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Grecia ristrutturazione debito – Investitori Retail chiamati a pagare
Alcune banche, stanno inviando ai propri clienti missive in cui si chiede di scegliere se aderire o meno al piano di ristrutturazione del debito greco, dato di fatto : l' investitore retail pagherà ancora una volta gli errori Greci e dell' Unione Europea.
Si comincia ad avere la netta impressione che la ristrutturazione del debito Greco, la dovranno pagare in larga misura gli investitori retail ossia i piccoli risparmiatori.
Il loro coinvolgimento è rimasto sino ad ora in una specie di “limbo”, un po’ come tutto ciò che riguardava il piano di ristrutturazione del debito Greco con il coinvolgimento dei “privati”.
A dire il vero, ancor oggi se si esclude la pubblicazione sul sito Greek Bonds, del prospetto del ministero greco inerente le clausole e le condizioni della ristrutturazione, di ufficiale non si è visto ancor nulla.
Peccato che nel frattempo, si cominciano a vedere comunicazioni inviate dagli istituti finanziari alla clientela, in cui si richiede di esprimere la propria adesione o meno a tale ristrutturazione.
Ora, anche se dopo essere stati più volte contattati, i call center danno spiegazioni alquanto elusive sull’ invio di tali comunicazioni, noi per non saper nè leggere nè scrivere e memori di tante “fregature” patite in questi anni, volgiamo cominciare a portarci avanti cercando di capire tra le righe cosa sta realmente accadendo.
Qui di seguito potete trovare copia di una delle comunicazioni che sta arrivando ai clienti di un istituto finanziario, in cui per l’ appunto si chiede di esprimere tramite l’ invio via fax, la propria adesione o meno alla ristrutturazione del debito greco.
Gentile cliente,
Ti informiamo che la Repubblica Ellenica ha lanciato un piano di ristrutturazione su base volontaria del proprio debito, la cui validità risulta essere subordinata al consenso dato dai possessori degli strumenti obbligazionari oggetto dell’operazione.
OBBLIGAZIONI OGGETTO DELLO SCAMBIO
Titolo : ISIN :
CARATTERISTICHE DELL’OFFERTA
Gli obbligazionisti che aderiranno all’offerta, per ogni 1.000 Euro nominali portati in adesione, riceveranno:
• 20 nuovi GR BONDS con un valore nominale complessivo di 315,00 Euro, aventi il seguente piano cedolare: 2% fino al 2015, 3% fino al 2020 e 4,3 dopo il 2020.
• 3 nuovi European Financial Stability Facility per un valore pari al 15% del valore nominale complessivo del debito scambiato. Due di questi nuovi strumenti avranno scadenza a 12 e 24 mesi, mentre su un terzo saranno corrisposti gli interessi, maturati sul titolo portato in adesione, a 6 mesi circa dalla data di assegnazione.
• 1 GDP Linked security (Warrant), indicizzato al PIL greco con un valore nominale pari ai GR BONDS di nuova emissione. Su questo titolo, a partire dal 2015, potrebbe essere riconosciuto, al raggiungimento di determinate condizioni, un ammontare non superiore all’1% del valore nominale.
COME ADERIRE
Puoi aderire oppure votare il piano di ristrutturazione scegliendo tra le seguenti opzioni:
• consenso e adesione allo scambio;
• consenso;
•diniego;
•astensione.
Se non dovessi esprimere nessuna delle scelte indicate verrà considerata l’opzione di default che non prevede alcuna azione.
In caso di votazione o adesione, i titoli oggetto dello scambio verranno bloccati.
Per aderire invia la tua decisione a mezzo fax entro le ore 15:00 del 7 marzo 2012, firmato e completo dei seguenti dati:
• nome e cognome;
• numero di deposito titoli;
• opzione scelta;
• codice dell’obbligazione che intendi portare in adesione all’operazione.
Ti ricordiamo che se possiedi più titoli sarà necessario inviare la decisione via fax per ciascuno di essi.
In caso di deposito titoli cointestato a firme disgiunte, la firma di un solo cointestatario vincola anche gli altri.
L’ offerta di scambio sarà valida se l’ammontare complessivo portato in adesione dagli obbligazionisti supererà il 90% del nominale circolante, sarà al contrario annullata in caso di ammontare inferiore al 75%.
Se la percentuale dovesse essere compresa tra il 75% e il 90% del nominale circolante la Repubblica Ellenica si riserverà il diritto di confermare o meno la validità dell’offerta.
Si precisa, inoltre, che l’offerta potrebbe essere soggetta ad ulteriori restrizioni che al momento non sono state comunicate e che l’eventuale adesione potrebbe essere comunque respinta dall’ offerente.
Per ulteriori informazioni segnaliamo il sito www.greekbonds.gr.
Letto bene ? Ok allora possiamo cominciare a fare qualche considerazione di carattere generale.
Per prima cosa tengo a sottolineare un dato di fatto che i “bogioni” delle grandi banche sottovalutano, se c’è una cosa che non manca al piccolo investitore è la memoria storica della serie di “fregature” che gli sono state propinate negli ultimi decenni.
Come secondo appunto, penso sia doveroso sottolineare come ancora una volta gli istituti finanziari tendano a lasciare soli, senza fornire la minima consulenza i propri clienti.
Detto questo, credo che davanti ad una comunicazione del genere, essendo il periodo di carnevale finito, ci si debba arrendere all’ evidenza che quel “privato”, che da mesi capeggia come sinonimo di Banche e Fondi, quando si parla della ristrutturazione del debito greco, ora risulti evidente che comprende anche l’ investitore retail.
Onestamente, mi risulta difficile pensare che una banca si sbilanci in questo modo se non fosse più che certa che tale operazione coinvolga direttamente il singolo investitore.
Questo per almeno due motivi, il rischio di perdere una buona fetta di clienti e la possibilità di azioni legali risarcitorie da chi ne rimarrebbe coinvolto.
Per cui, a patto di clamorose smentite, da oggi possiamo dirci certi del fatto che a salvare l’ economia greca, saranno in buona parte i risparmi di gente che ha lavorato una vita per investire, si spera, una piccola parte dei propri risparmi in titoli di stato greci.
Anche se dopo aver letto il periodo “In caso di votazione o adesione, i titoli oggetto dello scambio verranno bloccati”, la speranza è realmente ridotta ad un lumicino molto flebile.
Come si può pensare, che una banca proceda al blocco, per cui impedisca al risparmiatore e proprietario di un titolo di poterne liberamente usufruire, se non fosse ben sicura del coinvolgimento dello stesso nell’ operazione ?
Assodato questo, tornerei sul contenuto della comunicazione in quanto i “punti oscuri” non solo non mancano ma abbondano.
CARATTERISTICHE DELL’OFFERTA :
Gli operatori, una volta sollecitati, a chiarire il ruolo del Linked security (Warrant), non sono stati in grado di rispondere, né sul tipo di prodotto, né tanto meno sul suo funzionamento e valore reale.
Da una parte non possiamo che capire il loro disagio, visto che si tratta di un prodotto legato all’ andamento dell’ economia greca, per cui totalmente impossibile da prevedere, ci risulta però sconcertante sentirsi dire che non si sa neppure se tale prodotto verrà poi effettivamente inserito nell’ offerta.
COME ADERIRE :
• consenso e adesione allo scambio; ovvero “legarsi” le mani senza neppure sapere di cosa si sta parlando.
In pratica scegliendo quest’ opzione, l’ investitore ha già dato mandato alla banca di agire a seconda delle condizioni future che verranno decise, sempre che il governo greco raggiunga una percentuale di adesioni all’ offerta, tale da procedere alla ristrutturazione del debito.
• consenso; tramite la scelta di quest’ opzione la banca non “dovrebbe” poter esercitare autonomamente l’ adesione alla ristrutturazione, ma “dovrebbe” chiedere nel momento in cui la ristrutturazione venga definitivamente decisa, la vera e propria adesione al piano al cliente.
•diniego e astensione, li raccolgo in un unico punto in quanto comunque porterebbero l’ investitore ad essere abbandonato a se stesso, in quanto tagliati totalmente fuori da un futuro ripensamento.
Questo viene evidenziato anche dal periodo successivo dove si legge a chiare lettere “Se non dovessi esprimere nessuna delle scelte indicate verrà considerata l’opzione di default che non prevede alcuna azione”.
In parole povere, ti tieni i tuoi titoli di stato e sono fatti tuoi, ognuno fa per sé.
Termini temporali per l’ adesione :
nel testo si legge “Per aderire invia la tua decisione a mezzo fax entro le ore 15:00 del 7 marzo 2012, firmato e completo dei seguenti dati:
• nome e cognome;
• numero di deposito titoli;
• opzione scelta;
• codice dell’obbligazione che intendi portare in adesione all’operazione.
Qui si evidenziano due fatti a mio parere molto gravi :
L’ intenzione dell’ istituto di far sottoscrivere una vera e propria dichiarazione vincolante da parte del cliente, chiedendogli estremi che possono essere esibiti come volontà di adesione e meno in sede legale.
La comunicazione è giunta al cliente in data 02 Mar 2012, come detto sopra, ancora non vi è stata pubblicazione, da parte di nessuna fonte, delle condizioni, delle prospettive e dell’ implicazione che un adesione o meno a questo “pseudo” trattato di conversione può determinare.
La banca chiede espressamente di inviare tramite fax una risposta entro le ore 15.00 del giorno 07 Mar 2012.
L’ investitore privato, il semplice cittadino, si torva quindi a dover decidere dei propri risparmi in 5 giorni, di cui 2 non lavorativi, per cui nell’ impossibilità assoluta di chiedere informazioni.
La UE, le Banche, i Fondi, hanno impiegato al bellezza di poco meno di due anni per “NON” definire i termini di questa ristrutturazione.
Ora ad una persona semplice, qualunque, viene chiesto di decidere da sola, senza nessuna informazione disponibile, del futuro di una parte dei propri risparmi in 3 giorni “utili”, assurdo ? Allucinante ? NO molto di più semplicemente ABERRANTE !!!!!!
Sinceramente, non credo vi siano molti vocaboli “non volgari” per definire la comunicazione sopra citata, anche se c’è da dare atto a questo istituto, di essere uno tra i primi che si prende la responsabilità, di dare almeno una chance ai propri clienti, chiedendogli di effettuare una scelta.
Quanti risparmiatori invece dormono ancora sonni tranquilli a causa del completo disinteresse dell’ istituto finanziario che dovrebbe tutelare i loro interessi ?
Solo qualche mese fa, un certo numero di investitori, si è ritrovato con il valore di un’ emissione obbligazionaria di Bank of Ireland praticamente azzerato.
Solo dopo aver dato dei “farabutti” agli irlandesi si è saputo che gli stessi avevano comunicato la possibilità di convertire tali obbligazioni in nuovi titoli, peccato che le banche italiane avevano taciuto il dettaglio agli investitori, condannandoli così alla “fregatura” totale.
Questo per sottolineare, che se la lettera sopra riportata, per mancanza di spiegazioni e termini di scelta temporale assolutamente inaccettabili, l’ abbiamo definita Aberrante, non sappiamo proprio come definire, la scelta degli istituti che ancora non hanno dato alcuna comunicazione agli investitori.
Probabilmente, tra qualche giorno, magari qualcuno sarà così cortese da darci qualche ragguaglio in più, se poi lo facesse ufficialmente, tramite un mezzo di comunicazione di massa tanto meglio.
Nel frattempo, almeno una cosa ci sembra di averla capita, il miracolo ancora una volta non è avvenuto, i debiti della Grecia dobbiamo continuare a pagarli sempre e solamente noi, sia attraverso i piani di aiuto, sia attraverso gli investimenti privati fatti.
Le banche, l’ unione europea, si sono già tirate fuori, inventando meccanismi finanziari che le poteranno non solo a non perderci ma addirittura a guadagnarci.