Info: Live Event su WSI (1 Viewer)

percefal

Utente Old Style
Wallstreetitalia


462 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 13:59:49
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Dalle 14:00 qui sul Forum di Wall Street Italia si terra' il nostro primo "live event", con protagonista Michele Marotta.

Per 45 minuti, potrete inviare da questa pagina le vostre domande, basandovi pero' strettamente su cio' che e' riportato nell'intervista qui sotto. Risponderemo con Marotta a tutte le domande a cui sara' possibile rispondere. Il tema e' caldo: in sostanza, come si fa trading, e con quali metodi, di questi tempi in cui in borsa e' cosi' difficile guadagnare.
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A partire dalla fine del 2000 la borsa e gli amanti del trading hanno subito le peggiori delusioni degli ultimi decenni. L’Italia si era riempita di investitori dell’ultima ora che parlavano di borsa un po’ dappertutto ma lo scoppio della bolla speculativa ha lasciato dietro di se’ portafogli disastrati dalle perdite.

Il panico ha, se possibile, peggiorato le cose. Davanti a mercati volatili e senza gli strumenti adatti i privati investitori che prima erano entusiasti sono rimasti attoniti e nella maggior parte dei casi hanno reagito in maniera scomposta. Qualcuno ha addirittura deciso di abbandonare l’idea di investire i propri soldi in borsa. Tuttavia l’atteggiamento giusto e’ quello di imparare dai propri errori e aggiustare la mira per gestire con l’atteggiamento giusto il patrimonio a disposizione.

Ma cosa si puo’ fare per avere un approccio piu’ efficace al trading? Come si comportano i professionisti che non possono rimanere a guardare le perdite passivamente e rinunciare ad investire? Anche loro incorrono negli stessi rischi. Quello che li differenzia dai comuni investitori e’ l’analisi degli errori e le regole che seguono per investire.

Wall Street Italia ha deciso di intraprendere un progetto ambizioso. Intervistare gli esperti del settore e metterli successivamente a confronto con i lettori, sul forum, per risolvere i dubbi e per acquisire gli strumenti indispensabili a navigare in questi momenti difficili.

Abbiamo deciso di cominciare da Michele Marotta, proprietary trader a New York, che ha gia’ contribuito a Wall Street Italia e a cui va riconosciuto il merito di aver dato spesso al nostro sito spunti interessanti per nuovi argomenti.

Michele Marotta, con oltre dieci anni di esperienza a Wall Street, svolge attivita’ di trading per il conto proprieta’ di intermediari finanziari statunitensi. E’ specializzato nello sviluppo e nel trading di strategie direzionali e d’arbitraggio sul breve e medio periodo su titoli NYSE e NASDAQ. Un proprietary trader abitualmente gestisce fondi degli intermediari con strategie volte ad incrementare il ritorno sul capitale degli stessi.

Wall Street Italia: Fare trading e’ un concetto molto ampio che mal si presta ad essere utizzato nella pratica. Come si sceglie la metodologia giusta per le proprie esigenze?

Michele Marotta: Per un approccio efficace all’attivita’ di trading bisogna innazitutto determinarne gli obiettivi. Ogni trader deve fissare i propri sulla base di alcuni fattori fondamentali quali: il tempo a disposizione, il capitale da investire, la tolleranza al rischio, il livello di conoscenza dei mercati finanziari, la scelta della tecnica di trading, la metodologia di verifica dei risultati e cosi’ via. Non esiste un modello unico ma si tratta di abiti necessariamente su misura.

E’ necessario stabilire i propri obiettivi e quindi verificarne la validita’ in relazione agli elementi menzionati. E’ un processo di apprendimento fatto di momenti anche difficili, l’importante e’ imparare dai propri errori che spesso sono molto costosi dal punto di vista finanziario e psicologico. Ad esempio, non limitare le perdite e’ un errore che tutti i trader hanno fatto nel corso della loro carriera, l’importante e’ imparare la lezione e non ricadere nello stesso errore. Si potrebbe dire che le perdite non arginate in tempo sono il prezzo da pagare per diventare dei trader piu’ capaci.

In ogni caso, e’ cruciale riconoscere l’importanza dell’applicazione dei principi di protezione del capitale (money management) ed essere coscienti degli aspetti psicologici del trading e di come questi possono influire negativamente sui risultati.

D: Cosa vuol dire avere un approccio di tipo sistematico al trading di borsa?

R: Un approccio di tipo sistematico vuol dire avere una metodologia che risponde a delle regole precise, anche se modificabili nel tempo dopo aver misurato i risultati sul mercato. Si tratta quindi di stabilire i parametri della propria metodologia di trading ed applicarli senza esitazione. E’ un processo di miglioramento incessante ma per tappe.

Dal punto di vista psicologico molto spesso e’ difficile eseguire correttamente una strategia perche’ si tende ad agire in base ad impulsi temporanei basati sulla percezione del mercato in quel momento, invece di agire in base al piano prefissato. E’ quasi superfluo aggiungere che le operazioni non pianificate spesso sono quelle che producono le perdite maggiori e non permettono di verificare la validita’ della propria strategia.

D: Come si sceglie l’orizzonte temporale giusto per le proprie esigenze?

R: Innazitutto in base al tempo a disposizione e poi alle caratteristiche e le preferenze del singolo trader.

In ogni caso, scegliere un orizzonte temporale piu’ lungo puo’ essere indicato per chi puo’ dedicare poco tempo al trading, non vuole eccessiva pressione psicologica e non ha intenzione di dotarsi di sofisticati sistemi di esecuzione necessari ad un numero elevato di transazioni. Inoltre nel lungo periodo i costi di esecuzione incidono di meno.

Il breve periodo, incluso il cosiddetto day trading, presenta un numero elevato di opportunita’ e un’esposizione ridotta al mercato perche’ molte operazioni vengono chiuse nell’arco di una giornata. Tuttavia, la pressione psicologica puo’ essere notevole ed i costi di transazione incidono fortemente sui risultati.

L’importante e’ non cadere nell’errore di utilizzare un orizzonte temporale quando si entra e poi “ trasformare” l’operazione in qualcosa di diverso. Ad esempio se si sceglie una tecnica d’entrata basata sul grafico giornaliero, l’uscita del mercato deve essere basata sullo stesso periodo.

D: Quali tecniche si possono usare?

R: Si possono usare una miriade di tecniche di trading a seconda degli obiettivi e dei parametri prescelti. L'importante e' sviluppare una metodologia che non sia improvvisata o basata semplicemente su quanto sentito da altri, ognuno deve fare la propria ricerca e sviluppare la propria metodologia. E' incredibile quanto si possa ottenere valutando in modo indipendente e critico quanto accade sul mercato.

D: Quando bisogna ammettere di aver sbagliato e capire che e’ necessario accettare le perdite e cambiare direzione nei propri investimenti?

R: Distinguerei l’attivita’ di trading da quella d’investimento. Il trading mira a trarre profitto dall’andamento dei prezzi indipendentemente da un giudizio sulle potenzialita’ e sul valore presunto di una societa’.

Un trader deve, sempre, prima di entrare in un’operazione, definire il rischio, ovvero a che prezzo eventualmente chiudere l’operazione perche’ non si sta muovendo nella direzione sperata. A seconda della sua metodologia deve scegliere prima di entrare nella posizione, a che livello mettere lo stop e rispettare quanto stabilito. D: Spesso ci sentiamo chiedere se sia opportuno investire ancora su un titolo su cui si sta perdendo per “mediare il prezzo di carico” come si decide in questo caso?

R: Mediare una perdita e’ un errore comune dei trader meno esperti. Se ad esempio acquisto un titolo a $10 ed il prezzo di mercato scende a $5, acquistare un altro titolo a $5 “ridurrebbe” il prezzo medio di carico a $7.5. Invece non si fa altro che aumentare l’esposizione di una posizione che gia’ mostra una perdita. La perdita del titolo acquistato a $10 non va via, si tratta di un’illusione ottica.

D: Come si misurano i risultati dell’azione svolta?

R: Se c’e un modo per migliorare i risultati e’ quello di avere un record di tutte le operazioni e quindi procedere all’analisi dei risultati rispetto agli obiettivi prefissati. La verifica include anche la valutazione di quanto si e’ in grado di aderire al piano prefissato. Normalmente si riesce a vedere quali sono le difficolta’ psicologiche e quindi gli errori ricorrenti, come ad esempio chiudere un’operazione a profitto troppo presto e non rispettare gli stop loss prefissati lasciando crescere una perdita oltre il limite pianificato.

D: Quali sono le nozioni di base, il bagaglio culturale minimo per cominciare a fare trading? Come e’ possibile acquisirlo senza scottarsi?

R: L’attivita’ di trading puo’ essere svolta a tutti i livelli e richiede passione e volonta’ d’imparare. Non parlerei di bagaglio culturale minimo ma di desiderio di eccellere.

Ovviamente minore e’ l’esperienza e maggiore deve essere la cautela. Il modo migliore e’ documentarsi e iniziare molto lentamente con quantita’ nominali. Tuttavia testare una strategia sul mercato e’ sempre meglio del back-testing su dati storici per ovvie ragioni. Bisogna poi acquistare la forma mentis del trader. I risultati possono essere eccezionali sia finanziariamente che in termini di soddisfazione, a patto che si agisca in modo prudente rispettando i principi di protezione del capitale.

D: Proviamo a capire quale e’ la reazione giusta e quella sbagliata nel fare trading.

R: Gli errori tipici che i trader commettono all’inizio della loro carriera sono quelli di avere un ammontare a rischio per operazione troppo elevato e di dare una connotazione giusta /sbagliata alle singole operazioni. I mercati hanno una natura probabilistica e quindi non si tratta di aver ragione o torto. Bisogna invece riconoscere quando un’operazione non sta dando i risultati sperati e quindi chiuderla e muoversi sull’opportunita’ successiva senza esitazione o ripensamenti.



Risposte all'argomento:

Belfagor


219 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:08:51
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signor marotta, non sono un trader di professione ma spesso faccio operazioni in borsa per conto mio con un broker online. Volevo sapere in che consiste il money management delle posizioni, rimane un concetto molto oscuro per uno come me.

grazie

Marotta


11 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:11:55
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Il money management e' l'insieme di tecniche e regole a protezione del capitale a rischio. Per esempio e' buona norma non rischiare piu' di una certa percentuale per singola operazione. I trader piu' esperti di solito non rischiano piu' dell' 1 o 2% del capitale totale.
ovidio66


322 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:12:03
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Grazie per l'opportunità che ci fornite.

In questo mercato quanto contano i dividendi? Voi "professionisti" in che misura ne tenete conto? Non è forse vero che le società che staccano cedole appetitose siano alla lunga quelle che storicamente tengono meglio?

Grazie in anticipo

Bjb


5 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:14:16
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qual'é l'importanza dell'analisi tecnica per un trader come lei?
Marotta


11 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:15:09
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per ovidio66:

in un'ottica di investimento i dividendi sono certamente un fattore da considerare. Dal punto di vista del trading, che e' il focus di questo nostro dialogo, i divendi sono da considerare se possono influire sulle posizioni corte (short), e per gli effetti fiscali legati agli stessi.

Marotta


11 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:17:42
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per Bjb:

per la selezione delle tecniche di entrata uso spesso l'analisi tecnica. Tuttavia e' importante ricordare che la tecnica di entrata e' soltanto parte dell'attivita' di trading. Spesso viene data eccessiva rilevanza alla tecnica di entrata, e poca al management delle posizioni.

Percefal


1532 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:18:13
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Sig. Marotta, sono un promotore finanziario Rasbank.
Una sottile linea spesso divide i concetti di Investimento e di Trading.
E questa linea diventa ancor più sottile nel momento in cui manca giusta informazione da parte di banche, siti di informazione finanziaria, media e quant'altro.
Essendo molto sottile, spesso questa distinzione diventa "ingestibile", nel senso che la gente, comunemente, individua l'Investimento NEL Trading, perdendo di vista i veri obiettivi e le proprie esigenze.

Lei cosa ne pensa?


Bruno Viteritti.

Bjb


5 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:20:25
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per Bjb:

cosa intende esattamente per management delle posizioni?

Maxx


2396 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:21:16
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Salve,

vorrei sapere normalmente quante posizioni gestisce di solito contemporaneamente

grazie

Marotta


11 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:23:56
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per Percefal:

questa e' un'ottima domanda perche' va al cuore del problema di definire gli obiettivi quando si affronta il mercato finanziario. E' necessario, sia che si dia importanza al lungo termine, e quindi all'individuazione di opportunita' cosidette di investimento, sia che si dia importanza all'andamento dei prezzi di breve o medio termine; bisogna in entrambi i casi agire con un piano definito.

Marotta


11 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:25:34
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per Maxx:

dipende dal tipo di strategia e da quanto i sistemi aiutino all'esecuzione automatica delle operazioni.

Maxx


2396 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:27:51
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per Maxx:

dipende dal tipo di strategia e da quanto i sistemi aiutino all'esecuzione automatica delle operazioni.



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Quindi a volte anche nessuna ?

Percefal


1532 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:29:00
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per Percefal:

questa e' un'ottima domanda perche' va al cuore del problema di definire gli obiettivi quando si affronta il mercato finanziario. E' necessario, sia che si dia importanza al lungo termine, e quindi all'individuazione di opportunita' cosidette di investimento, sia che si dia importanza all'andamento dei prezzi di breve o medio termine; bisogna in entrambi i casi agire con un piano definito.



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Condivido questa affermazione, sig. Marotta.
Il problema però è un'altro, secondo me.
I media, nessuno escluso, oggi tartassano gli investitori con performance da capogiro, con pubblicità su commissioni ultrascontate per fare trading, perché, a quanto sembra, il business sembra essere questo (mah...).

Tartassati così, i piccoli investitori dimenticano la sottile linea che divide i due concetti, ragion per cui effettua il passo più lungo della sua gamba facendo operazioni di trading e, il più delle volte, perdendo soldi.

Lei è favorevole ad una diffusione così capillare del trading online, anche alla luce della possibilità, data da poco tempo anche alla "massa", di andare short sui titoli, assumendo quindi rischi elevatissimi non rispettando il profilo di rischio?

Voglio dire: la legge italiana, a riguardo, mi pare molto strana.
Per un Promotore Finanziario è cosa praticamente obbligatoria determinare il profilo di rischio dell'investitore, ragion per cui l'investimento deve essere effettuato in relazione a tale profilo.
Con la diffusione del trading ciò, necessariamente, non avviene.

Marotta


11 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:30:32
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cosa intende esattamente per management delle posizioni?

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per bjb:

nell'attivita' di trading bisogna stabilire il rischio/ritorno per operazione. Il management delle posizioni ha a che fare principalmente con la scelta del capitale da mettere a rischio per singola operazione. E' importante mantenere limitato il rischio per operazione, per evitare che una serie negativa di operazioni crei una perdita di capitale da cui diventa difficile recuperare.

Marotta


11 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:33:00
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per Maxx:

dipende dal tipo di strategia e da quanto i sistemi aiutino all'esecuzione automatica delle operazioni.


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Quindi a volte anche nessuna ?



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Per Maxx:

Certo. Non bisogna essere per forza nel mercato se non si presenta una chiara opportunita', comunque essa sia definita dalla metodologia usata.
 

percefal

Utente Old Style
Maxx


2396 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:34:33
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Mai fatto cassetto con qualche azione ?
Bjb


5 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:35:07
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cosa intende esattamente per management delle posizioni?

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per bjb:

nell'attivita' di trading bisogna stabilire il rischio/ritorno per operazione. Il management delle posizioni ha a che fare principalmente con la scelta del capitale da mettere a rischio per singola operazione. E' importante mantenere limitato il rischio per operazione, per evitare che una serie negativa di operazioni crei una perdita di capitale da cui diventa difficile recuperare.



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ok, ma come lo misura il rischio di una operazione?

Marotta


11 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:36:34
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Condivido questa affermazione, sig. Marotta.
Il problema però è un'altro, secondo me.
I media, nessuno escluso, oggi tartassano gli investitori con performance da capogiro, con pubblicità su commissioni ultrascontate per fare trading, perché, a quanto sembra, il business sembra essere questo (mah...).

Tartassati così, i piccoli investitori dimenticano la sottile linea che divide i due concetti, ragion per cui effettua il passo più lungo della sua gamba facendo operazioni di trading e, il più delle volte, perdendo soldi.

Lei è favorevole ad una diffusione così capillare del trading online, anche alla luce della possibilità, data da poco tempo anche alla "massa", di andare short sui titoli, assumendo quindi rischi elevatissimi non rispettando il profilo di rischio?

Voglio dire: la legge italiana, a riguardo, mi pare molto strana.
Per un Promotore Finanziario è cosa praticamente obbligatoria determinare il profilo di rischio dell'investitore, ragion per cui l'investimento deve essere effettuato in relazione a tale profilo.
Con la diffusione del trading ciò, necessariamente, non avviene.



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Per Percefal:

le problematiche da lei sollevate sono tutte valide, ma esula dalle mie competenze dare un parere in questa sede su tali questioni.

Percefal


1532 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:37:36
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D: Spesso ci sentiamo chiedere se sia opportuno investire ancora su un titolo su cui si sta perdendo per “mediare il prezzo di carico” come si decide in questo caso?

R: Mediare una perdita e’ un errore comune dei trader meno esperti. Se ad esempio acquisto un titolo a $10 ed il prezzo di mercato scende a $5, acquistare un altro titolo a $5 “ridurrebbe” il prezzo medio di carico a $7.5. Invece non si fa altro che aumentare l’esposizione di una posizione che gia’ mostra una perdita. La perdita del titolo acquistato a $10 non va via, si tratta di un’illusione ottica.



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Non condivido questa Sua risposta, sig. Marotta.
Prendiamo l'esempio di un investitore che ha avuto la s[*****] di entrare nel mercato azionario a marzo 2000.
Magari ha sottoscritto l'OPV di Deutsche Telekom, ed ha un prezzo di carico di 66.5 euro.
Orizzonte temporale di almeno cinque anni.
Passano due anni, il itotlo è a dieci: fermo restando l'orizzonte temporale, se l'investitore non incrementa la propria esposizione sul titolo, difficilmente recupererà la perdita, pur virtuale fino a quando non vende.

In più parliamo di Investimento, quindi di pianificazione finanziaria.
L'investitore di DT sicuramente continua a risparmiare, per cui nel corso del tempo, pur rispettando il proprio profilo di rischio, necessariamente deve investire una quota del suo risparmio futuro in azioni.

Percefal


1532 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:39:09
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Per Percefal:

le problematiche da lei sollevate sono tutte valide, ma esula dalle mie competenze dare un parere in questa sede su tali questioni.



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Giustissimo, ho divagato un pò troppo...

sciacallo


27 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:39:14
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L'INVESTIMENTO IN BORSA E' UNA COSA SERIA, DOVE CHIUNQUE HA UNO SPIRITO IMPRENDITORIALE PUO' DIVENTARE AZIONISTA DI QUALSIASI SOCIETA'.
COME MAI CON IL PASSARE DEGLI ANNI QUESTO TIPO DI INVESTIMENTO E' DIVENTATO UNA BISCA (VEDI VENDITE ALLO SCOPERTO, COVERED WARRANT, FUTURES E CHI PIU' NE VUOLE PIU' NE METTA).
CHI AUTORIZZA TUTTO CIO'???
PER IL CODICE PENALE E' LECITO TUTTO QUESTO?
AI GOVERNI CONVIENE QUESTO TIPO DI SPECULAZIONE AL RIBASSO?
Maxx


2396 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:40:10
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D: Spesso ci sentiamo chiedere se sia opportuno investire ancora su un titolo su cui si sta perdendo per “mediare il prezzo di carico” come si decide in questo caso?

R: Mediare una perdita e’ un errore comune dei trader meno esperti. Se ad esempio acquisto un titolo a $10 ed il prezzo di mercato scende a $5, acquistare un altro titolo a $5 “ridurrebbe” il prezzo medio di carico a $7.5. Invece non si fa altro che aumentare l’esposizione di una posizione che gia’ mostra una perdita. La perdita del titolo acquistato a $10 non va via, si tratta di un’illusione ottica.



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Non condivido questa Sua risposta, sig. Marotta.
Prendiamo l'esempio di un investitore che ha avuto la s[*****] di entrare nel mercato azionario a marzo 2000.
Magari ha sottoscritto l'OPV di Deutsche Telekom, ed ha un prezzo di carico di 66.5 euro.
Orizzonte temporale di almeno cinque anni.
Passano due anni, il itotlo è a dieci: fermo restando l'orizzonte temporale, se l'investitore non incrementa la propria esposizione sul titolo, difficilmente recupererà la perdita, pur virtuale fino a quando non vende.

In più parliamo di Investimento, quindi di pianificazione finanziaria.
L'investitore di DT sicuramente continua a risparmiare, per cui nel corso del tempo, pur rispettando il proprio profilo di rischio, necessariamente deve investire una quota del suo risparmio futuro in azioni.



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In effetti uno potrebbe dire che hai mediato a 5 un'altro potrebbe dire che hai incrementeto la posizione o no ?

Ganh


654 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:40:14
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perfettamente daccordo con il Sign Marotta...
infatti a cosa serve mediare il prezzo...
anzicche esporti...sullo stesso titolo bocciato dal mercato ...punta su un altro che sia in trend positivo ,cosi con il guadagno limiti la perdità..
Belfagor


219 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:40:56
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Il money management e' l'insieme di tecniche e regole a protezione del capitale a rischio. Per esempio e' buona norma non rischiare piu' di una certa percentuale per singola operazione. I trader piu' esperti di solito non rischiano piu' dell' 1 o 2% del capitale totale.
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signor Marotta, sono di nuovo Belfagor, cosa vuol dire rischiare l'1 o il 2% del capitale? Per ogni operazione? Al giorno? Al mese? Potrebbe specificare meglio?

grazie, trovo le sue risposte in genere affascinanti, ma mi accorgo di non saper proprio nulla di trading.....

Percefal


1532 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:44:19
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Per Maxx:

La mia risposta è NI.
Se ogni mese risparmi, ipotizziamo, cento lire, cosa fai?
Metti tutto in obbligazionario?
In questo modo se il tuo pdr è 50-50 (ipotesi), automaticamnte vai a sovrapesare l'obbligazionario.

Marotta


11 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:44:28
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per Belfagor:

l'1 o 2 per cento e' per operazione; l'orizzonte temporale e' un problema diverso che dipende dalla metodologia.

ClaudioC


231 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:45:41
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Cosa ne pensa degli scandali accaduti su Worldcom,Enron,Metromedia e molti altri? Ce ne saranno ancora? come al solito sono gli azionisti minori che ci vanno di mezzo....Grazie
zuberta


237 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:45:58
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Dott.Marotta,
l'indice della volatilità (vix),ritiene che possa essere un buon segnalatore di cambio temporaneo di trend??
Marotta


11 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:46:32
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quote:
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Mai fatto cassetto con qualche azione ?
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Per Maxx:

no, sara' per deformazione professionale...

CASSY


1073 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:46:58
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Gli errori tipici che i trader commettono all’inizio

... IO CREDO CHE ... L'ERRORE TIPICO SIA L' ...INNAMORAMENTO ED IL ..... RANCORE PER NON PARLARE POI DEL ME ... LO DEVE ....

... COME SISTEMA USO ...PER IL ..... TRADING GIORNALERO ... IL DISTACCO TOTALE DALLE .... NOTIZIE ..... GRAFICO E BOOK ....... MENTRE SE DECIDO DI ENTRARE SU UN .... TITOLO COME INVESTITORE VADO A CERCARMI ... IL MASSIMO DELLE INFORMAZIONI POSSIBILI .....
... IN ENTRAMBI I CASI ... STOP LOSS DECISI ....PRIMA ......NON SI SA MAI ....

CHE DICI FACCIO ...... BENE ....
 

percefal

Utente Old Style
Bulgarini


4567 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:48:11
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Mai fatto cassetto con qualche azione ?
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Per Maxx:

no, sara' per deformazione professionale...



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Ah ah ah...

Marotta


11 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:48:36
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Dott.Marotta,
l'indice della volatilità (vix),ritiene che possa essere un buon segnalatore di cambio temporaneo di trend??
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Per Zuberta:

il VIX, cosi' come altri indicatori, va considerato in relazione agli obiettivi e alla metodologia utilizzata.

Marco58


875 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:49:11
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Una domanda sullo stop loss: se si applica, cosa fare dopo? Perchè se si fanno altre operazioni, magari anche totalmente diverse, sia pure ognuna con il proprio stop-loss, il rischio è di essere sballotati da una perdita ad un'altra, con effetti a volte anche peggiori di quelli che sopporta un "cassettista". Come evitare questo, in particolare coi CW, dove è assolutamente perdente mediare, o anche solo rientrare a prezzi più bassi quando il trend può rendere le opzioni sempre più out of the money (e quindi sempre più irrealistiche)?
Bjb


5 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:49:27
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mi scusi se insisto Sig. MAROTTA, ma il rischio di un'operazione come lo misura?
Wallstreetitalia


462 Messaggi
Scritto il - 09/10/2002 : 14:51:38
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IL LIVE EVENT SI CHIUDE QUI. MICHELE MAROTTA DEVE LASCIARE GLI UFFICI DI WALL STREET ITALIA PER ARRIVARE IN TEMPO ALLE 9:30 PRIMA DELL'APERTURA DI WALL STREET. GRAZIE PER LA PARTECIPAZIONE. E AL PROSSIMO LIVE EVENT.
 

percefal

Utente Old Style
Morale: gran perdita di tempo, visto che il sig. Marotta ha partecipato per tre quarti d'ora, in cui molte domande sono rimaste senza risposta.
 

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