Lo scrivo senza acredine.
Lo scrivo da cittadina elettrice talmente disillusa che non può averla, l'acredine.
Ho ascoltato il discorso di Letta. Credo di non esagerare a definirlo storico.
Enrico Letta con grande onestà intellettuale ha fondamentalmente decretato la resa. Il leader del più grande partito che si oppone alla destra che si presenta davanti ai media ad ammettere che quello che è riuscito a tenere insieme nella coalizione non ha un programma comune, è un uomo con la bandiera bianca in mano.
D'altra parte il grado di impreparazione con il quale tutto il centro sinistra si è fatto trovare alla caduta del Governo Draghi lascia attoniti.
E Draghi è caduto giusto pochi mesi prima della chiusura naturale della legislatura, quindi doveva già essere stato preparato un campo di forze in grado di fare un'alleanza minimamente coesa.
Appellarsi al "votateci perché noi salveremo la Costituzione contro quei cattivoni della destra" mette quasi tenerezza. Al netto del fatto che il centro sinistra anni addietro non si è fatto scrupoli a rivederla, votandosela da solo, una riforma della Costituzione.
Mette tenerezza pure quello che succede a sinistra del PD, con Partiti che pur di provare a essere ancora rappresentati in Parlamento accettano di farsi bulizzare da Calenda, consapevoli di contare meno di zero.
Mette tenerezza il Movimento 5 Stelle che tenta affannosamente un ritorno allo spirito barricadero delle origini con l'uomo che meno ne incarna le fattezze.
Io probabilmente andrò a votare, non so cosa ma ci andrò.
Senza alcun tipo di aspettative, figuriamoci se di passione.
Voterò consapevole che la destra vincerà e vorrei giusto evitare che stravinca.
Una destra orrenda, incattivita che cercherà sempre i soliti capri espiatori da randellare. Che tornerà a farci credere che tutti i problemi del mondo li portano dei disperati in arrivo con i barconi, che le tasse le devono pagare di meno i ricchi perché l'economia riparte così, che attaccherà i diritti civili conquistati e ne toglierà, soprattutto alle donne.
Quindi tutto quello che si può sperare è una loro implosione messi alla prova del governare.
Implosione che ovviamente genererebbe il solito esecutivo con dentro quasi tutti "per senso di responsabilità".
E pensare che una volta a sinistra sognavamo di cambiare il mondo.
Che tristezza.