la coerenza di un governo (1 Viewer)

Salta tassa sui Suv, aumenta il bollo

Via dalla Finanziaria la tassa sui suv. Ci sarà invece un aumento, nel quale saranno compresi anche i suv, per il bollo per le auto dai 100 cavalli in su. L'aumento sarà graduale all'aumentare dei cavalli. Lo ha annunciato il sottosegretario Alfiero Grandi, uscendo dalla riunione con la maggioranza. Il maggior gettito, insieme a un controllo sulle compensazioni Iva, servirà ad aumentare a 7.750 euro la no tax area per gli over 75

SCONCERTANTE ALLA CAMERA: INSERITO NEL DECRETO FISCALE
L'ENNESIMO "RIORDINO" DEGLI ENTI DI RICERCA


Dopo le proteste e le numerose prese di posizione del mondo scientifico nei confronti della Finanziaria 2007 (e' dei giorni scorsi la relazione dell'Accademia dei Lincei fortemente critica su molti dei provvedimenti relativi a Universita' e Ricerca) il Governo ha deciso di stralciare dal testo in discussione il famigerato art. 42, che avrebbe consentito l'immediato azzeramento dei vertici dei principali Enti di ricerca, ma non rinuncia all'obiettivo di intervenire sugli assetti di vertice e organizzativi degli EPR.

--------------------------------------------------------------------------------

Giovedi' scorso, infatti, ha ottenuto alla Camera l'approvazione con
un voto di fiducia del decreto fiscale collegato alla finanziaria, con un maxi-emendamento che contiene, tra l'altro, la facolta' per il Governo di adottare entro 18 mesi, su proposta del ministro dell'Universita' e Ricerca, provvedimenti di riordino degli Enti pubblici nazionali di ricerca a carattere non strumentale vigilati dal MIUR. I principi "guida" di tali provvedimenti saranno gli stessi
della "delega Bassanini" del 1997, la stessa che ha prodotto le
riforme Berlinguer/Zecchino e le riforme Moratti, con in piu' la
possibilita' di procedere a "scorporo di strutture" e attribuzione di
"personalita' giuridica"; chiaro riferimento quest'ultimo alla piu'
volte dichiarata intenzione di riportare l'INFM fuori dal CNR, ma
anche possibile preludio ad ulteriori sottrazioni di competenze al
CNR, se non ad un vero e proprio "spezzatino" del maggior Ente di
ricerca.

Anche il nuovo Governo, quindi, adducendo obiettivi di
"razionalizzazione" del sistema e di "contenimento della spesa di
funzionamento degli EPR", si prepara all'ennesimo intervento sui
principali Enti pubblici di ricerca, introducendo per di piu' questa
volta la possibilita' di intervenire attraverso una delegificazione,
cioe' attraverso regolamenti governativi. Siamo alle solite. In
mancanza di una vera strategia di riforma e di rilancio della ricerca
pubblica italiana, che necessariamente passa attraverso la valorizzazione del personale scientifico che in essa opera, ci si
preoccupa solo di rimuovere i Presidenti e i CdA non "in sintonia"
con la maggioranza di turno - come del resto aveva fatto la precedente maggioranza commissariando il CNR prima della scadenza del
mandato del Presidente in carica - e di mascherare l'assenza di nuove
risorse con rimescolamenti organizzativi.
Cio' avviene senza preoccuparsi piu' di tanto degli inevitabili contraccolpi che l'ennesima "sterzata organizzativa" produrra' sul funzionamento, assai critico, degli EPR, sottoposti da troppo tempo a continui e inconcludenti processi di riordino, e continuando ad ignorare alla prova dei fatti il nodo cruciale della partecipazione dei ricercatori
agli organi decisionali e consultivi dei rispettivi Enti, da dove le
riforme operate dal 1997 ad oggi li hanno voluti tenere fuori.


E' del tutto sconcertante, nella fattispecie delle disposizioni in
questione, che il nuovo riordino sia previsto attraverso regolamenti
governativi, minando quindi di fatto la tutela legislativa dell'autonomia degli Enti di ricerca che trova il suo fondamento nell'art. 33 della Costituzione e ignorando il possibile insorgere di contenzioso tra Stato e Regioni in base al disposto dell'art. 117 della Costituzione in materia di legislazione concorrente, nel cui
ambito rientra anche la ricerca.
L'ANPRI, nel ribadire la sua contrarieta' a qualunque tentativo di
"riforma dall'alto" che non coinvolga la comunita' scientifica e rischi di accentuare l'instabilita' e la fragilita' del sistema ricerca, ritiene ormai inevitabile, in presenza anche di una Finanziaria che sostanzialmente rinvia a tempi migliori misure significative di rilancio del sistema della ricerca pubblica e della valorizzazione, la mobilitazione di quanti hanno a cuore il futuro della ricerca nel nostro Paese per ottenere un deciso cambiamento di rotta. Iniziative dell'ANPRI in tale direzione saranno comunicate nei
prossimi giorni.

La Segreteria Nazionale ANPRI-CIDA


Buone notizie da Fassino: se cade Prodi si vota - di Redazione -


«Le elezioni anticipate sono la soluzione più realistica». E boccia esecutivo tecnico e Grande coalizione

Per la prima volta il segretario Ds Fassino ipotizza la fine del governo e annuncia che, se Prodi cadrà, si andrà a elezioni anticipate. Contro l'esecutivo anche il Financial Times che punta l'indice sulle pensioni: «Il governo scricchiola, non faranno le riforme». Il Professore stretto fra Prc e riformisti


Il «Financial Times» sulle pensioni: Prodi scricchiola, non farà riforme - di FABRIZIO RAVONI -


Fabrizio Ravoni


da Roma

«Sulle pensioni voglio lasciare il segno», continua a ripetere Tommaso Padoa-Schioppa negli incontri più o meno riservati di questi giorni. Il Financial Times, però, sembra non crederci. In un commento sulla situazione italiana, l'organo della City dice apertamente che l'Italia non riuscirà ad introdurre le riforme strutturali necessarie; che, anzi, scivoleranno in avanti. Sempre che il governo abbia il tempo per farle. Il governo - scrive l'Ft - è alla «mercé dei piccoli partiti comunisti che sono contrari alle riforme strutturali. La coalizione scricchiola e il premier ha già sprecato l'opportunità per il cambiamento».L'articolo, nella sostanza, mette in dubbio tutte le promesse fatte da Prodi ad Almunia. Il commissario europeo si è sentito ripetere da Prodi a quattr'occhi che il governo introdurrà le riforme delle pensioni, della sanità, del pubblico impiego e degli enti locali, scritte nel Dpef. E lo stesso presidente del Consiglio lo ha ribadito nella conferenza stampa di sabato a Villa Pamphili. Il quotidiano inglese avanza qualche dubbio a proposito. Dubbi che convincono il capo dello Stato a scendere in campo. «Il rispetto dei vincoli europei - dice Giorgio Napolitano - è una prova di europeismo». Questa prova, però, non è condivisa da tutta la maggioranza.
La conferma dei sospetti del Financial Times arriva dalle prese di posizione di Rifondazione comunista e dei Comunisti Italiani. Sia Franco Giordano che Manuela Palermi ricordano a Prodi e a Padoa-Schioppa che il Programma dell'Unione non prevede l'aumento dell'età pensionabile. Al contrario
 

carrodano

Forumer storico
le pensioni eh........proposta di uno del centro destra........lascia il segno su grandi capitali e grandi rendite di destra e di sinistra.......caro ministro.........

e sulla proprietà privata....perchè non limitarla.....stabiliamo un tetto massimo.....

così molti non sprecherebbero la loro vita ad accumulare................
 

Users who are viewing this thread

Alto