Il paradosso del mercato efficiente

Fernando'S ha scritto:
Se gran parte di voi investitori crede in questa ipotesi, ipotizzerete che ogni nuova informazione su un determinato titolo si rifletta molto rapidamente sul suo prezzo.

In particolare direte che siccome la notizia sposta immediatamente il prezzo verso l'alto o verso il basso , e che siccome le notizie non si possono prevedere, non si possono prevedere nemmeno le variazioni del mercato.

premetto che ci capisco poco o niente di investimenti, però se permettete voglio aggiungere un piccolo commento visto da 'dentro'.. ho lavorato per 2 anni in una multinazionale (quotata a NY, era dentro lo s&p 500) e poi per un anno in un'altra multinazionale, sempre quotata a NY, che ora ha un volume medio di 23 milioni di azioni al giorno.
il CEO aveva tra i 5 punti chiave della sua missione: 'influenzare l'ambiente esterno'. l'azienda, oltre a farci lavorare (io facevo ricerca e sviluppo) spargeva informazioni all'esterno e valutava ogni giorno la ricettività dei canali informativi da lei 'influenzati' tramite la rassegna stampa, sia specializzata sui prodotti sia finanziaria; ogni giorno c'erano circa 100 articoli di giornale che citavano l'azienda più altri 20-30 link a notizie diffuse via internet....ovviamente erano quasi tutti articoli positivi....
se c'era UN SOLO articolo/notizia negativa, questa veniva accerchiata nei giorni successivi da almeno 10 articoli, se la notizia era di rilevanza internazionale, il CEO 'andava in giro' come se fosse un papa a rassicurare tutti ,chi aveva comprato il prodotto ma anche gli 'investitori'.
ad ogni inizio anno il CEO faceva capire all'interno che la missione era di fare sempre un '2 digit earn'. per la prima volta la sigla EPS è diventata familiare.... all'inizio credevo fosse un qualche cosa di insolito, tipo quelle sigle che trovate sulle nuove auto e non sapete che cosa facciano.
In sintesi: forse per le piccole aziende quotate l'affermazione di fernarndo's può essere vera, ma per i giganti il mondo esterno si 'beve' quello che l'azienda diffonde
 
woolloomooloo ha scritto:
.......
In sintesi: forse per le piccole aziende quotate l'affermazione di fernarndo's può essere vera, ma per i giganti il mondo esterno si 'beve' quello che l'azienda diffonde

dici " il mondo esterno si 'beve' quello che l'azienda diffonde"
quindi, traducendo il "si beve" con "ci crede", sei d'accordo con l'ipotesi del mercato efficiente ...ok :)
però, allora...... non ho capito qual'è l'affermazione che vale, invece, per le piccole aziende
 
[quote="Fernando'S]...... non ho capito qual'è l'affermazione che vale, invece, per le piccole aziende[/quote]

secondo me l'affermazione che vale per le piccole aziende è

[quote="Fernando'S]
le notizie non si possono prevedere, non si possono prevedere nemmeno le variazioni del mercato. [/quote]

per i giganti io non so dirti se ci troviamo d'accordo sul 'mercato efficiente' perchè sinceramente non ho capito il paradosso o l'ipotesi.
io volevo dare uno spunto di qual'è il rapporto causa/effetto tra informazione (da dentro l'azienda verso l'esterno e viceversa) e riflesso sul prezzo dell'azione.
 
dacchè il mercato sconta tutto in netto anticipo... e per non sbagliare, :-D generalmente sconta fin troppo in positivo o in negativo che sia ... ecco che all'uscita di dati positivi può benissimo succedere si ritracci (si era scontato all'eccesso) o all'uscita di dati negativi si salga (si era anche in questo caso scontato all'eccesso)...

la questione sta dunque nel capire cosa e quanto sia già stato scontato ma soprattutto il grado di "eccesso"

e dato che nemmeno il mercato lo sa :-D ..non vedo come possa arrivarci un piccolo trader

:rolleyes:
 
E' dimostrato che il mercato non e' efficiente per il semplice fatto che l'entropia del mercato non e' massima, rimando agli studi di Hurst al seguente articolo http://www.performancetrading.it/Documents/GfAnalisi/GfA_dEsponente1.htm
Da mie ricerche personali il fattore H su titoli americani oscilla tra 0.52 e 0.6 quindi mostrano una certa persistenza da noi chiamata trend.
Il mercato efficiente resta una teoria non supportata dai fatti.
Cito un passo di quell'articolo:

Ogni osservazione porterebbe memoria degli eventi passati. Gli effetti di tali eventi continuerebbero a farsi sentire, anche se in modo sempre più smorzato, sulle vicende future, anche se lontane nel tempo, e teoricamente all'infinito. In una concezione più ampia, un sistema che esibisca una statistica di Hurst, sarebbe il risultato di un continuo flusso di eventi interconnessi tra loro. Ciò che accade oggi teoricamente avrà ripercussioni sugli sviluppi futuri in modo permanente
 
circola una battuta negli US

2 seguaci dei mercati efficienti camminano per wall street e vedono 2 banconote da 100$.
Incominciano a ridere a crepapelle pensando all'idiota che le raccoglierà, infatti se fossero autentiche il mercato le avrebbe già fatte sue.
 

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