la situazione è simile al 1992

tontolina

Forumer storico
. Sapelli: così Francia e Germania si “mangiano” l’Italia


FINANZA/ 1. Sapelli: così Francia e Germania si ?mangiano? l?Italia | pagina 2


Giulio Sapelli
martedì 8 novembre 2011

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Nicolas Sarkozy, Angela Merkel e Silvio Berlusconi (Foto Ansa) Approfondisci
J’ACCUSE/ C’è un "complotto" europeo contro le banche italiane, di M. Arnese

CRAC ITALIA(?)/ Baldassarri (Fli): c’è un "buco" che ci mette nei guai col Fmi


vai allo speciale Euro e Italia: quale destino?



Diciamo che Rehn non spicca per perspicacia diplomatica. Anche l’uomo della strada sa che il contenuto di quella lettera è stato concordato con i vertici della Commissione europea. I contenuti possono apparire “vaghi”, ma questo è dovuto al fatto che è mancata la trasformazione di quegli impegni in un decreto legge.

Ha fatto invece molto discutere il ruolo che avrà il Fondo monetario internazionale nel verificare l’attuazione di questi impegni promessi all’Europa.

Mi pare evidente che l’Italia è sotto commissariamento sia della Commissione europea che del Fmi. Una situazione inevitabile che ha due ragioni: la degenerazione della vita governativa (lo scontro Berlusconi-Tremonti e la mancanza di decisioni rapide) e il fatto che il duopolio franco-tedesco si sta preparando a muoversi all’assalto di quello che è possibile conquistare. Così come negli anni ’90, mi pare che ci si stia preparando al grande saccheggio dei Lanzichenecchi. Solo che adesso ci sono meno cose da portare via.

Imprese e banche italiane sarebbero nel mirino?

Tutto ciò che è quotato in Borsa ora è più depredabile, perché i prezzi sono “di saldo”. Se poi andiamo a vedere i livelli di capitalizzazione che sono chiesti alle banche italiane ci accorgiamo che sono altissimi rispetto a quelli pretesi per quelle francesi e tedesche, anche se hanno in pancia asset tossici. Un segno evidente che la legge, anche per quel che riguarda i parametri europei, non è uguale per tutti. Dico questo senza alcun spirito nazionalistico. Non sono un difensore dell’italianità, salvo che nei settori strategici (energia, telecomunicazioni e armamenti). Penso, infatti, che uno Stato in mezzo al Mediterraneo, anche se fa parte della Nato, debba garantirsi un certo grado di autonomia decisionale.

A proposito di spirito nazionalistico, in questi giorni sulle pagine di alcuni quotidiani sono comparsi appelli agli italiani affinché acquistino titoli di stato del proprio Paese. Cosa ne pensa?

Mi sembra una cosa positiva. È chiaro che se, attraverso il risparmio delle famiglie italiane, noi riportassimo come un tempo i nostri titoli di stato dentro i confini, dato che ora sono per oltre il 40% in mani straniere, saremmo in una situazione di maggior sicurezza.

Analizzando la situazione, qualcuno sostiene che dopo la retromarcia della Grecia sul referendum, ora l’Italia sia rimasto l’unico bersaglio utile per chi vuole distruggere l’euro. È d’accordo?

No. Certamente, avremo degli attacchi speculativi, perché in Italia manca ancora la crescita economica. Ma il nostro Paese, dato i fondamentali che ha, non può essere considerato il “ventre molle” dell’Europa. Certo, ha un debito pubblico molto pesante, ma anche una ricchezza immensa.

C’è anche chi sostiene che il caso italiano possa rappresentare un “grimaldello” per cominciare a trasformare la Bce, rendendo le sue politiche più simili a quelle della Fed.

Sicuramente la politica della Bce - già con Trichet - si sta lentamente avvicinando (al di là delle norme statuarie) alla prassi della Fed, la quale garantisce non solo la stabilità monetaria, ma anche la crescita economica. Se la Germania fosse un Paese consapevole dei propri compiti storici, cioè del fatto che deve svolgere un importante ruolo europeo - inteso non come il take over sull’Europa, ma come promotore della crescita europea - allora si renderebbe conto che dovrebbe essa stessa accompagnare e facilitare questa politica di trasformazione della Bce.

Perché è così importante questo cambiamento di atteggiamento dell’Eurotower?

Perché il grande pericolo oggi è la deflazione, cioè il fatto che i prezzi crollino e che quindi non si riesca né a vendere le merci, né a uscire dal problema del debito pubblico. L’unica cosa che può salvare l’euro e l’Europa è un po’ di inflazione. Se fosse intorno al 7-8%, i debiti pubblici pian piano scomparirebbero e, soprattutto, il denaro costerebbe molto meno caro alle famiglie e alle imprese. Bisogna scrollarsi di dosso questa folle paura dell’inflazione e l’ossessione che sia il debito pubblico a bloccare la crescita: sono cose teoricamente e storicamente indimostrabili. Se la Germania va avanti così diventerà un’economia circondata dal deserto e non saprà neanche dove vendere i suoi beni in Europa.

Cosa pensa della prima mossa di Draghi come Presidente della Bce, ovvero il taglio dei tassi di interesse?

Mi pare evidente che per averlo fatto così a ridosso del suo insediamento doveva necessariamente averlo già concordato con il suo predecessore: non c’è spazio per le improvvisazioni nella complessa tecnocrazia della Bce. La mossa di Draghi è stata molto importante e positiva e, secondo me, il tasso di interesse andrebbe tagliato ulteriormente.

Un’ultima considerazione: come giudica l’atteggiamento della stampa estera nei confronti dell’Italia in questo frangente?

Devo dire che la stampa estera non ha brillato. Il Financial Times ha una sua politica di severità verso l’Italia che reputo non del tutto negativa. Ho trovato penoso l’atteggiamento della Frankfurter Allgemeine Zeitung, anche perché chi conosce il suo corrispondente sa bene che ha una visione dell’Italia uguale a quella di un Paese africano. In ogni caso, il più grave danno che la stampa straniera può fare è quello di identificare Berlusconi con tutti gli italiani. Anche le persone che votano per Berlusconi non sono Berlusconi. I giornalisti stranieri sembrano purtroppo non riconoscere questa semplice evidenza.

(Lorenzo Torrisi)
 
Si si . Gia' . Il grande pericolo e' la deflazione, guai se si potra' vivere dignitosamente con 1000 euro al mese, guai, magari qualcuno si mette pure in part time. Guai. No la deflazione no.
 
Si si . Gia' . Il grande pericolo e' la deflazione, guai se si potra' vivere dignitosamente con 1000 euro al mese, guai, magari qualcuno si mette pure in part time. Guai. No la deflazione no.

con la deflazione il debito è insostenibile

però cavoli ... possibile che l'unica soluzione sia l'inflazione all'8%

non ti dico cosa ho pensato
 
Il pericolo che mani straniere comprino aziende italiane
sopratutto banche , Enel Eni, finmeccanica
mi sembra realistico ...
 
disastro Italia e le bugie di berlusconi


[ame=http://www.youtube.com/watch?v=_830Sz1S5_A&NR=1]Debito pubblico? i governi Berlusconi sono i maggiori responsabili (Oscar Giannino, Set2011) - YouTube[/ame]
 
la situazione è simile al 1992

speriamolo proprio

accendi un cero, che sia cosi'
 

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