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DISORDINI IN ARGENTINA – GENTILMENTE OFFERTI DA GOLDMAN SACHS

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La “Primavera Araba” ingegnata dagli USA (1) ci ha regalato in Egitto il “Movimento Giovanile 6 aprile” (2) , condotto da da Mohammed ElBaradei (3), manovrato da Wall Street, coordinato con la Fratellanza Musulmana della “Rivoluzione del 17 Febbraio” in Libia , cioè i terroristi di Al Qaeda del Gruppo Islamico Combattente Libico (4). E ora anche l’Argentina ha il suo movimento “8N”, ovvero “8 Novembre” che lavora in piena sincronia con il gruppo editoriale argentino di proprietà straniera “CLARIN”. CLARIN ha appoggiato con grande entusiasmo i manifestanti (5), preparando il terreno retorico necessario per giustificare una tale presenza di piazza.

Il Guardian riporta il loro articolo:“L’Argentina protesta: più di mezzo milione di persone manifestano contro Fernández de Kirchner!”(6):La notizia della manifestazione si è diffusa attraverso i social network. Molti organizzatori restano anonimi, ma Mariana Torres, amministratore della pagina Facebook El Anti-K, una delle più attive nell’organizzazione della manifestazione, ha detto di essere molto felice: “E’ stata una vera festa della democrazia.”C’era più di un motivo per protestare: molti delle fasce medie sono infuriati per l’alto tasso d’inflazione attuale, che ha raggiunto il suo picco massimo dell’ultimo decennio, stimata intorno al 25% da economisti privati; le restrizioni di valuta hanno creato un mercato nero del dollaro americano; il tasso di crescita è tra i più bassi dell’intera America Latina.

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Pubblicato daAlba kan.
 
di Julie Lévesque
Global Research
L’offshore banking – o banche off-shore – è l’elefante nella stanza che l’elite politica e finanziaria sta cercando di tenere nascosto agli occhi del pubblico. Mentre impongono misure di austerità sui cittadini che lavorano duro sono ben consapevoli del fatto che astronomiche somme di denaro vengono tenute segretamente in banche offshore, esentasse. Da dove viene questo denaro e a cosa serve?
Cartelli della droga, frode, evasione fiscale e riciclaggio di denaro sporco sono tra le risposte comuni a queste domande. Nonostante questa realtà, e anche in questo periodo di austerità fiscale, i leader mondiali evitano la domanda: perché il segreto bancario è ancora consentito? Sono in grado di fermarlo e disposti a farlo visti i benefici che esso offre? Certamente no.
Di tanto in tanto un bandito in cravatta funge da capro espiatorio per dare all’uomo comune una pallida illusione di giustizia. Anche se merita di essere punito, il sistema bancario corrotto che ha permesso loro di operare rimane intatto e i suoi difetti non vengono mai messi in discussione. L’offshore banking non è una struttura bancaria parallela. E’ il cuore del sistema bancario. Tutte le principali banche hanno filiali off-shore.

R. Allen Stanford è uno dei colletti bianchi criminali che sta scontando una pena per aver gestito un “enorme schema Ponzi mascherato da banca [La Stanford International Bank (SIB)] ha venduto circa 7 miliardi di dollari in pseudo “certificati di deposito” e 1,2 miliardi in fondi comuni di investimento”
[Il direttore finanziario della SIB], James Davis, ha detto al Dipartimento di Giustizia che “il suo capo aveva derubato gli investitori per decenni, pagando tangenti alle autorità di regolamentazione e facendo patti di sangue per non rivelare i suoi segreti. “
E grazie ai legami e alle generose tangenti ai politici americani risalenti a più di un decennio fa, il 65% delle quali è andato ai democratici tra i quali il nostro presidente del “cambiamento”, Allen Stanford aveva buoni collegamenti.
L’evidenza suggerisce inoltre che le autorità di regolamentazione e le agenzie segrete degli Stati Uniti, compresa la CIA, hanno contribuito a nascondere le sue tracce [...]
Allen Stanford ha fatto affari all’americana: truffava i depositanti e deviava i profitti in un labirinto di conti offshore.
Secondo i capi d’accusa “Stanford [...] e altri hanno fatto parte di una cospirazione dirottando milioni di dollari dai fondi di investitori acquisiti in maniera fraudolenta, da diversi conti bancari situati nel distretto del sud del Texas e altrove negli Stati Uniti [...] per poi trasferirli in conti bancari al di fuori del paese, al fine di esercitare il controllo esclusivo sui fondi degli investitori”
I revisori dei conti sono stati informati che i fondi venivano trasferiti, attraverso conti controllati da Stanford, nelle banche off-shore , tra cui HSBC a Londra, Banca Julius Baer di Zurigo e altre otto banche coinvolte in passato nel riciclaggio di denaro sporco ed evasione fiscale.Nessuna di queste banche è stata accusata in relazione a questo caso.(Tom Burghardt: Frode finanziaria, il riciclaggio del denaro della droga e la CIA , Antifascist Calling … 4 Agosto, 2010.)
La Troika – Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale – “impone con una cecità dolosa misure draconiane ad un gran numero di europei mentre lascia “agire la grande industria bancaria extraterritoriale ignorandola completamente” E’ proprio l’opposto per la libertà di stampa e gli informatori, che sono strettamente monitorati:
L’editore della rivista greca Costas Vaxevanis è stato accusato di violazione delle leggi sulla tutela della privacy. Potrebbe scontare una pena detentiva di due anni.
La libertà di stampa e di denuncia dovrebbe essere intoccabile, ma non è così nel mondo di oggi, corrotto e controllato dal denaro [...]
[...] Un recente rapporto del Tax Justice Network (TJN) degli Stati Uniti d’America [...] stima la ricchezza rubata e in gran parte nascosta nei paradisi fiscali in quasi 32 trilioni di dollari.
“The Price of Offshore Revisited “rivela quello che l’elite degli ultra-ricchi vuole nascondere. I Governi li lasciano liberi di evadere le tasse. I costi sociali sono enormi. I guadagni illeciti ne creano sempre di più. Solo le persone normali pagano il dovuto. Molti pagano troppo[...]
L’editore della rivista Hot Doc è stato arrestato per aver pubblicato “la Lista Lagarde”. Nel 2010, le autorità francesi l’hanno consegnata ad Atene. La questione riguarda l’indagine su 2.059 greci ricchi che detengono conti segreti presso la HSBC Svizzera. (Stephen Lendman, Informatore greco: Miliardi su conti segreti in banche offshore, 31 ottobre 2012)
Vedendo la povertà e le disuguaglianze che aumentano drammaticamente a causa dell’austerità di bilancio costruita e ordinata dal settore bancario, alcune nazioni europee agitano lo spettro del separatismo:
Gli ultimi mesi hanno visto susseguirsi l’ascesa di partiti che sostengono la creazione di nuovi, piccoli stati in Spagna, Belgio, Italia, Scozia e altrove in Europa.
La crescita del sostegno a tali tendenze è stata alimentata dai tagli selvaggi e dalle misure di austerità imposte dai governi centrali in base alle istruzioni della troika, Unione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale, per volere delle banche e degli speculatori globali. Ma lo sfruttamento delle legittime rimostranze sociali non significa che i beneficiari politici rappresentano gli interessi delle grandi masse che vengono sfruttate. (Chris Marsd: Austerità e balcanizzazione della politica: La nascita dell’agitazione separatista in Europa 30 ottobre 2012.)
F. William Engdahl avverte che lo stesso tipo di “misure di austerità ha aperto la strada al III° Reich” e insiste sul fatto che le banche sono “la fonte del problema”:
I governi dell’UE hanno evitato qualsiasi azione decisiva sulle banche coinvolte nell’inganno del prestito, soprattutto negli anni della bolla finanziaria. Le banche rimangono la fonte del problema. Non vi è alcun prestito in corso per l’economia reale, e questa è la causa principale della disoccupazione al 25 per cento in Spagna e in Grecia e altrove in tutta l’UE. Fino a quando non si affronterà il problema con le banche, non vedremo la ripresa economica. Affrontare la questione solo come una crisi del debito sovrano significa catturare solo la coda dell’elefante, definendola un serpente. (F. William Engdahl, La Germania Impone la stessa austerità che aprì la strada al III° Reich , 30 ottobre 2012.)
Ricordando le immagini recenti del brutale stato di polizia spagnolo dobbiamo domandarci se seguire i corrotti diktat del settore bancario non significhi immettersi sull’autostrada verso il totalitarismo.
Un elenco di articoli di Global Research su questo importante argomento:
Financial Fraud, The Laundering of Drug Money and the CIA, Tom Burghardt
Greek Whistleblower: Billions in Secret Offshore Bank Accounts, Stephen Lendman
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a marcmand ragas,fev tor ancora' na volta per la c....l. andee tot quant a vuter ,vutee netra volta x i stessi ghegnii,acsee vla' meteran in tal ,,,,,,,, netra volta ( agli italiani in generis e nessuno in particulazio);)
 
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HAARP – La fabbrica dei terremoti al servizio dell’elite famiglia dello scudo rosso: i Rothschild












di
Marcello Pamio
Ho letto con molto interesse libri, fascicoli e siti internet su cosiddette teorie cospirative secondo le quali dietro alle vicende politiche ed economiche ci sarebbero potenti logge massoniche. Fin qui nulla di strano. Non si può negare infatti che la maggior parte di queste società segrete fin dalle loro origini erano composte da influenti personaggi della vita pubblica, politica e militare.
La cosa però che ha destato la mia curiosità è l’onnipresenza di un nome ben preciso. Un comun denominatore rappresentato dai Rothschild. Questa famiglia, perché di famiglia si tratta, appartiene secondo molti all’organizzazione elitaria chiamata gli Illuminati di Baviera [1] e governerebbe l’intero sistema bancario mondiale con tutto quello che ne consegue.
Se è vero che questo gruppo di burattinai muove le fila della finanza, dell’economia e della politica mondiale perché allora il nome non figura mai da nessuna parte? Avete mai letto su giornali o sentito alla televisione dei Rothschild e delle loro vicissitudini? Sarebbero dietro le quinte di tutti i più importanti affari e nessuno ne parla, non è un po’ strano?
Per la verità vedremo alla fine che qualcosa è trapelato dai media.
Chi ha ragione? Gli autori di svariati libri che puntano il dito contro un sistema occulto, in cui la famiglia Rothschild riveste un ruolo di primaria importanza, in grado di controllare l’intero sistema o invece chi al contrario afferma che tali ipotesi sono semplicemente frutto di menti malate in preda ad allucinazioni e manie di persecuzioni?
L’esperienza mi suggerisce che la verità sta sempre nel mezzo!
Quindi prima di avanzare qualsiasi ipotesi in merito andiamo a vedere chi sono e soprattutto cosa fanno oggi i Rothschild.
Per ripercorrere le origini torniamo indietro nel tempo di circa duecento anni spostandosi in Germania, precisamente a Francoforte. L’anno è il 1743.
L’Adamo non proprio biblico della nostra storia è Amschel Moses Bauer, un semplice orafo tedesco con la passione, che oggi possiamo chiamarla predisposizione,per prestiti e finanziamenti. Semplice orafo per modo di dire naturalmente, visto che è il capostipite che ha dato origine a un impero economico da mille e una notte.
Un impero nato sotto le ali protettive dell’aquila romana contornata da uno scudo rosso.
Tale infatti è il sigillo che Amschel aveva collocato sull’entrata della propria azienda.

rothsc1.gif
Un logo che divenne presto la rappresentazione figurata dell’attività di Bauer. “La ditta dello Scudo Rosso” veniva infatti chiamata.
D’altronde abbiamo tantissimi esempi anche nostrani di queste associazioni: uno per tutti il Cavallino Rampante per indicare la Ferrari. Quello che non tutti sanno invece è che lo Scudo Rosso in lingua tedesca è Rothschild. Per essere più precisi: Scudo Rosso à Red Schield à Rothen Schild à Rothschild. Questo particolare è molto importante perché quando il figlio di Moses, Mayer Amschel ereditò da suo padre la società cambiò nome in Rothschild, e tale è rimasto immutato fino ai giorni nostri.
Mayer Rothschild da Gertrude Schnapper ebbe cinque figli: Amschel (1773-1855), Salomon (1774-1855), Nathan (1777-1836), Karl (1788-1855) e Jacob (1792-1868).
Non appena i ragazzi furono istruiti a dovere sull’attività economica e finanziaria partirono alla volta di altrettante capitali europee per aprire filiali ed espandere l’impero esclusivamente patriarcale. Le donne avevano un ruolo secondario nella gestione.
Il primogenito Amschel essendo il più anziano rimase a Francoforte per controllare la società base, Salomon invece andò a Vienna, Nathan a Londra, Karl a Napoli e Jakob a Parigi.
La famiglia cresce, e cresce anche la necessità di un nuovo emblema che li rappresenti al meglio. Cinque frecce che s’incrociano intersecandosi in un unico punto è il nuovo stemma. Le frecce rappresentano i cinque fratelli e il punto d’intersezione è lo scopo che unisce tutta la famiglia. Avrete già capito qual è questo scopo.

rothsc2.gif
Senza nulla togliere all’operato dei fratelli, è d’obbligo “spezzare una freccia” -visto che siamo in tema- a favore di Nathan il quale si distinse immediatamente per fiuto e capacità imprenditoriali.
Ricordiamo che agli inizi dell’Ottocento l’Europa stava cambiando velocemente e questo poteva creare certamente molte occasioni per uomini intelligenti e soprattutto ricchi.
Nathan approfittò di questa situazione e aprì a Manchester una impresa tessile. Il rapido declino delle esportazioni tessili britanniche durante il blocco continentale costrinsero però Nathan a tornare a Londra per estendere le proprie attività in ambito finanziario. Le attività del figliol prodigo s’impennarono in potenza e prestigio grazie anche al matrimonio con Hannah Barent Cohen (1783-1850), la figlia di uno dei più ricchi mercanti ebrei londinesi[2].
I conti li sapeva fare molto bene!
Conti che dirottavano sempre più verso operazioni finanziarie speculative su titoli britannici ed esteri, cambi valute, metalli preziosi, ecc.
Qualche esempio? Il Duca di Wellington non avrebbe potuto pagare il suo esercito nella battaglia di Waterloo senza la mano, anzi il portafogli, dei Rothschild[3]. Dopo questa vittoria, la banca di Nathan vinse il contratto per i pagamenti dei tributi agli alleati europei[4].
Anche il governo francese dovette usufruire dei fondi privati per rimpinguare le casse nazionali svuotate dall’estenuante guerra franco-prussiana[5]. Salomon Rothschild a Vienna finanziava intanto il debito estero austriaco attraverso contratti di prestito al Principe Metternich[6].
I cinque fratelli pur lavorando a distanza portavano avanti la stessa tecnica, quella della riserva frazionale bancaria. Questo permise la loro autonomia e indipendenza in ogni paese in cui operavano.
Con queste enormi risorse economiche riuscirono a intervenire persino a favore della Banca d’Inghilterra, quando la crisi di liquidità del 1826 piegò le gambe al governo britannico. Grazie ad una immissione di un grosso quantitativo di oro fu scongiurato il peggio[7].
Ma la storia non finisce qui, perché nel settore pubblico si distinsero per i finanziamenti della rete ferroviaria in Francia, Italia, Austria, per il Canale di Suez, permisero l’acquisto dei terreni minerari in Spagna, Sud America, Sud Africa e Africa Occidentale.
L’oro era così importante e fondamentale per i Rothschild che dal 1919 fino ai nostri giorni la banca ha ospitato e presieduto per due volte al giorno il fixing mondiale del prezzo dell’oro[8]. Vi rendete conto: stabilivano anche il prezzo mondiale dell’oro!
Addirittura sembrerebbe, e il condizionale è d’obbligo, che una banca della famiglia abbia finanziato John D. Rockefeller per la sua monopolizzazione della raffinazione del petrolio che portò alla fondazione della Standard Oil.
Cosa dire delle ricostruzioni postbelliche? Nelle guerre si sa, non vi sono mai vincitori. Di per sé una guerra è sempre una sconfitta sia per chi la provoca ma soprattutto per chi la subisce. Dall’ottica di un banchiere però, una guerra è sempre una ghiotta opportunità di investimenti, di prestiti, di ricostruzioni. Infatti dopo la Prima Guerra Mondiale, precisamente nel 1922 i Rothschild misero a disposizione fondi per la ricostruzione in numerosi paesi come Francia, Germania, Cecoslovacchia, Ungheria. A questo punto ho dovuto scacciare con la forza dalla mia mente un dubbio tremendo. E’ possibile che banchieri senza scrupoli fomentino a proprio piacimento le guerre, magari finanziando entrambe le fazioni e innescando la miccia fornendo poi i soldi per la ricostruzione? In via molto ipotetica sì. Scatenare una guerra non è così difficile: si forniscono le armi a entrambe le parti e si trova una motivazione sufficiente: religione, petrolio, terrorismo, ecc.
No! La perfidia umana non può arrivare a tanto! Giusto?
A questo punto negare o far finta di non vedere che l’impero dei Rothschild fin dai primi anni del secolo XIX ha influenzato la politica, l’economia e la finanza del mondo intero è un’offesa alla comune intelligenza.
E oggi? Come sono messi, anzi, visto che interessa pure la nostra cara Italia come siamo messi? Forse la famiglia si è ritirata a vita privata e si sta godendo un meritato riposo? Sbagliato. Certamente la vita è rimasta sempre molto privata. Non riesco infatti ancora a spiegarmi come la stampa, sempre più ricca di pettegolezzi e gossip e meno di informazioni utili, non s’interessi della vita di questi personaggi affascinanti e al limite del misterosofico.
Riescono –i media- a scovare una star televisiva che si sta abbronzando nuda dentro la caldera di un vulcano in pieno inverno e nessuno fa un servizio sugli appartenenti alla famiglia più potente del pianeta. Non è un po’ strano? Lungi da me l’idea che gli editor non possano fare servizi su certi banchieri internazionali, rimane allora la spiegazione che forse a nessuno interesserebbe. Strano perché personalmente preferirei leggere qualcosa su i «veri controllori» piuttosto che leggere e/o vedere qualche personaggetto estivo che pur di apparire nei giornali venderebbe la propria anima al diavolo, in questo caso fotografi e giornalisti.
Tornando al discorso di prima, oggi la famiglia Rothschild non ha perso prestigio e potere, semmai con il passare degli anni lo ha consolidato ulteriormente. Incredibile ma vero.
Passano gli anni e i loro sistemi si adeguano. Oggi hanno sviluppato una divisione per il finanziamento d’impresa al servizio di fusioni e acquisizioni. Operazioni queste all’ordine del giorno. Basta aprire un qualsiasi giornale finanziario per leggere che la multinazionale ics si è unita, o è in procinto di farlo, con la transnazionale ipsilon. Fusioni il cui unico risultato è la creazione di megacorporazioni amministrate da pochissimi e composte da migliaia tra affiliate e holding. In fisica per innescare una fusione nucleare tra atomi serve molta energia qui le fusioni necessitano solo di soldi. Moltissimi soldi. Chi possiede tutti questi soldi se non i banchieri?
Vediamo adesso nel dettaglio dove i tentacoli economici dei Rothschild sono arrivati nel 3° Millennio. Per problemi di spazio cito solamente le società più conosciute e/o riguardanti il nostro paese, ma chiunque volesse approfondire consiglio di entrare nel sito ufficiale della famiglia e stamparsi l’elenco completo. Fate scorta di carta!
Tra le straniere spiccano: De Beers quella dei diamanti, la Enron fallita da poco, British Telecom, France Telecom, Deutch Telekom, Alcatel, Eircom, Mannesmann, AT&T, BBC, Petro China, Petro Bras, Canal +, Vivendi, Aventis, Unilever, Royal Canin, Pfaff, Deutch Post[9], e moltissime altre.
Torniamo adesso un momento in Italia poiché ce n’è per tutti i gusti: Tiscali, Seat Pagine Gialle, Eni, Rai, Banca di Roma, Banco di Napoli, BNL Banca Nazionale del Lavoro, Banca Intesa, Bipop-Carire, Banca Popolare di Lodi, Monte dei Paschi di Siena, Rolo Banca 1473, Finmeccanica[10]. Vi può bastare? Penso proprio di sì!
Mi avvio a concludere nella speranza che questa piccola e incompleta illustrazione possa almeno aver fatto nascere qualche dubbio e/o curiosità in più su questa incredibile e decisamente atipica famigliola. Non posso confermare ma neppure smentire le pesanti e inquietanti affermazioni che svariati autori pubblicano sui Rothschild. Tengo a sottolineare che la cosa più incredibile è come i media in generale evitano di trattare tali argomentazioni. Passi il discorso sulla cospirazione globalizzata alla George Orwell, ma qui i fatti parlano chiaro. Le trame e gli intrecci economici pure. Sono sotto gli occhi di tutti. Almeno di chi vuol vedere.
Non posso accontentarmi di leggere su La Stampa del 7 giugno 1996 che Lady Rothschild era l’ipotetica spia del KGB a Londra, o su Il Giorno del 29 agosto 2000 la cronaca della morte per overdose all’età di 23 anni di Raphael figlio di Nathaniel Rothschild.
Queste rientrano nel deleterio e purtroppo tanto seguito gossip.
Le cose serie e importanti sono altre.



Note:
[1]
Gruppo elitario fondato, dal prof. di giurisprudenza dell’Università dei Gesuiti, Adam Weishaupt (Spartacus) in Baviera il 1° maggio 1776



www.disinformazione.it

 


di


Marcello Pamio

Ho letto con molto interesse libri, fascicoli e siti internet su cosiddette teorie cospirative secondo le quali dietro alle vicende politiche ed economiche ci sarebbero potenti logge massoniche. Fin qui nulla di strano. Non si può negare infatti che la maggior parte di queste società segrete fin dalle loro origini erano composte da influenti personaggi della vita pubblica, politica e militare.
La cosa però che ha destato la mia curiosità è l’onnipresenza di un nome ben preciso. Un comun denominatore rappresentato dai Rothschild. Questa famiglia, perché di famiglia si tratta, appartiene secondo molti all’organizzazione elitaria chiamata gli Illuminati di Baviera [1] e governerebbe l’intero sistema bancario mondiale con tutto quello che ne consegue.
Se è vero che questo gruppo di burattinai muove le fila della finanza, dell’economia e della politica mondiale perché allora il nome non figura mai da nessuna parte? Avete mai letto su giornali o sentito alla televisione dei Rothschild e delle loro vicissitudini? Sarebbero dietro le quinte di tutti i più importanti affari e nessuno ne parla, non è un po’ strano?
Per la verità vedremo alla fine che qualcosa è trapelato dai media.
Chi ha ragione? Gli autori di svariati libri che puntano il dito contro un sistema occulto, in cui la famiglia Rothschild riveste un ruolo di primaria importanza, in grado di controllare l’intero sistema o invece chi al contrario afferma che tali ipotesi sono semplicemente frutto di menti malate in preda ad allucinazioni e manie di persecuzioni?
L’esperienza mi suggerisce che la verità sta sempre nel mezzo!
Quindi prima di avanzare qualsiasi ipotesi in merito andiamo a vedere chi sono e soprattutto cosa fanno oggi i Rothschild.
Per ripercorrere le origini torniamo indietro nel tempo di circa duecento anni spostandosi in Germania, precisamente a Francoforte. L’anno è il 1743.
L’Adamo non proprio biblico della nostra storia è Amschel Moses Bauer, un semplice orafo tedesco con la passione, che oggi possiamo chiamarla predisposizione,per prestiti e finanziamenti. Semplice orafo per modo di dire naturalmente, visto che è il capostipite che ha dato origine a un impero economico da mille e una notte.
Un impero nato sotto le ali protettive dell’aquila romana contornata da uno scudo rosso.
Tale infatti è il sigillo che Amschel aveva collocato sull’entrata della propria azienda.

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Un logo che divenne presto la rappresentazione figurata dell’attività di Bauer. “La ditta dello Scudo Rosso” veniva infatti chiamata.
D’altronde abbiamo tantissimi esempi anche nostrani di queste associazioni: uno per tutti il Cavallino Rampante per indicare la Ferrari. Quello che non tutti sanno invece è che lo Scudo Rosso in lingua tedesca è Rothschild. Per essere più precisi: Scudo Rosso à Red Schield à Rothen Schild à Rothschild. Questo particolare è molto importante perché quando il figlio di Moses, Mayer Amschel ereditò da suo padre la società cambiò nome in Rothschild, e tale è rimasto immutato fino ai giorni nostri.
Mayer Rothschild da Gertrude Schnapper ebbe cinque figli: Amschel (1773-1855), Salomon (1774-1855), Nathan (1777-1836), Karl (1788-1855) e Jacob (1792-1868).
Non appena i ragazzi furono istruiti a dovere sull’attività economica e finanziaria partirono alla volta di altrettante capitali europee per aprire filiali ed espandere l’impero esclusivamente patriarcale. Le donne avevano un ruolo secondario nella gestione.
Il primogenito Amschel essendo il più anziano rimase a Francoforte per controllare la società base, Salomon invece andò a Vienna, Nathan a Londra, Karl a Napoli e Jakob a Parigi.
La famiglia cresce, e cresce anche la necessità di un nuovo emblema che li rappresenti al meglio. Cinque frecce che s’incrociano intersecandosi in un unico punto è il nuovo stemma. Le frecce rappresentano i cinque fratelli e il punto d’intersezione è lo scopo che unisce tutta la famiglia. Avrete già capito qual è questo scopo.

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Senza nulla togliere all’operato dei fratelli, è d’obbligo “spezzare una freccia” -visto che siamo in tema- a favore di Nathan il quale si distinse immediatamente per fiuto e capacità imprenditoriali.
Ricordiamo che agli inizi dell’Ottocento l’Europa stava cambiando velocemente e questo poteva creare certamente molte occasioni per uomini intelligenti e soprattutto ricchi.
Nathan approfittò di questa situazione e aprì a Manchester una impresa tessile. Il rapido declino delle esportazioni tessili britanniche durante il blocco continentale costrinsero però Nathan a tornare a Londra per estendere le proprie attività in ambito finanziario. Le attività del figliol prodigo s’impennarono in potenza e prestigio grazie anche al matrimonio con Hannah Barent Cohen (1783-1850), la figlia di uno dei più ricchi mercanti ebrei londinesi[2].
I conti li sapeva fare molto bene!
Conti che dirottavano sempre più verso operazioni finanziarie speculative su titoli britannici ed esteri, cambi valute, metalli preziosi, ecc.
Qualche esempio? Il Duca di Wellington non avrebbe potuto pagare il suo esercito nella battaglia di Waterloo senza la mano, anzi il portafogli, dei Rothschild[3]. Dopo questa vittoria, la banca di Nathan vinse il contratto per i pagamenti dei tributi agli alleati europei[4].
Anche il governo francese dovette usufruire dei fondi privati per rimpinguare le casse nazionali svuotate dall’estenuante guerra franco-prussiana[5]. Salomon Rothschild a Vienna finanziava intanto il debito estero austriaco attraverso contratti di prestito al Principe Metternich[6].
I cinque fratelli pur lavorando a distanza portavano avanti la stessa tecnica, quella della riserva frazionale bancaria. Questo permise la loro autonomia e indipendenza in ogni paese in cui operavano.
Con queste enormi risorse economiche riuscirono a intervenire persino a favore della Banca d’Inghilterra, quando la crisi di liquidità del 1826 piegò le gambe al governo britannico. Grazie ad una immissione di un grosso quantitativo di oro fu scongiurato il peggio[7].
Ma la storia non finisce qui, perché nel settore pubblico si distinsero per i finanziamenti della rete ferroviaria in Francia, Italia, Austria, per il Canale di Suez, permisero l’acquisto dei terreni minerari in Spagna, Sud America, Sud Africa e Africa Occidentale.
L’oro era così importante e fondamentale per i Rothschild che dal 1919 fino ai nostri giorni la banca ha ospitato e presieduto per due volte al giorno il fixing mondiale del prezzo dell’oro[8]. Vi rendete conto: stabilivano anche il prezzo mondiale dell’oro!
Addirittura sembrerebbe, e il condizionale è d’obbligo, che una banca della famiglia abbia finanziato John D. Rockefeller per la sua monopolizzazione della raffinazione del petrolio che portò alla fondazione della Standard Oil.
Cosa dire delle ricostruzioni postbelliche? Nelle guerre si sa, non vi sono mai vincitori. Di per sé una guerra è sempre una sconfitta sia per chi la provoca ma soprattutto per chi la subisce. Dall’ottica di un banchiere però, una guerra è sempre una ghiotta opportunità di investimenti, di prestiti, di ricostruzioni. Infatti dopo la Prima Guerra Mondiale, precisamente nel 1922 i Rothschild misero a disposizione fondi per la ricostruzione in numerosi paesi come Francia, Germania, Cecoslovacchia, Ungheria. A questo punto ho dovuto scacciare con la forza dalla mia mente un dubbio tremendo. E’ possibile che banchieri senza scrupoli fomentino a proprio piacimento le guerre, magari finanziando entrambe le fazioni e innescando la miccia fornendo poi i soldi per la ricostruzione? In via molto ipotetica sì. Scatenare una guerra non è così difficile: si forniscono le armi a entrambe le parti e si trova una motivazione sufficiente: religione, petrolio, terrorismo, ecc.
No! La perfidia umana non può arrivare a tanto! Giusto?
A questo punto negare o far finta di non vedere che l’impero dei Rothschild fin dai primi anni del secolo XIX ha influenzato la politica, l’economia e la finanza del mondo intero è un’offesa alla comune intelligenza.
E oggi? Come sono messi, anzi, visto che interessa pure la nostra cara Italia come siamo messi? Forse la famiglia si è ritirata a vita privata e si sta godendo un meritato riposo? Sbagliato. Certamente la vita è rimasta sempre molto privata. Non riesco infatti ancora a spiegarmi come la stampa, sempre più ricca di pettegolezzi e gossip e meno di informazioni utili, non s’interessi della vita di questi personaggi affascinanti e al limite del misterosofico.
Riescono –i media- a scovare una star televisiva che si sta abbronzando nuda dentro la caldera di un vulcano in pieno inverno e nessuno fa un servizio sugli appartenenti alla famiglia più potente del pianeta. Non è un po’ strano? Lungi da me l’idea che gli editor non possano fare servizi su certi banchieri internazionali, rimane allora la spiegazione che forse a nessuno interesserebbe. Strano perché personalmente preferirei leggere qualcosa su i «veri controllori» piuttosto che leggere e/o vedere qualche personaggetto estivo che pur di apparire nei giornali venderebbe la propria anima al diavolo, in questo caso fotografi e giornalisti.
Tornando al discorso di prima, oggi la famiglia Rothschild non ha perso prestigio e potere, semmai con il passare degli anni lo ha consolidato ulteriormente. Incredibile ma vero.
Passano gli anni e i loro sistemi si adeguano. Oggi hanno sviluppato una divisione per il finanziamento d’impresa al servizio di fusioni e acquisizioni. Operazioni queste all’ordine del giorno. Basta aprire un qualsiasi giornale finanziario per leggere che la multinazionale ics si è unita, o è in procinto di farlo, con la transnazionale ipsilon. Fusioni il cui unico risultato è la creazione di megacorporazioni amministrate da pochissimi e composte da migliaia tra affiliate e holding. In fisica per innescare una fusione nucleare tra atomi serve molta energia qui le fusioni necessitano solo di soldi. Moltissimi soldi. Chi possiede tutti questi soldi se non i banchieri?
Vediamo adesso nel dettaglio dove i tentacoli economici dei Rothschild sono arrivati nel 3° Millennio. Per problemi di spazio cito solamente le società più conosciute e/o riguardanti il nostro paese, ma chiunque volesse approfondire consiglio di entrare nel sito ufficiale della famiglia e stamparsi l’elenco completo. Fate scorta di carta!
Tra le straniere spiccano: De Beers quella dei diamanti, la Enron fallita da poco, British Telecom, France Telecom, Deutch Telekom, Alcatel, Eircom, Mannesmann, AT&T, BBC, Petro China, Petro Bras, Canal +, Vivendi, Aventis, Unilever, Royal Canin, Pfaff, Deutch Post[9], e moltissime altre.
Torniamo adesso un momento in Italia poiché ce n’è per tutti i gusti: Tiscali, Seat Pagine Gialle, Eni, Rai, Banca di Roma, Banco di Napoli, BNL Banca Nazionale del Lavoro, Banca Intesa, Bipop-Carire, Banca Popolare di Lodi, Monte dei Paschi di Siena, Rolo Banca 1473, Finmeccanica[10]. Vi può bastare? Penso proprio di sì!
Mi avvio a concludere nella speranza che questa piccola e incompleta illustrazione possa almeno aver fatto nascere qualche dubbio e/o curiosità in più su questa incredibile e decisamente atipica famigliola. Non posso confermare ma neppure smentire le pesanti e inquietanti affermazioni che svariati autori pubblicano sui Rothschild. Tengo a sottolineare che la cosa più incredibile è come i media in generale evitano di trattare tali argomentazioni. Passi il discorso sulla cospirazione globalizzata alla George Orwell, ma qui i fatti parlano chiaro. Le trame e gli intrecci economici pure. Sono sotto gli occhi di tutti. Almeno di chi vuol vedere.
Non posso accontentarmi di leggere su La Stampa del 7 giugno 1996 che Lady Rothschild era l’ipotetica spia del KGB a Londra, o su Il Giorno del 29 agosto 2000 la cronaca della morte per overdose all’età di 23 anni di Raphael figlio di Nathaniel Rothschild.
Queste rientrano nel deleterio e purtroppo tanto seguito gossip.
Le cose serie e importanti sono altre.


Note:
[1]
Gruppo elitario fondato, dal prof. di giurisprudenza dell’Università dei Gesuiti, Adam Weishaupt (Spartacus) in Baviera il 1° maggio 1776


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Di Doug Yurchey
5 luglio 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com




Non è escluso che noi abbiamo ascoltato così tanto sul famoso viaggio del Titanic proprio perchè esso fu uno dei crimini più perfetti mai commessi!


Il titolo di cui sopra non si legge: Cosa affondò il Titanic? Esso dice: Chi? Le informazioni riportate di seguito sono apparse all'interno della mia casella di posta in Outlook Express. Quello che seguiva era sbalorditivo e mi ha ispirato a scrivere. Quando pensiamo ai grandi misteri, alle controversie, alle cospirazioni o alle questioni storiche...vengono alla mente molte cose:


Chi ha ucciso veramente JFK?

Chi c'era veramente dietro il 9-11?

L'attentato di Oklahoma fu circondato da una grande cospirazione?

Marilyn Monroe è stata uccisa?

Gli alieni si sono schiantati a Roswell?



Un altro mistero della storia, o rompicapo, è: Qual'è stata la vera storia dietro l'affondamento del Titanic? Il libro '[ame="http://www.amazon.com/Secret-Terrorists-Bill-Hughes/dp/B000PI9D00?ie=UTF8&tag=newagthefi-20&link_code=btl&camp=213689&creative=392969"]The Secret Terrorists[/ame]
ir
' stampato dai Truth Triumphant Ministries e ristampato da Tree of Life Resources da esattamente la colpa all'Ordine Cattolico Romano noto come Gesuiti. “Le più grandi tragedie negli ultimi 200 anni possono essere ricondotte ai Gesuiti.”

Fondata nel 1540 la [ame="http://www.amazon.com/Jesuits-Malachi-Martin/dp/067165716X?ie=UTF8&tag=newagthefi-20&link_code=btl&camp=213689&creative=392969"]Compagnia di Gesù [/ame]crebbe rapidamente all'interno della Chiesa Cattolica. Essi furono i confessori delle famiglie regnanti europee. Essi difendono il Papa e il cattolicesimo in tutto il mondo in quasi ogni paese. Nel 1773 Clemente XIV soppresse i Gesuiti. Nel 1814, Papa Pio VII rispose alle pressioni restaurando la Società. Oggi ci sono sacerdozi e collegi di Gesuiti. Sono un'organizzazione molto influente. I Gesuiti sono dediti alla promozione del Cattolicesimo e del potere del Papa. Eppure...c'è un segreto, un lato negativo di questa organizzazione chiamata 'Compagnia di Gesù'. Per centinaia di anni realizzarono uccisioni religiose. Essi erano gli uomini dai mantelli scuri che portavano i pugnali. (Erano la CIA religiosa del loro tempo?)
Nel 1910 sette uomini si riunirono a Jekyll Island, al largo della costa della Georgia, per pianificare la Federal Reserve Bank.


Frank VanderclipPaul WarburgNelson Aldrich e Frank Vanderclip rappresentavano l'impero finanziario Rockefeller. Henry Davidson, Charles Norton e Benjamin Strong rappresentavano JP Morgan. Paul Warburg rappresentava la dinastia bancaria Rothschild europea. I Rothschild sono stati gli agenti bancari per i Gesuiti e tenevano 'la chiave della ricchezza della Chiesa Cattolica Romana'.
La banda Morgan, la gang Rothschild e quella Rockefeller erano feroci concorrenti tuttavia entrarono in compartecipazione. Essi stabilirono il cartello bancario nazionale noto come Federal Reserve System...secondo G. Edward Griffin in 'The Creature From Jekyll Island (American Opinion Publishing P. 209). Una recensione di questo libro affermava:”Si racconta una storia di come i banchieri attirarono i politici con soldi facili e finirono col controllare la maggior parte del mondo”.
[Questo scrittore viaggiò a Jekyll Island nel 1970 con la sua squadra di tennis del college. Egli ebbe un momento molto bello lì una notte:”Ero solo e disegnavo un faro. C'erano dei cervi nel buio e bevevano da uno stagno. Al chiaro di luna, fu uno spettacolo che non dimenticherò mai. Ancora non riesco a rendermi conto che questo splendido resort invernale per ricchi aveva una storia malvagia. Jekill Island era il nome appropriato.]
I Rothschild, i Morgan e i Rockefeller sono controllati dall'Ordine dei Gesuiti. Le famiglie più potenti 'fanno tutto ciò che è necessario per distruggere la libertà costituzionale in America e portare il Papa a dominare il mondo.' La costruzione del Titanic iniziò nel 1909, presso un cantiere navale di Belfast, in Irlanda. Belfast era protestante ed era odiata dai Gesuiti.
JP MorganMorgan prese il controllo di White Star Lines. I Gesuiti ordinarono a JP Morgan di costruire il Titanic. Fin dall'inizio del transatlantico di lusso, il Titanic fu destinato alla rovina.
Ci furono un certo numero di uomini potenti che non erano a favore del Federal Reserve System. Benjamin Guggenheim, Isa Strauss e John Jacob Astor si opposero alla formazione di un FRS.
John Jacob Astor Benjamin Guggenheim Isador StraussQuesti uomini erano senza dubbio i più ricchi uomini del mondo e sbarravano la strada al piano dei Gesuiti. 'Questi tre uomini furono persuasi e incoraggiati a salire a bordo del palazzo galleggiante'. Questi non solo erano i nemici dei Gesuiti e contrari ad una Federal Reserve Bank, ma avrebbero usato la loro ricchezza ed influenza per opporsi alla Prima Guerra Mondiale. Questo era il viaggio 'virginale' della più grande nave mai costruita. La campagna di 'inaffondabile' garantiva la confortevole sicurezza dei passeggeri. Molti cattolici francesi, italiani e irlandesi salirono a bordo. I Protestanti di Belfast furono anche incoraggiati ad emigrare negli Stati Uniti a bordo del Titanic. Questi, per la maggior parte, furono persone sacrificabili. Ma la vera ragione per distruggere la nave era una partita tra i super ricchi, nella quale Guggenheim-Strauss-Astor dovevano essere eliminati. 'Essi dovevano essere distrutti con un mezzo così assurdo che nessuno avrebbe sospettato che erano stati assassinati, e
Il Capitano Edward Smith.nessuno avrebbe sospettato i Gesuiti.' Il capitano del Titanic era Edward Smith. Egli era un Gesuita e lavorava per JP Morgan. Chiunque potrebbe essere un Gesuita e la sua identità non essere nota. Da 'I Segreti del Titanic' (1986) del National Geographic:“Quando la nave partì nel sud dell'Inghilterra a bordo c'era Francis Browne. Egli era il più potente dei Gesuiti in tutta l'Irlanda e il 'Maestro Gesuita di Edward Smith'.” 'Ecco il tradimento Gesuita al suo culmine. Il Padre provinciale Francis Browne salì a bordo del Titanic, fotografò le vittime, quasi sicuramente impartì le direttive al capitano riguardo al suo giuramento come Gesuita, e la mattina seguente diede lui l'addio...' Eric J. Phelps, Vatican Assassins Halcon Unified Services. P. 247
Il Capitano Smith credeva che questo 'Generale dei Gesuiti' di alto livello fosse Dio. Browne lo istruì sul cosa fare nelle acque del Nord Atlantico. 'A Edward Smith fu dato l'ordine di affondare il Titanic e questo fu esattamente ciò che fece'. Secondo la filosofia segreta dei Gesuiti: gli innocenti possono essere massacrati per un bene più grande, il fine giustifica i mezzi.




Fr. Francis Browne Franz Xavier Wernz
Fr. Francis Browne è il Superiore Provinciale Gesuita in Irlanda


Fr. Wernz è il Superiore Generale dei Gesuiti


Il Capitano Smith aveva viaggiato nel Nord Atlantico per 26 anni. Era il 'Maestro più esperto al mondo' in queste acque fredde. Il Capitano aveva sempre saputo che la sua nave era stata costruita per i nemici dei Gesuiti. Il suo scopo era sempre stato quello di essere una 'nave della morte' ed essere affondata al suo primo viaggio. Il Capitano Smith sapeva anche esattamente dove erano gli iceberg. Sotto ordini segreti spinse il Titanic alla piena velocità di 22 nodi in una notte senza luna attraverso un'enorme distesa di ghiaccio con un'area grande 80 miglia quadrate. Gli era stato 'ordinato dal suo Dio in Vaticano, e nulla lo avrebbe distolto dal suo obiettivo.'
Le azioni del Capitano Smith nelle sue ultime ore non furono quelle di un leader forte. Sembrava come se stesse lottando con la sua coscienza. Doveva lui essere il capitano coraggioso o obbedire al suo padrone e affondare la nave?
Ci furono volutamente non abbastanza scialuppe di salvataggio. Durante l'emergenza molte delle scialuppe di salvataggio avevano solo alcuni passeggeri di donne e bambini. Furono lanciati segnali bianchi di soccorso. Le navi di passaggio pensavano che quelli a bordo del Titanic stessero festeggiando. I segnali di soccorso avrebbero dovuto essere rossi. Questi esempi non accaddero a causa di un equipaggio arrogante che credeva che il Titanic era inaffondabile. Tali carenze furono pianificate.
Quegli uomini più ricchi, che si opponevano al sistema della Federal Reserve, furono uccisi insieme alle classi medie e basse. La moglie di John Jacob Astor fu salvata. Fu anche salvata Molly Brown. L'affondamento del Titanic fu forse il più grande disastro del ventesimo secolo al di fuori delle guerre mondiali. Secondo 'The Secret Terrorist', la causa di questa tragedia fu la Compagnia di Gesù della Chiesa Cattolica Romana.
'La nave inaffondabile, il palazzo galleggiante, fu creato per essere la tomba per i ricchi che si opponevano al sistema della Federal Reserve. Il 14 aprile (stessa data storica dell'assassinio di Abraham Lincoln) del 1912 il Titanic colpì un iceberg e tutta l'opposizione alla Federal Reserve fu eliminata. Nel dicembre 1913 nacque negli Stati Uniti il Federal Reserve System. Otto mesi più tardi i Gesuiti, attraverso il Federal Reserve System, avevano fondi sufficienti per iniziare la Prima Guerra Mondiale. Si noti che il Federal Reserve System fu istituito subito dopo il disastro del Titanic.
I ricchi hanno sempre creato guerre inutili in cui i poveri dovevano sempre combattere e morire. Le pagine di 'The Secret Terrorist' non specificano il nome di Templari, Massoni e Illuminati. Ma queste società segrete sono connesse e controllano: banche, sistema monetario, compagnie petrolifere, società, governi, politici, militari, polizia, legge e sistema giudiziario, chiese, scuole, media, ecc. ecc.
I ricchi e i potenti hanno sempre governato il mondo. Le elite fabbricano le notizie, creano i grandi eventi internazionali. William Randolph Hearst inventò le notizie e stampò la sua propaganda nel suo giornale.
Fu il ricco che fece volutamente schiantare la Borsa nel 1929 e causò la sofferenza della Grande Depressione. I super ricchi ebbero giornate finanziarie altamente redditizie durante il Crash. Furono i meno ricchi, gli investitori che volevano esserlo, che persero tutto.


link articolo originale: http://newagedeception.blogspot.com/2010/07/invisible-empire-who-sunk-titanic.html


come disse il buon gambarelli,la vita e' la piu grossa illusione e magia mai esistita-mah,talmente assurda ,dai nn puo' essere,mah ,boh nn e' che e' talente assurda,che..............
 
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sabato 25 agosto 2012

LA GRANDE TRUFFA DELLA FED (Federal Reserve System)



Cominciamo col complicato...


“E’ un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina” - Henry Ford


Se chiedessimo ad ogni americano quanto vale un dollaro, con ogni probabilità il 99% di loro penserebbe ad una presa in giro... "quanto vuoi che valga un dollaro? Vale un dollaro!" Pochi sanno che invece non è così, un dollaro americano ha invece il valore effettivo approssimativo di circa 5 centesimi di dollaro.
Allo stesso modo se chiedessimo agli americani chi sia il proprietario della FED la stragrande maggioranza di questi risponderebbe: "Il governo, quindi gli americani!". Stessa cosa la si può dire qui in Italia, in Europa. Con l'ingenuità di chi pensa che le cose siano come dovrebbero essere chiunque di noi penserebbe che le banche cosiddette nazionali siano di proprietà del popolo sovrano. Mai cosa è stata più falsa e, a mio dire, mai truffa è stata così ben architettata e nascosta. Gli istituti bancari "nazionali" sono a tutti gli effetti delle banche private, con proprietari privati e scarsa o nulla partecipazione pubblica.


Ma allora chi stampa il denaro che tutti noi usiamo quotidianamente? Nei casi a noi più vicini sono la BCE per l'Europa e la FED per gli Stati Uniti. Banche private.


Ad onor del vero almeno in Italia in passato (e per certi versi qualcosa ancora la si continua a fare) vi furono altri figure in grado di emettere moneta, creandola in qualche modo dal nulla. Sto parlando di Telecom Italia grazie ai gettoni telefonici che assunsero il valore di vero e proprio denaro e le Poste Italiane ma questo è un altro argomento.


Capire come funziona la FED ci servirà per comprendere come funziona la macchina perpetua del debito e come sia impossibile uscirne senza una vera e propria rivoluzione sociale.


Iniziamo con un'altra citazione, paradossale se confrontata allo stato attuale delle cose:

"Io credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per le nostre libertà di quanto non lo siano gli eserciti permanenti.Se il popolo americano permetterà mai che banche private controllino l'emissione dei loro soldi, in primo luogo tramite l'inflazione e poi con la deflazione, le banche e le corporazioni che si svilupperanno tutt'intorno ad esse (alle banche), priveranno il popolo della sua proprietà fino a che i loro bambini non si sveglieranno un giorno senza casa nel continente che i loro padri hanno conquistato." - Thomas Jefferson.

Uno scorcio di Storia Americana


La prima banca centrale americana, la First Bank (o BUS), un istituto privato, vide i natali alla fine del diciottesimo secolo, ma ebbe fortunatamente vita brevissima. Per circa vent'anni questa banca privata emetteva denaro, cioè lo creava, e lo prestava al governo americano con un prestito frazionale ad un tasso di 10 a 1. Ben presto, nel 1811, il malcontento generale della popolazione fece sì che che non venisse rinnovato il mandato alla BUS.
Gli eventi non furono clementi con la giovane America e già dall'anno successivo la sua economia venne messa in ginocchio dalla guerra anglo-britannica. Per rilanciare l'economia serviva immettere denaro e quindi venne fondata la seconda banca centrale americana (o SBUS), anche questo era un istituto privato, e contribuì alla celeberrima conquista del West americano. Logicamente i debiti, quando si contraggono, devono anche essere saldati, e fu così che ben presto l'America dovette fare i conti con una morsa inflazionistica, l'emissione di credito nei confronti dei privati si congelò e molti istituti di credito aperti nel neonato West furono costretti a dichiarare la bancarotta.


Nel 1828 Andrew Jackson vinse le elezioni promettendo che avrebbe eliminato il debito e che avrebbe chiuso la SBUS. Vi riuscì solamente nel 1935 (comunque ad oggi è stato l'unico presidente americano a riuscirvi), saldò il debito e l'anno successivo la SBUS chiuse l'attività per mancanza di fondi. Nei cinquant'anni seguenti l'America conobbe un boom economico senza precedenti, boom di cui nemmeno gli storici sembrano ricordarsi.


Ma tutto ciò non andava certamente giù a coloro che invece, fino al giorno prima, avevano goduto e lucrato alle spalle del popolo americano, creando ricchezza dal nulla (qualcuno potrebbe definirla truffa o furto, probabilmente con qualche ragione).


Banchieri e politici negli anni cercarono di destabilizzare la moneta americana portando nel 1907 a quello che fu chiamato "Il Panico del 1907". L'anno successivo il presidente Theodore Roosevelt creò la Commissione Monetaria Nazionale per frenare l'indignazione nazionale nata in quegl'anni e ne fu presidente Nelson Aldrich parente da parte di madre della famiglia Rockfeller. Nei due anni successivi Aldrich portò i membri della Commissione a spasso per l'Europa, spendendo circa trecentomila dollari di denaro pubblico.




Nel 1910 un gruppo di banchieri e politici si riunì sull'isola di Jekyll, in Georgia, e pianificarono tempi e modi per riconquistare i privilegi che l'odiato Thomas Jefferson tolse loro settantacinque anni prima. L'incontro fu ospitato da un certo J.P. Morgan e fu chiamato "Duck Hunt" (caccia all'anatra). Tra i membri presenti vi furono: Nelson Aldrich; il suo assistente, Shelton; l’Assistente Segretario del Tesoro e Assistente Speciale della Commissione Monetaria Nazionale, A. Piatt Andrew, il Presidente della City National Bank di New York, Frank Vanderlip; un socio anziano della J.P. Morgan Company generalmente conosciuto come l’emissario personale del Sig. Morgan, Henry P. Davidson; il Presidente della First National Bank di New York controllata da Morgan, Charles D. Norton;Benjamin Strong, conosciuto come il luogotenente di J.P. Morgan e Paul Warburg, recentemente immigrato dalla Germania ed entrato a far parte della banca Kuhn-Loeb and Co. di New York come associato, con uno stipendio di cinquecentomila dollari l’anno e molti altri forse di minor interesse. Una cosa è alquanto strana e non so se si tratti solamente di un modo per alimentare i sospetti verso questi volti noti, ma in ogni elenco dei partecipanti alla riunione di Jekyll Island che sono riuscito a trovare un nome era sempre cancellato e segretato.



Sei anni dopo Bertie Charles Forbes, un giornalista finanziario che in seguito fondò il Forbes Magazine, il cui attuale editore è il figlio, Malcom Forbes, scrisse:
“Immaginatevi un gruppo dei maggiori banchieri della nazione che lasciano furtivamente New York in una carrozza privata di un treno con la copertura delle tenebre, affrettandosi alla chetichella verso una destinazione centinaia di miglia a Sud, imbarcarsi a bordo di un misterioso natante, sbarcando furtivamente in un’isola completamente disabitata tranne che per poche persone di servizio, trascorrere un’intera settimana con un livello di segretezza tale che neanche un nome di uno di loro venne menzionato neanche una volta, di modo che il personale di servizio non potesse conoscerne le identità e rivelare al mondo la più strana e segreta riunione della storia della finanza americana. Non sto favoleggiando, sto rivelando al mondo, per la prima volta, la vera storia di come fu redatto il famoso Rapporto Monetario Aldrich, la creazione del nostro nuovo sistema monetario… La massima segretezza fu comandata su tutto. Il pubblico non deve cogliere un cenno di ciò che era stato fatto. Il Senatore Aldrich diede istruzioni ad ognuno dei partecipanti di salire silenziosamente sulla carrozza privata che le ferrovie avevano ricevuto ordine di preparare presso un binario scarsamente frequentato. Il gruppo partì. Gli onnipresenti reporters di New York erano stati ingannati… Nelson (Aldrich) aveva annunciato ad Henry, Frank Paul e Piatt che li avrebbe tenuti segregati su Jekyll Island, isolati dal resto del mondo, fino a che non avessero prodotto un sistema monetario scientifico per gli Stati Uniti, la vera nascita dell’attuale “Federal Riserve System”, il piano partorito su Jekyll Island da un convegno tra Paul, Frank e Henry… Warburg è il legame che unisce il sistema Aldrich al sistema attuale. Lui più di ogni altro uomo ha reso possibile e funzionante il sistema.”


Così nel 1913 venne messa in atto una delle più grandi e durature truffe ai danni del popolo americano: fu creata la Federal Reserve. Nelson Aldrich, in combutta con le più grandi banche americane ed europee, promosse al congresso degli Stati Uniti la legge sulla creazione della FED : il Federal Reserve Act; attendendo sapientemente le vacanze di Natale, quando ogni membro contrario era assente giustificato per la festività Cristiana. L'allora presidente Woodrow Wilson rispettò il segreto patto elettorale con i suoi finanziatori (perlopiù banchieri) e firmo la legge il 23 dicembre dello stesso anno.


Nacque così la Federal Reserve System, un insieme di banche che, riunitesi sotto un unico nome, divenne l'unico ente col diritto di stampare il dollaro Statunitense. E' interessante sapere chi siano i proprietari della Federal Reserve e ad oggi essi sono: la Banca Rothschild di Londra; la Banca Warburg di Amburgo; la Banca Rothschild di Berlino; a Lazard Brothers di Parigi; la Banca Kuhln Loeb di New York; la Bancha Israel Moses Seif in Italia; la Goldman Sachs di New York; la Banca Warburg di Amsterdam e la Chase Manhattan Bank di New York.



Come funziona la FED?!


Il presidente Kennedy con l'ordine esecutivo 11110 mirava a far sì che si potesse stampare moneta corrispondendo solamente all'esatto valore dell'argento posseduto nelle casse de Tesoro degli Stati Uniti. Invece ancor'oggi se il governo americano (ma questo vale per ogni Paese dell'UE e molti altri) volesse mettere in circolazione 1000 dollari, la Federal Reserve stamperà 1000 dollari di carta con un valore del tutto fiduciario non esistendo alcun controvalore posseduto nelle casse della FED. In cambio dei 1000 dollari ricevuti il Tesoro emetterà lo stesso valore in Buoni del Tesoro detti BOND (per noi i famigerati BTP o i BUND tedeschi) mentre il contribuente americano si prende il carico di pagare gli interessi di questi titoli di stato.


Qui nasce l'assurdo matematico. La FED è una banca privata a scopo di lucro e gestisce l'emissione della moneta nazionale americana, presta il denaro al Governo americano applicando un tasso d'interesse ed il Governo s'impegna a restituire quella somma di denaro. Com'è possibile? Lo stato non sarà mai in grado di restituire il denaro prestatogli perchè non disporrà mai di una somma di denaro superiore a quella emessa dalla FED quindi se la FED emette 1000 dollari il Governo non potrà mai restituire 1001 dollari se non chiedendo anche quel dollaro in più in prestito alla stessa FED. E' un circolo vizioso che costringe il Tesoro americano (e ripeto anche quelli europei) a creare nuovi debiti per onorare quelli precedenti.


Non a caso il debito pubblico degli Stati Uniti è 5000 volte superiore a quello del 1913.


Come se non bastasse, solamente il 3% del denaro circolante negli Stati Uniti è definito "tangibile" ovvero realmente stampato mentre il resto è denaro virtuale, ossia circolante tra i computer delle varie banche d'affari e commerciali.


Ed infine la ciliegina sulla torta: la riserva frazionaria. Per legge una banca che riceve una determinata somma di denaro in deposito può prestare ad altri solamente una parte di quella somma mentre deve tenerne una parte in cassa o in beni facilmente liquidabili detta riserva frazionaria. Mettiamo caso quindi che una banca riceva 100 dollari in deposito e la riserva frazionaria sia del 10%, la banca potrà prestarne solamente 90, se questi 90 vengono depositati presso la stessa banca, la stessa banca disporrà di altri 81 dollari da emettere come prestito ma la quantità di denaro realmente incassato rimarrà sempre di 100 dollari. Così si potrebbe andare avanti fino ad ottenere che la medesima banca ha nelle proprie casse virtuali depositi per 1000 dollari anche se realmente ne sono stati depositati 100. Quindi anche gli istituti bancari sono in grado di creare soldi dal nulla.


E così oggi ci troviamo invischiati in un sistema inflazionistico inarrestabile, in grado solamente di generare debito ed accumuliamo denaro che a conti fatti non ha alcun valore. Siamo vittime di un pericoloso inganno.

Ah, dimenticavo, spesso noi Italiani veniamo martellati dai media e dai politici con la parola "incostituzionale" o "legge incostituzionale". A tal proposito volevo citare l'articolo 5 della costituzione americana che precisa che il Congresso è l'unica istituzione alla quale sia consentito stampare moneta e stabilirne il valore. La costituzione americana non ha mai subito modifiche eppure da ormai 100 anni è la Federal Reserve a stampare la moneta degli americani.






Denis Scapin







 
La lobby di Jekyll Island

Dal summit segreto di sette banchieri nacque la Fed.

di Guido Mattioni
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Nelson Aldrich, senatore repubblicano.

Faceva freddo, quella notte a Hoboken. Faceva un maledetto freddo e dal cielo veniva giù qualcosa di indefinibile che non era più pioggia, ma che ancora non si poteva chiamare neve.
Faceva uno stramaledetto freddo, quella notte a Hoboken, e le pensiline all’aperto della stazione ferroviaria del New Jersey, a un tiro di schioppo dal corso grigio e ancor più gelido del fiume Hudson, non offrivano la benché minima protezione.
Ma più che scosso dai brividi, il manipolo di cronisti e fotografi 'parcheggiati' lì in pianta stabile dai principali quotidiani newyorkesi a fare la guardia al barile per la rubrica del «Chi arriva e chi parte», era pervaso da una fastidiosa sensazione. Del genere: «Qui qualcuno ci ha fregati». E da quella, ancor più sgradevole, di essersi probabilmente lasciati scappare una succulenta notizia.
RIUNIONE IN SORDINA. Era la notte del 22 novembre 1910 e sarebbe passata alla storia soltanto qualche anno dopo per via di quella clamorosa fregatura tirata ai reporter mondani, molti dei quali spediti a coprire un incarico tanto effimero e disagevole proprio in quanto pivelli alle prime armi.
Era così sfuggita loro l’invidiabile occasione di poter raccontare il primo passo che avrebbe poi portato alla nascita della Federal reserve (Fed), la banca centrale americana.
A Hoboken il gotha della finanza mondiale

I sette banchieri che parteciparono alla riunione del 1910 per fondare la Federal reserve.

Una pagina poco chiara, per nulla trasparente. Sarebbero passati sei anni prima che la verità venisse a galla per merito di un giornalista un po’ più sveglio, curioso e pervicacemente ficcanaso: un certo Bertie Charles Forbes, futuro fondatore della rivista economico-finanziaria che ancor oggi porta il suo nome.
Sta di fatto che a pochi minuti uno dietro l’altro, sotto i nasi dei giovani reporter mondani - più usi a riconoscere belloni dello spettacolo, muscolosi assi del baseball e ancheggianti squinzie annesse - erano sfilati sette degli uomini più potenti del mondo borsistico e finanziario statunitense.
Nell’ordine: il senatore repubblicano Nelson Aldrich, capo della Commissione monetaria nazionale; A. Piatt Andrew, assistente del segretario al Tesoro; Frank Vanderlip, presidente della City National Bank di New York, nonché braccio destro di William Rockefeller; Henry P. Davison senior, partner anziano di Jp Morgan Company e indiscusso alter ego di mister John Pierpont Morgan in persona (come dire il padre di tutti i banchieri); il suo collega Benjamin Strong, capo della Jp Morgan Bankers Trust; Charles D. Norton, presidente della First National Bank di Manhattan e Paul M. Warburg, partner della Khun, Loeb and Company, rappresentante delle famiglie Warburg e Rotschild in Europa.
Messi tutti insieme, rappresentavano all’epoca un quarto dell’intera ricchezza mondiale.
LONTANO DAI CRONISTI DI MANHATTAN. Avevano tatticamente deciso di partire da una stazione secondaria come quella di Hoboken, nel New Jersey, in quanto molto più defilata rispetto a quella troppo in vista di Manhattan, là dove i cronisti erano di norma reporter più grassi, navigati e anche ben piazzati in un salottino riscaldato.
Per ulteriore scrupolo, al fine di depistare eventuali curiosi, i sette big cheeses - «pezzi grossi», nel gergo affaristico newyorkese - erano arrivati preceduti da montagne di valigie tra le quali spiccavano in voluta bella vista custodie di fucili da caccia.
«Beati loro, se ne vanno a sparare alle anatre al caldo della Florida», aveva ingenuamente e collettivamente concluso il manipolo di sbarbati cronisti, stringendo delusi i bloc notes ancora vuoti tre le dita ormai livide per il freddo.
Quegli uomini dai cappotti impellicciati avevano tirato diritto scortati da una pattuglia di facchini ed erano saliti in fretta su un piccolo convoglio privato, protetto dalle tendine abbassate, che li attendeva su un binario secondario con la vaporiera in tiro. Quindi un fischio, «si parte» e via nella notte.
Via da Hoboken, via da quel freddo, via dallo stramaledetto New Jersey, via da occhi che non avrebbero dovuto vedere. Via soprattutto da possibili lettori dell’indomani, quelli che non avrebbero mai dovuto sapere.
Dopo un migliaio di miglia verso Sud, e innumerevoli ore di viaggio più tardi, il convoglio si era fermato alla stazione di Brunswick, in Georgia, un luogo famoso unicamente - lo è ancor oggi - come capitale americana dei gamberi. Roba che è difficile da catturare a fucilate.
Isolati su Jekyll Island, isola acquistata per 125 mila dollari

Bertie Charles Forbes, fondatore dell'omonima rivista.

I pezzi grossi, senza più cappotti addosso, una volta scesi dal treno erano saliti su alcune automobili in attesa che li avevano condotti al porto. Di lì, in meno di un’ora di battello, avevano raggiunto Jekyll Island, la selvaggia isola subtropicale che dal 1886 era diventata il resort privato delle più potenti e danarose famiglie dell’establishment finanziario e politico statunitense: dai Morgan ai Vanderbilt, dai Pulitzer ai Carnegie, dai McCormick ai Rockefeller.
In quel paradiso isolato dal mondo avevano fatto costruire ville sontuose degne del loro censo (divenute oggi la struttura di un lussuoso complesso alberghiero dai prezzi tuttavia abbordabili) tenute perennemente pronte alla bisogna da un esercito di maggiordomi e camerieri in pianta stabile.
Era bastata un’inezia, un assegno di 125 mila dollari versato agli storici proprietari, i Du Bignon - piantatori di cotone decaduti perché rimasti senza più schiavi da far lavorare nelle piantagioni - e quel paradiso era diventato di loro proprietà.
NESSUN COGNOME, SOLO NOMI DI BATTESIMO. Comunque, come ulteriore misura discrezionale, per i 15 giorni che i sette uomini d’oro avrebbero dovuto fermarsi a Jeckyll, erano stati mandati in vacanza forzata tutti i cuochi, i camerieri e le sguattere abitualmente di servizio in quelle lussuose mansion, sostituiti da avventizi assunti a tempo. Con tutta probabilità molto meno esperti nel servire in tavola, ma per quello che davvero contava in quell’occasione totalmente all’oscuro in merito su chi fossero quei signori arrivati dal Nord.
Non ancora paghi, come misura di segretezza supplementare i sette si erano dati anche una regola che sarebbe divenuta poi per gioco un Club, quello dei nomi propri. Nel senso che durante il soggiorno si sarebbero chiamati unicamente con i rispettivi nomi di battesimo, senza lasciarsi mai sfuggire uno qualsiasi di quei loro ingombranti e rinomati cognomi.
Da Roosevelt il primo passo con la Commissione monetaria

(© Getty Images) Theodore Roosevelt, 26esimo presidente degli Stati Uniti.

A questo punto è necessario un breve passo indietro. Due anni prima, nel 1908, il presidente Theodore Roosevelt aveva dato vita alla Commissione monetaria mettendovi a capo proprio il primo di quei sette uomini d’oro, il senatore Aldrich.
La Casa Bianca era infatti intervenuta sull’onda del devastante Bankers Panic del 1907, quando in un niente la Borsa aveva perso il 50% del suo valore. Questo perché su un’economia già in recessione si erano andati a sovrapporre i fallimenti di numerose banche e società di intermediazione, provocati dal precipitoso ritiro dal mercato di titoli di prestito a rischio molto elevato. Col che si conferma la constatazione che la storia si ripete, senza che purtroppo gli uomini ne traggano mai utili insegnamenti.
RIFORMA BANCARIA SU ESEMPIO EUROPEO. Dopo aver girato per due anni la vecchia Europa delle banche centrali - ufficialmente a scopo di studio - ma spendendo e spandendo qualcosa come 300 mila dollari dei contribuenti, Aldrich era atteso dal Congresso americano con una soluzione in tasca. Qualcosa di scritto, una traccia, un suggerimento che potesse dar vita a una riforma bancaria in un Paese dove l’opinione pubblica vedeva per lo più come fumo negli occhi anche la sola idea dell’emergere di una strapotente banca centrale.
Ipotesi che sarebbe stata ben poco confacente al forte sentimento federale diffuso tra la maggioranza della gente. Le era stato infatti preferito fino ad allora il sistema indipendente delle Sotto-tesorerie, in modo da impedire a poche mani di impadronirsi dei beni di tutti.
Nella volontà dei sette ritrovatisi in gran segreto a Jeckyll Island, quello non avrebbe dovuto essere tuttavia un segreto di Stato. Semmai privato. Privatissimo.
La nascita dell'istituzione per tutelare i grandi banchieri

Frank Vanderlip, presidente della City National Bank di New York.

In una democrazia economica che a ben vedere era ancora a uno stato puberale, vigilata in realtà da pochi e immensi capitali, quei marpioni del credito in trasferta carbonara sotto il sole della Georgia avevano infatti un preciso mandato di 'bottega': dar vita sì a un’istituzione superiore, ma che sotto una veste apparentemente pubblica fosse in realtà la precisa espressione dei loro interessi. In modo da poter continuare a garantire a pochi grandi banchieri - i big cheeses, appunto - quella mano libera di cui avevano peraltro ampiamente goduto fino a quel momento.
Al senatore Aldrich, giudicato poi dalla Storia come uno scadente tecnico finanziario, ma riconosciuto universalmente per essere stato un navigato legislatore, spettava il compito di 'tradurre' quel testo di riforma in modo tale da farlo passare indenne sotto gli occhi di un Congresso che era stato tenuto ovviamente del tutto all’oscuro di quella spedizione sull’isola.
LE BANCHE NEI VERTICI DELLA FED. Congresso che avrebbe avuto sì il formale controllo della nascitura Fed - così chiamata proprio per non usare la deprecata espressione Central Bank (le sfumature della semantica contavano anche allora) - ma i cui vertici direttivi sarebbero stati sostanzialmente scelti dalle banche. All’europea, appunto, così come aveva recepito Aldrich nel suo dispendioso tour.
E per gettare ulteriore fumo negli occhi dei cittadini, tanto istintivamente ostili all’idea di un Moloch centrale, i sette 'autoreclusi' nel paradiso di Jekyll avevano pensato di dare vita al sistema delle Riserve regionali, all’inizio quattro e successivamente cresciute fino a 12, diventate altrettante filiali della Fed in diverse zone del Paese.
Con Wilson nacque ufficialmente la Fed

(© Getty Images) Woodrow Wilson, 28esimo presidente degli Stati Uniti.

Le cose andarono insomma così, all’insegna di una discutibile opacità di comportamento finalizzata al raggiungimento di un obiettivo che - se non è esatto definirlo con termini molto attuali ad personam, visto che a beneficiarne sarebbero stati un po’ più di uno - avrebbe fatto comodo a pochi. I soliti pochi.
A rivelarlo, ma soltanto sei anni più tardi, fu appunto quel giovane reporter di grande talento e di intelligente curiosità, Forbes, la cui futura omonima rivista sarebbe diventata quello che è ancor oggi: una bibbia indiscussa del capitalismo mondiale.
Fatto sta che la verità venne a galla a cose ormai fatte, quando non ci sarebbe stato più modo di tornare indietro. Perché nel frattempo, il 23 dicembre 1913, su proposta del presidente Woodrow Wilson, con l’approvazione del Congresso, era nata ufficialmente la Fed. Concepita in gran segreto in quell’ammucchiata di banchieri e ricconi, era venuta alla luce come banca centrale: ma clandestinamente, senza il coraggio di dichiararlo.
NELLA SUA STORIA, 200 EMENDAMENTI. Crescendo, questo è vero, la massima istituzione finanziaria americana è poi molto cambiata, come testimoniano gli oltre 200 emendamenti apportati fino a oggi dal giorno della sua legge istitutiva. Emendamenti che le hanno lasciato tuttavia il pudore di non menzionare ancora, nemmeno nel proprio sito internet - manca quarda caso una specifica voce «History» - quel summit segreto da cui tutto aveva avuto inizio.
Insomma, permane ancor oggi il buio su quel peccato originale consumato nel 1910 all’ombra delle querce secolari di un luogo fuori mano com’era allora Jekyll Island.
Peraltro un luogo bellissimo per peccare, fidatevi di uno che c’è stato.
Domenica, 06 Novembre 2011



TAG:federal reserve - Nelson Aldrich - A. Piatt Andrew - Frank Vanderlip - Henry P. Davison - Benjamin Strong - Charles D. Norton - Paul M. Warburg - Woodrow Wilson


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sabato 25 agosto 2012

LA GRANDE TRUFFA DELLA FED (Federal Reserve System)



Cominciamo col complicato...


“E’ un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina” - Henry Ford


Se chiedessimo ad ogni americano quanto vale un dollaro, con ogni probabilità il 99% di loro penserebbe ad una presa in giro... "quanto vuoi che valga un dollaro? Vale un dollaro!" Pochi sanno che invece non è così, un dollaro americano ha invece il valore effettivo approssimativo di circa 5 centesimi di dollaro.
Allo stesso modo se chiedessimo agli americani chi sia il proprietario della FED la stragrande maggioranza di questi risponderebbe: "Il governo, quindi gli americani!". Stessa cosa la si può dire qui in Italia, in Europa. Con l'ingenuità di chi pensa che le cose siano come dovrebbero essere chiunque di noi penserebbe che le banche cosiddette nazionali siano di proprietà del popolo sovrano. Mai cosa è stata più falsa e, a mio dire, mai truffa è stata così ben architettata e nascosta. Gli istituti bancari "nazionali" sono a tutti gli effetti delle banche private, con proprietari privati e scarsa o nulla partecipazione pubblica.


Ma allora chi stampa il denaro che tutti noi usiamo quotidianamente? Nei casi a noi più vicini sono la BCE per l'Europa e la FED per gli Stati Uniti. Banche private.


Ad onor del vero almeno in Italia in passato (e per certi versi qualcosa ancora la si continua a fare) vi furono altri figure in grado di emettere moneta, creandola in qualche modo dal nulla. Sto parlando di Telecom Italia grazie ai gettoni telefonici che assunsero il valore di vero e proprio denaro e le Poste Italiane ma questo è un altro argomento.


Capire come funziona la FED ci servirà per comprendere come funziona la macchina perpetua del debito e come sia impossibile uscirne senza una vera e propria rivoluzione sociale.


Iniziamo con un'altra citazione, paradossale se confrontata allo stato attuale delle cose:

"Io credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per le nostre libertà di quanto non lo siano gli eserciti permanenti.Se il popolo americano permetterà mai che banche private controllino l'emissione dei loro soldi, in primo luogo tramite l'inflazione e poi con la deflazione, le banche e le corporazioni che si svilupperanno tutt'intorno ad esse (alle banche), priveranno il popolo della sua proprietà fino a che i loro bambini non si sveglieranno un giorno senza casa nel continente che i loro padri hanno conquistato." - Thomas Jefferson.

Uno scorcio di Storia Americana


La prima banca centrale americana, la First Bank (o BUS), un istituto privato, vide i natali alla fine del diciottesimo secolo, ma ebbe fortunatamente vita brevissima. Per circa vent'anni questa banca privata emetteva denaro, cioè lo creava, e lo prestava al governo americano con un prestito frazionale ad un tasso di 10 a 1. Ben presto, nel 1811, il malcontento generale della popolazione fece sì che che non venisse rinnovato il mandato alla BUS.
Gli eventi non furono clementi con la giovane America e già dall'anno successivo la sua economia venne messa in ginocchio dalla guerra anglo-britannica. Per rilanciare l'economia serviva immettere denaro e quindi venne fondata la seconda banca centrale americana (o SBUS), anche questo era un istituto privato, e contribuì alla celeberrima conquista del West americano. Logicamente i debiti, quando si contraggono, devono anche essere saldati, e fu così che ben presto l'America dovette fare i conti con una morsa inflazionistica, l'emissione di credito nei confronti dei privati si congelò e molti istituti di credito aperti nel neonato West furono costretti a dichiarare la bancarotta.


Nel 1828 Andrew Jackson vinse le elezioni promettendo che avrebbe eliminato il debito e che avrebbe chiuso la SBUS. Vi riuscì solamente nel 1935 (comunque ad oggi è stato l'unico presidente americano a riuscirvi), saldò il debito e l'anno successivo la SBUS chiuse l'attività per mancanza di fondi. Nei cinquant'anni seguenti l'America conobbe un boom economico senza precedenti, boom di cui nemmeno gli storici sembrano ricordarsi.


Ma tutto ciò non andava certamente giù a coloro che invece, fino al giorno prima, avevano goduto e lucrato alle spalle del popolo americano, creando ricchezza dal nulla (qualcuno potrebbe definirla truffa o furto, probabilmente con qualche ragione).


Banchieri e politici negli anni cercarono di destabilizzare la moneta americana portando nel 1907 a quello che fu chiamato "Il Panico del 1907". L'anno successivo il presidente Theodore Roosevelt creò la Commissione Monetaria Nazionale per frenare l'indignazione nazionale nata in quegl'anni e ne fu presidente Nelson Aldrich parente da parte di madre della famiglia Rockfeller. Nei due anni successivi Aldrich portò i membri della Commissione a spasso per l'Europa, spendendo circa trecentomila dollari di denaro pubblico.




Nel 1910 un gruppo di banchieri e politici si riunì sull'isola di Jekyll, in Georgia, e pianificarono tempi e modi per riconquistare i privilegi che l'odiato Thomas Jefferson tolse loro settantacinque anni prima. L'incontro fu ospitato da un certo J.P. Morgan e fu chiamato "Duck Hunt" (caccia all'anatra). Tra i membri presenti vi furono: Nelson Aldrich; il suo assistente, Shelton; l’Assistente Segretario del Tesoro e Assistente Speciale della Commissione Monetaria Nazionale, A. Piatt Andrew, il Presidente della City National Bank di New York, Frank Vanderlip; un socio anziano della J.P. Morgan Company generalmente conosciuto come l’emissario personale del Sig. Morgan, Henry P. Davidson; il Presidente della First National Bank di New York controllata da Morgan, Charles D. Norton;Benjamin Strong, conosciuto come il luogotenente di J.P. Morgan e Paul Warburg, recentemente immigrato dalla Germania ed entrato a far parte della banca Kuhn-Loeb and Co. di New York come associato, con uno stipendio di cinquecentomila dollari l’anno e molti altri forse di minor interesse. Una cosa è alquanto strana e non so se si tratti solamente di un modo per alimentare i sospetti verso questi volti noti, ma in ogni elenco dei partecipanti alla riunione di Jekyll Island che sono riuscito a trovare un nome era sempre cancellato e segretato.



Sei anni dopo Bertie Charles Forbes, un giornalista finanziario che in seguito fondò il Forbes Magazine, il cui attuale editore è il figlio, Malcom Forbes, scrisse:
“Immaginatevi un gruppo dei maggiori banchieri della nazione che lasciano furtivamente New York in una carrozza privata di un treno con la copertura delle tenebre, affrettandosi alla chetichella verso una destinazione centinaia di miglia a Sud, imbarcarsi a bordo di un misterioso natante, sbarcando furtivamente in un’isola completamente disabitata tranne che per poche persone di servizio, trascorrere un’intera settimana con un livello di segretezza tale che neanche un nome di uno di loro venne menzionato neanche una volta, di modo che il personale di servizio non potesse conoscerne le identità e rivelare al mondo la più strana e segreta riunione della storia della finanza americana. Non sto favoleggiando, sto rivelando al mondo, per la prima volta, la vera storia di come fu redatto il famoso Rapporto Monetario Aldrich, la creazione del nostro nuovo sistema monetario… La massima segretezza fu comandata su tutto. Il pubblico non deve cogliere un cenno di ciò che era stato fatto. Il Senatore Aldrich diede istruzioni ad ognuno dei partecipanti di salire silenziosamente sulla carrozza privata che le ferrovie avevano ricevuto ordine di preparare presso un binario scarsamente frequentato. Il gruppo partì. Gli onnipresenti reporters di New York erano stati ingannati… Nelson (Aldrich) aveva annunciato ad Henry, Frank Paul e Piatt che li avrebbe tenuti segregati su Jekyll Island, isolati dal resto del mondo, fino a che non avessero prodotto un sistema monetario scientifico per gli Stati Uniti, la vera nascita dell’attuale “Federal Riserve System”, il piano partorito su Jekyll Island da un convegno tra Paul, Frank e Henry… Warburg è il legame che unisce il sistema Aldrich al sistema attuale. Lui più di ogni altro uomo ha reso possibile e funzionante il sistema.”


Così nel 1913 venne messa in atto una delle più grandi e durature truffe ai danni del popolo americano: fu creata la Federal Reserve. Nelson Aldrich, in combutta con le più grandi banche americane ed europee, promosse al congresso degli Stati Uniti la legge sulla creazione della FED : il Federal Reserve Act; attendendo sapientemente le vacanze di Natale, quando ogni membro contrario era assente giustificato per la festività Cristiana. L'allora presidente Woodrow Wilson rispettò il segreto patto elettorale con i suoi finanziatori (perlopiù banchieri) e firmo la legge il 23 dicembre dello stesso anno.


Nacque così la Federal Reserve System, un insieme di banche che, riunitesi sotto un unico nome, divenne l'unico ente col diritto di stampare il dollaro Statunitense. E' interessante sapere chi siano i proprietari della Federal Reserve e ad oggi essi sono: la Banca Rothschild di Londra; la Banca Warburg di Amburgo; la Banca Rothschild di Berlino; a Lazard Brothers di Parigi; la Banca Kuhln Loeb di New York; la Bancha Israel Moses Seif in Italia; la Goldman Sachs di New York; la Banca Warburg di Amsterdam e la Chase Manhattan Bank di New York.



Come funziona la FED?!


Il presidente Kennedy con l'ordine esecutivo 11110 mirava a far sì che si potesse stampare moneta corrispondendo solamente all'esatto valore dell'argento posseduto nelle casse de Tesoro degli Stati Uniti. Invece ancor'oggi se il governo americano (ma questo vale per ogni Paese dell'UE e molti altri) volesse mettere in circolazione 1000 dollari, la Federal Reserve stamperà 1000 dollari di carta con un valore del tutto fiduciario non esistendo alcun controvalore posseduto nelle casse della FED. In cambio dei 1000 dollari ricevuti il Tesoro emetterà lo stesso valore in Buoni del Tesoro detti BOND (per noi i famigerati BTP o i BUND tedeschi) mentre il contribuente americano si prende il carico di pagare gli interessi di questi titoli di stato.


Qui nasce l'assurdo matematico. La FED è una banca privata a scopo di lucro e gestisce l'emissione della moneta nazionale americana, presta il denaro al Governo americano applicando un tasso d'interesse ed il Governo s'impegna a restituire quella somma di denaro. Com'è possibile? Lo stato non sarà mai in grado di restituire il denaro prestatogli perchè non disporrà mai di una somma di denaro superiore a quella emessa dalla FED quindi se la FED emette 1000 dollari il Governo non potrà mai restituire 1001 dollari se non chiedendo anche quel dollaro in più in prestito alla stessa FED. E' un circolo vizioso che costringe il Tesoro americano (e ripeto anche quelli europei) a creare nuovi debiti per onorare quelli precedenti.


Non a caso il debito pubblico degli Stati Uniti è 5000 volte superiore a quello del 1913.


Come se non bastasse, solamente il 3% del denaro circolante negli Stati Uniti è definito "tangibile" ovvero realmente stampato mentre il resto è denaro virtuale, ossia circolante tra i computer delle varie banche d'affari e commerciali.


Ed infine la ciliegina sulla torta: la riserva frazionaria. Per legge una banca che riceve una determinata somma di denaro in deposito può prestare ad altri solamente una parte di quella somma mentre deve tenerne una parte in cassa o in beni facilmente liquidabili detta riserva frazionaria. Mettiamo caso quindi che una banca riceva 100 dollari in deposito e la riserva frazionaria sia del 10%, la banca potrà prestarne solamente 90, se questi 90 vengono depositati presso la stessa banca, la stessa banca disporrà di altri 81 dollari da emettere come prestito ma la quantità di denaro realmente incassato rimarrà sempre di 100 dollari. Così si potrebbe andare avanti fino ad ottenere che la medesima banca ha nelle proprie casse virtuali depositi per 1000 dollari anche se realmente ne sono stati depositati 100. Quindi anche gli istituti bancari sono in grado di creare soldi dal nulla.


E così oggi ci troviamo invischiati in un sistema inflazionistico inarrestabile, in grado solamente di generare debito ed accumuliamo denaro che a conti fatti non ha alcun valore. Siamo vittime di un pericoloso inganno.

Ah, dimenticavo, spesso noi Italiani veniamo martellati dai media e dai politici con la parola "incostituzionale" o "legge incostituzionale". A tal proposito volevo citare l'articolo 5 della costituzione americana che precisa che il Congresso è l'unica istituzione alla quale sia consentito stampare moneta e stabilirne il valore. La costituzione americana non ha mai subito modifiche eppure da ormai 100 anni è la Federal Reserve a stampare la moneta degli americani.






Denis Scapin








solo un breve saluto e un grazie per il fantastico lavoro che state facendo
 
vi lascio con un pensiero. stanno riproponendo il 29.quando le banche saranno pronte e rientrate dei prestiti ai vari piigs,con i soldi dei contribuenti,con i vari salva stati,prelevandoceli con le tasse,daranno il segnale per il crollo.ma terranno in piedi ancora le cose fino al momento giusto,tenete presente il tempo che hanno dato alla grecia,cioe' a loro stessi 2 anni,quindi dal 2014 in poi .auguri a tutti. ora sapete tante cose,beh sono leggibili,basta spulciare in giro.io mi assento x un tot lascio a mat il treddo.serenita' e b fortuna.
 

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