reportdiborsa
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Economia statunitense, decisioni BCE e consigli operativi.
Buonasera,
anche oggi abbiamo assistito a Mercati Azionari con “nervi scoperti” che soffrono di una incredibile variabilità del sentimento di brevissimo.
Nel dettaglio, in mattinata abbiamo assistito a quanto avevamo specificato nell’appuntamento di ieri, cioè ad un Mercato Obbligazionario molto debole, che non trovava più rapporto e apporto diretto dalle quotazioni in incremento dell’Euro perché ormai troppo tirato e quindi indifferibilmente soggetto a prese di profitto molto ampie. Quasi in rapporto di conseguenza diretta, si è avuto un riflusso di risorse sul Mercato Azionario e quindi un bel rialzo in mattinata che va a testare da vicino i 18.900 punti di indice Mibtel.
Quando tutto sembrava andare in direzione di un proseguo del rimbalzo tecnico in direzione degli ultimi target indicati da noi ieri, è arrivata come un macigno il dato sui sussidi di disoccupazione statunitensi, incrementati fino a 399.000 unità nell’ultima settimana di Settembre. Tale dato pregiudica ulteriormente le prospettive legate alla solidità della ripresa economica statunitense poiché, come chiarito nel corso dei precedenti appuntamenti, un Mercato del lavoro debole è segnale di una ripresa inesistente, con un PIL mosso quasi esclusivamente da investimenti in infrastrutture (grazie al basso costo del denaro) e da investimenti della difesa (quindi in campo militare).
Paradossalmente, in un contesto economico deflativo, con un Mercato del lavoro debole e con consumi molto bassi, oggi gli analisti di Thomson Financial hanno reso noto che secondo loro stime gli utili delle società componenti l’S&P500 registrano e registreranno nel corso del 2003 un incremento degli utili secondario solo a quello del terzo trimestre del 2000. Come dire che in questo momento le politiche di risanamento societario stanno avendo ragione anche in presenza di una ripresa economica debole.
A complicare una situazione che già vedeva gli indici di Piazza Affari rimangiarsi tutti i guadagni della mattinata vi era la BCE, con Duisenberg che nella consueta conference call seguente alla riunione del comitato di politica monetaria ribadiva l’intenzione della Banca Centrale Europea di mantenere invariati ancora allungo i principali tassi di riferimento, non solo, andava ad ufficializzare lo sforamento dei target di bilancio 2003 da parte di molti Paesi dell’UE e lanciava un monito pesante come un macigno sul futuro: <<le politiche economica dei Paesi dell’UE per il 2004 non sono rassicuranti>>. Tradotto, significa che senza riforme strutturali il 2004 sarà un 2003 bis per l’UE, con molti Paesi che non rispetteranno i parametri di contenimento del rapporto Deficit/PIL. A questo punto, molti hanno interpretato tali preoccupazioni come un’ammissione di un futuro non roseo anche per il 2004 dal punto di vista della crescita economica e i Mercati finanziari hanno accusato anche queste dichiarazioni.
Le prospettive a brevissimo termine non mutano molto rispetto a quanto chiarito ieri: fino a quando il Mercato Obbligazionario corregge la debolezza del Dollaro, i movimenti dei contratti future sugli idrocarburi e le quotazioni dei metalli preziosi incideranno solo in maniera trascurabile sul Mercato Azionario, ma una forte ripresa del Mercato Obbligazionario sulla spinta della stabilità di medio periodo dei tassi di interesse europei potrebbe infliggere il colpo di grazia al Mercato Azionario.
Attenzione quindi ai movimenti del Mercato Obbligazionario e per quanto riguarda il nostro micro sistema, quelli sui contratti BTP a scadenza superiore ai 3 anni, poiché è in questa categoria di contratti che solitamente si concentrano i movimenti di risorse più consistenti, quindi non solo prezzi sulle obbligazioni in se, ma anche le quantità richieste nelle periodiche aste.
Come consigli operativi aggiungiamo solo ENI, che tra i 12,95 € e i 12,75 € è da accumulare.
Buonasera,
anche oggi abbiamo assistito a Mercati Azionari con “nervi scoperti” che soffrono di una incredibile variabilità del sentimento di brevissimo.
Nel dettaglio, in mattinata abbiamo assistito a quanto avevamo specificato nell’appuntamento di ieri, cioè ad un Mercato Obbligazionario molto debole, che non trovava più rapporto e apporto diretto dalle quotazioni in incremento dell’Euro perché ormai troppo tirato e quindi indifferibilmente soggetto a prese di profitto molto ampie. Quasi in rapporto di conseguenza diretta, si è avuto un riflusso di risorse sul Mercato Azionario e quindi un bel rialzo in mattinata che va a testare da vicino i 18.900 punti di indice Mibtel.
Quando tutto sembrava andare in direzione di un proseguo del rimbalzo tecnico in direzione degli ultimi target indicati da noi ieri, è arrivata come un macigno il dato sui sussidi di disoccupazione statunitensi, incrementati fino a 399.000 unità nell’ultima settimana di Settembre. Tale dato pregiudica ulteriormente le prospettive legate alla solidità della ripresa economica statunitense poiché, come chiarito nel corso dei precedenti appuntamenti, un Mercato del lavoro debole è segnale di una ripresa inesistente, con un PIL mosso quasi esclusivamente da investimenti in infrastrutture (grazie al basso costo del denaro) e da investimenti della difesa (quindi in campo militare).
Paradossalmente, in un contesto economico deflativo, con un Mercato del lavoro debole e con consumi molto bassi, oggi gli analisti di Thomson Financial hanno reso noto che secondo loro stime gli utili delle società componenti l’S&P500 registrano e registreranno nel corso del 2003 un incremento degli utili secondario solo a quello del terzo trimestre del 2000. Come dire che in questo momento le politiche di risanamento societario stanno avendo ragione anche in presenza di una ripresa economica debole.
A complicare una situazione che già vedeva gli indici di Piazza Affari rimangiarsi tutti i guadagni della mattinata vi era la BCE, con Duisenberg che nella consueta conference call seguente alla riunione del comitato di politica monetaria ribadiva l’intenzione della Banca Centrale Europea di mantenere invariati ancora allungo i principali tassi di riferimento, non solo, andava ad ufficializzare lo sforamento dei target di bilancio 2003 da parte di molti Paesi dell’UE e lanciava un monito pesante come un macigno sul futuro: <<le politiche economica dei Paesi dell’UE per il 2004 non sono rassicuranti>>. Tradotto, significa che senza riforme strutturali il 2004 sarà un 2003 bis per l’UE, con molti Paesi che non rispetteranno i parametri di contenimento del rapporto Deficit/PIL. A questo punto, molti hanno interpretato tali preoccupazioni come un’ammissione di un futuro non roseo anche per il 2004 dal punto di vista della crescita economica e i Mercati finanziari hanno accusato anche queste dichiarazioni.
Le prospettive a brevissimo termine non mutano molto rispetto a quanto chiarito ieri: fino a quando il Mercato Obbligazionario corregge la debolezza del Dollaro, i movimenti dei contratti future sugli idrocarburi e le quotazioni dei metalli preziosi incideranno solo in maniera trascurabile sul Mercato Azionario, ma una forte ripresa del Mercato Obbligazionario sulla spinta della stabilità di medio periodo dei tassi di interesse europei potrebbe infliggere il colpo di grazia al Mercato Azionario.
Attenzione quindi ai movimenti del Mercato Obbligazionario e per quanto riguarda il nostro micro sistema, quelli sui contratti BTP a scadenza superiore ai 3 anni, poiché è in questa categoria di contratti che solitamente si concentrano i movimenti di risorse più consistenti, quindi non solo prezzi sulle obbligazioni in se, ma anche le quantità richieste nelle periodiche aste.
Come consigli operativi aggiungiamo solo ENI, che tra i 12,95 € e i 12,75 € è da accumulare.