Azioni Italia Il trading secondo noi

il mondo e' surreale(fisica quantistica),la vita stessa e' surreale,(la vita oltre la morte proff enrico facco you tube)il tempo e' surreale,la gravita' deforma il tempo e lo spazio intorno a noi,vuoi che anche i sistemi monetari nn siano surreali? il debito nn esiste ,ma creato artificiosamente per controllare il mondo,ed ognuno di noi,con le proprie piccole verita',contribuisce a concepire la grande truffa. son diego ,ti spiego. ciao ragazzi state sempre in campana.:D:ciao:;)

:-o:-o:-o
 
Allora facciamo il punto della situazione sul mib:
La mia conta dava come punto di minimo il 1 giugno intorno a 12325. L'indice si è fermato a 12565, ho sbagliato di 200 points:wall:.
Finchè questo minimo non viene rotto al ribasso possiamo aprire posizioni long di breve...
"La mia idea così come l'avevo a fine maggio è minimo il 1 giugno, poi un rialzo di un paio di mesi fino al 15 agosto oppure nel migliore dei casi fino al 25 novembre. Ma questa situazione sarà da approfondire in futuro."

Per garantire questo scenario abbiamo un solo vincolo: il minimo del primo giugno non deve essere violato. Entrare long oggi sarebbe stato ottimo...
domani se mantiene i 13000 ancora meglio. I target di questo scenario sarebbero 2: 14500 oppure 16100 dipende dalla violenza di questo rimbalzo.
Nel caso invece in cui calcolassimo il 25 novembre come punto di massimo potremmo trovarci tranquillamente intorno ai 18000 ed iniziare a creare una figura di inversione rialzista di lungo periodo che si concluderà nella prima parte del 2013.


Scenario 2: la rottura del minimo del primo giugno porterebbe le quotazioni a 12325 la cui mancata tenuta preannuncerebbe un ulteriore gamba ribassista fino a 11000 ad agosto.


ciao mat per me resta buona la prima!!

quando hai tempo riproponi la mia analisi...

ormai il percorso è stato deciso...si sale fino a metà agosto!

l'unica cosa che mi può far cambiare idea è l'immediata rottura del minimo del primo giugno...ma ci credo poco...

alla prossima!!

ps: il mio ts aveva nel 21/06 la scadenza dell'ultimo segnale sell sul nostrano partito da 15000.

jim


ciao Jim,

non so... ws mi fa paura... è messa male...

no QE no party...

credo inizierò a piramidare xbear dal 26/06...
vediamo...
 

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Corruzione, Formigoni indagato. Nel mirino le Regionali del 2010
Sabato, 23 giugno 2012 - 08:26:00




Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni sarebbe indagato nell'ambito dell'inchiesta sulla fondazione Maugeri. A scriverlo e' questa mattina in esclusiva il Corriere della Sera secondo il quale le accuse per il 'governatore' sono quelle di corruzione e illecito finanziamento di 500 mila euro per la campagna elettorale del 2010 oltre ad alcuni benefit, come le vacanze pagate dal faccendiere Pierangelo Dacco' gia' in carcere per la stessa inchiesta. Formigoni che si e' sempre detto estraneo alla vicenda, aveva gia' in programma questa mattina alle 11 una conferenza stampa.

Il finanziamento elettorale illecito, precisa il Corriere della Sera, sarebbe provenuto da un'azienda sanitaria privata in vista della campagna di Formigoni per le Regionali lombarde. L'ipotesi di reato di corruzione farebbe invece riferimento ai molteplici benefit di ingente valore patrimoniale - vacanze, soggiorni, utilizzo di yacht, cene di pubbliche relazioni a margine del Meeting di Rimini, termini della vendita di una villa in Sardegna a un coinquilino di Formigoni nella comunita' laicale dei Memores Domini - messi a disposizione del governatore dal mediatore Pierangelo Dacco'.



:ordine::ordine::ordine::ordine:
 
LA DEUTSCHE BANK E IL PIANO DI DISMISSIONI PER I GOVERNI UE
Postato il Martedì, 19 giugno @ 21:40:23 CDT di davide

DI SALVATORE CANNAVO'


Un piano di dismissione gigantesco, proporzionale a quello che coinvolse la ex Germania dell’Est dopo la riunificazione del 1990. E’ questa la richiesta che la Deutsche Bank ha fatto all’Europa, e in particolare al governo tedesco, in suo rapporto di qualche mese fa e che ora abbiamo potuto leggere. Il documento è del 20 ottobre 2011 e si intitola “Guadagni, concorrenza, crescita” ed è firmato da Dieter Bräuninger, economista della banca tedesca dal 1987 e attualmente Senior Economist al dipartimento Deutsche Bank Research.

Un testo importante perché aiuta a capire meglio cosa sono “i mercati finanziari”, chi è che ogni giorno boccia o promuove determinate politiche di questo o quel governo. La richiesta che è rivolta direttamente alla cosiddetta Troika, Commissione europea, Bce e Fmi è quella della privatizzazione massiccia e profonda del sistema di welfare sociale e di servizi pubblici per un valore di centinaia di miliardi di euro per i seguenti paesi: Francia, Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda. Il rapporto stretto con gli “attacchi” dei mercati internazionali si vede a occhio nudo.
Gli autori del rapporto hanno come modello di riferimento per questo piano di privatizzazione il vecchio Treuhandanstalt tedesco (l’Istituto di Gestione fiduciaria che, tra il 1990 e il 1994 garantì la dismissione di cira 8000 aziende dell’ex Ddr soprattutto a vantaggio delle imprese dell’Ovest). Stiamo parlando di un valore patrimoniale di 600 miliardi di marchi tedeschi del 1990 secondo le stime ufficiali, circa 307 miliardi di euro attuali. Nonostante quell’agenzia abbia terminato il suo lavoro con una perdita di 256 miliardi di marchi, lo schema viene riproposto nel documento Deutsche Bank – e a giudicare dalle intenzioni, anche dai progetti governativi: “La situazione difficile sui mercati finanziari non è un ostacolo – scrive il rapporto. Una modalità consisterebbe nel trasferire gli attivi a un’agenzia incaricata esplicitamente di privatizzazione. Questa potrebbe in seguito, a seconda della congiuntura dei mercati, scaglionare la vendita nel tempo”. Si mette tutto in un fondo comune, dunque, senza fare di questa o quella privatizzazione l’emblema del progetto, in modo da non sapere più cosa e quando viene venduto, aggirando eventuali opposizioni.

Il capitolo che riguarda l’Italia è molto dettagliato, al pari di quelli degli altri stati. Dopo aver fatto una breve disamina della situazione pregressa – dall’Iri alle privatizzazioni di Telecom e delle altre grandi aziende - il documento ammette che “lo stato nel suo complesso nel corso dell’ultimo decennio si è ritirato in modo significativo” da diversi settori. Però esistono ancora “potenziali entrate derivanti dalla vendita di partecipazioni in grandi aziende”. Almeno 70-80 miliardi. Ma “particolare attenzione meritano gli edifici pubblici, terreni e fabbricati. Il loro valore è stimato dalla Cassa Depositi e Prestiti per un totale di 421 miliardi”. E, si aggiunge, “la loro vendita potrebbe essere effettuata relativamente con poco sforzo”.

“Secondo i dati ufficiali, è di proprietà dello Stato (comprese le regioni, i comuni) un patrimonio complessivo di 571 miliardi, ossia quasi il 37% del Pil”. Quindi, non si tratta di vendere solo qualche quota di Eni o Enel ma interi pezzi del patrimonio pubblico “in particolare l’approvvigionamento di acqua”, misura che appare “utile” soprattutto per via delle “enormi perdite, fino al 30%, dell’acqua distribuita”.

In effetti il testo dedica molto spazio ai servizi pubblici, non solo l’acqua pubblica: “A differenza delle telecomunicazioni, certe parti del settore energetico e dei trasporti (innanzitutto ferroviari) sono ancora suscettibili di privatizzazioni radicali e di una deregolamentazione, da condurre nell’insieme dell’Europa”. E nel testo non c’è alcun imbarazzo a scrivere che “in principio, la privatizzazione di servizi pubblici di interesse generale presenta dei vantaggi, come ad esempio l’approvvigionamento d’acqua, la gestione delle fognature, l’assistenza sanitaria e le attività non statali dell’amministrazione pubblica”.

Oltre all’Italia, come detto, il rapporto si occupa di altri paesi. La Francia, ad esempio dovrebbe avere circa 88 miliardi di euro di beni capitalizzabili sul mercato, il 4,6% del Pil ma, spiega la Deutsche Bank, “l’intervento statale nell’economia va oltre queste cifre”. Ci sono le infrastrutture, le centrali idroelettriche a partire dall’Edf che è di proprietà statale e ampi spazi del settore bancario. Per quanto riguarda la Spagna, l’accento è posto sulla vendita di aeroporti, sui servizi di navigazione, i cantieri navali, le Poste, le ferrovie. Infine, per quanto riguarda la Grecia, si ricorda che gli impegni presi dal paese nei confronti della Troika riguardano il 22% del Pil, circa 50 miliardi di euro di privatizzazioni. Ma, si sottolinea, “lo Stato controlla il 70% del Paese”, quindi c’è ancora molto da fare.
 
Der Spiegel: “Se l’Italia esce dall’euro ci guadagna, il danno è per la Germania”
18 giugno 2012 | Autore Nicoletta Forcheri |

L’Italia non avrebbe che da guadagnare da un’eventuale uscita dall’Euro: è quanto sostengono i (pochi) economisti liberi a cui il sistema non concede spazio, preferendo terrorizzare i cittadini sostenendo l’esatto contrario. Ma anche un articolo del tedesco “Spiegel” pubblicato nei giorni scorsi, ha rivelato che l’uscita dell’Italia dall’euro sarebbe un problema PER LA GERMANIA, e non per l’Italia.


Persino la Grecia resterà nell’Euro, visto che stando agli esiti exit poll divulgati in queste ore sta trionfando – incredibilmente, ma non troppo – la coalizione Pro-Euro. Stanno facendo credere che in caso di uscita dall’euro le cose andrebbero persino peggio, cosa che certo non corrisponde a verità: ma grazie ai politici e sopratutto ai media, i cittadini ci credono, nonostante siano stati MASSACRATI dall’Euro e dalla Germania – che insieme alla Francia – in cambio di (falsi) aiuti ha imposto al precedente governo ellenico l’acquisto di inutili e costose armi di loro produzione. Germania che nonostante abbia nei confronti della Grecia un debito di addirittura 70 miliardi risalente alla seconda guerra mondiale che non ha mai onorato, ha guadagnato ben 380 milioni di euro di interessi sui prestiti concessi ad Atene.

Come ha dichiarato l’ex Ministro Martino, che ha commentato il prossimo aumento dell’IVA che entrerà in vigore a Ottobre deciso da Monti dicendo che “solo un imbecille può aumentare l’IVA in questo momento” L’ITALIA ORMAI è UNA COLONIA TEDESCA.

Ma essendo il paese in mano a questa classe politica, stupidamente sostenuta ancora dalla maggioranza degli italiani, che lobotomizzati dai mass media continuano incredibilmente a sostenere partiti pro-europeisti (PD, PDL, Terzo polo & partiti satellite di FALSA opposizione, Lega e IDV) le possibilità che l’Italia possa uscire dall’Euro sono davvero minime. Continueremo a pagare interessi altissimi agli speculatori – con lo spread sopra i 450 punti per avere liquidità lo stato corrisponde alle banche un tasso di interesse allucinante, del 7% – e sborsare soldi per salvare le banche altrui. E non è finita: il PEGGIO deve ancora arrivare, ma ormai siamo vicini: tramite l’ultima trovata, l’ERF, si prenderanno anche la nostra ambitissima riserva aurea… e pensare chesecondo la mortadella del Bilderberg Prodi, avremmo avuto moltissimi benefici dall’Euro…
Staff nocensura.com

Di seguito l’articolo Spiegel: “Se l’Italia uscisse dall’euro, sarebbe un danno per la Germania”pubblicato da ”iljester.com“
Il giornale tedesco esprime la paura dei vertici tedeschi e conferma in generale la tesi più diffusa fra gli economisti e gli osservatori politici. La Germania ha voluto l’Italia nell’euro per castrarla economicamente, e ora ne teme l’uscita. L’economia italiana da una simile eventualità ne verrebbe rafforzata e nel contempo quella tedesca ne verrebbe indebolita.

In altre parole, se l’Italia uscisse dall’euro, riprenderebbe a crescere. Il suo debito verrebbe tagliato e la spirale recessiva verrebbe interrotta bruscamente, aprendo le porte a una nuova fase economica, rafforzata da un incremento massiccio delle esportazioni (in ragione di una nuova lira svalutata), le quali a sua volta “danneggerebbero” la Germania che perderebbe molto del suo attuale potere contrattuale e negoziale. Un vero peccato che abbiamo una politica che anziché perseguire gli interessi nazionali, è più preoccupata di tutelare gli interessi tedeschi ed europei a danno del popolo italiano che non ha bisogno né dell’euro né dell’Europa.
 
L'OMBRA DEL BILDERBERG. BREVE INTERVISTA A DANIEL ESTULIN


DI PAOLO BRACALINI


L'inconveniente Putin, la Spagna sacrificata, la svalutazione del dollaro, Lilli Gruber.

Roma - «Monti? È Goldman Sachs » risponde in automatico Daniel Estulin, scrittore-investigatore russo (ma vive in Spagna) che col suo Il Club Bilderberg la storia segreta dei padroni del mondo si candida alla palma di maggior cospirazionista del pianeta.

Se è un folle, le sue follie interessano parecchia gente: più di tre milioni di copie vendute in 81 paesi e 50 lingue diverse. Intervistarlo equivale ad entrare in un thriller ( ne stanno facendo un film) che ha per protagonisti banchieri, squali della finanza, magnati dell’industria, politici, lobby e logge segrete.

Dentro questo plot, c’è pure Mario Monti, membro delle annuali riunioni del Bilderberg: «Monti è la perfetta esemplificazione del concetto di Compagnia unica mondiale (One World company Ltd, ndr) teorizzata da Lehman Brothers per il vertice Bilderberg del 1968».

E che sarebbe?

«L’idea che gli Stati nazione siano superati, e che la grande finanza, che già controlla l’industria attraverso le banche, debba prendere il posto delle nazioni. È quel che è successo».

E il nostro premier Monti?

«È il custode degli interessi dell’oligarchia finanziaria, non eletto da nessuno».

Lei è un complottista.

«Il gruppo Bilderberg non è una teoria cospirazionista, non è una società segreta. È una realtà, lo strumento con cui le oligarchie finanziarie, le élite di Usa e Europa, riescono a imporre le loro politiche ai governi».

Il gruppo Bilderberg si è riunito due settimane fa in Virginia: cos’avrebbero deciso?

«Hanno discusso del problema Russia, o meglio di Putin, che sta diventando un grande inconveniente per loro. Un membro europeo del Bilderberg ha ammesso che “Putin è di gran lunga il più formidabile avversario per i nostri piani”».

Perché?

«Bilderberg è particolarmente preoccupato per il gasdotto South Stream, che potrebbe risultare vincente rispetto a quello Ue Usa “Nabucco”. Ma la maggiore preoccupazione è il tentativo di Putin di integrare l’Asia in un blocco sotto la sua leadership , e poi l’intesa con l’Iran. Insieme controllerebbero il 50% del gas mondiale. Perciò il Bilderberg continua a finanziare il “Fronte civile unito” di Kasparov contro Putin».

Hanno parlato anche della crisi in Europa.

«Hanno deciso che la Spagna verrà sacrificata sull’altare della finanza. Il sistema bancario spagnolo è al collasso, la Santander ha un debito di 800 miliardi, e il Bilderberg lo sa. Il prestito di 100 miliardi è il primo passo verso la piena proprietà del Paese da parte della finanza mondiale. La Spagna non esiste più».

E l’Italia sì?

«L’Italia non è la Spagna, non ha bolle immobiliari, ha poco debito privato e ha un sistema creditizio solido, con 750 anni di storia. E soprattutto alcune delle sue grandi imprese formano una parte importante del Bilderberg Group».

Secondo le sue fonti avrebbero deciso le sorti del dollaro.

«Una delle principali conclusioni del meeting 2012 è che gli Usa dovranno svalutare il dollaro rispetto allo yuan per ridurre il debito degli Usa».

Ma almeno lei ha capito cosa ci facesse Lilli Gruber al Bilderberg?

«È una giornalista con molte entrature tra la “ money people ”. E lavorando in una tv importante ha accesso a un larga audience . E questo interessa il Bilderberg».
 
Per Mototopo : messaggi in privato .. , condividi con tutti le informazioni , ti renderà onore e prestigio , due elementi che nessuna valuta può renderti merito ...
Andiamo a rettificare alcune cose : riserva frazionaria all'1 % da dicembre 2011

http://www.informarexresistere.fr/2...rva-obbligatorio-per-le-banche/#axzz1yOP16nzH

in merito al percorso di Kennedy di avere depositi in argento come controvalore cartaceo .. alla lunga non funzionerebbe nemmeno adesso , le pecore nere uscirebbero allo scoperto e creerebbero scompiglio e sicuramente un altro presidente deceduto , quindi moneta come valore è l'unica alternativa al sistema finanziario dei nostri giorni .
Allo stato attuale : circa 3500 miliardi di euro in europa , moneta e cartamoneta , all'incirca 4000 - 4200 euro a persona su un totale di 800 - 850 milioni di persone , questo se ci fosse una equa distribuzione della valuta .. questo come effettiva valuta , bada bene , non denaro , ma solamente valuta monetaria fiduciale effettiva . Qui le piste si fanno veramente pesanti perchè , come si sa , in alta quota l'aria è veramente rarefatta e addirittura " brucia " .
L'inghippo arcano sta nel fatto del termine " fiduciario " .
Ora , con che senno , conoscendo che virtualmente ci sono 50 volte i 3000 - 3200 miliardi alias 150 mila - 160 mila miliardi di euro in nessun caso esigibili perchè virtuali sotto forma di bot e altri derivati si può attribuire valore alla valuta stessa " reale fiduciaria " sempre basata su un sistema cartaceo che paradossalmente vale come un catasto di quaderni pigna ? Discorso diverso per le monete ... almeno una persona deterrebbe rame o zinco anche se da fondere in lingotti . Ora si dovrebbero considerare le varie persone che tramite la politica si sono arricchite a discapito della popolazione .. essi hanno accantonato , in banche estere o in caveau personali somme ingenti , valuta in misura considerevole , sproporzionata al loro reale fabbisogno . Anche in questo caso non si possono tutelare queste persone . Non serve a nessuno che poche persone abbiano in rapporto 10000 euro e le atre persone comuni abbiano chi 2 chi 3 chi 5 euro , mi spiego ?
Quindi nel momento di un patatrack finanziario , il virtuale e il reale cartaceo subiranno la stessa sorte .. reset . Considera poi questo : articolo 1 della costituzione ::

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Se questo articolo avesse un qualche minimo valore reale , anche la sovranità monetaria , dovrebbe essere del popolo , appartenere ai 60 milioni di persone .
E invece no , comanda la bce che vende a interesse la stessa moneta col giochino delle aste , ..! fosse solo questo , crea i soldi dal nulla come un falsario , solo che ha in mano il sistema giuridico pagando profumatamente il servizio , quindi legale .. legale per modo di dire , ma legale ...
Già qui ci sono le basi per sporgere denuncia collettiva in tribunale nei confronti della bce la quale si è impadronita della moneta stessa . Te l'immagini 50 milioni di persone che denunciano la bce chiedendone la destituzione per truffa verso i popoli d'Europa ?


L'idea che lo stato si debba indebitare con moneta che lui stesso crea e poi milioni di contribuenti debbano essere tosati per pagare gli interessi del Debito Pubblico ecc... è stata inventata di recente. Nessuno si è mai sognato per tremila anni una cosa del genere, prima di oggi.

Nella storia lo stato che si indebita in modo colossale con moneta che lui crea e viene schiacciato da interessi e poi ha default, sacrifici, tasse, depressione.... è un fenomeno creato solo dagli anni '70 ( inizialmente in Sudamerica). Come idea era sorta a metà '800, ma allora lo stato aveva una spesa pubblica minima, intorno al 5% del PIL al massimo (salvo che durante la guerra), per cui anche quando aveva deficit non era un vero problema.

Il meccanismo del debito pubblico e interessi, che adesso a noi viene descritto come normale, fino a poco tempo fa incontrava tremende resistenze (di cui una delle tantissime testimonianze è l'articolo firmato assieme da Thomas Edison e Henry Ford sul New York Times nel 1922 che ho citato qui sotto). Ma qualunque pensatore occidentale degli ultimi 2 mila anni troverebbe assurdo e folle che tutta l'economia giri intorno al problema dello stato che deve pagare montagne di interessi con moneta che lui stesso può creare.

Nell'800 ci furono scontri violentissimi su questo tema, in America ad esempio William Jennings Bryan diventò candidato presidenziale per quattro volte e arrivò vicino a vincere un paio di volte, avendo come programma in pratica liberare lo stato e gli agricoltori dalla schiavitù del debito tramite il "free silver". Come dice anche Wikipedia "free silver" fu il tema economico centrale dell'America dell'800

Jennings Bryan voleva la moneta d'argento, che era però molto abbondante, in mano allo stato, contro il Gold standard che volevano i banchieri perchè l'oro era scarso e quindi se ti indebitavi dovevi ripagare in oro e vincevano i creditori e la deflazione.... Nel 1907 William Jennings Bryan tenne alla convenzione di Chicago il più famoso discorso della politica americana di questo secolo, quello sul "Crocifiggere sulla Croce d'Oro", crocifiggere gli agricoltori e lavoratori americani come Cristo sulla croce del Gold Standard. Jennings Bryan creò una tale emozione e frenesia all convenzione del partito che gli vale la nomina immediata come candidato presidenziale. Per batterlo dovettero mettersi assieme i vari Rockfeller, Morgan, Kuhn Loeb, Warburg, gli interessi finanziari, che spesero dieci volte di più per far vincere l'altro candidato. Ma la forza del discorso di Jennings Bryan fu tale che per altre tre volte diventò candidato presidenziale, fuori dai partiti ufficiali, come populista. Per un secolo il movimento populista in America ebbe sempre come tema economico centrale LA MONETA e riuscì a tenere a bada il partito della finanza, (si vede che una volta senza TV e cinema la gente era più intelligente...)

Negli anni '20 e anni '30 questa opinione, che lo stato non debba indebitarsi a interesse e debba usare la propria moneta senza interessi a favore dell'economia e della comunità, era ancora maggioritaria in molti paesi e dibattuta ovunque, anche nella Teoria Generale di Keynes, dove parla di Silvio Gesell ad esempio.

In Germania un ingegnere diventato economista, Gottfried Feder, nel 1919 teneva conferenze sulla "Zinsknechtschaft", la schiavità dell'interesse" e un reduce e disoccupato austriaco lo sentì parlare e fu fulminato dalle sue teorie. Insieme con altri due o tre formarono il "partito dei lavoratori tedeschi" (poi rinominato con un nome diventato noto) di cui Feder creò il programma economico e quando scoppiò la crisi degli anni '30, la Depressione e ci furono sette milioni di disoccupati vinsero le elezioni e andarono al potere. Feder centrò tutto il programma economico sul fatto che lo stato si doveva finanziare senza interessi e senza debito per sostenere l'economia e il welfare. Senza la sua soluzione per la moneta l'austriaco non sarebbe andato al potere e non avrebbe avuto il successo che lo rese un semidio per i tedeschi. Una volta adottata la loro politica raddrizzò infatti la situazione in quattro anni, dal 1933 al 1937, rendendo l'ex-pittore e reduce austriaco il politico più popolare dell'epoca (fino a quando non invase l'URSS e per sradicarlo si misero assieme l'Impero Brittannico, l'America e l'URSS...).

Gli esempi di William Jennings Bryan e di Gottfried Feder/Hitler dimostrano che questa è un idea esplosiva, quando la gente viene esposta all'idea dello stato che può creare moneta senza debito, a fini di benessero pubblico, reagisce come se gli fosse rivelato un Vangelo e ti segue in massa

La cosa incredibile è che ora invece si da per scontato tutto il contrario, che sia normale indebitare lo stato con la moneta che lui stesso crea e poi soffocare l'economia di tasse, un congegno che ha preso piede per la prima volta veramente tra il 1970 e il 1980.

(nella foto il primo paragrafo del programma economico di Feder, con cui Hitler vinse le elezioni nel 1933)
 

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L'EURO NON SI TOCCA. Parola di banksters


50 anni fa, una pioggia di manifestini invase il cielo di Roma. Vi era scritta una domanda: Che cos'è il mamré?". Il mamré, e cioè il primo titolo di debito (obbligazione) scritto emerso dalla storia. 40 anni fa, uno dei promotori di quel gesto, nel frattempo diventato docente di Diritto alla Sapienza, Giacinto Auriti, completò la sua ricerca sulle origini delle obbligazioni e dei titoli di credito/debito focalizzando il ruolo della Banca d'Inghilterra come ente privato che utilizzava il denaro pubblico a tutela delle attività speculative delle società mercantili di "assicurazione", e "riassicurazione". 30 anni fa, dopo un settennato di lucida volontà di indipendenza (creazione dello Sme, dello scudo – moneta virtuale emessa dalle banche nazionali – e programmazione di un Fondo monetario europeo indipendente dal Fmi), due statisti europei, Schmidt e Giscard d'Estaing, escono di scena. 20 anni fa, firmati gli jugulatorii "trattati di Maastricht", iniziava la predazione Fmi-Bce di ogni sovranità nazionale, economica e monetaria. 10 anni fa, l'avvento dell'euro e l'esproprio delle politiche monetarie, economiche e produttive degli Stati nazionali, aprì totalmente le porte della cosiddetta "unione europea" ai raid devastatori della grande finanza internazionale. Oggi siamo governati da un'oligarchia "spectre" di banchieri d'affari e di multinazionali: di Signori del denaro che trattano i popoli come animali da soma da tassare, affamare e poi strangolare sempre un pò di più per aumentare profitti e dividendi. Ma energie nuove emergono, viene ovunque denunciato il giogo di un euro moneta-puntello del dollaro. Il velo che copre la tirannia si è lacerato.
 
si ringrazia mat.penso che i due post appena messi.possano confermare ,come stanno le cose. aquila(wall)spero che la possano interessare. qualche mente sopraffina,contestera' sempre il tutto,sta a voi capire cio' che giusto e cio'che nn lo e'. Sovranita' monetaria,come da sempre fatto da gottfried feder,fare girare il credito e nn il debito(auriti),la soluzione banalmente semplice,e sappiamo che le cose semplici sono le migliori,ma di difficile realizzazione,se nn previa adeguata pubblicita' ed informazione ai cittadini : e li sta il problema,perche' a fronte di poche persone lungimiranti ,il resto della cittadinanza,nel bene o nel male(nn fa 1kg).Sta anche a voi farlo girare,anche perche' se avete figli ne va' del loro futuro,questo e'poco ma sicuro.(ps il signore coi baffetti che ha scatenato un putiferio era un lontano parente dei roschild,vedi articolo sopra e cercate bene nelle vere cause della seconda guerra mondiale,nulla e' come sembrA).basta consultare ellen brown(ricercatrice inglese),che sento di escluderla come persona di parte.attendiamo critiche ai due articoli sovra esposti,che li tacciano come mendaci e falsificatori della realta. Pero' stavolta se la devono prendere con chi li ha scritti.eh eh una volta per uno a cavallo del somaro
 
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