giuseppe.d'orta
Forumer storico
Il turismo.
Dal forum di Severgnini su Corriere.it
sono un Italian residente in Belgio da due anni, ma ormai da più di un decennio all'estero. Scrivo a proposito del «fallimento» della politica turistica italiana. Si conclude oggi, qui a Bruxelles, il Salone delle vacanze, una fiera per operatori turistici ma anche e soprattutto per un pubblico affamato di vacanze e di prezzi possibilmente abbordabili. Lo stand Italia è abbastanza grande, non c'è che dire, ma che miseria. Un deposito di «dépliant», spesse volte piuttosto vecchiotti, disordinatamente distribuiti sui banconi, qualche affiche appesa qua e là, tanto per dare un po' di colore, regioni rappresentate a metà e lunghi elenchi di hotel chissà dove e chissà come. Proprio di fronte allo stand italiano quello della Spagna: riccamente decorato, accattivante, con luci e colori che «attirano l'attenzione», piacevolmente organizzato, con materiale informativo esauriente e personale disponibile e cortese. Tutte le regioni spagnole rappresentate, con tanto di informazioni non solo relative alla disponibilità alberghiera, ma anche alla storia, alle attrazioni culturali e artistiche, all'economia e alla società. E non finirei qui se mi mettessi a descrivere gli stand di certi Paesi africani o sudamericani, quasi proiettati verso una gara di bellezza.
Questi sono i fatti e questa è la nostra realtà, quella di un Paese che si lamenta della crisi del turismo ma che è assolutamente incapace di promuovere le proprie ricchezze e la propria cultura. Triste realtà di un Paese di cui una regione, il Piemonte, alla vigilia di un evento mondiale come i Giochi Olimpici invernali, non ha saputo nemmeno inviare materiale informativo o di promozione, limitandosi (come mi diceva un'addetta ai lavori dello stesso stand) a mandare un pacco con qualche dépliant sulle strutture alberghiere delle località sciistiche. Non un cartello con un marchio olimpico, non un pezzetto di carta che ricordasse anche solo vagamente l'evento, niente di niente. E pensare che la Spagna si sta già organizzando per i possibili giochi olimpici di Madrid, con un'autopromozione da fare invidia. E noi? Discutiamo e ci rammarichiamo, come descritto proprio in un articolo apparso ieri e intanto assistiamo alla fuga di turisti verso mete meno belle, ma più accoglienti o più semplicemente capaci di autopromuoversi. E questo ormai tristemente da almeno un decennio.
Dal forum di Severgnini su Corriere.it
sono un Italian residente in Belgio da due anni, ma ormai da più di un decennio all'estero. Scrivo a proposito del «fallimento» della politica turistica italiana. Si conclude oggi, qui a Bruxelles, il Salone delle vacanze, una fiera per operatori turistici ma anche e soprattutto per un pubblico affamato di vacanze e di prezzi possibilmente abbordabili. Lo stand Italia è abbastanza grande, non c'è che dire, ma che miseria. Un deposito di «dépliant», spesse volte piuttosto vecchiotti, disordinatamente distribuiti sui banconi, qualche affiche appesa qua e là, tanto per dare un po' di colore, regioni rappresentate a metà e lunghi elenchi di hotel chissà dove e chissà come. Proprio di fronte allo stand italiano quello della Spagna: riccamente decorato, accattivante, con luci e colori che «attirano l'attenzione», piacevolmente organizzato, con materiale informativo esauriente e personale disponibile e cortese. Tutte le regioni spagnole rappresentate, con tanto di informazioni non solo relative alla disponibilità alberghiera, ma anche alla storia, alle attrazioni culturali e artistiche, all'economia e alla società. E non finirei qui se mi mettessi a descrivere gli stand di certi Paesi africani o sudamericani, quasi proiettati verso una gara di bellezza.
Questi sono i fatti e questa è la nostra realtà, quella di un Paese che si lamenta della crisi del turismo ma che è assolutamente incapace di promuovere le proprie ricchezze e la propria cultura. Triste realtà di un Paese di cui una regione, il Piemonte, alla vigilia di un evento mondiale come i Giochi Olimpici invernali, non ha saputo nemmeno inviare materiale informativo o di promozione, limitandosi (come mi diceva un'addetta ai lavori dello stesso stand) a mandare un pacco con qualche dépliant sulle strutture alberghiere delle località sciistiche. Non un cartello con un marchio olimpico, non un pezzetto di carta che ricordasse anche solo vagamente l'evento, niente di niente. E pensare che la Spagna si sta già organizzando per i possibili giochi olimpici di Madrid, con un'autopromozione da fare invidia. E noi? Discutiamo e ci rammarichiamo, come descritto proprio in un articolo apparso ieri e intanto assistiamo alla fuga di turisti verso mete meno belle, ma più accoglienti o più semplicemente capaci di autopromuoversi. E questo ormai tristemente da almeno un decennio.