tontolina
Forumer storico
da
http://diariodellacrisi.blogspot.com/2008/03/la-macabra-danza-sul-cadavere-di-aldo.html
facendo apertamente da pontiere tra la magmatica ed inquieta sinistra democristiana dei Moro e dei De Mita ed il Partito Comunista Italiano di Longo e Berlinguer, un avvenimento politico giudicato esiziale da quegli equilibri dell’Italia Atlantica, al punto da rendere assolutamente necessario per gli atlantici nostrani favorire, proteggere e imprimere un certo e fatale indirizzo a quella vicenda iniziata proprio in data odierna ma trenta anni orsono, il rapimento e la successiva uccisione di Aldo Moro, una vicenda che aprì le porte a quella vera e propria schifezza che fu il CAF, l’asse tra Craxi, Andreotti e Forlani, un pactum sceleris del quale ancora, ad unificazione tedesca avvenuta ed in un mondo temporaneamente unipolare, paghiamo le conseguenze sia sul versante economico che su quello politico.
Il ruolo del prestigioso quotidiano nella fase che si aprì con la tragica scomparsa dello statista democristiano, unanimemente riconosciuto come l’unico erede di Alcide De Gasperi, è stato certamente fondamentale in passaggi come l’ENI-Petromin, la scoperta delle liste della Loggia P2, Tangentopoli, lo scontro epico e quindicennale tra Romano Prodi e l’affiliato piduista confesso Silvio Berlusconi, in realtà lo scontro molto più antico e niente affatto concluso tra quest’ultimo ed il suo rivale e nemico Carlo De Benedetti,
http://diariodellacrisi.blogspot.com/2008/03/la-macabra-danza-sul-cadavere-di-aldo.html
facendo apertamente da pontiere tra la magmatica ed inquieta sinistra democristiana dei Moro e dei De Mita ed il Partito Comunista Italiano di Longo e Berlinguer, un avvenimento politico giudicato esiziale da quegli equilibri dell’Italia Atlantica, al punto da rendere assolutamente necessario per gli atlantici nostrani favorire, proteggere e imprimere un certo e fatale indirizzo a quella vicenda iniziata proprio in data odierna ma trenta anni orsono, il rapimento e la successiva uccisione di Aldo Moro, una vicenda che aprì le porte a quella vera e propria schifezza che fu il CAF, l’asse tra Craxi, Andreotti e Forlani, un pactum sceleris del quale ancora, ad unificazione tedesca avvenuta ed in un mondo temporaneamente unipolare, paghiamo le conseguenze sia sul versante economico che su quello politico.
Il ruolo del prestigioso quotidiano nella fase che si aprì con la tragica scomparsa dello statista democristiano, unanimemente riconosciuto come l’unico erede di Alcide De Gasperi, è stato certamente fondamentale in passaggi come l’ENI-Petromin, la scoperta delle liste della Loggia P2, Tangentopoli, lo scontro epico e quindicennale tra Romano Prodi e l’affiliato piduista confesso Silvio Berlusconi, in realtà lo scontro molto più antico e niente affatto concluso tra quest’ultimo ed il suo rivale e nemico Carlo De Benedetti,