Val
Torniamo alla LIRA
Non mi si venga a dire che " non esistono 2 pesi e 2 misure".
Due anni e otto mesi di reclusione, ventimila euro di multa: questa la pena patteggiata da Giulia Ligresti nell’inchiesta Fonsai.
La proposta è stata accolta dal tribunale.
È stata anche concordata la confisca di quote immobiliari della società Pegaso riconducibili a Giulia Ligresti, e delle polizze assicurative.
L’ammontare non è stato quantificato nel corso dell’udienza, ma secondo fonti vicine all’indagine è nell’ordine di alcuni milioni.
Mi sembra si tratti di qualche centinaio di mioni di euro CERTAMENTE evasi, mentre era (erano) in carica..
Mentre il berlusca" non poteva non sapere", mentre non aveva più incarichi di gestione.
.............
«Agrama era conosciuto come il detentore esclusivo dei diritti di diffusione della Paramount per l'Italia e per la Svizzera di lingua italiana», spiega il responsabile finanze della tv elvetica Srg Ssr di Berna al giudice istruttore svizzero, che l'interrogava per un'inchiesta del 2010 poi archiviata.
Anche la tv ticinese, con sede a Lugano, dovette dunque rivolgersi ad Agrama per acquistare i diritti tv Paramount.
Il documento riguarda affari degli anni '90 fino al 2000 e per l'acquisto di film e programmi all'americano vennero pagati in totale 3.327.400 dollari.
«Per conto di chi Agrama ha agito come intermediario per la vendita dei diritti di diffusione?», chiede il magistrato.
«A nostra conoscenza - ribadisce l'altro - monsieur Agrama aveva ottenuto l'esclusiva dei diritti per l'Italia e la Svizzera di lingua italiana direttamente dalla Paramount».
E spiega perché questi diritti tv non venivano acquistati direttamente dai produttori: «In seguito ad alcune tensioni tra il diffusore pubblico Rai e Mediaset, la Paramount aveva cessato per diversi anni di trattare direttamente con i diffusori italiofoni.
Di conseguenza, la tv svizzera di lingua italiana ha dovuto rivolgersi alla società Wtltd (la società di Agrama, ndr) la quale era in possesso dei diritti esclusivi».
Frasi che dimostrano come in quegli anni Mediaset e Rai non furono le uniche aziende a doversi rivolgere ad Agrama per comprare i diritti tv della Paramount.
«E poiché Berlusconi non ha mai controllato la televisione svizzera e non poteva certo costringerla a rivolgersi ad Agrama per acquisire i diritti della Paramount, si deve dedurre che l'americano fosse un intermediario reale e non fittizio», conclude Tempi.
In realtà, Agrama vendeva regolarmente film e programmi in Francia, Spagna, Portogallo, ex-Jugoslavia, oltre che in Italia e in Svizzera.
E i prezzi erano comparabili, comprendendo il profitto dell'intermediario, addirittura superiori in alcuni casi in Francia
Due anni e otto mesi di reclusione, ventimila euro di multa: questa la pena patteggiata da Giulia Ligresti nell’inchiesta Fonsai.
La proposta è stata accolta dal tribunale.
È stata anche concordata la confisca di quote immobiliari della società Pegaso riconducibili a Giulia Ligresti, e delle polizze assicurative.
L’ammontare non è stato quantificato nel corso dell’udienza, ma secondo fonti vicine all’indagine è nell’ordine di alcuni milioni.
Mi sembra si tratti di qualche centinaio di mioni di euro CERTAMENTE evasi, mentre era (erano) in carica..
Mentre il berlusca" non poteva non sapere", mentre non aveva più incarichi di gestione.
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«Agrama era conosciuto come il detentore esclusivo dei diritti di diffusione della Paramount per l'Italia e per la Svizzera di lingua italiana», spiega il responsabile finanze della tv elvetica Srg Ssr di Berna al giudice istruttore svizzero, che l'interrogava per un'inchiesta del 2010 poi archiviata.
Anche la tv ticinese, con sede a Lugano, dovette dunque rivolgersi ad Agrama per acquistare i diritti tv Paramount.
Il documento riguarda affari degli anni '90 fino al 2000 e per l'acquisto di film e programmi all'americano vennero pagati in totale 3.327.400 dollari.
«Per conto di chi Agrama ha agito come intermediario per la vendita dei diritti di diffusione?», chiede il magistrato.
«A nostra conoscenza - ribadisce l'altro - monsieur Agrama aveva ottenuto l'esclusiva dei diritti per l'Italia e la Svizzera di lingua italiana direttamente dalla Paramount».
E spiega perché questi diritti tv non venivano acquistati direttamente dai produttori: «In seguito ad alcune tensioni tra il diffusore pubblico Rai e Mediaset, la Paramount aveva cessato per diversi anni di trattare direttamente con i diffusori italiofoni.
Di conseguenza, la tv svizzera di lingua italiana ha dovuto rivolgersi alla società Wtltd (la società di Agrama, ndr) la quale era in possesso dei diritti esclusivi».
Frasi che dimostrano come in quegli anni Mediaset e Rai non furono le uniche aziende a doversi rivolgere ad Agrama per comprare i diritti tv della Paramount.
«E poiché Berlusconi non ha mai controllato la televisione svizzera e non poteva certo costringerla a rivolgersi ad Agrama per acquisire i diritti della Paramount, si deve dedurre che l'americano fosse un intermediario reale e non fittizio», conclude Tempi.
In realtà, Agrama vendeva regolarmente film e programmi in Francia, Spagna, Portogallo, ex-Jugoslavia, oltre che in Italia e in Svizzera.
E i prezzi erano comparabili, comprendendo il profitto dell'intermediario, addirittura superiori in alcuni casi in Francia