Il momento della poesia (2 lettori)

ricpast

Sono un tipo serio
Il papà di Giotto va alle udienze del figlio.
Nonostante abbia problemi alle labbra e alla lingua, inizia a fare il giro dei professori e va da quello di Italiano. Buon ggiionno scignor professciore. Come uà mio fijjio? Ah, signor Giotto, guardi... Un Disastro! Sempre assente a quello che si dice, mai un'iniziativa. Non sono per niente contento!
Il papà di Giotto, visibilmente abbacchiato, esce e va dalla professoressa di matematica e dal professore di scienze che ripetono tutti e due gli stessi giudizi del prof. di italiano.
Oramai a terra, si presenta dal prof di disegno: Buon ggiionno scignor professciore. Come uà mio fijjio? Ah, Signor Giotto!!! Suo figlio è un Genio! Il disegno è davvero la sua materia.
Pensi che questa mattina Giotto ha disegnato sulla cattedra una mosca talmente verosimile che io, quando l'ho vista, ho fatto per schiacciarla con un giornale!
Al che il papà di Giotto: non lo dica a me. Ieri sera quel bischero di mio figlio ha disegnato una f.ga sul tubo della stufa...


grazie a Paperuccio!
:)
 

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Annabel Lee

Or son molti e molti anni
che in un regno in riva al mare
viveva una fanciulla che col nome
chiamerete di Annabel Lee:
e viveva questa fanciulla con non altro pensiero
che d’amarmi e d’essere amata da me.
Io ero un bimbo e lei una bimba,
in questo regno in riva al mare;
ma ci amavamo d’un amore ch’era più che amore-
io e la mia Annabel Lee –
d’un amore che gli alati serafini in cielo
invidiavano a lei ed a me.
E fu per questo che –oh, molto tempo fa-
in questo regno in riva al mare
un vento soffiò da una nube, raggelando
la mia bella Annabel Lee;
così che vennero i suoi nobili parenti
e la portarono da me lontano
per rinchiuderla in un sepolcro
in questo regno in riva al mare.
Gli angeli, non così felici in cielo come noi,
a lei e a me portarono invidia –
oh sì! E fu per questo ( e tutti ben lo sanno
in questo regno in riva al mare)
che quel vento irruppe una notte dalla nube
raggelando e uccidendo la mia bella Annabel Lee.
Ma molto era più forte il nostro amore
che l’amor d’altri di noi più grandi-
che l’amor d’altri di noi più savi-
e né gli angeli lassù nel cielo
né i demoni dentro il profondo mare
mai potran separare la mia anima dall’anima
della bella Annabel Lee:-
giacché mai raggia la luna che non mi porti sogni
della bella Annabel Lee;
e mai stella si leva ch’io non senta i fulgenti occhi
della bella Annabel Lee:-
e così, nelle notti, al fianco io giaccio
del mio amore – mio amore – mia vita e mia sposa,
nel suo sepolcro lì in riva al mare,
nella sua tomba in riva al risonante mare.
 

hotspur

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Io non so che voglia dire
che son triste, così triste.
Un racconto d'altri tempi
nella mia memoria insiste.

Fresca è l'aria e l'ombra cala,
scorre il Reno quetamente;
sopra il monte raggia il sole
declinando all'occidente.

La bellissima fanciulla
sta lassù, mostra il tesoro
dei suoi splendidi gioielli,
liscia i suoi capelli d'oro.

mentre il pettine maneggia,
canta, e il canto ha una malia
strana e forte che si effonde
con la dolce melodia.

Soffre e piange il barcaiolo,
e non sa che mal l'opprima,
più non vede scogli e rive,
fissi gli occhi ha su la cima.

Alla fine l'onda inghiotte
barcaiolo e barca...Ed ahi!
Questo ha fatto col suo canto
la fanciulla Lorelei.
 

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