la strada del governo secondo Giovakkino

Giovakkino Lamòttazzo

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L' europa ormai è una kimera, forse si realizzarà il pieno dei suoi principi in un futuro aimè molto ma molto remoto, le notizie dell' ultimo biennio hanno messo in risalto la caducità su cui regge tutto l' apparato di questa organizzazione internazionale, l' aumento del protezionismo da parte degli stati membri nei confornti dei propri campioni nazionali non è sintomo ma causa, se aggiungiamo una direzione politika debole e un' allarmante asimmetria di crescita tra le sue economia la frittata è fatta
In Italia cosa succede ? Il nuovo governo aimè ha lavorato poko, francamente si aspettavano + cose come da impegni elettorali :rolleyes: aspettiamo con trepidazione questa nuova finanziaria che si prospetta un pò x tutti lacrime e sangue tesa ad una politika di riduzione dl deficit e rientro nei parametri rikiesti dall' UE
Il rallentamento dello sviluppo economico, l'instabilità finanziaria ed il senso di incertezza grave che pervade molti settori industriali stanno mettendo le nostre istituzioni sotto sforzo. Il mondo ci sta osservando , l' Ue preme verso politike incisive e come dargli torto, la riduzione di indebitamento è indispensabile all'ingrandimento della gamma delle nostre opzioni di politica fiscale ed a riequilibrare gli obiettivi di equità e di sviluppo in una struttura di stabilità fiscale. Dobbiamo fornire loro, subito ed efficacemente soluzioni serie , non è tempo per esitazione o disakkordo kome purtroppo il solito teatrino politiko ci propina
Sviluppo ekonomico italiano nelle passate decadi s'è basato su un processo di diffusione dominante di attività economica e di nuova attività imprenditoriale concentrate solamente in pokissime aree prevalentemente al nord ed in particolare nel nord est. La kontinuazione di questo processo positivo non solo garantirà lo sviluppo delle aree interessate, ma rappresenta i fondamenti di uno sviluppo kontinuo e prolungato per il paese nell'insieme. Fare questo non è semplice, xchè la strategia di sviluppo deve essere basata su una varietà di strumenti di politica: un programma di più alta qualità e più attivo degli investimenti pubblici; un programma di finanziamento ingrandito per la krescita imprenditoriale; una koordinazione migliorata fra l'amministrazione centrale, le autorità locali ed il settore privato nella progettazione dei programmi e nella selezione dei progetti, xò il tutto deve essere ancorato ad un contratto sociale solido.
Più risorse devono essere dedicate ad obiettivi di sviluppo e di solidarietà okkupazionale abbassando le aliquote fiscali, con investimenti di stimolazione e sostegno dei più poveri.
La riduzione d' evasione fiscale ed erosione di imposta deve essere imperativo categoriko x permettere un alleggerimento della difficoltà dei contribuenti, compreso il settore corporativo. I vasti benefici di una riforma d' imposta diventerebbero evidenti durante gli anni successivi. X il pubblico le riforme della sua gestione è ank' esso imperativo categoriko, concludere il processo di privatizzazione delle imprese, deregulation porteranno i nostri mercati ad un accreditamento + competitivo.
X concludere, la politica economica in Italia deve imbokkare “ un nuovo corso di politica " basato sul dialogo sociale, stabilità macroeconomica e riforme profonde- radicate che devono contribuire a fornire la base per uno sviluppo economico sostenibile, bisogna puntare direttamente verso uno stato che gli economisti definisco "entrepreneurial state " snellendo le procedure di concertazione introdotte nel 93 e abbandonado definitivamente quell' atteggiamento klientelare che serpeggia ovunque, altresì in prospettiva non farebbe neppur skifo un programma serio e concertato su una riforma radikale del sistema pensionistiko non usando la blindatura della legge finanziaria..


gli italiani attendono, by Giovakkino Lamòttazzo :-o
 

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