mah... il gioco che continuano a proporre proprio per gli orgoglioni... è quello continuare in una lotta "politica" demagicica portanto allo scontro gli stupidi
in questi modo la cosidetta pseudodestra e la cosidetta pseudosinistra continueranno a derubarci con la scusa delle divergenze politiche
la Garfy tira fuori le unghie in modo inelegante.. diventa pure brutta quando si incassa... cercando di applicare il motto vero fin dai tempi dei romani
DIVIDI ET IMPERA
naturalmente è necessario che il popolo resti ignorante e soprattutto poco informato
E' scientifico: la politica fa male al cervello
Lo studio condotto dalla
Yale University. La passione politica è così forte e congenita negli
esseri umani, che impedisce alla gente di pensare in maniera chiara.
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Studio Yale University: la politica impedirebbe di fare anche operazioni aritmetiche, se l'esito andasse contro le nostre convinzioni.
ROMA (WSI) -
La passione politica è così forte e congenita negli esseri umani, che impedisce alla gente di pensare in maniera chiara. Diventiamo persino incapaci di fare semplici operazioni aritmetiche, se il loro risultato contraddice le nostre convinzioni.
Questa triste sentenza sui nostri meccanismi intellettivi viene da uno studio condotto alla
Yale University, dal professore
Dan Kahan. Il titolo è complicato: "Motivated Numeracy and Enlightened Self-Government". La traduzione, per i profani, è che
la politica sabota anche le nostre abilità basilari con i numeri.
Tra gli altri esperimenti realizzati da Kahan, ce n'è uno particolarmente indicativo. Alcuni soggetti dello studio hanno ricevuto l'ordine di interpretare una semplice tavola numerica, che diceva se le creme per la pelle provocano prurito o no. L'argomento non era particolarmente carico di significati politici, e tutti sono riusciti a fare i calcoli giusti.
Altri soggetti sono stati messi davanti alla stessa identica tavola, con gli stessi identici numeri, ma stavolta l'interpretazione avrebbe portato a stabilire se vietare il porto di armi nascoste diminuisse
il tasso di criminalità.
La risposta sul piano aritmetico era molto facile da trovare, ma il risultato aveva un alto valore politico, perché avrebbe preso una posizione scientifica definitiva sul lacerante dibattito riguardo la vendita di pistole e fucili negli Usa.
Ebbene molti soggetti dello studio, nel secondo test, non sono riusciti a risolvere calcoli elementari. Appena si accorgevano che il risultato stava andando contro le loro convinzioni politiche, iniziavano inconsciamente a sbagliare le operazioni per non arrivare alla conclusione che non volevano. Più erano bravi in matematica, e più baravano, a conferma del fatto che si rendevano conto dell'evidenza dimostrata dai numeri, ma la ignoravano per scelta.
Il risultato di Kahan conferma quello che anche altri studiosi, come Brendan Nyhan di Dartmouth, hanno dimostrato. La passione politica è un fatto congenito, che sabota il funzionamento dei nostri cervelli.
La conoscenza, le informazioni corrette, non hanno quasi alcun peso sulle nostre convinzioni.
Una volta scelta la nostra verità preferita, le restiamo dogmaticamente attaccati, a scapito di qualunque cosa. Inutile ripeterci che Saddam non aveva le
armi di distruzione di massa, o che Kennedy era riuscito a far approvare le leggi sui
diritti civili :
se ci siamo convinti del contrario, non lasceremo che la verità riesca a sviarci.
Il contenuto di questo articolo, pubblicato da La Stampa - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.