LA7 PUBBLICA IL “QUADRO ASTRALE” DI DRAGHI: MA QUESTA NON È PROPAGANDA?
3 Settembre 2021
Michele Crudelini
Un servizio che approfondisce il presunto “quadro astrale” del Primo Ministro
Mario Draghi, enfatizzandone le qualità positive può essere considerato un pezzo giornalistico? Potrebbe sembrare uno scherzo ma si tratta di
un servizio andato in onda davvero durante la nota trasmissione di
La7 “
L’aria che tira“.
Il segno zodiacale di Mario Draghi, la Vergine, lo rende già tenace di suo, ma Marte e Saturno così forti nel suo tema natale ne fanno un Vergine particolarmente determinato e molto autorevole.
Esordisce così il montato che intende analizzare la presunta benedizione ricevuta dal Primo ministro. Una benedizione che non arriva più solo da poteri forti quali
Unione europea e
Goldman Sachs, ma che ora punta più in alto e sembra discendere direttamente dalle stelle.
Dall’Istituto Luce al mainstream il passo è breve
Il servizio è un elogio continuo del premier, sperticato e talmente esagerato da porre gli ascoltatori di fronte al dubbio di trovarsi solo di fronte ad un brutto incubo oppure ad una realtà allucinante. Un pizzicotto farà però purtroppo propendere gli spettatori verso questa seconda possibilità.
Non si può infatti non immaginare di rileggere il testo del servizio con la voce un po’ nasale e preimpostata tipica del noto cronista dell’
Istituto Luce del Ventennio, quando nuotate, corse campestri e battaglie del grano del Duce venivano esaltate a reti unificate.
Tutto questo potrebbe fare effettivamente ridere, non fosse che stiamo parlando di una delle principali reti televisive italiane, vista ogni giorno da milioni di spettatori, costretti, come in questo caso, ad assistere a simili panegirici. Una constatazione che non può che consegnare un quadro dell’informazione italiana decisamente avvilente e scoraggiante.
La deriva filogovernativa dell’informazione italia
Su
Byoblu avevamo già messo in guardia circa la deriva filogovernativa di una certa informazione. Come la task force dei fact checkers assoldata dall’esecutivo. A proposito dov’è finita? Quali lavori ha prodotto? Così come le vagonate di milioni di euro
elargite a numerose emittenti locali in cambio della promozione di spot in linea con la strategia governativa sull’emergenza sanitaria.
A tutto questo si deve poi aggiungere l’assenza di un reale contraddittorio per mesi su temi quali lockdown, mascherine e vaccini su pressoché tutte le reti, dalla
RAI a
Mediaset, passando appunto per
La7.
Ed era stato proprio l’editore di questa emittente,
Urbano Cairo, a
pretendere recentemente che venisse istituito un canone pubblico come contributo alla sua rete televisiva. “La7 è indiscutibile che faccia servizio pubblico!” aveva detto Cairo.
Giudicate voi se “il quadro astrale di Draghi” possa essere considerato un servizio pubblico.