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Chi ha ordinato l’attacco contro Charlie Hebdo?

gennaio 9, 2015 3 commenti

Thierry Meyssan Rete Voltaire Damasco (Siria) 7 gennaio 2015
Mentre molti francesi reagiscono all’attacco contro Charlie Hebdo denunciando l’Islam e dimostrando per le piazze, Thierry Meyssan osserva che l’interpretazione jihadista è impossibile. Mentre avrebbe interesse a denunciare un’operazione di al-Qaida o del SIIL, propone un’altra ipotesi, molto più pericolosa.
In questo articolo, France 24 taglia il video in modo da non far vedere gli attentatori uccidere un agente di polizia a terra.
Il 7 gennaio 2015 un commando ha fatto irruzione a Parigi, nei locali di Charlie Hebdo, uccidendo 12 persone. Altre 4 vittime sono ancora in gravi condizioni. Nel video si sentono gli attentatori gridare “Allah Akbar!” e “abbiamo vendicato Maometto“. Una testimone, la vignettista Coco, ha detto che si proclamavano affiliati ad al-Qaida. Non c’è voluto molto affinché molti francesi denunciassero l’attentato islamista. Ma tale ipotesi è illogica.
La missione del commando non ha alcun legame con l’ideologia jihadista
Infatti, i membri o simpatizzanti di Fratelli musulmani, al-Qaida o SIIL non si accontenterebbero di uccidere dei vignettisti atei, ma avrebbero prima distrutto gli archivi del giornale sotto i loro occhi, come fanno nelle loro azioni in Nord Africa e Levante. Per i jihadisti, il primo dovere è distruggere gli oggetti che ritengono offendano Dio, e poi punire i “nemici di Dio”. Allo stesso modo, non si sarebbero ritirati immediatamente, fuggendo dalla polizia senza aver completato la missione. Avrebbero preferito completarla anche morendo sul posto. Inoltre, i video e alcune prove dimostrano che gli attentatori sono dei professionisti. Sapevano maneggiare le armi e sparavano con cura. Non erano vestiti alla maniera dei jihadisti, ma da commando militari. Il modo con cui hanno giustiziato il poliziotto ferito a terra, che non rappresentava alcun pericolo, certifica che la loro missione non era “vendicare Maometto” per il crasso umorismo di Charlie Hebdo.
Il video censurato dalla televisione francese
Tale operazione mira ad avviare una guerra civile
Il fatto che gli assalitori parlassero bene il francese, e che sono probabilmente francesi, non permette di concludere che l’attentato sia un episodio della guerra franco-francese. Piuttosto, il fatto che siano dei professionisti spinge a distinguerne gli eventuali mandanti. E non vi è alcuna prova che siano francesi. È un riflesso normale, ma intellettualmente sbagliato ritenere che quando si è attaccati di saper riconoscere gli aggressori. Ciò è più logico quando si tratta di criminalità normale, ma è sbagliato quando si tratta di politica internazionale. I mandanti dell’attentato sapevano che avrebbe causato divisioni tra francesi musulmani e francesi non-musulmani. Charlie Hebdo era specializzato nelle provocazioni antimusulmane e la maggioranza dei musulmani in Francia ne era vittima, direttamente o indirettamente. Se i musulmani di Francia condannano l’attacco senza dubbi, gli sarà difficile provare tanto dolore per le vittime quanto i lettori del giornale. E ciò verrà visto da alcuni come complicità con gli assassini. Pertanto, piuttosto che vedere nell’attentato sanguinario la rivincita islamista sul giornale che ha pubblicato le vignette su Maometto e moltiplicare “i fogli” anti-musulmani, sarebbe più logico considerarlo il primo episodio del processo per avviare una guerra civile.
La strategia dello “scontro di civiltà” è stata pianificata a Tel Aviv e Washington
Ideologia e strategia di Fratelli musulmani, al-Qaida e Daash non sostengono la guerra civile contro l”occidente’ ma contro l'”oriente”, sigillando i due mondi. Né Sayid Qutb, né alcuno dei suoi successori, hanno invocato scontri tra musulmani e non musulmani a casa di questi ultimi. Invece, la strategia dello “scontro di civiltà” è stata ideata da Bernard Lewis per il Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, poi popolarizzata da Samuel Huntington non come strategia di conquista ma come situazione futuribile [1], mirando a convincere le popolazioni dei membri della NATO sull’inevitabile confronto che ha preso la forma di preventiva “guerra al terrorismo”. Non sono Cairo, Riyadh o Kabul che auspicano lo “scontro di civiltà”, ma Washington e Tel Aviv. I mandanti dell’attentato contro Charlie Hebdo non seguono jihadisti o taliban, ma i neo-conservatori e i falchi liberali.
Non dimenticare i precedenti storici
Dobbiamo ricordare che negli ultimi anni abbiamo visto i servizi speciali di USA e NATO
– testare in Francia gli effetti devastanti sulla popolazione di certe droghe [2];
– sostenere l’OAS per cercare di assassinare il Presidente Charles de Gaulle [3];
– compiere attentati false flag contro i civili in vari Stati membri della NATO [4].
Dobbiamo ricordare che, dalla disgregazione della Jugoslavia, lo stato maggiore degli USA ha sperimentato e attuato in molti Paesi la strategia dei “combattimenti tra cani”, uccidendo membri della comunità maggioritaria e membri delle minoranze, facendone rinfacciare le responsabilità fino a quando tutti si convinsero di essere in pericolo di vita. Così Washington ha provocato la guerra civile in Jugoslavia come in Ucraina, ultimamente [5]. I francesi farebbero bene a ricordare anche che non sono loro ad avere l’iniziativa nella lotta ai jihadisti di ritorno da Siria e Iraq. Ad oggi, inoltre, nessuno di loro ha commesso alcun attentato in Francia, laddove Mehdi Nemmouche non era un terrorista solitario, ma un agente incaricato a Bruxelles di eliminare due agenti del Mossad [6] [7]. Fu Washington che convocò il 6 febbraio 2014 i ministri degli Interni di Germania, Stati Uniti, Francia (Valls era rappresentato), Italia, Polonia e Regno Unito sul ritorno dei jihadisti europei quale questione di sicurezza nazionale [8]. Fu solo dopo tale incontro che la stampa francese affrontò la questione e le autorità cominciarono a rispondervi.
Non sappiamo chi sia il mandante dell’operazione professionale contro Charlie Hebdo, ma non facciamo ingannare. Dovremmo considerare tutte le ipotesi ed ammettere che in questa fase, lo scopo più probabile è dividerci; ed i suoi mandanti molto probabilmente sono a Washington.
Sullo stesso argomento, leggasi: “Selon McClatchy, Mohammed Mehra et les frères Kouachi seraient liés aux services secrets français“, Rete Voltaire, 9 gennaio 2015.
Note
[1] “La “Guerre des civilisations”“, Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 4 giugno 2004.
[2] “CIA: cosa è successo veramente nel tranquillo villaggio francese di Pont-Saint-Esprit“, Hank P. Albarelli Jr., Rete Voltaire, 5 gennaio 2011.
[3] “Quand le stay-behind voulait remplacer De Gaulle“, Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 10 settembre 2001.
[4] “Gli eserciti segreti della NATO“, Daniele Ganser, ed. Fazi. Disponibile su Rete Voltaire.
[5] “Le représentant adjoint de l’ONU en Afghanistan est relevé de ses fonctions“, “Kann Washington Zeit zu drei gleicher Regierungen stürzen?” von Thierry Meyssan, Übersetzung Horst Frohlich, al-Watan (Siria), Voltaire Netzwerk, 23 febbraio 2014.
[6] “Il caso Nemmouche e i servizi segreti atlantisti“, Thierry Meyssan, al-Watan (Siria), Rete Voltaire, 9 giugno 2014.
[7] Si obietterà dei casi Khaled Kelkal (1995) e Mohammed Mehra (2012). Due casi di “lupi solitari” legati ai jihadisti ma né alla Siria né all’Iraq. Purtroppo, entrambi furono eliminati nelle operazioni delle forze dell’ordine, per cui è impossibile verificare le teorie ufficiali.
[8] “La Siria diventa “questione di sicurezza interna” per Stati Uniti e Unione europea“, Rete Voltaire, 9 febbraio 2014.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora


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Ciao A.
mi "permetto" di postare, un paio di considerazioni, che mi sono state "girate",..........:eek:


«Amchai Stein, vice-direttore della tv israeliana Channel 1 per combinazione si trovava sul posto ed ha catturato le immagini»: così si legge nel titolo di testa del video che segnaliamo. Sono le immagini dei due commandos in nero che hanno fatto la strage a Charlie Hebdo. Purtroppo il video è già stato tolto di mezzo ma si può ancora trovare qui.
Perché Stein fosse lì, non è spiegato. Nella disgrazia, è una bella fortuna: così l’orribile fatto è stato documentato; e una fortuna anche per il fortunato giornalista ebreo della tv ebraica di Stato, Amchai Stein, che deve anche aver guadagnato un po’ con i diritti d’autore sul video in esclusiva che ha ripreso dal tetto.


--- ---

* un jihadista mussulmano attacca il suo target per difendere o vendicare l' Islam.
Quindi la sua prima preoccupazione sarebbe distruggere non solo i kafirs ma anche e soprattutto il materiale che offende Maometto e l Islam.
Nulla di questo e' stato fatto. Solo uccisioni e fuga.

* un jihadista musulmano non fugge prima che arrivi la polizia lasciando la sua sacra missione incompiuta.
Non teme la morte ma anzi teme non aver portato a termine la missione di Maometto.

* a un jihadista musulmano anzi preme di morire come martire combattendo per un atto di fede mentre uccide e viene ucciso dagli infedeli.

* Gli attentatori erano senza dubbio persone con precedente esperienza militare, dotati di notevole sangue freddo, ferocia e determinazione.
Più che pazzi fanatici musulmani – cosi come li si vuol far sembrare - sembrano essere militari ben addestrati e con un preciso Target:
uccidere quante piu persone capitassero a tiro, badando però bene di non essere presi (onde la fuga a gambe levate) dato che la loro cattura, o anche uccisione,
potrebbe rivelare la loro vera origine e motivazione.
Il loro scopo non era la difesa di una qualsiasi religione, ma semplicemente creare quanto piu terrore potessero con lo spietato massacro di civili nel centro della capitale.
Ora nessuno potrà mai più sentirsi al sicuro neppure al calduccio del loro appartamento in centro.
Terrore alla massima potenza.

Non erano sicuramente ne ragazzi musulmani delle banlieu, né terroristi "fai da te", né esaltati organizzati da un qualche Imam locale col supporto di qualche ricco e devoto patrono. Erano un gruppo militare ben addestrato con un solido background che ha fornito loro prima di tutto le armi
(armi pesanti da Guerra e non la robetta che si trova nel mercatino della pistola usata fuori porta),
la logistica prima dell’ attacco, e il supporto per scomparire nel nulla dopo il fatto.
Chissà come I servizi segreti Francesi, Europei e USA, che come ben sappiamo controllano tutto di tutti, cadono ancora una volta dale nuvole. Immagino che in qualche giorno troveranno un povero pirla qualsiasi che ha fatto dichiarazioni esaltate e lo accuseranno di essere l’ attentatore,
magari anche facendolo fuori prima che possa fare trope dichiarazioni – oops … ma questi non erano i fratelli Tsernaev di Boston?

Quindi se erano un gruppo militare ben addestrato, ben equipaggiato e con un solido appoggio dietro le spalle,
non possono che essere o stati mandati da un sofisticato 'paese nemico' o dalle forze armate nazionali, vogliasi con questo dire appartenenti ai servizi segreti indigeni.
Ops, e nel durante,......nessuno parla più degli "Anti Europeisti", spostato l'obiettivo!!

---------------

Ci sarebbero poi, ulteriori, "cosette", che non tornano, ma lasciamo perdere, và!!...................:( :nnoo:
 
eh loro signori,,,magheggiano dietro le quinte, ciao duca... fomenta guerre,per dirigere onferenze di pace affinche' nulla cambi
 
Ciao A.
mi "permetto" di postare, un paio di considerazioni, che mi sono state "girate",..........:eek:


«Amchai Stein, vice-direttore della tv israeliana Channel 1 per combinazione si trovava sul posto ed ha catturato le immagini»: così si legge nel titolo di testa del video che segnaliamo. Sono le immagini dei due commandos in nero che hanno fatto la strage a Charlie Hebdo. Purtroppo il video è già stato tolto di mezzo ma si può ancora trovare qui.
Perché Stein fosse lì, non è spiegato. Nella disgrazia, è una bella fortuna: così l’orribile fatto è stato documentato; e una fortuna anche per il fortunato giornalista ebreo della tv ebraica di Stato, Amchai Stein, che deve anche aver guadagnato un po’ con i diritti d’autore sul video in esclusiva che ha ripreso dal tetto.


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* un jihadista mussulmano attacca il suo target per difendere o vendicare l' Islam.
Quindi la sua prima preoccupazione sarebbe distruggere non solo i kafirs ma anche e soprattutto il materiale che offende Maometto e l Islam.
Nulla di questo e' stato fatto. Solo uccisioni e fuga.

* un jihadista musulmano non fugge prima che arrivi la polizia lasciando la sua sacra missione incompiuta.
Non teme la morte ma anzi teme non aver portato a termine la missione di Maometto.

* a un jihadista musulmano anzi preme di morire come martire combattendo per un atto di fede mentre uccide e viene ucciso dagli infedeli.

* Gli attentatori erano senza dubbio persone con precedente esperienza militare, dotati di notevole sangue freddo, ferocia e determinazione.
Più che pazzi fanatici musulmani – cosi come li si vuol far sembrare - sembrano essere militari ben addestrati e con un preciso Target:
uccidere quante piu persone capitassero a tiro, badando però bene di non essere presi (onde la fuga a gambe levate) dato che la loro cattura, o anche uccisione,
potrebbe rivelare la loro vera origine e motivazione.
Il loro scopo non era la difesa di una qualsiasi religione, ma semplicemente creare quanto piu terrore potessero con lo spietato massacro di civili nel centro della capitale.
Ora nessuno potrà mai più sentirsi al sicuro neppure al calduccio del loro appartamento in centro.
Terrore alla massima potenza.

Non erano sicuramente ne ragazzi musulmani delle banlieu, né terroristi "fai da te", né esaltati organizzati da un qualche Imam locale col supporto di qualche ricco e devoto patrono. Erano un gruppo militare ben addestrato con un solido background che ha fornito loro prima di tutto le armi
(armi pesanti da Guerra e non la robetta che si trova nel mercatino della pistola usata fuori porta),
la logistica prima dell’ attacco, e il supporto per scomparire nel nulla dopo il fatto.
Chissà come I servizi segreti Francesi, Europei e USA, che come ben sappiamo controllano tutto di tutti, cadono ancora una volta dale nuvole. Immagino che in qualche giorno troveranno un povero pirla qualsiasi che ha fatto dichiarazioni esaltate e lo accuseranno di essere l’ attentatore,
magari anche facendolo fuori prima che possa fare trope dichiarazioni – oops … ma questi non erano i fratelli Tsernaev di Boston?

Quindi se erano un gruppo militare ben addestrato, ben equipaggiato e con un solido appoggio dietro le spalle,
non possono che essere o stati mandati da un sofisticato 'paese nemico' o dalle forze armate nazionali, vogliasi con questo dire appartenenti ai servizi segreti indigeni.
Ops, e nel durante,......nessuno parla più degli "Anti Europeisti", spostato l'obiettivo!!

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Ci sarebbero poi, ulteriori, "cosette", che non tornano, ma lasciamo perdere, và!!...................:( :nnoo:
per caso...
per "fortuna"...
per il "fato"...

dalla parte "inversa" abbiamo Maris
che con lo stesso ASSIOMA si trovava lì

per caso...
per "fortuna degli ALTRI E SFORTUNA PROPRIA"...
per il "fato"...

e come dimenticare Thomas
che sedeva sul boeing malese
giustappunto...

per caso...
per "fortuna degli ALTRI E SFORTUNA PROPRIA"...
per il "fato"...

è sempre...

per caso...
per "fortuna"...
per il "fato"...

che un commando che aveva + i requisiti dei seal che nn le stigmate del martirio...

1) dimentica una carta di identità in auto
2) si nasconde in una stamperia dove UNO(fortunato e/o sfortunato addetto) si nasconde in uno scatolone e chiama col cellulare la polizia
3) nel supermarket parigino la cornetta rimane aperta dopo la conversazione tra koulibaly e la polizia...e fa ascoltare alle teste di cuoio la volontà dell'attentatore di pregare prima di fare una strage(che ne avesse uccisi già i 2/3...degli ostaggi...è una pura formalità)...e lì OBBLIGA a intervenire

e sempre...

per caso...
per "fortuna/sfortuna"...
per il "fato"...

che "i sospettati" vengano sempre uccisi...
senza un arresto...figuriamoci un processo o delle prove...

caso
fortuna
fato
sfortuna
kharma
stringhe spazio/temporali

va così...:D;)
 
Ultima modifica:
orto ammazzato! Bernard Maris, l’economista della Banque de France che voleva cancellare il debito
Pubblicato 8 gennaio 2015 - 16.20 - Da Claudio Messora


http://twitter.com/share


Clicca qui per guardare il video e ascoltare le sue parole
“Tutti i paesi europei dovranno prima o poi rassegnarsi a cancellare parte del loro debito pubblico. Bisogna rinegoziarlo quando supera il 60% del PIL per potere rispettare di nuovo i criteri di Maastricht. I creditori e quindi le banche dovranno chiaramente fare uno sforzo importante. Anche i grandi paesi come Germania e Francia. E’ l’unico modo per consentire agli Stati dell’eurozona di rilanciare l’economia. Senza crescita non riusciranno ad affrontare il debito pubblico, come è successo ai paesi africani per diversi decenni, rimborseranno per l’eternità un debito che soffocherà l’Europa.”
Ecco chi era Bernard Maris, nel punto di Paolo Pagliaro

“E’ pertanto l’unico modo per evitare anni di ristagno dell’economia come in Giappone o nel Portogallo. L’unico modo anche per evitare un grosso crollo del potere di acquisto delle famiglie e dei conflitti sociali principali. La scelta della Germania rovinerà anche la sua economia a lungo termine. Non è un circolo virtuoso ma un circolo vizioso. Preferisce ridurre il livello di vita dei tedeschi pur di essere competitiva. Questa politica come quella della Costa D’Avorio negli anni ’60, si chiama la “crescita che impoverisce”
Così parlava Bernard Maris, economista della Banque de France, morto ammazzato ieri a Parigi durante l’attentato a Charlie Hebdo.

Ascolta quello che aveva detto Bernard Maris sulla creazione del denaro

Grazie a Nicoletta Forcheri per la traduzione
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La banche creano denaro dal nulla. Così Bernard Maris prima di morire
Ufficiale di polizia che indaga du Charlie Hebdo si spara un colpo in testa prima di chiudere il rapporto. C'è chi parla del Mossad.


 
ben trovati. mettiamoci il carico da 10, nella confusione generale toh cosa e' successo lo stesso giorno,,,,,,,,,,,
 
STATI UE ORA DEVONO COPRIRE BUCO DI 45,7 MILIARDI DI EURO NEL FONDO PENSIONI DEI DIRIGENTI, FUNZIONARI E IMPIEGATI UE!

sabato 10 gennaio 2015

LONDRA - Che i parassiti dell'Unione Europea succhiassero montagne di soldi ai cittadini e' una cosa abbastanza risaputa ma come spesso succede in questi casi i soldi non bastano mai e adesso i contribuenti italiani ed europei dovranno sborsare ancora soldi per pagare le loro generose pensioni.
A tale proposito alcuni giorni fa il Daily Telegraph ha rivelato - e tutta la stampa italiana se n'è ben guardata da scriverlo - che il sistema pensionistico dell'Unione Europea, che paga le faraoniche pensioni di dirigenti, funzionari e impiegati che hanno "lavorato" per la Ue a Bruxelles, Strasburgo e altre sedi ha un buco di bilancio di 35,8 miliardi di sterline, equivalente a 45,7 miliardi di euro.
Tali cifre di riferiscono ai dati di bilancio del 2013 quindi e' probabile che adesso il problema e' peggiorato ma tale buco e' uno dei motivi per cui la Gran Bretagna (e anche l'Italia) sara' costretta a versare piu' soldi nelle casse di Bruxelles.
Nel 2015 l'Unione Europea prevede una spesa di 1,3 miliardi di sterline (1,6 miliardi di euro) per pagare le pensioni dei funzionari e dei parlamentari europei e tale cifra e' aumentata del 7,6% rispetto all'anno scorso.
I funzionari europei vanno in pensione a 61 con un'assegno medio di 40mila sterline (48mila euro) ma quelli di rango piu' elevato possono percepire 85,000 sterline all'anno (102mila euro) e se i contributi da loro versati non bastano allora gli stati membri devono versare la differenza per garantire loro queste pensioni d'oro.
Ma se i funzionari europei contribuiscono con un terzo del loro stipendio lo stesso non si puo' dire dei parlamentari europei i quali per le loro pensioni non versano nessun contributo e ricevono 13,760 sterline di pesione (16mila euro) per ogni cinque anni che hanno lavorato come parlamenti europei.
Il programma pensionistico dei parlamentari europei ha un buco di 230 milioni di sterline (292 milioni di euro) a cui si aggiungono i 194milioni di sterline (232 milioni di euro) di passivo per gli europarlamentari francesi e italiani che hanno un programma pensionistico diverso.
Come e' facile intuire questa vicenda ha fatto andare su tutte le furie gli euroscettici britannici i quali non hanno perso occasione di usare questa storia per convincere i cittadini britannici a uscire dalla UE e da parte nostra riteniamo opportuno riportare questa notizia per far capire agli italiani che l'Unione Europea e' il male assoluto e dobbiamo uscirne al piu' presto possibile.

GIUSEPPE DE SANTIS






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mercoledì 7 gennaio 2015

Ucciso l'economista Bernard Maris, consigliere generale della Banca di Francia



Strage a Parigi nella redazione di Charlie Hebdo

Alcuni uomini armati hanno attaccato con armi da guerra la redazione del settimanale satirico francese Charlie Hebdo a Parigi, in Francia. Il bilancio delle vittime è di almeno 12 morti e dieci feriti, di cui alcuni gravi. Gli attentatori sono in fuga
http://www.internazionale.it/notizie/2015/01/07/tra-le-vittime-anche-lo-scrittore-ed-economista-bernard-maris


Leggi gli aggiornamenti


07 Gen 2015 16.17
Tra le vittime anche lo scrittore ed economista Bernard Maris

Lo scrittore ed economista francese Bernard Maris, nel 2002. Maris è stato ucciso durante l’attentato nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo, a Parigi. Pierre-Franck Colombier, Afp----------------------------------------------------------------------------------- NdB: l'economista francese era stato citato nel 2013 nelle assemblee degli azionisti di CARIGE, INTESA SANPAOLO e UNICREDIT.


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sabato 10 gennaio 2015

Le banche le chiudo, i banchieri li rinchiudo. Così parlava Bernard Maris




Martedì 10 giugno 2010 Occorre rinazionalizzare le banche?
Traduzione a cura di Nicoletta Forcheri

Bernard Maris, Diario personale 939


« Le banche le chiudo, i banchieri li rinchiudo ! » (Vincent Auriol)​

Le banche continuano a farne delle belle. Quanti disoccupati e conflitti ci vorranno ancora per capire che bisogna far loro la pelle? Charles Wyplosz, prof di macroeconomia in Svizzera, non proprio un "sinistro", scriveva che bisognava disgustare per sempre le persone dal mestiere di banchiere. Tassare a morte i trader e altri padroni di banche perché vadano a esercitare i loro talenti nella produzione, l'industria, le arti, l'informatica, l'agricoltura biodinaica, tutto tranne il commercio in soldi soldi. In questo momento Trichet, padrone della BCE, presta all'1% ai banchieri. In altre parole regala (il boss della Banca d'Inghilterra invece invece presta allo 0,5% ! Cercate di andare a chiedere un prestito allo 0,5% !!) Trichet ha prestato circa 450 miliardi di euro. Che cosa fanno queste banche puttane con tutti sti soldi? Li impiegano subito allo 0.25% da... Trichet! Alla BCE! Potrebbero finanziare l'economia? Ninet'affatto! Sterilizzano i soldi prestati, come i bravi contadini che li mettono sotto il materasso, non si sa mai.

Con il resto comprano titoli pubblici al rendimento del 3% (Germania), 6% (Spagna), 8% (Grecia) ecc. Certamente non li comprano per sé stesse, li prestano agli hedge funds o a privati che li acquistano per guadagnarci il 3, il 6 o l'8%.
Per riassumere : Trichet presta all'1%, ma non serve a niente, oppure solo a spennare la Grecia del 7% (per l'ultimo della classe: 8 meno 1 fa? ...).
Morale :
1) Trichet o è un asino o una carogna bastarda delle banche (cancellare le diciture inutili).
2) Che cosa aspettiamo per cortocircuitare queste persone che ci rovinano ?

Trichet sta acquistando debito greco, portoghese, irlandese, per 40 miliardi di euro: fa funzionare la macchina stampa per 40 miliardi di euro di banconote. Fa qullo che faceva il Tesoro pubblico francese ai bei tempi, quando queste schifezze di banche private erano pubbliche e chiudevano il becco, finanzia con la carta il deficit. Essendo ossessionato dall'inflazione, un po' come un medico ossessionato dalle sanguisughe per far sanguinare i cadaveri, ritira esattamente 40 miliardi di euro dal mercato interbancario. Merkel difende Trichet, la Merkel vuole fare pagare agli Stati (ie ai cittadini) il rimborso del debito. Van Rompuy difende Trichet. Si dichiara opposto alla Francia e a qualsiasi struttura istituzionale che possa coordinare la strategia economica dell'Unione europea e, in particolare, dell'eurozona. Anche Barroso il pagliaccio, il mao diventato ultraliberista, il concentrato delle tare e del maosimo e dell'ultraliberalismo trova che è un po' esagerato.

Nel frattempo si riunisce a Basilea il comitato incaricato di definire le nuove regole « prudenziali » delle banche. Proposta: aumentate le riserve delle banche (la copertura dei prestiti, per tutelare i cittadini, in altre parole ridurre la speculazione bancaria, la presa di rischi). E ridurre l'effetto leva che consente agli hedge funds di effettuare operazioni con i prestiti: nei fatti, diciamo pure pane al pane, vuol dire fare vendita allo scoperto.
Allora le banche corrono ai ripari con le loro lobby, l'Istituto della Finanza Internazionale, 400 banche di tutto il mondo. E che cosa dice l'IFI? Che le norme prudenziali freneranno il credito nel mondo, in particolare in Europa dove rappresenta il 74% del finanziamento dell'economia (contro il 53% in Giappone e il 23% negli USA.). Piccolo calcolo: sul periodo 2011-2015 la crescita crollerà del 4,3% in Europa, quindi si perderanno 9,7 milioni di posti di lavoro. Tra i capi dei cani abbaianti, Baudoin Prot di BNP, e Josef Ackerman, il padrone della Deutsche Bank...

No ma... Buffoni! Pagliacci! Giullari! Saltimbanca! Imbroglioni! Da una parte ricollocate i soldi prestati dalla BCE, praticamente tutta la moneta, rifiutando di fare credito e dall'altra raccontate la palla che se il comitato di Basilea chiede troppo non potrete più fare credito ? Baudoin... Mi devo pizzicare! A me i sali! In fretta! Svengo! Aiuto soffoco!

In breve: paghiamo con l'austerity l'obbligo di rimborsare i rentiers che, consigliati dalle banche, ci hanno gettato nella *****. Nel 36 l'establishment bancario francese si agganciava alla convertibilità del franco all'oro per salvare la rendita. Auriol ha detto NIET. Seguito da De Gaulle nel 1945, che ha nazionalizzato tutto. La privatizzazione è iniziata nel 1986 inaugurando la più straordinaria crisi finanziaria mai conosciuta dalla Francia a partire dal periodo degli Assegnati. Bisogna rinazionalizzare le banche!
Zarzélettres

Io, Sapir e Pastré

Ci ritroviamo alll’EHSS in un dibattito sulla finanza e per rifare il mondo, e Sapir ci illustra un quadro apocalittico della situazione.
In breve:
1) non potremo mai rimborsare, neanche noi francesi, figuriamoci i lusitani o gli iberici, ancor meno greci irlandesi e gli altri, bisogna ristrutturare il debito.
2) La Cina ci sta facendo la pelle. Quindi o tentiamo di sopravvivere bloccando selettivamente al meno alle frontiere o ci spicciamo a imparare il mandarino e ci facciamo gli occhi a mandorla.
3) la Germania ce la sta mettendo in quel posto. O la cacciamo dall'eurozona oppure distruggiamo l'euro. Pastré si strozza. Ha sempre avuto un debole per i banchieri perché lo è un po' lui stesso e difende la libertà di commercio, l'euro, l'Europa poi scappa via farfugliando qualche borborigmo. Mai vista una riunione di esperti così buffa.

(...)
 

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