Trattando degli espressionisti tedeschi del gruppo Die Brücke (vedi post dal n.211 al 229) abbiamo citato tra le loro varie influenze artisti come Van Gogh, Munch e Gauguin. Poiché quello che qui ci interessa è solo l'ambito grafico abbiamo liquidato subito il primo (Van Gogh), che in vita sua incise una sola acquaforte e qualche litografia (vedi post n.89). Diverso il discorso per quanto riguarda gli altri due, dei quali gli artisti della Brücke subirono l'influsso anche in camp grafico.
Cominciamo da
Paul GAUGUIN (1848-1903). La sua produzione grafica non è vasta, ma comprende un capolavoro come la serie di xilografie realizzate per lo scritto autobiografico
Noa Noa. Le pubblicherò quasi tutte oggi e nei prossimi giorni, accompagnando le immagini con un testo tratto dal catalogo Linea d'Ombra della mostra
Van Gogh/Gauguin - L'avventura del colore nuovo (Brescia 2005/06) dove le ho viste esposte.
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Noa Noa è il titolo che Gauguin utilizza per il romanzo autobiografico che inizia alla fine di settembre del 1893, durante il periodo trascorso a Parigi tra i due soggiorni polinesiani. È anche il nome di un album di dieci incisioni su legno iniziate nel mese di novembre dello stesso anno, e portate a termine all’inizio di maggio 1894. La parola tahitiana “noa” significa più o meno profano, quotidiano o non sacro, al contrario di “mo’a” che significa spirituale o sacro. Quando usato raddoppiato “noa noa” significa fragrante o profumato. Queste definizioni ci possono aiutare nella comprensione del libro, dell’album di stampe e dell’incisione del frontespizio realizzati da Gauguin, che altrimenti rimarrebbero enigmatici. Il libro e le stampe erano state inizialmente concepite insieme; le incisioni avrebbero illustrato le parole del romanzo, una stampa per ogni capitolo, e l’insieme di
Noa Noa avrebbe promosso i dipinti di Gauguin, rappresentando esso stesso un’opera d’arte.
Noa Noa viene concepito alla fine del 1893, e se l’opera fosse stata portata a termine come progettata sarebbe certamente uno dei maggiori esempi di quel movimento dell’editoria privata e della riscoperta della stampa artistica che caratterizzò l’ultimo decennio dell’Ottocento in Francia e altrove, periodo nel quale la realizzazione di libri, stampe, litografie, acqueforti e incisioni raggiunge un livello di precisione mai sperimentato prima. Riviste come “L’Ymagier” fondata nel 1894 da Remy de Gourmont e Alfred Jarry pubblicavano incisioni, litografie e altri tipi di stampe realizzati da Whistler, Bernard, Seguin e dallo stesso Gauguin. Ma il libro e l’album vengono separati poco dopo la loro ideazione, semplicemente perché il primo non è pronto in tempo per la pubblicazione. L’opera non giunge a compimento perché l’artista intende aggiungere al suo diario romanzato, poesie e altri testi del giovane critico e poeta simbolista Charles Morice, che egoisticamente trattiene la pubblicazione fino al 1901
(mai fidarsi dei critici, ndr…), quando un’edizione non approvata da Gauguin e deturpata da pesanti orpelli letterari del poeta viene pubblicata presso Editions La Plume di Parigi. Nel frattempo, nel 1894 le xilografie, tra le più sperimentali e potenti nella storia dell’arte, vengono esposte nello studio parigino dell’artista al numero 6 di Rue Vercingetorix e recensite da diversi critici compreso lo stesso Morice che a ragione la definisce “una rivoluzione nella storia dell’incisione”. Non si sottovaluta l’influenza che l’opera ha avuto sulla successiva storia della stampa affermando ad esempio che senza
Noa Noa non sarebbero state immaginabili le incisioni di Edvard Munch e degli espressionisti tedeschi
(il cerchio si chiude, ndr).
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L’unica incisione alla quale si può chiaramente assegnare una posizione nella sequenza è quella intitolata
Noa Noa (vedi sotto, dimensioni: mm 355 x 203). Dal momento che riporta il titolo in cima, sopra il monogramma dell’artista (PGO) si può infatti affermare con certezza che fosse destinata al frontespizio dell’edizione illustrata di Noa Noa. Una curiosità: il monogramma PGO si pronuncia “pego”, che è parola gergale francese per “fallo”…