certamente, dal punto di vista artistico, una semplice ipotesi. Però prendiamo atto che la materialità del mondo è sempre meno densa, che l'oggetto quadro tutti lo vogliono superare, che i mezzi moderni prima ci hanno portato a muoverci fisicamente sempre più, sino a mandare qualcuno nello spazio, ma poi si sono concentrati nel velocizzare ed "alleggerire" le comunicazioni.
Altre arti hanno avuto evoluzioni con svolte a 90°. Per esempio quando i narratori non trattarono solo più di principi e nobili e parlarono della vita del popolo; o quando la musica uscì dallo schema del ritmo ternario per ammettere il profano ritmo binario; in tutti questi casi parve di essere di fronte ad una "rivoluzione impossibile". Pertanto a me parrebbe più che logica una evoluzione verso un'arte che incida come realtà virtuale creando delle specie di sogni. Penso invece che il trucchetto delle installazioni e simili sia in realtà un evitare il problema scantonando per soluzioni piuttosto elementari. L'installazione in qualche modo tende a far sì che un ambiente reale influenzi la nostra psiche come lo farebbe una realtà virtuale, ma in fin dei conti rimane un "massaggio per l'occhio" che sta alla realtà virtuale artistica (ipotizzata) come un massaggio fisico sta alla proiezione di una pellicola. Siamo cioè ancora al grado zero.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Tornerei all'affermazione iniziale di Cris. Stiamo chiudendo i conti con il 900? Se sì, vuole dire che un'arte simile a quella non si può più fare, chiuso. Sinora abbiamo solo accennato a come potrebbe essere la prossima, la futura arte. Ma ci siamo dimenticati di dire come sia stata quella passata.
Cris ha appena postato un catalogo d'asta di Art Curial: il catalogo è diviso in due parti piuttosto ben distinte.
La prima parte con il primo 900: Picasso, Villon, Monet Music Chagall ecc. ecc. Dove Music, per esempio, sta come continuatore diretto di un "sentire" che appartiene al primo 900. Seconda parte: Walasse Ting, Vasarely, Sam Francis, Morellet, Warhol, Keith Haring ...
E cero, il 900 ... sono due :confused:
C'è un 900 delle emozioni, delle sensazioni, delle storie vissute: il primo.
E c'è un 900 dell'analisi asettica, o dello spargimento non armonizzato del colore, o della critica (?) sociale tout court. Il secondo.
Tra i due gente come Dubuffet o Niki de Saint Phalle tenta di far da raccordo. Ma il punto non lo fanno loro. Lo fa lo spostamento del baricentro dell'arte da Parigi a New York. E' per quello che abbiamo un primo e un secondo 900. Il primo centrato su Parigi, il secondo già molto sugli USA.
Quando entra la Cina, ebbene, siamo fuori del 900. Ma anche quando si inizia a esporre video alle biennali.
Tanto che gente come Man Ray, un fotografo con buoni appoggi e molti amici di valore, rischia di passare come un precursore.

Poi c'è da chiarire perché, al di là dell'ovvia considerazione che il 900 è finito, perché certe cose non si possano più fare. Significa che nessuno più le vuole? O che non dicono più nulla di nuovo (sì, ma a chi devono dirlo?). O che un sistema di valori è totalmente cambiato? O tutto questo assieme e altro ancora?
 

kiappo

Forumer storico
Mi riallaccio alla parte finale del tuo intervento...parlando un po'in giro, anche con quei pochi collezionisti / galleristi che conosco...oggi come oggi..il " quadro," non interessa quasi più a nessuno...,a parte le considerazioni meramente economiche,...è una questione di linguaggio...la pittura fine a se stessa è considerata qualcosa di vecchio ... oppure, parlando di opere importanti, qualcosa di esclusivo...e credo che proprio la ricerca di un linguaggio " nuovo " abbia portato ad una serie di brutture inguardabili, che non hanno fatto altro che peggiorare la situazione ...
 

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