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ciao mat.sera a tutto il 3d puoi postare da libewro mercato new.la conferma di quanto detto da na vita sul signoraggio.il titolo e' eu la conferma ci hanno sempre truffato.poi nn frega un quazzo a nessuno.ma finche la gente che nn capisce e nn lotta per i diritti semo nella padella con l olio che frigge. ti risp in pvt a tua domanda

:eek::eek::eek:
buon giorno andrea,
buon giorno a tutti.

Cerchiamo di far girare il più possibile il seguente articolo:

Euro, arriva la conferma dell’UE: ci hanno sempre truffato

di Francesco Filini

Finalmente arriva la risposta all’interrogazione presentata dall’Europarlamentare Marco Scurria sulla natura giuridica dell’€uro, e finalmente arriva la conferma: ci stanno truffando. Ci hanno sempre truffati. Ma andiamo per ordine.

Marco Scurria aveva chiesto chiarimenti sulla risposta data dalla commissione europea alla prima interrogazione sulla proprietà giuridica dell’euro presentata dall’On. Mario Borghezio, nella quale si affermava che nella fase dell’emissione le banconote appartengono all’Eurosistema, mentre nella fase della circolazione appartengono al titolare del conto sulle quali vengono addebitate. Attenzione perchè le parole negli atti ufficiali e nel linguaggio tecno-eurocratico vanno soppesate per bene. Quindi il commissario Olli Rehn rispondeva a Borghezio che la proprietà delle banconote cartacee (dove troviamo ben impressa in ogni lingua dell’Unione la sigla della Banca Centrale Europea) è dell’EUROSISTEMA. Ma cos’è quest’Eurosistema?
“L’Eurosistema è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che hanno introdotto la moneta unica. L’Eurosistema e il SEBC coesisteranno fintanto che vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area dell’euro.” Questa è la definizione che si legge sul sito ufficiale della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali stampano le banconote e si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se stampare un biglietto da 100 ha un costo fisico per chi lo conia di 0,20 centesimi – valore intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore riportato sul biglietto stampato). E l’On Scurria chiedeva quali fossero le basi giuridiche su cui poggiava l’affermazione del Commissario Olli Rehn:

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-000302/2012
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Marco Scurria (PPE)

Oggetto: Natura giuridica della proprietà dell’euro

In risposta ad un’interrogazione scritta sul medesimo tema presentata dall’on. Borghezio fornita il 16 giugno 2011, la Commissione informa il collega che “al momento dell’emissione, le banconote in euro appartengono all’Eurosistema e che, una volta emesse, sia le banconote che le monete in euro appartengono al titolare del conto su cui sono addebitate in conseguenza”.
Può la Commissione chiarire quale sia la base giuridica su cui si basa questa affermazione?

Nei tempi stabiliti dal Parlamento Europeo arriva la risposta:

IT
E-000302/2012
Risposta di Olli Rehn
a nome della Commissione
(12.3.2012)

L’articolo 128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea costituisce la base giuridica per la disciplina dell’emissione di banconote e monete in euro da parte dell’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali). La proprietà delle banconote e delle monete in euro dopo l’emissione da parte dell’Eurosistema è disciplinata dalla legislazione nazionale vigente al momento del trasferimento delle banconote e monete al nuovo proprietario, ossia al momento dell’addebito del conto corrente bancario o dello scambio delle banconote o monete.

Olli Rehn non fa altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione fisica delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione in video delle cifre sui terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo zero, se si esclude l’energia elettrica che mantiene accesi i computers…) la proprietà dei valori nominali appartiene al nuovo proprietario, ovvero a chi ha accettato l’addebito, a chi ha accettato di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare l’affermazione secondo la quale rispondeva a Borghezio che l’Euro appartiene nella fase dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 delTrattato sul funzionamento dell’Unione Europea, dove nel comma 1 si legge: La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione.

E’ chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà giuridica dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto scritto che la BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e alle BCN, dovendo controllare l’inflazione nella zona euro, così come stabilito dal Trattato di Maastricht. Ribadisce che solo l’Eurosistema può stampare le banconote o creare elettronicamente i valori nominali. Ma nessun riferimento giuridico, nessun trattato, nessuna legge, nessuna deliberazione, niente di niente ci dice che l’Eurosistema ha la facoltà di addebitare la moneta. E’ evidente che si appropria di questo grande ed esclusivo privilegio.
Ciò che diceva il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un atto ufficiale della Commissione Europea: le Banche Centrali si appropriano del valore della moneta perchè emettono solo addebitando, prestando, e il prestare è una qualità esclusiva del proprietario. Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del signoraggio, parola sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione, essendo per la massa direttamente associabile alla farfallina di Sara Tommasi e a qualche improbabile personaggio del mondo della politica che fa avanspettacolo che le si accompagna.

Non a caso l’indomito professore dell’Università di Teramo aveva denunciato la Banca d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a banche commerciali e fondazioni bancarie) per truffa, associazione a delinquere, usura, falso in bilancio e istigazione al suicidio (grave piaga dei tempi nostri). Infatti la moneta, essendo il mezzo di scambio con il quale i cittadini riescono ad interagire tra loro dando vita al mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi reciprocamente beni e servizi prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere esclusivamente a chi lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente del valore della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo, lucrare sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano pagati gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa malefica piaga, sono finiti tutti i popoli d’europa che oggi pagano sulla propria pelle una crisi sistemica e indotta, figlia di un paradigma che dal 1694 (anno di costituzione della prima Banca Centrale, la Bank of England) si è imposto sulla vita dell’uomo.

Il meccanismo dell’indebitamento degli Stati da parte di organismi privati quali sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi ovunque. La Federal Reserve conia negli USA il dollaro, la Bank of England conia nel Regno Unito la Sterlina, la BCE conia l’Euro. Ma per quanto ci riguarda, esiste un’abissale differenza, che rende il sistema ancora più perverso: gli Stati dell’Unione non possono ricevere il credito direttamente dalla BCE (cosa che invece accade in modo diretto e subordinato negli altri paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso ordina di stampare e la FED esegue) ma devono finanziarsi sul mercato, la parolina magica con cui ci prendono per i fondelli. In poche parole funziona così: la BCE crea denaro a suo piacimento, lo da in prestito alle banche commerciali (draghi ha recentemente creato circa 1000 miliardi di euro prestandoli all’1%) e queste possono decidere se acquistare o meno i cosiddetti BOND, i titoli del debito (con tassi che vanno dal 5 al 7%). Non è possibile, quindi, per i paesi della UE attuare una propria politica monetaria, pur volendo accettare il meccanismo dell’indebitamento pubblico.

Tutto è nelle mani della Grande Usura. I signori della Goldman Sachs, banca d’affari targata USA, siedono vertici delle grandi istituzioni bancarie, Mario Draghi ne è l’emblema. Ora hanno deciso di gestire direttamente anche le Istituzioni politiche, Mario Monti e Papademos sono i primi alfieri al servizio della Goldman.
La politica è messa sempre più all’angolo, ostaggio del sistema finanziario che controlla partiti, sindacati e mondo dell’informazione.

L’unica soluzione che abbiamo è quella di informare il più possibile. Questi meccanismi perversi devono essere conosciuti da tutti, nonostante il boicottaggio del sistema dell’informazione del regime usurocratico. Lo sforzo deve essere titanico, la volontà e la determinazione non devono piegarsi di fronte a niente.

A tutti noi un in bocca al lupo.

L'EURO DI CHI E'? - 11 Aprile 2001 - in diretta TV (HD) - YouTube
 
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buon giorno a tutti, :)
gentilmente, qualcuno sa cosa capso sia successo a shanghai questa mattina? -2,63% nelle ultime battute di seduta ... che è, l'inizio di uno storno? :help:
 
Cina: prezzi degli immobili ancora sotto controllo, no all'apprezzamento dello yuan
(14 Marzo 2012)



Nessun allentamento dell'austerity sui prezzi delle case. Parola del premier cinese Wen Jibao, che, parlando ad un congresso nel suo Paese, ha affermato che i prezzi degli immobili, anche se in rallentamento, sono comunque troppo alti, e che misure di controllo sono ancora necessarie per evitare il gonfiarsi e l'esplodere di una bolla che danneggerebbe tutta l'economia.

No alla bolla immobiliare, il settore arretra in Borsa


"Se lasciamo che il mercato immbilirare si sviluppi in maniera cieca" ha detto Jibao, "si svilupperà una bolla. E se la bolla esplode, non solo il mercato degli immobili sarà influenzato negativamente, ma le conseguenze si ripercuoteranno su tutta l'economia cinese". I prezzi delle case, ha aggiunto Jibao, sono ancora lontani da un "livello ragionevole", che dovrebbe invece essere proporzionato ai redditi e ai costi delle costruzioni, permettendo nello stesso tempo un margine di profitto per gli operatori del real-estate.
Dopo le parole del premier gli indici cinesi hanno registrato perdite fino al 4%; Shanghai ha poi chiuso a -2,6%, con il settore immobiliare in calo del 3,7%.

Aumenta la capacità di prestito delle banche, lo yuan resta debole

Decisioni in vista anche sul fronte monetario. Il governatore della Banca centrale di Cina, Zhou Xiaochuan ha infatti comunicato che è in arrivo un ulteriore allentamento delle richieste di riserve obbligatorie nelle banche (tuttora sopra al 20% ma possibilmente riducibili a livelli già visti nella storia cinese, come il 6%), aumentando così la capacità di prestito degli istituti di credito e la presenza di liquidità nel sistema finanziario cinese.

Nessuna indicazione, invece, quanto ad un prossimo apprezzamento del renminbi cinese; segno che la politica di sostegno delle esportazioni resta in vigore, anche se, secondo gli analisti, tale modello di sviluppo dovrebbe cambiare in maniera più decisa, con un apprezzamento di almeno il 40% della valuta cinese, che focalizzerebbe lo sviluppo sulle importazioni e sull'economia interna. Il cambio con il dollaro è stato fissato oggi a quota 6,3328, dal precedente 6,3259. Secondo il vice del governatore della banca centrale cinese con delega sulle politiche monetarie, nessuna crescita di valore della moneta cinese è in vista nel prossimo futuro.
 

Decisioni in vista anche sul fronte monetario. Il governatore della Banca centrale di Cina, Zhou Xiaochuan ha infatti comunicato che è in arrivo un ulteriore allentamento delle richieste di riserve obbligatorie nelle banche (tuttora sopra al 20% ma possibilmente riducibili a livelli già visti nella storia cinese, come il 6%), aumentando così la capacità di prestito degli istituti di credito e la presenza di liquidità nel sistema finanziario cinese.

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andrea: che dici? :rolleyes:
 

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