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Buongiorno a tutti

08:00 - Germania: +1,1% prezzi produzione aprile, +5,2% annuo (RCO)



(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Francoforte, 20 mag - In
Germania i prezzi alla produzione sono aumentati in aprile
dell'1,1% mensile (+0,7% in marzo) e del 5,2% tendenziale
(+4,2%). Lo rende noto l'Ufficio federale di statistica. Gli
analisti scommettevano su rialzi rispettivamente dello 0,6%
e del 4,8%.
Man-y-

(RADIOCOR) 20-05-08 08:00:16 (0041) 3 NNNN
 
Questa e' l'agenda macroeconomica del 20 maggio 08

MACROECONOMIA
ITALIA
- Ordini all'industria a marzo (ore 10.00). Consensus: -2,5% m/m; -0,4% a/a.
- Fatturato industriale a marzo (ore 10.00). Consensus: -0,8% m/m.

GERMANIA
- Indice dei prezzi alla produzione ad aprile (ore 08.00). Consensus: +0,6% m/m; +4,8% a/a.
- Indice ZEW (situazione corrente) a maggio (ore 11.00). Consensus: 32,0.
- Indice ZEW (sentiment economico) a maggio (ore 11.00). Consensus: -37,0.

GIAPPONE
- Indice del settore terziario a marzo (ore 01.50). Consensus: +0,5% m/m.
- La Banca del Giappone comunica le proprie decisioni in materia di politica monetaria. Previsti tassi di interesse invariati. Il saggio di riferimento dovrebbe restare fermo allo 0,5%.

STATI UNITI
- Indice dei prezzi alla produzione ad aprile (ore 14.30). Consensus: +0,4% m/m; +6,6% a/a.
- Indice dei prezzi alla produzione (escluso alimentari ed energia) ad aprile (ore 14.30). Consensus: +0,2% m/m; +2,9% a/a.
 
09:32 - Borsa: pesano i realizzi in avvio, Mibtel in calo dello 0,49% -2-



(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 20 mag - Gli indici del
Vecchio Continente, sebbene siano ancora al di sotto dei
valori di inizio anno, hanno recuperato terreno portandosi
sui livelli di meta' gennaio. Del resto e' dal 20 marzo
circa che, a parte qualche battuta d'arresto, stanno
risalendo la china, sospinti dalle scommesse che il peggio
della crisi 'subprime' sia alle spalle. Per altro anche il
dato di ieri del superindice Usa dimostra che gli Stati
Uniti non sono entrati in recessione, come paventato nei
mesi scorsi. D'altra parte l'elevato prezzo del greggio
alimenta le preoccupazioni sull'andamento della congiuntura
mondiale.
Oggi sono in calendario l'indice tedesco Zew e i prezzi
Usa alla produzione di aprile.
A Piazza Affari sono deboli le banche, con Unicredit che
arretra dell'1,2%, Ubi dello 0,9%, Bpm dello 0,9% e
IntesaSanPaolo dell'1%. Arretrano anche le Banco Popolare
(-0,3%) e le Mps (-1,2%). Per quest'ultime ieri si e'
conclusa l'operazione sul capitale da 5 miliardi e a questo
punto e' scattato il conto alla rovescia per il pagamento
dei 9 miliardi che sara' versato al Santander (-0,4%) come
contropartita per l'acquisizione di Antonveneta.
L'andamento del prezzo del petrolio, con il wti scambiato
nell'area dei 127 dollari al barile, sostiene le azioni del
settore petrolifero e dei comparti affini: cosi' le Eni
salgono dello 0,4% e le Tenaris dell'1%. Perdono punti,
pero', le Saipem (-0,4%).
Ed ancora, sono vendute le Mediaset (-2,1%) e le
Mediolanum (-1,1%).
Tra le azioni delle aziende a piccola capitalizzazione,
continuano a salire le Mutuionline (+1,9%), sugli scudi da
ieri, sulla scia della concorrente tedesca Interhyp, oggetto
di opa di Ing (-0,17%).
Nel resto d'Europa gli occhi sono puntati sui titoli di
BnpParibas (-0,7%) e Deutsche Bank (-1%), nel giorno in cui
un giornale olandese ha riferito che i due istituti sono
interessati a rilevare asset di Abn Amro, che Fortis (-0,5%)
e' obbligata a vendere su richiesta della Commissione
Europea. Le due banche, tuttavia, non hanno commentato tale
indiscrezione di stampa.
Le Eads, inoltre, accusano una flessione di oltre il 3%,
risentendo della revisione al ribasso della raccomandazione
espressa da Ubs, da 'neutral' a 'sell'.
Emi-
 
Oggi come vedete abbiamo iniziato un po' sotto tono..con una fase laterale..e volumi non alti..credo che si andra' avanti cosi per tutta la giornata..a meno di notizie..che possano svegliare ipg..e qundi proseguire per il rialzo...pero'..ci credo poco.
Attendiamoci piuttosto.. notizie sull''Opa...
 
10:01 - Industria: Istat, ordini -0,8% a marzo, -3,7% tendenziale (RCO)



Per i dati tendenziali risultato peggiore da gennaio 2004

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 20 mag - Gli ordinativi
e il fatturato dell'industria tornano a scendere a marzo. Lo
comunica l'Istat. Gli ordinativi sono diminuiti dello 0,8%
congiunturale (indice destagionalizzato 123,8) e del 3,7%
tendenziale (indice grezzo 133,7). Il fatturato a marzo ha
registrato una caduta dell'1,6% congiunturale (indice
destagionalizzato 125,2) e del 4,3% tendenziale (indice
grezzo a 129,9). Per i tendenziali e' il dato peggiore dal
gennaio 2004.
Ggz-Y-



(RADIOCOR) 20-05-08 10:01:07 (0070) 3 NNNN
 
09:43 - British Energy: Suez ribadisce interesse, colloqui in corso



(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Londra, 20 mag - Il gruppo Suez
sta continuando i colloqui con i partner interessati al
futuro sviluppo del settore nucleare britannico e con
British Energy. Contrariamente a quanto riportato dalla
stampa britannica, Suez afferma in una nota "di essere
attualmente coinvolta in colloqui relativi a British Energy
e al settore nucleare in Gran Bretagna", anche se
l'imminente fusione con Gaz de France rappresenta una
priorita' e una decisione su British Energy spettera' al
nuovo board dell'entita' che risultera' dall'integrazione.
British Energy ha reso noto lo scorso venerdi' di aver
ricevuto parecchie offerte di acquisto anche sopra la
quotazione di chiusura del 16 maggio di 680 pence. Tra i
candidati, secondo i media, la francese Edf, la tedesca Rwe
in cordata con Iberdrola e l'inglese Centrica.
Red-pal

(RADIOCOR) 20-05-08 09:43:09 (0065) 5 NNNN
 
Come avete intuito..non intendo postare solo notizie su Impregilo..ma anche notizie di Economia e Finanza..che possano interessare tutti

L’economia fondata sul mattone


l’analisi



ROBERTO CARDARELLI, TOMMASO MONICELLI, ALESSANDRO REBUCCI,LUCA SALA




Dopo diversi anni di ripetuti aumenti, la crescita dei prezzi delle case rallenta in molte economie avanzate, anzi in alcune – Stati Uniti e Irlanda – i prezzi degli immobili sono caduti nell'ultimo anno. In molti paesi rallentano anche gli investimenti in edilizia residenziale, in particolare negli Stati Uniti, in Australia e, ancor di più, in Irlanda dove sono scesi di 3 punti percentuali di Pil dal loro massimo di quattro anni fa.
C'è un accordo pressoché unanime sul fatto che andamenti di questo tipo possano avere importanti implicazioni per il livello di attività economica, resta però una notevole incertezza sul legame tra il settore immobiliare e il ciclo economico. In particolare, stime e analisi differiscono sulla misura in cui le fluttuazioni del prezzo delle case influiscono sulla spesa al consumo e sulle dinamiche di investimento residenziale. Inoltre, la prospettiva in molte economie avanzate di un brusco ciclo espansionestasi nel settore immobiliare ha riacceso il dibattito sulle risposte che la politica monetaria dovrebbe dare. L'incertezza sul ruolo dell'immobiliare nel ciclo economico e nel meccanismo di trasmissione della politica monetaria è stata accentuata dai radicali cambiamenti che in molte economie avanzate sono intervenuti negli ultimi vent'anni.
I cambiamenti riguardano i sistemi di finanziamento dell'edilizia e hanno permesso uno spostamento verso un modello finanziario più competitivo. In un buon numero di paesi, con il nuovo modello l'accesso al credito connesso alla casa, attraverso varie forme di finanziamento e diversi tipi di prestatori e prestiti, è diventato più semplice per le famiglie, contribuendo così alla rapida crescita del debito ipotecario. Ivi comprese le famiglie con una credit history non perfetta, attraverso quelli che in genere indichiamo come mutui subprime. Nel World Economic Outlook dell'aprile 2008 abbiamo cercato di capire se i mutamenti nei sistemi di finanziamento dell'edilizia degli ultimi 20 anni hanno modificato il legame tra settore immobiliare e attività economica. Abbiamo analizzato le implicazioni degli andamenti del settore immobiliare per la condotta di politica economica. Qui riportiamo le conclusioni del nostro studio.
Esistono significative differenze tra paesi nei contratti di mutuo. Abbiamo perciò costruito una classifica di 18 economie avanzate attraverso un indice dei mutui che cattura il grado di sviluppo dei mercati ipotecari: la misura della facilità di accesso al credito correlato alla casa. Usa, Danimarca, Svezia e Paesi Bassi hanno i mercati dei mutui più sviluppati, che permettono un maggior accesso al finanziamento correlato alla casa da parte delle famiglie, mentre in Europa continentale si ha accesso più limitato a tali finanziamenti. Queste differenze sono importanti perché i cambiamenti nei prezzi delle case influenzano i programmi di spesa attraverso il ruolo di garanzia svolto dall'immobile. Sia la correlazione tra consumi e prezzo delle case alle frequenze del ciclo economico sia la propensione marginale al consumo al di fuori della ricchezza immobiliare sono più forti nelle economie con valori più alti dell'indice dei mutui.
I cambiamenti nel sistema di finanziamento immobiliare possono aver aumentato il ruolo potenziale degli effetti di garanzia del prezzo delle case, ma il loro effetto sulla volatilità del consumo e del prodotto è ambiguo perché possono agire due effetti che si controbilanciano. Primo, la capacità delle famiglie di mantenere inalterati i livelli di consumo di fronte a shock avversi che colpiscono il reddito può essere migliorata attraverso un più facile accesso al finanziamento garantito dalla ricchezza immobiliare. Secondo, le fluttuazioni macroeconomiche possono essere accentuate da variazioni endogene nei vincoli di garanzia legati ai valori della ricchezza immobiliare, l'acceleratore finanziario di Kiyotaki e Moore. Il secondo effetto può essere prevalente: si stima che i contagi dal settore immobiliare al resto dell'economia siano maggiori nelle economie dove è più facile l'accesso ai mutui e l'utilizzo delle case come garanzia. Questo accade perché i movimenti di prezzo degli immobili influenzano i piani di spesa delle famiglie attraverso il ruolo di garanzia svolto dalle case: incrementi di prezzo degli immobili fanno salire il valore delle garanzie che le famiglie possono dare, allentando i vincoli al prestito e sostenendo la spesa.
La politica monetaria può addolcire l'impatto degli andamenti del mercato immobiliare sull'economia in generale? Alcuni osservatori dubitano che sia ancora così, perché la maggiore integrazione dei mercati dei mutui con il resto del sistema finanziario può aver ridotto l'importanza della disponibilità del credito ipotecario come canale di trasmissione della politica monetaria. Tuttavia, i nostri risultati dicono che la deregolamentazione finanziaria può aver rafforzato il ruolo degli immobili nel meccanismo di trasmissione della politica monetaria, perché il più facile accesso alle garanzie immobiliari può aver legato più strettamente i prezzi delle case alla politica monetaria. E dicono anche che gli effetti dei cambiamenti di politica monetaria sul prodotto sono maggiori in quelle economie nelle quali i mercati finanziari immobiliari sono più sviluppati e competitivi. Sulla base di questi risultati, la risposta della politica monetaria ai mutamenti nel settore immobiliare dovrebbe variare a seconda del livello di sviluppo del mercato ipotecario. I responsabili della politica monetaria possono aver necessità di rispondere in modo più aggressivo agli shock di domanda immobiliare nelle economie con un mercato ipotecario più sviluppato, cioè con un più alto rapporto prestitovalore e, si suppone, un più alto stock di debito ipotecario. E potrebbero anche avere necessità di rispondere in modo più aggressivo a shock finanziari che colpiscono l'ammontare di credito disponibile per ogni dato livello di prezzo degli immobili. Quindi, il modello che abbiamo utilizzato dovrebbe prevedere una più forte riduzione dei tassi di interesse negli Usa rispetto all'area euro in conseguenza delle recenti turbolenze nei mercati del credito, in linea con quanto abbiamo osservato finora. In secondo luogo, nelle economie con mercati ipotecari più sviluppati, la stabilizzazione potrebbe essere migliorata da un approccio di politica monetaria che risponda agli andamenti del prezzo delle case, oltre che a quelli dell'inflazione dei prezzi al consumo o del prodotto.
Alcune cautele sono però necessarie. Primo, data l'incertezza sui fattori che determinano le dinamiche dei prezzi immobiliari, in particolare se riflettono cambiamenti nei fondamentali o l'effetto di forze speculative, e il loro impatto sull'economia, i prezzi delle case dovrebbero essere considerati all'interno di un approccio di gestione del rischio alla politica monetaria. Secondo, prestare attenzione agli andamenti dei prezzi degli immobili non richiede un cambiamento negli attuali approcci di politica monetaria. Piuttosto, questi dovrebbero essere interpretati in modo più flessibile, per esempio estendendo l'orizzonte temporale nel quale l'inflazione e il prodotto rientrano al livelloobiettivo. Tuttavia, è importante che un tale approccio sia applicato in modo simmetrico: un forte allentamento della politica monetaria potrebbe essere giustificato in risposta a preoccupazioni dovute a un rapido rallentamento del settore immobiliare, ma anche un certo "assecondare il vento" può rivelarsi utile nel limitare il rischio della formazione di squilibri nei mercati finanziari e immobiliari.
Testo integrale su www.lavoce.info e in inglese su www.VoxEu.com
 
10:07 - *** Alitalia: Ermolli, abbiamo fatto relazione a presidenza Consiglio



"E' presto per parlare di cifre"

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 20 mag - Il
superconsulente di Silvio Berlusconi su Alitalia, Bruno
Ermolli, conferma che e' stata fatta "un'ampia relazione
alla presidenza del Consiglio dei ministri". Parlando a
margine del convegno organizzato dalla Camera di Commercio
di Milano su "Milano verso l'expo 2015", Ermolli ha
solamente aggiunto che "e' presto parlare di cifre".
Lor-ed-

(RADIOCOR) 20-05-08 10:07:53 (0072) 5 NNNN
 
10:12 - Marks & Spencer: risultati 2007/08 superano attese, ma stime caute



L'utile lordo per la prima volta sopra 1 miliardo sterline

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Londra, 20 mag - Risultati in
crescita e sopra le attese nell'esercizio al 31 marzo 2008
per il gruppo di distribuzione inglese Marks & Spencer
malgrado un clima difficile. L'utile ante imposte e' balzato
del 20,5% a 1,13 miliardi di sterline, superando per la
prima volta la soglia del miliardo, e l'utile netto del
24,5% a 821,7 milioni su un fatturato in rialzo del 5,1% a
9,02 miliardi (+4,2% nel Regno Unito, +16,8% all'estero).
Nelle prime sette settimane del nuovo esercizio l'attivita'
e' stata "contrastata", con aprile "difficile" e maggio "in
sensibile miglioramento". Il gruppo si aspetta che "le
condizioni del mercato resteranno difficili nel prossimo
futuro. Stiamo quindi gestendo le attivita' in modo
conseguente". I titoli alla Borsa di Londra segnano un
+0,54%.
Red-pal

(RADIOCOR) 20-05-08 10:12:32 (0075) 5 NNNN
 
10:22 - Industria: Istat, ordini -0,8% a marzo, -3,7% tendenziale -2-



(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 20 mag - La componente
nazionale degli ordini e' diminuita dello 0,8% sul mese e
del 3,4% su anno, mentre quella estera dello 0,8% su mese e
del 4,3% su anno; per quanto riguarda il fatturato, la
componente nazionale e' diminuita dell'1% su mese e del 2,9%
su anno, mentre quella estera e' diminuita del 2,8% su mese
e del 7,3% su anno. Era dal gennaio del 2004, segnalano
dall'Istat che i sei indici tendenziali non registravano piu'
un contemporaneo segno meno. I dati del trimestre, invece,
sono ancora positivi grazie al contributo del primo
bimestre. Nei primi tre mesi del 2008, il fatturato ha
registrato un incremento del 3% rispetto allo stesso
trimestre 2007 e gli ordinativi del 5,2%.
A marzo l'indice del fatturato e' cresciuto del 20,2%
tendenziale per l'energia, e' invece diminuito del 6% per i
beni intermedi, del 5,3% per i beni di consumo e del 6,5%
per i beni strumentali. A marzo gli incrementi tendenziali
piu' marcati per il fatturato sono stati registrati nei
settori dell'estrazione di minerali (+19,8%) e delle
raffinerie di petrolio (+18,4%). Le diminuzioni piu'
significative per i mezzi di trasporto (-14,4%) e nelle
altre industrie manifatturiere, compresi i mobili, (-12,6%)
e nelle industrie delle pelli e delle calzature (-10,6%).
Per quanto riguarda gli ordinativi, l'unico aumento
tendenziale riguarda la produzione di apparecchi elettrici e
di precisione (+12,7%). Le diminuzioni piu' consistenti,
spiega una nota dell'Istat, sono state registrate nelle
industrie tessili e dell'abbigliamento (-13,3%), nelle
industrie delle pelli e delle calzature (-12,1%) e nella
produzione di mobili (-10,6%).
com-Ggz


(RADIOCOR) 20-05-08 10:22:52 (0076) 5 NNNN
 

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