la Grecia fa veramente paura... (1 Viewer)

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Grecia da record: di miseria

Il 65% degli anziani soffre la fame. Tornano malattie scomparse come la tubercolosi e la malaria, i suicidi aumentano del 40%. La corruzione "percepita" è al 99% e oltre la metà dei giovani non ha lavoro










E’ una Grecia da record quella che si appresta a ricevere dall’Unione Europea un terzo pacchetto di aiuti del valore di 10-20 miliardi di euro per coprire le esigenze finanziarie fino al 2015. Record sconfortanti. Come quello della corruzione percepita, il più alto in assoluto (ma l’Italia è seconda) con il 99% dei greci convinto che la corruzione politica e i guadagni illeciti siano fenomeni molto diffusi contro una media europea del 76%. E se in tutta l'Ue, il 73% degli interpellati ha ammesso che corrompere e utilizzare le proprie conoscenze sono i modi più semplici per ottenere un servizio, in Grecia la percentuale raggiunge il 93%.
Ma ci sono altri dati anche più terribili perché legati alla pura sopravvivenza quotidiana. Il record, secondo un sondaggio, degli anziani che sofforno la fame, il 65%. Un dato quasi incredibile per un paese europeo, con il 62% che non ha i mezzi per nutrirsi in maniera adeguata e il 32% che ha dovuto ridurre la quantità di cibo, accontentandosi di porzioni più piccole e scadenti, secondo i responsabili del programma di aiuti alimentari gestito dalla ong greca “Linea di vita”. Una situazione che va, ovviamente, a incidere non solo sullo stile di vita ma anche sulla salute fisica e psichica: il 17% dei partecipanti al programma di assistenza ha infatti ammesso di soffrire sempre più spesso di depressione e di attacchi di panico.
E non sono solo anziani: secondo le associazioni di volontariato ogni giorno circa 14 mila persone, non immigrati, ma per lo più greci che hanno perso il lavoro, ricorrono alle mense per i poveri per rimediare un pasto, tanto che nelle città maggiori, ad Atene e a Salonicco, le associazioni che prestano assistenza medica forniscono anche generi di prima necessità perché il problema, spesso, è la malnutrizione.
E in tema di sanità, i dati sono disastrosi. Dal 2009 il budget per la sanità è stato ridotto del 40% e sono stati licenziati 26 mila dipendenti, di cui 9.100 sono medici. Questo, tuttavia, non è bastato a far quadre i conti: ogni mese il deficit della sanità greca cresce di 100 milioni di euro e negli ospedali statali manca tutto: strumenti di lavoro, farmaci e cibo. Caso limite ma emblematico quello dell’ospedale “Metaxàs” del Pireo, dove a Patologia ci sono 54 posti letto sempre pieni e solo due infermieri per turno. Per contro, anche grazie all’introduzione di costosi ticket per i ricoveri, un ricovero di tre giorni può costare fino a mille euro. Il risultato, secondo un’indagine di Médecins du Monde, è che il 27,7% della popolazione non ha più acceso ai servizi sanitari, sia come conseguenza dei tagli al settore sia per la mancanza di disponibilità finanziaria. E quindi, bambini senza vaccinazioni (che costano tra i 140 e i 180 euro), vecchi senza medicinali, donne incinte che non possono ricevere l’assistenza rotuniaria di esami e visite perché non sono in grado di pagarla. E record di morti premature: sempre secondo Médecins du Monde dall’inizio della crisi il numero delle morti infantili è cresciuto nel paese del 21%. Gli adulti non stanno meglio, cresce il numero delle malattie che vengono diagnosticate, e curate, in tempo: c’è chi rimanda controlli ed esami, chi rinuncia persino alla chemioterapia perché è troppo cara. Tanto che ormai, i dati arrivano ancora da Médecins du Monde, molti medici greci che si erano recati nei Paesi dell’Africa per aiutare le popolazioni più sfortunate stanno tornando perché il loro aiuto serve in patria. Dove aumentano le malattie “della povertà”: tubercolosi, malaria, epatite e infezioni da Hiv ed è in forte ascesa (più 40%) anche il numero dei suicidi.
C’è in fine il dato sconfortante della mancanza di lavoro che, secondo la Confederazione greca del Commercio, colpisce duramente i giovani nella fascia di età dai 15 ai 24 anni con un tasso del 57.2% contro quella globale del 24.6%. Colpa, anche, del collasso del settore privato che, prima della crisi impiegava 2 milioni e 800mila persone, oggi ridotte a nemmeno la metà. Per stipendi che in due casi su dieci non arivano a 500 euro al mese e part time fittizi che possono arrivare anche a 36 ore la settimana.
 

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Crisi Grecia, Atene torna al baratto. Il biglietto del teatro si paga con pasta e pane

Il ricavato servirà a sostenere i cittadini del quartiere ateniese di Halandriou. Intanto la troika cerca un accordo con il governo greco per dare il via libera a nuovi prestiti. Ma la condizione potrebbe essere la soppressione di alcuni diritti dei lavoratori


di Francesco De Palo | 13 marzo 2014Commenti (35)

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Più informazioni su: Crisi Grecia, Disoccupazione, Grecia, Medici Senza Frontiere, OCSE, Troika.

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Mentre la grande stampa internazionale e il governo locale lodano il memorandum imposto dalla troika alla Grecia, il Paese reale convive con la situazione kafkiana di un avanzo primario da un miliardo e mezzo di euro a cui fa da contraltare la povertà galoppante e diritti che svaniscono. Altro indizio di un disagio sociale è il ritorno ad una sorta di baratto: venerdì 14 marzo in occasione di un musical organizzato da alcuni studenti di una scuola di Atene, anziché pagare il prezzo del biglietto al teatro si accederà “pagando in cibo“.
L’iniziativa è della scuola Atene community school (ACS) in Halandri: il ricavato andrà alla Social grocery halandriou per sostenere i cittadini dell’omonimo quartiere ateniese, colpito come altri da un aumento vertiginoso delle sacche di povertà, con il famoso dato Ocse dei bimbi ellenici sottopeso che un anno fa fece scattare l’intervento di ong come Medici senza frontiere. Ogni spettatore dovrà portare con sé una borsa con prodotti come olio, zucchero, pasta e articoli da toeletta, alimenti per l’infanzia, pane tostato, marmellate, composte, e più ampiamente generi alimentari: l’obiettivo è di ottenere almeno 500 pacchi­ famiglia da destinare ai più bisognosi, tanti sono i posti a sedere della struttura. Si tratta di iniziative che rafforzano lo spirito di collegialità nella comunità scolastica, fanno sapere dall’istituto.
Particolarmente significativo che partano proprio dalle scuole, ovvero un altro di quei settori messi nel mirino dalla troika. Mercoledì scorso sono scesi in piazza in svariate città del Paese gli insegnanti che rischiano il licenziamento per effetto del provvedimento varato dal governo per tagliare 15mila dipendenti pubblici. Alcune docenti si sono incatenate dinanzi alla sede del Parlamento in piazza Syntagma ad Atene, per dire “no” al taglio indiscriminato di diritti e di settori nevralgici come l’istruzione mentre il sistema partitico che ha prodotto la voragine finanziaria greca non ha subìto alcuno stop.
Il riferimento è all’impegno assunto dal premier in persona di tagliare costi superflui che si sta rivelando solo un annuncio: come riferiscono oggi alcuni giornali greci, ammonta a 10mila euro per il 2013 il costo di caffè e acqua offerti dal Parlamento ellenico, quindi dai cittadini, ai componenti delle 44 riunioni delle Commissioni della Camera, come risulta dalle fatture pubblicate. Che si sommano ai 17mila euro in biscotti che i 300 deputati greci hanno consumato fino allo scorso dicembre.
La conferma del disagio sociale in cui si trova il Paese arriva dai dati dell’agenzia statistica nazionale greca. Proprio mentre il Parlamento europeo boccia la troika accusandola di avere aumentato povertà e disoccupazione, infatti, il tasso di disoccupazione in Grecia è aumentato al 27,5% nel quarto trimestre del 2013. In luglio-settembre il tasso si era attestato al 27, mentre nel quarto trimestre del 2012 la disoccupazione era stata pari al 26 per cento. In Grecia, che conta una popolazione di circa 10 milioni di persone, ci sono attualmente 1,36 milioni di persone senza lavoro e in cerca. I giovani restano i più colpiti, con un tasso di disoccupazione per gli under 25 al 57 per cento.
Il tutto mentre la troika, ad Atene sino a domenica, cerca un accordo con il governo greco per dare il via libera all’ulteriore tranche di prestiti da 15 miliardi, su cui spicca la preoccupazione e le riserve da parte del capo della missione del Fondo monetario internazionale, Pooul Thomsen. Secondo fonti comunitarie nella riunione di mercoledì, propedeutica a quella decisiva, il danese avrebbe messo sul tavolo nuove richieste da parte dei creditori internazionali, compresa la soppressione per tre anni, a partire dal 2017, di alcuni diritti dei lavoratori nell’ambito del nuovo contratto collettivo. Ma dimenticando, forse, che già da un anno e mezzo i nuovi lavoratori grazie al memorandum possono essere assunti con uno stipendio di 350 euro mensili. Con le multinazionali (tedesche) che ringraziano.
 

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Crisi: Grecia, si allontana accordo tra governo e troika

Atene non intende licenziare altri statali nel 2015

07 marzo, 13:25






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(ANSAmed) - ATENE, 7 MAR - Si allontana sempre di più - secondo i media greci - ogni probabilità di accordo tra il governo di Atene e la troika (Fmi, Ue e Bce) prima di lunedì, giorno in cui si riunisce l'Eurogruppo per esaminare, tra l'altro, anche l'assegnazione alla Grecia delle due tranche di aiuti per circa 10 miliardi di euro. Il motivo alla base della complicazione delle trattative tra le due parti sarebbe l'insistenza dei rappresentanti dei creditori internazionali soprattutto sui due spinosi problemi che riguardano la ricapitalizzazione delle banche e i licenziamenti nel settore privato.

Il governo, secondo i giornali, ha spiegato ai rappresentanti della troika che non intende procedere a nuovi licenziamenti nel settore pubblico nel 2015 né fare passi indietro sulla questione della data di scadenza del latte fresco. Intanto, secondo un comunicato della Banca centrale di Grecia, l'ammontare di cui le banche greche hanno bisogno per coprire il loro fabbisogno di capitale è 6,38 miliardi di euro secondo gli 'stress test' effettuati dalla società BlackRock.

In base allo scenario studiato dalla BlackRock, la Eurobank ha bisogno di 2,94 miliardi di euro, la Ethniki Trapeza di 2,18 miliardi, la Banca del Pireo di 425 milioni e l'Alpha Bank di 262 milioni. Comunque per oggi è in programma un incontro tra il ministro del Lavoro, Yannis Vroutsis, e i rappresentanti della troika per un ulteriore tentativo di arrivare ad un accordo per quanto riguarda i problemi del settore di lavoro.(ANSAmed).
 

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sicuramente c'è parte di colpa della germania.
però non fanno le riforme.
tipo tagliare le pensioni d'oro.
come in italia.
 

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