La guerre sono l'unica alternativa? Discutiamone...

Genesta
hai scritto cose che avrei scritto anch'io una ventina di anni fa, poi ho avuto modo di vivere e lavorare per 6 mesi in Iran e da allora non faccio altro che urlare ai 4 venti " Viva l'America "
son sicuro che anche i più convinti anti-americanisti, manderebbero i propri figli a studiare o lavorare a New York o Washington, piuttosto che a Bagdad, Teheran o Kabul. Questa è la verità.
nonostante tutto, tu dove mandersti a vivere i tuoi figli ??
in una società integralista islamica o una società americana ?
 
Vampiro ha scritto:
Genesta
hai scritto cose che avrei scritto anch'io una ventina di anni fa, poi ho avuto modo di vivere e lavorare per 6 mesi in Iran e da allora non faccio altro che urlare ai 4 venti " Viva l'America "
son sicuro che anche i più convinti anti-americanisti, manderebbero i propri figli a studiare o lavorare a New York o Washington, piuttosto che a Bagdad, Teheran o Kabul. Questa è la verità.
nonostante tutto, tu dove mandersti a vivere i tuoi figli ??
in una società integralista islamica o una società americana ?


I miei figli non li "manderei" da nessuna parte; non sono un pacco postale.

Sarebbero liberi di scegliere.

Personalmente, non sono mai stato in Iran.
Però, ho visto l'India, per esempio, e, pur profondamente segnato dal degrado che vi ho riscontrato, la povertà spinta a livelli per me prima inimmaginabili, tante riflessioni hanno riempito le mie giornate successive;

Ma mai, per questo, mi è venuto in mente di gridare "Viva l'America".
 
genesta ha scritto:
Vampiro ha scritto:
Genesta
hai scritto cose che avrei scritto anch'io una ventina di anni fa, poi ho avuto modo di vivere e lavorare per 6 mesi in Iran e da allora non faccio altro che urlare ai 4 venti " Viva l'America "
son sicuro che anche i più convinti anti-americanisti, manderebbero i propri figli a studiare o lavorare a New York o Washington, piuttosto che a Bagdad, Teheran o Kabul. Questa è la verità.
nonostante tutto, tu dove mandersti a vivere i tuoi figli ??
in una società integralista islamica o una società americana ?


I miei figli non li "manderei" da nessuna parte; non sono un pacco postale.

Sarebbero liberi di scegliere.



caro/a genesta , hai tutta la mia solidarietà
prima x i nobili sentimenti che ti contradistinguono
e poi x l'umanita ' che traspare
mi sorge spontanea una domanda : ma come fai a interloquire con questi fanatici che della vita non hanno capito molto"??
basta leggere i deliri di pensiero che li accomuna


il terrorismo è da combattere come tutte le forme estreme
di natura violenta , MA SONO UNA CONSEGUENZA DELL
LADROCINIO PERPETUATO DAI SIONISTI E DAGLI EUROPEI
IN PRIMIS CHE NASCONDONO LE LORO INTENZIONI BELLICHE E BARBARE SOTTO L'EGIDIA DELLE NAZIONI UNITE CON LA SCUSA
DELLA DEMOCRAZIA MENTRE I VERI INTERESSI SONO DI BEN ALTRA NATURA , è SOLO GLI STOLTI E I FANATICI NON COMPRENDONO

CIAO E IN GAMBA
Carlo

Personalmente, non sono mai stato in Iran.
Però, ho visto l'India, per esempio, e, pur profondamente segnato dal degrado che vi ho riscontrato, la povertà spinta a livelli per me prima inimmaginabili, tante riflessioni hanno riempito le mie giornate successive;

Ma mai, per questo, mi è venuto in mente di gridare "Viva l'America".
 
La domanda che si pone Soraya1 è, praticamente,: << Come è possibile interloquire con chi non la pensa come te? >>.

E' possibile, prima di tutto, non considerando il tuo interlocutore come come un tuo sottostante, ma un tuo pari, il tuo prossimo.

Partendo da questo presupposto, il dialogo diventa un pensiero comune, una strada che si percorre a braccetto.
Scevro da insulti e guerriglie, il cui scopo produrrebbe solo altri insulti.

Nessuno può insegnare niente a nessuno. Ciascuno, però, ha la possibilità, se vuole, di imparare qualcosa.

Questo è il microcosmo dell'individualismo.

Ma, se io ho dimostrato che si può interloquire con con chi ha intrapreso correnti culturali e morali diverse dalle mie, ho dimostrato che ciò è possibile farlo anche a livello di macrocosmo, ovvero di nazioni con culture, usanze, religioni diverse dalla nostra.

Con la guerra si produce solo e solo guerra. Mentre, se una speranza c'é, per la pace, essa deriva dal confronto, dalla calma, dall'amore e dal rispetto per la vita tutta.
 
genesta ha scritto:
La domanda che si pone Soraya1 è, praticamente,: << Come è possibile interloquire con chi non la pensa come te? >>.

E' possibile, prima di tutto, non considerando il tuo interlocutore come come un tuo sottostante, ma un tuo pari, il tuo prossimo.

Partendo da questo presupposto, il dialogo diventa un pensiero comune, una strada che si percorre a braccetto.
Scevro da insulti e guerriglie, il cui scopo produrrebbe solo altri insulti.

Nessuno può insegnare niente a nessuno. Ciascuno, però, ha la possibilità, se vuole, di imparare qualcosa.

Questo è il microcosmo dell'individualismo.
Ma, se io ho dimostrato che si può interloquire con con chi ha intrepreso correnti culturali e morali diverse dalle mie, ho dimostrato che ciò è possibile farlo anche a livello di macrocosmo, ovvero di nazioni con culture, usanze, religioni diverse dalla nostra.

Con la guerra si produce solo e solo guerra. Mentre, se una speranza c'é, per la pace, essa deriva dal confronto, dalla calma, dall'amore e dal rispetto per la vita tutta.

vedi genesta che sbagli

il non pensare come me non c'entra
quello che centra è il sunto delle scritture
se queste persone pensassero
non potrebbero fare certe affermazioni
la realtà ; è la storia ed essa dovrebbe insegnare .......

qui siamo in presenza di razzismo exenofobia chiamala come vuoi:
morte all untore isalmico :!!!!::::: suvvia siamo seri
acnhe a me non piace la loro cultura ... ma cosi facendo
si andrà incontro ad un conflitto ben più vasto .....
loro la chiameranno jjiad noi invece come ?? ladrocinio perpetuato ??

ciao e buona gg


pps le "offese " da parte mia sono state consequenziali(mai personali)al diciamo dialogo

forse eri distratto nella lettura del 3d
 
SORAYA1 ha scritto:
genesta ha scritto:
La domanda che si pone Soraya1 è, praticamente,: << Come è possibile interloquire con chi non la pensa come te? >>.

E' possibile, prima di tutto, non considerando il tuo interlocutore come come un tuo sottostante, ma un tuo pari, il tuo prossimo.

Partendo da questo presupposto, il dialogo diventa un pensiero comune, una strada che si percorre a braccetto.
Scevro da insulti e guerriglie, il cui scopo produrrebbe solo altri insulti.

Nessuno può insegnare niente a nessuno. Ciascuno, però, ha la possibilità, se vuole, di imparare qualcosa.

Questo è il microcosmo dell'individualismo.
Ma, se io ho dimostrato che si può interloquire con con chi ha intrepreso correnti culturali e morali diverse dalle mie, ho dimostrato che ciò è possibile farlo anche a livello di macrocosmo, ovvero di nazioni con culture, usanze, religioni diverse dalla nostra.

Con la guerra si produce solo e solo guerra. Mentre, se una speranza c'é, per la pace, essa deriva dal confronto, dalla calma, dall'amore e dal rispetto per la vita tutta.

vedi genesta che sbagli

il non pensare come me non c'entra
quello che centra è il sunto delle scritture
se queste persone pensassero
non potrebbero fare certe affermazioni
la realtà ; è la storia ed essa dovrebbe insegnare .......

qui siamo in presenza di razzismo exenofobia chiamala come vuoi:
morte all untore isalmico :!!!!::::: suvvia siamo seri
acnhe a me non piace la loro cultura ... ma cosi facendo
si andrà incontro ad un conflitto ben più vasto .....
loro la chiameranno jjiad noi invece come ?? ladrocinio perpetuato ??

ciao e buona gg


pps le "offese " da parte mia sono state consequenziali(mai personali)al diciamo dialogo

forse eri distratto nella lettura del 3d





Era solo una generalizzazione, non mi riferivo a te che, tra l'altro, non mi pare abbia insultato nessuno. :)

Era d'obbligo questa precisazione, per non creare fraintendimenti.

Vedi, Soraya, io non credo esistano persone che "non pensano".

Credo, invece, che esistano persone che non pensano autonomamente, che é ben diverso.

Più o meno tutti noi tendiamo a essere influenzati dall'esterno, ma è una condizione dalla quale ci si può affrancare benissimo, semplicemente con un pò di esercizio, cominciando cioé a UTILIZZARE il ben dell'intelletto.

Ciascuno di noi non " E' " la mente, ma " HA " la mente.

Ora, noi tendiamo a considerare la mente come una sorta di raccoglitore di informazioni; una pattumiera, insomma, da cui prelevare, di quando in quando, pensieri che sono stati espressi da altri, facendoli nostri ed esprimendoli come se li avessimo creati noi.

Così facendo, ci schieriamo da una parte o dall'altra, senza rendercene conto.

Chi appartiene a un gruppo, a una organizzazione, a una qualsiasi corrente di pensiero, a una religione, finisce per identificarvisi per fede. E così accade con qualunque forma di proselitismo.

A dimostrazione di quello che dico vi è il fatto, per esempio, che, avendo il sottoscritto affermato di essere anti-guerra, viene invece "classificato" come anti-americano.

Vedi la pochezza dell'uomo schierato da una parte o dall'altra?

Egli é prigioniero tra due mura e non è in grado di vedere oltre.

Così, se io non sono di destra sono di sinistra, e viceversa.

E se non sono né di destra, né di sinistra?
Chiaro, sono anarchico.

Ma l'uomo, veramente ha tre possibilità? Ben poche, direi.

Per cominciare a intravedere un barlume di realtà, è necessario operare un distacco totale da ogni forma di condizionamento, affrontare quindi il vuoto interiore che si trova inevitabilmente (e in questo bisogna essere più coraggiosi degli eroi) e cominciare a riempire questo vuoto scartando tutte, ma proprio tutte, le forme pensiero già esistenti.

Noi abbiamo potenzialità che nemmeno immaginiamo, ma se vogliamo svilupparle dobbiamo cominciare a fare cadere, uno ad uno, tutti i veli che offuscano la nostra coscienza (che significa conoscenza e non apprendimento).

Gli atti di fede, ben vengano. Ma solo con la conoscenza diretta di noi stessi possiamo sperare di scorgere nella vita un qualche senso.

E solo dopo aver dato un senso alla vita, possiamo auspicare pace e serenità.
 
Vampiro ha scritto:
Genesta
hai scritto cose che avrei scritto anch'io una ventina di anni fa, poi ho avuto modo di vivere e lavorare per 6 mesi in Iran e da allora non faccio altro che urlare ai 4 venti " Viva l'America "
son sicuro che anche i più convinti anti-americanisti, manderebbero i propri figli a studiare o lavorare a New York o Washington, piuttosto che a Bagdad, Teheran o Kabul. Questa è la verità.
nonostante tutto, tu dove mandersti a vivere i tuoi figli ??
in una società integralista islamica o una società americana ?




Il fatto è che genesta vorrebbe semplicemente un mondo più giusto. E chi non lo vorrebbe? Il problema però è che il mondo lo fanno gli uomini , e l’uomo si sa fin dal suo apparire è sempre stato dominato dall’ego e succube del materialismo. Basta vedere la storia per rendersene conto.
Io non lo so se l’uomo potrà mai raggiungere quel grado di saggezza e disciplina che genesta auspica, ma non mi sento purtroppo di essere molto ottimista a riguardo.
Naturalmente spero di sbagliarmi. O forse potrebbe darsi che in qualche regione dell’universo , (visto che non siamo sicuramente i soli a spassarcela in questo cosmo immenso) esistano popoli e civiltà sicuramente più evolute di noi non solo sotto l’aspetto tecnologico ma anche umano e spirituale.
Detto questo, ritorniamo sempre al solito problema, cioè quello della convivenza tra i popoli e degli errori compiuti dall’umanità nel corso della sua storia.
Errori che putroppo ci sono stati , ma che al contempo non possiamo neanche tornare indierto nel tempo per aggiustarli.. Insomma; non è che possiamo fare come il Terminator che torna indietro nel tempo nel tentativo di eliminare John Connors . L’unica cosa che possiamo fare è come ripeto quella di cercare di rimettere insieme il puzzle e nel limite del possibile senza scontentare nessuno.
Solo che putroppo le cose non sempre vanno nel vesro giusto.
Per decenni gli Arabi e i mussulmani se ne sono sempre stati buoni , e anzi ci erano addirittura simpatici per via di quel loro saluto “salam” . Per noi il salam è quella cosa che si taglia a fette e che si mette nel panino , ma tant’è che la similitudine del loro saluto col nostro alimento ce li ha resi simpatici. Diciamo la verità!!
Il problema è che adesso invece del “salam” questi si sono messi a gridare “banzai” che era il grido che i kamikaze giapponesi emettevano quando coi loro aerei andavano contro le navi americane.
Nel mio intervento precedente dicevo che le cause del terrorismo sono anche da ricercarsi nella concatenzazione degli eventi storici.
Però adesso pensandoci bene me ne viene in mente solo una, e cioè la questione medioorientale .
Ma dico io; con tutto il posto che c’era nel mondo proprio lì dovevano metterli gli israeliani?
E quella è stata sicurmante la causa che ha scatenato tutto il resto. Solo che adesso a distanza di 60 anni non è che possiamo dirgli: “gente; abbiate pazienza ci siamo sbagliati ,spostatevi da un altra parte” ormai li sono, e li devono rimanere. Entrambi, sia israeliani che palestinesi devono mettersi in testa che devono convivere, ovviamente ogniuno a casa sua.
Edesso magari qualcuno mi accuserà di essre uno sporco razzista antiebraico , il che naturalmente non è vero., ma non me ne frega niente . Io sono abituato a dire quello che penso , perchè come dice genesta ogniuno deve essere se stesso , e essere se stessi significa anche avere il coraggio delle proprie idee.
E quindi dico che Isaele la deve smettere di fare la vittima , ancora oggi dopo 60 anni , uno deve stare attento a misurare le parole . perchè altrimenti ti tirano subito fuori la storia dell’olocausto, e naturalmente ti accusano di essere contro di loro.
Per carità nessuno vuole disconoscere le persecuzioni subite dal popolo ebraico, ci mancherebbe , ma quanti popoli sono stati perseguitati ? La storia è piena di popoli perseguitati e anche annientati. Cosa dovrebbero dire allora gli indiani d’america che sono stati sterminati ?
Agli ebrei invece , gli hanno dato una patria , denari a non finire, li hanno fatti diventare il secondo esercito al mondo (dopo l’america ci sono loro) hanno pure l’atomica,. Ma cosa vogliono ancora??
Quindi è chiaro che israele deve darsi una calmata perchè la “road map” l’ha fatta saltare Sharon .
Per una volta tanto che si era riusciti a concordare una tregua coi gruppi estremisti ........ e guardate che non è stato facile convincere amas , la jihad ecc.... alla ragione. E’ stata un impresa non da poco ottenere una tregua da loro.
Solo che purtroppo Sharon da una parte liberava i prigionieri , però dall’altra faceva i raids.
Inutile dire che tale attegiamento sia stato un invito a nozze per i fanatici terroristi.
Detto ciò e dopo avermi sicuramente attirato gli insulti di qualche isaeliano....... ma va bene così............
Torniamo alle cause del terrorismo, e quindi a parte la questione medioorientale , io mi chiedo:
ma cosa gli abbiamo fatto agli arabi e ai mussulmani perchè questi si siano incarogniti contro di noi fino a questo punto??
Dopo la cauta dell’impero romano non mi risulta che qualche paese occidentale abbia mai colonizzato qualche stato arabo . Abbiamo colonizzato il sud e centro america, i caraibi, l’africa, l’estremo oriente, ma di stati arabi non me ne viene in mente nessuno .
Per decenni abbiamo fatto affari con loro grazie al petrolio e grazie a queste transazioni avute con noi adesso possono permetersi di vivere in città futuristiche, di viaggiare su Rolls Royce d’oro di non pagare addirittura le tasse. Parlo del kuwait, emirati arabi, brunei ecc...
Se non ci fossimo stati noi che aqcuistavamo il loro petrolio , altro che Rolls Royce , era già tanto se potevano permettersi il cammello.
Oviamente anche noi di contro ne abbiamo avuto un vantaggio non indifferente , perchè senza petrolio ,anche noi viaggeremmo a dorso di mulo.
Quindi è stato un vantaggio reciproco e per decenni siamo andati avanti così .Sicuramente rifiuto l’idea che noi li abbiamo sfruttati. Avremo si sfruttato altri popoli ma non gli arabi.
Eppure questi ci hanno dichiarato guerra , e dalle parole farneticanti di bin laden viene fuori che ci hanno dichiarato guerra in quanto infedeli.
E noi dovremmo fare?? starcene con le mani in mano?????
 
dilan cosi và un pò meglio però!!!!

la jjihad non è un gruppo
ma una invocazione alla "guerra" santa
sulla colonizzazione beh ci hanno provato con libano libia
tunisia etc..(alcune erano colonie europee')

il petrolio se non ci servisse li avremmo lasciati
coi cammelli a fare i beduini nel deserto ....
cmq la massa non ha nemmeno l'acqua x bere
altro che roll's...

il resto non lo condivido ....ma lo accetto se lo esponi con educazione lungi da me il farti cambiare idea
ma il terrorismo è una conseguenza portata dalle ns azioni
non una conseguenza dell loro "fanatismo" religioso .

ciao
 
SORAYA1 ha scritto:
dilan cosi và un pò meglio però!!!!

la jjihad non è un gruppo
ma una invocazione alla "guerra" santa
sulla colonizzazione beh ci hanno provato con libano libia
tunisia etc..(alcune erano colonie europee')

il petrolio se non ci servisse li avremmo lasciati
coi cammelli a fare i beduini nel deserto ....
cmq la massa non ha nemmeno l'acqua x bere
altro che roll's...

il resto non lo condivido ....ma lo accetto se lo esponi con educazione lungi da me il farti cambiare idea
ma il terrorismo è una conseguenza portata dalle ns azioni
non una conseguenza dell loro "fanatismo" religioso .

ciao


Si è vero la jihad non è un gruppo estremista, solo che questa puntualizzazione nulla cambia a quello che è il concetto espresso.
Il fatto che ci abbiano provato a colonizzare può essere, ma un conto è provarci un altro è colonizzare sul serio, cosa che non è avvenuta.
Con la libia ci abbiamo provato noi , ma tant'è che ciò non ha generato nei libici l'odio nei nostri confronti. Anzi....
E' vero che se non avessimo avuto bisogno del petrolio li avremmo lasciati nel loro brodo. Perchè; se a te non serve una cosa che fai la compri lo stesso?
E poi non dimenticare che la nostra dipendenza dal petrolio è stata protratta un po troppo nel corso dei decenni. Certamente più del dovuto, malgrado avessimo avuto a disposizione tecnologie alternative all 'oro nero. Ci sarebbe quindi da chiedersi :come mai tali tecnologie non si sono mai affermate ? Perchè era più comodo il petrolio ,o perchè gli arabi hanno sempre fatto ostruzionismo? A te la risposta.
Ti posso assicurare che nei paesi a cui facevo riferimento nessuno muore di sete e tantomeno di fame, non solo perchè ci sono stato , ma anche perchè è noto a tutti l'alto tenore di vita da loro condotto.
Esistono è varo anche quei paesi in cui la gente patisce la sete, ma questo lo si deve ai loro governanti. L'esempio dell'iraq è lampante. Non serve avere il petrolio e miliardi di dollari se poi i proventi li usi per armarti anzichè alzare il tenore di vita della popolazione. E saddam ne sa qualcosa.
Riguardo alla tua ultima considerazione , allora se è vero che la causa del terrorismo siamo noi: facciamo una cosa. Mettiamoci direttamente noi le bombe addosso e ammazziamoci a vicenda così gli evitiamo la fatica.
 
L'uomo ha costruito cose meravigliose.

Utilizzando l'ingegno dei grandi personaggi, ha creato condizioni di vita dal tenore elevatissimo.

In ogni parte del mondo industrializzato, le generazioni di oggi vivono sicuramente "meglio" delle generazioni di ieri.

Non cadiamo però nell'errore di credere che tali condizioni siano state possibili solo attraverso le occupazioni territoriali.

Abbiamo speso metà della nostra energia nella fabbrica delle armi (non è più semplice "comprare" le cose che servono, anziché prendercele con la forza?).

Le guerre per i predomini hanno semmai frenato l'evoluzione.

In somma, se siamo riusciti a fare cose straordinarie in presenza di divisioni etiniche, razziali, culturali, pensate a cosa saremmo capaci di realizzare con l'unità.

La mia fiducia rimane incrollabile: Prima o dopo, l'uomo dovrà comprendere l'inutilità delle guerre.
 

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