slowdown
Forumer storico
Io sono un malpensante e , a volte , uno di quelli definiti complottisti
Sono sempre stato convinto che il mercato sia becchime per polli di allevamento , che ormai il villaggio globale sia una sorta di " riserva " per un giocatore o forse due due ...
Mi sa che sia opportuno pensarci
Il Sole 24 Ore: notizie di economia, finanza, borsa, fisco, cronaca italiana ed esteri › Finanza e Mercati › In primo piano
3 luglio 2012
I signori che decidono il nostro Libor. Non solo Barclays, ecco le altre banche nel mirino. Contratti da 800mila miliardi di dollari
Barclays, la seconda banca inglese per asset, ha ammesso che dirigenti e operatori hanno cercato di manipolare il tasso Libor dal 2005 al 2009. Per questo l'istituto ha patteggiato il pagamento di una sanzione di 451 milioni di dollari commissionata dalla Fsa (Financial Services Authority), dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e dalla Commodity Futures Trading Commission degli Stati Uniti. Per questo motivo ieri il presidente di Barclays, Marcus Angius si è dimesso dalla guida della banca inglese e dalla guida della British Banker Association (Bba), il gruppo che supervisiona e pubblica quotidianamente le quotazioni degli indici Libor. E per questo motivo si è dimesso stamani anche Bob Diamond il ceo dall'eterno sorriso.
Le altre banche nel mirino
Barclays non è l'unica banca nel mirino nel cosidetto "scandalo Libor", la Financial Services Authority ha accusato il sistema bancario di vendite truccate di prodotti finanziari a migliaia di piccole e medie aziende e annunciando un accordo riparatorio con la Royal Bank of Scotland, Lloyds Tsb, Hsbc.
Secondo l'agenzia Bloomberg i regolatori starebbero indagando, tra i nomi più importanti, anche su Citigroup, Ubs, Icap, e Deutsche Bank.
Repubblica> Economia > Barclays, il presidente si dimette per la manipolazione degli indici Libor
"Riconosco la mia responsabilità, lo scaricabarile finisce qui", scrive Marcus Agius nella lettera in cui rassegna le dimissioni. Ma anche la posizione del ceo Bob Diamond sembra in bilico, come quella di Paul Tucker, il numero due della Bank of England sospettato di essere a conoscenza delle pratiche illecite
LONDRA - “Lo scaricabarile finisce con me”. Oggi Marcus Agius, presidente di Barclays, ha rassegnato le sue dimissioni con una frase che cerca di essere rassicurante. Il gesto è la prima risposta della banca allo scandalo delle manipolazioni dell’indice dei tassi interbancari Libor. Ma la settimana è appena iniziata e l’attenzione è puntata sull’amministratore delegato Bob Diamond – che non si sta dimettendo e che invece è considerato da molti il vero responsabile – oltre che sui possibili coinvolgimenti nelle frodi della Banca d’Inghilterra. Domani la Commissione del Tesoro sentirà Agius, ma mercoledì toccherà a Diamond, che, secondo le indiscrezioni, parlerà di colloqui con la banca centrale dai quali Barclays si sarebbe sentita autorizzata a “operare” sui tassi del Libor, guadagnando illecitamente decine di milioni di sterline.
Le parole di Agius sono state il più dure possibile, tenuto conto del fatto che lui stesso è da anni criticato come presidente e in particolare è stato accusato sia per non aver protetto gli azionisti dalla crisi del 2008, che per i generosi emolumenti concessi a Diamond. “Gli eventi dell'ultima settimana – ha detto Agius – evidenziano standard di comportamento inaccettabili nella nostra banca che hanno assestato un colpo devastante alla reputazione di Barclays. Lo scaricabarile finisce qui. Devo riconoscere le mie responsabilità e farmi da parte”. Il suo è il primo grande nome a lasciare, dopo che le autorità statunitensi e britanniche hanno comminato a Barclays una multa eccezionale di 290 milioni di sterline (453 milioni di dollari), con l’effetto, fra l’altro, di far perdere al titolo il 20% del valore in borsa.
Ora però toccherebbe a Diamond e oggi sul Financial Times emergono i dettagli di una conversazione telefonica del 2008 fra lui e il vice governatore della Banca d’Inghilterra Paul Tucker. Nei documenti ufficiali delle autorità inglesi e statunitensi che hanno imposto la multa, la conversazione è senza nomi. Le carte dicono che il 29 ottobre del 2008 un dirigente della banca centrale e un dirigente Barclays hanno parlato al telefono del motivo per cui Barclays forniva stime dei tassi del Libor più alte delle altre banche. Dopo, sempre secondo l’indagine ufficiale, dei dirigenti Barclays di medio livello diedero ordine agli impiegati di abbassare le stime, i quali eseguirono “credendo erroneamente che c’era un ordine della Banca d’Inghilterra in tal senso, per come era stato loro indicato dai dirigenti”. Per l’inchiesta dunque il dirigente della banca centrale e quello della Barclays non sono colpevoli. Tre fonti confermano al Financial Times che si trattava di Tucker e Diamond, mentre la Bbc fa notare che di quella telefonata non esistono registrazioni né trascrizioni, oltre a rivelare che Tucker e Diamond hanno ricordi diversi, in merito a quanto si dissero quel giorno. La Banca d’Inghilterra si difende, definendo “senza alcun senso” l’ipotesi che sapesse delle manipolazioni del Libor, ma la testimonianza di Diamond di mercoledì può diventare una sorpresa sgradevole per Tucker, candidato a succedere al governatore Mervyn King l’anno prossimo, e per l’intero istituto centrale.
(02 luglio 2012)
ANSA.it > Economia > News
Barclays: si dimette l'ad Diamond dopo scandalo Libor
03 luglio, 10:25
ROMA - Robert Diamond, l'amministratore delegato di barclays, si è dimesso con effetto immediato dalla sua carica a seguito dello scandalo Libor, il tasso manipolato dall'istituto di credito. E' quanto si legge in un comunicato. Le dimissioni arrivano dopo una forte pressione politica sui vertici della banca britannica.
Il presidente del gruppo Marcus Agius, anche lui in uscita, assumerà temporaneamente le deleghe di Diamond e gestirà la ricerca di un nuovo amministratore delegato "immediatamente". Nel comunicato ufficiale Diamond ricorda di aver lavorato nel gruppo "da 16 anni" e di aver "sempre agito in quello che ritenevo essere il miglior interesse per il gruppo". Ora "la pressione esterna su Barclays è arrivata a un livello che rischia di danneggiarla e non posso permettere che questo accada" aggiunge l'ex ad.
OSBORNE: BENE DIMISSIONI DIAMOND, ORA LEADER FORTE - Il cancelliere allo scacchiere britannico George Osborne accoglie con soddisfazione le dimissioni dell'ad di Barclays Robert Diamond a seguito dello scandalo Libor e ora chiede per la banca "una leadership forte". Parlando alla radio della Bbc, Osborne ha rilevato che il governo non è stato alla base dell'uscita di Diamond (nonostante le forti pressioni arrivate dalla politica ndr.), ma che l'esecutivo è determinato a "giocare un ruolo nel cambiamento del sistema bancario".
Sono sempre stato convinto che il mercato sia becchime per polli di allevamento , che ormai il villaggio globale sia una sorta di " riserva " per un giocatore o forse due due ...
Mi sa che sia opportuno pensarci
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3 luglio 2012
I signori che decidono il nostro Libor. Non solo Barclays, ecco le altre banche nel mirino. Contratti da 800mila miliardi di dollari
Barclays, la seconda banca inglese per asset, ha ammesso che dirigenti e operatori hanno cercato di manipolare il tasso Libor dal 2005 al 2009. Per questo l'istituto ha patteggiato il pagamento di una sanzione di 451 milioni di dollari commissionata dalla Fsa (Financial Services Authority), dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e dalla Commodity Futures Trading Commission degli Stati Uniti. Per questo motivo ieri il presidente di Barclays, Marcus Angius si è dimesso dalla guida della banca inglese e dalla guida della British Banker Association (Bba), il gruppo che supervisiona e pubblica quotidianamente le quotazioni degli indici Libor. E per questo motivo si è dimesso stamani anche Bob Diamond il ceo dall'eterno sorriso.
Le altre banche nel mirino
Barclays non è l'unica banca nel mirino nel cosidetto "scandalo Libor", la Financial Services Authority ha accusato il sistema bancario di vendite truccate di prodotti finanziari a migliaia di piccole e medie aziende e annunciando un accordo riparatorio con la Royal Bank of Scotland, Lloyds Tsb, Hsbc.
Secondo l'agenzia Bloomberg i regolatori starebbero indagando, tra i nomi più importanti, anche su Citigroup, Ubs, Icap, e Deutsche Bank.
Repubblica> Economia > Barclays, il presidente si dimette per la manipolazione degli indici Libor
"Riconosco la mia responsabilità, lo scaricabarile finisce qui", scrive Marcus Agius nella lettera in cui rassegna le dimissioni. Ma anche la posizione del ceo Bob Diamond sembra in bilico, come quella di Paul Tucker, il numero due della Bank of England sospettato di essere a conoscenza delle pratiche illecite
LONDRA - “Lo scaricabarile finisce con me”. Oggi Marcus Agius, presidente di Barclays, ha rassegnato le sue dimissioni con una frase che cerca di essere rassicurante. Il gesto è la prima risposta della banca allo scandalo delle manipolazioni dell’indice dei tassi interbancari Libor. Ma la settimana è appena iniziata e l’attenzione è puntata sull’amministratore delegato Bob Diamond – che non si sta dimettendo e che invece è considerato da molti il vero responsabile – oltre che sui possibili coinvolgimenti nelle frodi della Banca d’Inghilterra. Domani la Commissione del Tesoro sentirà Agius, ma mercoledì toccherà a Diamond, che, secondo le indiscrezioni, parlerà di colloqui con la banca centrale dai quali Barclays si sarebbe sentita autorizzata a “operare” sui tassi del Libor, guadagnando illecitamente decine di milioni di sterline.
Le parole di Agius sono state il più dure possibile, tenuto conto del fatto che lui stesso è da anni criticato come presidente e in particolare è stato accusato sia per non aver protetto gli azionisti dalla crisi del 2008, che per i generosi emolumenti concessi a Diamond. “Gli eventi dell'ultima settimana – ha detto Agius – evidenziano standard di comportamento inaccettabili nella nostra banca che hanno assestato un colpo devastante alla reputazione di Barclays. Lo scaricabarile finisce qui. Devo riconoscere le mie responsabilità e farmi da parte”. Il suo è il primo grande nome a lasciare, dopo che le autorità statunitensi e britanniche hanno comminato a Barclays una multa eccezionale di 290 milioni di sterline (453 milioni di dollari), con l’effetto, fra l’altro, di far perdere al titolo il 20% del valore in borsa.
Ora però toccherebbe a Diamond e oggi sul Financial Times emergono i dettagli di una conversazione telefonica del 2008 fra lui e il vice governatore della Banca d’Inghilterra Paul Tucker. Nei documenti ufficiali delle autorità inglesi e statunitensi che hanno imposto la multa, la conversazione è senza nomi. Le carte dicono che il 29 ottobre del 2008 un dirigente della banca centrale e un dirigente Barclays hanno parlato al telefono del motivo per cui Barclays forniva stime dei tassi del Libor più alte delle altre banche. Dopo, sempre secondo l’indagine ufficiale, dei dirigenti Barclays di medio livello diedero ordine agli impiegati di abbassare le stime, i quali eseguirono “credendo erroneamente che c’era un ordine della Banca d’Inghilterra in tal senso, per come era stato loro indicato dai dirigenti”. Per l’inchiesta dunque il dirigente della banca centrale e quello della Barclays non sono colpevoli. Tre fonti confermano al Financial Times che si trattava di Tucker e Diamond, mentre la Bbc fa notare che di quella telefonata non esistono registrazioni né trascrizioni, oltre a rivelare che Tucker e Diamond hanno ricordi diversi, in merito a quanto si dissero quel giorno. La Banca d’Inghilterra si difende, definendo “senza alcun senso” l’ipotesi che sapesse delle manipolazioni del Libor, ma la testimonianza di Diamond di mercoledì può diventare una sorpresa sgradevole per Tucker, candidato a succedere al governatore Mervyn King l’anno prossimo, e per l’intero istituto centrale.
(02 luglio 2012)
ANSA.it > Economia > News
Barclays: si dimette l'ad Diamond dopo scandalo Libor
03 luglio, 10:25
ROMA - Robert Diamond, l'amministratore delegato di barclays, si è dimesso con effetto immediato dalla sua carica a seguito dello scandalo Libor, il tasso manipolato dall'istituto di credito. E' quanto si legge in un comunicato. Le dimissioni arrivano dopo una forte pressione politica sui vertici della banca britannica.
Il presidente del gruppo Marcus Agius, anche lui in uscita, assumerà temporaneamente le deleghe di Diamond e gestirà la ricerca di un nuovo amministratore delegato "immediatamente". Nel comunicato ufficiale Diamond ricorda di aver lavorato nel gruppo "da 16 anni" e di aver "sempre agito in quello che ritenevo essere il miglior interesse per il gruppo". Ora "la pressione esterna su Barclays è arrivata a un livello che rischia di danneggiarla e non posso permettere che questo accada" aggiunge l'ex ad.
OSBORNE: BENE DIMISSIONI DIAMOND, ORA LEADER FORTE - Il cancelliere allo scacchiere britannico George Osborne accoglie con soddisfazione le dimissioni dell'ad di Barclays Robert Diamond a seguito dello scandalo Libor e ora chiede per la banca "una leadership forte". Parlando alla radio della Bbc, Osborne ha rilevato che il governo non è stato alla base dell'uscita di Diamond (nonostante le forti pressioni arrivate dalla politica ndr.), ma che l'esecutivo è determinato a "giocare un ruolo nel cambiamento del sistema bancario".
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