LA BICI INCARNA IL MITO DELL'UOMO LIBERO

DANY1969

Forumer storico
(A. Sassu)
Buona settimana a tutti :benedizione:
In attesa di scrivere dalla terapia intensiva :corna: ... ritorniamo in Canada... Jasper Park :)

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Sabato ne ho presa una bellissima ....da strada TREK madone 6.9 ....speriamo di usarla tanto quest estate
 
Dopo i pandemic bonds, emessi dalla Banca Mondiale e dalla BIRS nel 2017 e piazzati da due assicurazioni,
che danno un dividendo dell’11% solo in caso di un certo numero di morti e a condizione che la pandemia da coronavirus
duri almeno 12 settimane, ecco da poche ore la cryptomoneta CoronaToken.

Dal pincipio morale ineccepibile: emesso nel numero della popolazione mondiale, 7 604 953 650, esso decresce per ogni persona infettata/morta.

Così basandosi come il bitcoin sulla “deflazione” per costruire il valore, questa crypto ha il vantaggio di dimostrare nero su bianco,
per chi ancora non lo avesse visto, che il meccanismo di creazione di valore di BTC e crypto
è quello di puntare sulla scarsità artificiale che, spinta agli estremi, come qua, arriva alla morte.

Comprare questi token equivale quindi a soffiare sulla morte, a scommetterci e ad augurarsi la morte del maggior numero di persone
perché solo così questo token può decollare nel valore, un valore “coperto” dalla morte delle persone.

Nel White Paper l’intento malefico è a stento camuffato da buone intenzioni, anzi suona come una ripicca:

“Anni di mancato riconoscimento dell’urgenza di attuare l’IA (Intelligenza artificiale), la tecnologia blockchain, e BigData nella struttura dei loro governi
ha avuto il risultato di una insufficiente tracciabilità della diffusione della malattia. Inoltre, sovraregolamentare il settore medico significa
che i vaccini e i trattamenti contro il virus probabilmente non usciranno prossimamente.”

E poi l’affondo agli Stati:

“E’ vitale che gli individui dal mondo intero raccolgano la sfida e tentino di riuscire laddove i governi hanno fallito.
Abili e intelligenti Individui hanno l’opportunità di utilizzare tecnologie ignorate (come la blockchain) per prendere il potere nelle loro mani, senza aspettare l’autorizzazione dello Stato”.

E l’intenzione benefica sarebbe quella di documentare le infezioni da coronavirus e le morti sulla blockchain con token burns
(distruzione di token) di cui una percentuale del 20 viene destinata a donazioni alla Croce Rossa.

E poi la chicca: E’ la prima e unica crypto coperta dalla proof of death (Certificato di Morte), basato sulle statistiche ottenute dalla OMS.



I potenti del mondo, esperti in magia nera, stanno così spingendo il gregge umano a puntare sulla morte dei loro compagni,
in quello che, a loro insaputa, è in realtà un atto di magia nera, intesa come qualsiasi azione volta a rubare energia e vita al prossimo per avvantaggiarsene.

E nel contempo, ripeto, non si mette sia pur minimamente in discussione la matrice stessa della moneta, identica per la moneta fiat e per le crypto:
l’artificiale bisogno di un asset a copertura, che in questo caso è la morte, e l’artificiale scarsità di uno strumento
che potrebbe semplicemente essere abbondante quanto ci vuole per coprire i bisogni dell’umanità.
 
Enzo Iacchetti ha rivelato dei retroscena su Striscia la Notizia, il tg satirico che ormai da 26 anni conduce al fianco del collega Ezio Greggio.

L’attore, intervistato dal Corriere della Sera, ha raccontato di un incidente piccante con protagoniste le Veline:

“Ricordo una volta molto divertente. Una sera io e Ezio Greggio ci accorgemmo che le Veline, mentre le guardavamo da sotto, erano senza mutande.
Forse non avevano fatto in tempo a mettersele. Ezio ed io non potevamo crederci”.

Pronta la smentita del programma: “In relazione alle dichiarazioni al Corriere – riporta FQMagazine – , vi segnaliamo che l’episodio cui ha fatto riferimento Enzino
è frutto di uno scherzo, di oltre vent’anni fa, ordito da Ezio Greggio, senza la complicità delle Veline.
Ci teniamo a rassicurare tutti sul fatto che le Veline hanno sempre indossato le mutande, tanto più durante le puntate di Striscia”
 
Se alcuni ospedali appaiono impreparati, senza attrezzature, senza personale , sappiate che questo non è un fatto casuale
oppure il figlio dell’inefficienza del sistema pubblico, ma è il risultato di una scelta calcolata e voluta, anzi coscientemente creata negli ultimi 10 anni,
oltre a valutare quanto risibili siano i 3,2 miliardi che il governo pensa di stanziare per il rilancio.

Il tutto inizia con il governo Monti, tanto per non avere delle sorprese.

A dicembre del 2012 l’allora ministro della sanità Balduzzi previde un taglio progressivo degli stanziamenti alla sanità
che avrebbero portato il peso della stessa sull’economia dal 7,1% del PIL al 6,7%.

Le regioni stimarono questo calo in 30 miliardi di spesa complessivi pluriennali.


Questo non è stato però l’unico taglio effettuato negli anni.

Nel 2014, governo Letta, si richiede un taglio alle regioni per 4 miliardi.
Inizia una serie di contrattazioni che portarono ad una riduzione della spesa di 2, 36 miliardi.

La storia pero non è finita.

Nel 2015-2016 si prevede un taglio del Fondo Sanitario Nazionale per 6,79 miliardi.

Non è ancora finita. Dopo una serie di marce avanti ed indietro il DEF 2017, governo Gentiloni,
prevede un calo della spesa pubblica sanitaria rispetto al PIL dal 6,7% al 6,4% per il 2019.

Nello stesso anno il DM denominato “Rideterminazione della spesa sanitaria” viene a ridurre la spesa sanitaria di 423 milioni nel 2017 e 609 milioni nel 2018.

Ancora nel settembre 2017 veniva previsto un ulteriore taglio delle risorse per la sanità il cui peso sul PIL veniva a ridursi al 6,3%.

Il risultato di queste continue riduzioni sono riassunti nei due seguenti grafici.



In questo grafico, in cui sono presenti i valori assoluti, vediamo il taglio , anche nominale, avvenuto durante i governi Monti e Letta-Renzi



Ecco le variazioni percentuali. In base al PIL siamo passati dal 7,1% del 2011 al 6.4% attuale

Dopo questa infornata di numeri vi ricordiamo quello che, in queste pagine, diciamo da anni, da tempi versamente non sospetti.

Quando vi parlano di tagli per rispettare i parametri europei, di austerità espansiva, di sacrifici per il futuro dei vostri figli (sempre che ne abbiate)
ricordatevi che tutto questo viene fatto sulla vostra pelle e sulla vostra salute.

Non si tratta di numeri astratti, ma della differenza fra il trovare un posto in rianimazione perché avete una brutta polmonite e non trovarlo e morire.
Ricordate che chi a Bruxelles decide questi tagli, i vari Dombrovskis e Von Der Leyen,
non metteranno mai piede nell’ospedale di Codogno o in quello di Cremona o di Napoli, ma voi si
.

Pensateci, quando voterete, se mai ve lo permetteranno ancora.
 

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