tontolina
Forumer storico
Caso Derivati/ L'allarme dell'opposizione: il Comune di Milano perde 4,4 milioni al mese. I documenti esclusivi di Affari
Mercoledí 31.10.2007 16:34
I DOCUMENTI
Il contratto stipulato con Jp Morgan Chase Bank: http://canali.libero.it/affaritaliani/upload/de/0006/derivati_milano1.pdf
Il grafico con le perdite subite dal Comune: http://canali.libero.it/affaritaliani/upload/de/0006/derivati_milano2.pdf
Numeri, messi neri su bianco. Numeri freddi, ma che rivelano molto su un'operazione che l'opposizione a Palazzo Marino definisce "azzardata". Così, il caso derivati coinvolge anche Milano e - soprattutto - le sue casse. Affari può ricostruire l'intera vicenda con carte inedite ed originali.
Tutto ebbe inizio con l'apertura, da parte della Procura, di un fascicolo su questi prodotti finanziari. Fascicolo contro ignoti.
L'abbrivio venne dalla trasmissione televisiva "Report", dove operazioni complesse come i derivati venivano proposti ad amministrazioni comunali assolutamente impreparate a fronteggiare l'inestricabile gomitolo di conti, valutazioni, curve che si portavano dietro.
Poi, però, il caso si è trasformato, mano a mano, in qualcosa d'altro. E ora siamo arrivati al punto che Davide Corritore, ex amministratore delegato della Deutsche Bank Sgr e consigliere comunale della Lista Ferrante, parla di "un'operazione inspiegabile se non alla luce di un'esigenza di fare cassa nell'immediato, cioè nel bilancio 2005 (sciuraMoratti o Albertini?). Senza tuttavia pensare alle conseguenze future".
Sulla stessa linea Basilio Rizzo, lista Fo, tra i primi ad interessarsi della questione.
Insomma, sul banco degli imputati (politicamente parlando) non c'è la poca chiarezza degli operatori finanziari, ma una precisa volontà dell'amministrazione comunale.
DAL FONDO - Per spiegare l'operazione bisogna partire dal fondo. Dalle conseguenze pratiche. "In questo momento gli swap in essere stanno producendo una minusvalenza di 123 milioni di euro - spiega Corritore - E questo perchè questi derivati sono stati concepiti, al contrario del loro uso tradizionale, che dovrebbe essere quello di di proteggere dal rialzo dei tassi. Cioè, è stata fatta una scommessa". I risultati? Oltre 123 milioni in due anni e quattro mesi, equivalgono a 4,4 milioni al mese. Una bella somma. Ma perchè "i derivati dovrebbero servire a proteggere"?
Secondo un operatore finanziario, "in senso canonico il derivato (o swap) dovrebbe servire a proteggere l'investitore dalle fluttuazioni di mercato. In pratica si paga una sorta di 'assicurazione'. Se fatto nella maniera giusta". Appunto. Perchè qui sta il problema. Il Comune, nel giugno 2005, aveva emesso un bond da un miliardo e 700 milioni di euro. Tasso fisso, rata costante. Insomma, Palazzo Marino è in una botte di ferro. Poi però, inspiegabilmente, nello stesso periodo, cambia qualcosa. E nel giugno 2005, vengono stipulati quattro contratti di swap con Jp Morgan Chase Bank, Depfa Bank, Deutsche Bank e Ubs. Nel caso di Jp Morgan la cifra è di 421 milioni di euro circa. In ogni caso, i quattro contratti insieme trasformano interamente la natura del bond da un miliardo e 700 milioni: il tasso non è più fisso. Diventa variabile. (quando si dice politicanti si dice imbecilli per antonomasia?)
LA SCOMMESSA - "In pratica - spiega Corritore - il Comune si è esposto al rischio di crescita dei tassi d'interessa. E, per ora, ha avuto sicuramente torto". Perchè il tasso d'origine era il 4,019 percento, con rata d'incasso annuale e durata trentennale. Oggi, però, la crisi dei mutui subprime ha impennato i tassi e siamo al 4.599. Tuttavia, il Comune ha avuto un incasso immediato di 100 milioni di euro dovuto alle tecnicalità particolari di questa operazione. "Era questa probabilmente la finalità: fare casse subito, senza rendersi conto di che cosa ciò avrebbe potuto comportare per i bilanci successivi", spiega Corritore. I conti sono una via crucis dolorosa: per ogni variazione dello 0,01 in più sul tasso Palazzo Marino perderebbe 1,6 milioni di euro.
Ma ci sono altri due dettagli importanti.
Il primo è che il Comune ha agito ponendo dei limiti certi: il tetto massimo e minimo. Ovviamente, essendo una scommessa sul fatto che i tassi resteranno invariati o si abbasseranno, c'è un limite minimo oltre al quale Palazzo Marino non può più "guadagnare", ed è il 3,48 percento. Alla stessa maniera, il massimo possibile di perdita arriverebbe con un tasso del 6,19 percento. Siamo ancora lontani da quel tetto, "ma gli effetti sono già disastrosi adesso", spiega Corritore.
(come dire short straddle con stop loss .... ma sono figli di puttana ... questo è giocare con la finanza speculativa senza esserne capaci... tanto paga pantalone .... questo non è amministrare ma giocare al Casinò e con somme sproporsitate)
L'altro dettaglio riguarda i rischi. Palazzo Marino, con un comunicato, rassicura i cittadini. "Ad oggi sull'intera operazione di swap d'ammortamento, considerando gli anni 2006 e 2007, il Comune di Milano ha ottenuto in termini di interessi un saldo positivo di flussi finanziari pari a 3,6 milioni euro (come si evince dalla contabilità dell'Amministrazione). Va inoltre rilevato che il Comune di Milano, nel proprio bilancio, ha prudenzialmente creato (come solo oggi la Corte dei Conti sezione Lombardia ha raccomandato di fare) una specifica appostazione 'fondo rischi operazioni finanziarie' che, ad oggi, ammonta a 30 milioni di euro che potrà essere eventualmente incrementata". Ma l'opposizione legge la nota in modo diametralmente opposto. "Che bisogno c'è di fare un fondo rischi se non ci sono rischi? - si chiede Corritore - La verità è che i rischi ci sono, eccome".
LO SPECIALE
Inchiesta derivati/ Rumors: l'indagine si allarga ai piccoli Comuni. La Procura attende le relazione della Gdf http://canali.libero.it/affaritaliani/INCHIESTAderivatipiccolicomuniMI2210.html
Inchiesta derivati/ Nel mirino della Procura cinque bond. L'ipotesi è truffa aggravata http://canali.libero.it/affaritaliani/INCHIESTAbondFMMI1910.html
Mercoledí 31.10.2007 16:34
I DOCUMENTI
Il contratto stipulato con Jp Morgan Chase Bank: http://canali.libero.it/affaritaliani/upload/de/0006/derivati_milano1.pdf
Il grafico con le perdite subite dal Comune: http://canali.libero.it/affaritaliani/upload/de/0006/derivati_milano2.pdf
Numeri, messi neri su bianco. Numeri freddi, ma che rivelano molto su un'operazione che l'opposizione a Palazzo Marino definisce "azzardata". Così, il caso derivati coinvolge anche Milano e - soprattutto - le sue casse. Affari può ricostruire l'intera vicenda con carte inedite ed originali.
Tutto ebbe inizio con l'apertura, da parte della Procura, di un fascicolo su questi prodotti finanziari. Fascicolo contro ignoti.
L'abbrivio venne dalla trasmissione televisiva "Report", dove operazioni complesse come i derivati venivano proposti ad amministrazioni comunali assolutamente impreparate a fronteggiare l'inestricabile gomitolo di conti, valutazioni, curve che si portavano dietro.
Poi, però, il caso si è trasformato, mano a mano, in qualcosa d'altro. E ora siamo arrivati al punto che Davide Corritore, ex amministratore delegato della Deutsche Bank Sgr e consigliere comunale della Lista Ferrante, parla di "un'operazione inspiegabile se non alla luce di un'esigenza di fare cassa nell'immediato, cioè nel bilancio 2005 (sciuraMoratti o Albertini?). Senza tuttavia pensare alle conseguenze future".
Sulla stessa linea Basilio Rizzo, lista Fo, tra i primi ad interessarsi della questione.
Insomma, sul banco degli imputati (politicamente parlando) non c'è la poca chiarezza degli operatori finanziari, ma una precisa volontà dell'amministrazione comunale.
DAL FONDO - Per spiegare l'operazione bisogna partire dal fondo. Dalle conseguenze pratiche. "In questo momento gli swap in essere stanno producendo una minusvalenza di 123 milioni di euro - spiega Corritore - E questo perchè questi derivati sono stati concepiti, al contrario del loro uso tradizionale, che dovrebbe essere quello di di proteggere dal rialzo dei tassi. Cioè, è stata fatta una scommessa". I risultati? Oltre 123 milioni in due anni e quattro mesi, equivalgono a 4,4 milioni al mese. Una bella somma. Ma perchè "i derivati dovrebbero servire a proteggere"?
Secondo un operatore finanziario, "in senso canonico il derivato (o swap) dovrebbe servire a proteggere l'investitore dalle fluttuazioni di mercato. In pratica si paga una sorta di 'assicurazione'. Se fatto nella maniera giusta". Appunto. Perchè qui sta il problema. Il Comune, nel giugno 2005, aveva emesso un bond da un miliardo e 700 milioni di euro. Tasso fisso, rata costante. Insomma, Palazzo Marino è in una botte di ferro. Poi però, inspiegabilmente, nello stesso periodo, cambia qualcosa. E nel giugno 2005, vengono stipulati quattro contratti di swap con Jp Morgan Chase Bank, Depfa Bank, Deutsche Bank e Ubs. Nel caso di Jp Morgan la cifra è di 421 milioni di euro circa. In ogni caso, i quattro contratti insieme trasformano interamente la natura del bond da un miliardo e 700 milioni: il tasso non è più fisso. Diventa variabile. (quando si dice politicanti si dice imbecilli per antonomasia?)
LA SCOMMESSA - "In pratica - spiega Corritore - il Comune si è esposto al rischio di crescita dei tassi d'interessa. E, per ora, ha avuto sicuramente torto". Perchè il tasso d'origine era il 4,019 percento, con rata d'incasso annuale e durata trentennale. Oggi, però, la crisi dei mutui subprime ha impennato i tassi e siamo al 4.599. Tuttavia, il Comune ha avuto un incasso immediato di 100 milioni di euro dovuto alle tecnicalità particolari di questa operazione. "Era questa probabilmente la finalità: fare casse subito, senza rendersi conto di che cosa ciò avrebbe potuto comportare per i bilanci successivi", spiega Corritore. I conti sono una via crucis dolorosa: per ogni variazione dello 0,01 in più sul tasso Palazzo Marino perderebbe 1,6 milioni di euro.
Ma ci sono altri due dettagli importanti.
Il primo è che il Comune ha agito ponendo dei limiti certi: il tetto massimo e minimo. Ovviamente, essendo una scommessa sul fatto che i tassi resteranno invariati o si abbasseranno, c'è un limite minimo oltre al quale Palazzo Marino non può più "guadagnare", ed è il 3,48 percento. Alla stessa maniera, il massimo possibile di perdita arriverebbe con un tasso del 6,19 percento. Siamo ancora lontani da quel tetto, "ma gli effetti sono già disastrosi adesso", spiega Corritore.
(come dire short straddle con stop loss .... ma sono figli di puttana ... questo è giocare con la finanza speculativa senza esserne capaci... tanto paga pantalone .... questo non è amministrare ma giocare al Casinò e con somme sproporsitate)
L'altro dettaglio riguarda i rischi. Palazzo Marino, con un comunicato, rassicura i cittadini. "Ad oggi sull'intera operazione di swap d'ammortamento, considerando gli anni 2006 e 2007, il Comune di Milano ha ottenuto in termini di interessi un saldo positivo di flussi finanziari pari a 3,6 milioni euro (come si evince dalla contabilità dell'Amministrazione). Va inoltre rilevato che il Comune di Milano, nel proprio bilancio, ha prudenzialmente creato (come solo oggi la Corte dei Conti sezione Lombardia ha raccomandato di fare) una specifica appostazione 'fondo rischi operazioni finanziarie' che, ad oggi, ammonta a 30 milioni di euro che potrà essere eventualmente incrementata". Ma l'opposizione legge la nota in modo diametralmente opposto. "Che bisogno c'è di fare un fondo rischi se non ci sono rischi? - si chiede Corritore - La verità è che i rischi ci sono, eccome".
LO SPECIALE
Inchiesta derivati/ Rumors: l'indagine si allarga ai piccoli Comuni. La Procura attende le relazione della Gdf http://canali.libero.it/affaritaliani/INCHIESTAderivatipiccolicomuniMI2210.html
Inchiesta derivati/ Nel mirino della Procura cinque bond. L'ipotesi è truffa aggravata http://canali.libero.it/affaritaliani/INCHIESTAbondFMMI1910.html