tontolina
Forumer storico
Ben 13 paesi UE hanno già firmato accordi con … la via della seta
mentre l'italia non dovrebbe firmare alcun accordo perchè disturba gli interessi di Bruxelles
La via della seta: i benefici per la nostra economia - Proiezioni di Borsa
La via della seta: i benefici per la nostra economia
La via della seta ovvero un accordo a due tra Italia e Cina su vari temi sta scatenando quella che il Ministro tria ha definito una tempesta in un bicchiere d’acqua ma che in realtà è vista malissimo da Bruxelles e dall’UE.
L’incoerenza dell’UE è ai massimi livelli
La stessa UE che ci contesta la via della seta aperta con la Cina è quella che poche settimane fa ha finto di non vedere l’accordo a due tra Francia e Germania.
Un tipo di accordo che non si vedeva dal 1963 e che risulta totalmente incompatibile con le logiche su cui si fonda l’Unione europea stessa.
Tanto più vista la portata e la vastità dei temi inseriti ad Aquisgrana nel trattato tra Francia e Germania.
Evidentemente ai burocrati di Bruxelles disturba un’ Italia che prova a camminare con le proprie gambe.
Ben 13 paesi UE hanno già firmato accordi con … la via della seta
Vista la chiara ed appariscente “teutonicità” di ogni direttiva e politica messa in cantiere dall’UE direi che è inevitabile se non quasi doveroso che i singoli governi inizino a provvedere autonomamente a siglare accordi diretti.
L’unione europea segue indirizzi utili solo a poche nazioni e questo finisce per penalizzare le altre.
Non a caso hanno già siglato un accordo diretto con la Cina ben 13 nazioni facenti parte dell’UE: Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Slovenia. Lussemburgo è invece in trattativa. In teoria non vi sono controindicazioni alla firma di tali memorandum, tutto dipende dai contenuti.
Le paure dell’Unione Europea
La via della seta dunque inizia spaventare proprio quando alle, con tutto il rispetto, “nazioncine” si aggiunge un colosso come l’Italia!
La diffidenza dell’UE nei confronti della via della seta nasce dal timore la Cina possa intessere rapporti con i singoli Paesi che possano infrangere l’integrità commerciale dell’Unione.
Ammesso che questa sia mai esistita…
Bruxelles non ha firmato un memorandum d’intesa poiché, esistono già ben due piattaforme di accordi che indirizzano le sue relazioni tra UE stessa e Cina.
Tra gli Stati membri che, guarda caso, non hanno firmato accordi diretti coi cinesi troviamo Germania, Francia e Spagna.
Insomma quando fa comodo l’UE serve a mettere il bastone tra le ruote a chi vuole sviluppare accordi fondamentali per la propria crescita, mentre quando serve ci si dimentica che la stabilità dell’Unione viene minata addirittura all’interno da accordi che nemmeno dovrebbero sussistere.
Grande opportunità per l’Italia
Sia come sia, l’Italia farà bene a proseguire su questa strada degli accordi bilaterali con le grandi potenze extra Unione Europea.
I vantaggi e i ritorni in termini di scambi commerciali e crescita industriale sono evidenti solo a parlarne.
Chiaramente il Governo dovrà prestare attenzione ad ottenere adeguati livelli di reciprocità ma l’attrattiva che il made in Italy esercita sui cinesi è ben nota!
La via della seta deve esse soltanto l’inizio…
mentre l'italia non dovrebbe firmare alcun accordo perchè disturba gli interessi di Bruxelles
La via della seta: i benefici per la nostra economia - Proiezioni di Borsa
La via della seta: i benefici per la nostra economia
La via della seta ovvero un accordo a due tra Italia e Cina su vari temi sta scatenando quella che il Ministro tria ha definito una tempesta in un bicchiere d’acqua ma che in realtà è vista malissimo da Bruxelles e dall’UE.
L’incoerenza dell’UE è ai massimi livelli
La stessa UE che ci contesta la via della seta aperta con la Cina è quella che poche settimane fa ha finto di non vedere l’accordo a due tra Francia e Germania.
Un tipo di accordo che non si vedeva dal 1963 e che risulta totalmente incompatibile con le logiche su cui si fonda l’Unione europea stessa.
Tanto più vista la portata e la vastità dei temi inseriti ad Aquisgrana nel trattato tra Francia e Germania.
Evidentemente ai burocrati di Bruxelles disturba un’ Italia che prova a camminare con le proprie gambe.
Ben 13 paesi UE hanno già firmato accordi con … la via della seta
Vista la chiara ed appariscente “teutonicità” di ogni direttiva e politica messa in cantiere dall’UE direi che è inevitabile se non quasi doveroso che i singoli governi inizino a provvedere autonomamente a siglare accordi diretti.
L’unione europea segue indirizzi utili solo a poche nazioni e questo finisce per penalizzare le altre.
Non a caso hanno già siglato un accordo diretto con la Cina ben 13 nazioni facenti parte dell’UE: Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Slovenia. Lussemburgo è invece in trattativa. In teoria non vi sono controindicazioni alla firma di tali memorandum, tutto dipende dai contenuti.
Le paure dell’Unione Europea
La via della seta dunque inizia spaventare proprio quando alle, con tutto il rispetto, “nazioncine” si aggiunge un colosso come l’Italia!
La diffidenza dell’UE nei confronti della via della seta nasce dal timore la Cina possa intessere rapporti con i singoli Paesi che possano infrangere l’integrità commerciale dell’Unione.
Ammesso che questa sia mai esistita…
Bruxelles non ha firmato un memorandum d’intesa poiché, esistono già ben due piattaforme di accordi che indirizzano le sue relazioni tra UE stessa e Cina.
Tra gli Stati membri che, guarda caso, non hanno firmato accordi diretti coi cinesi troviamo Germania, Francia e Spagna.
Insomma quando fa comodo l’UE serve a mettere il bastone tra le ruote a chi vuole sviluppare accordi fondamentali per la propria crescita, mentre quando serve ci si dimentica che la stabilità dell’Unione viene minata addirittura all’interno da accordi che nemmeno dovrebbero sussistere.
Grande opportunità per l’Italia
Sia come sia, l’Italia farà bene a proseguire su questa strada degli accordi bilaterali con le grandi potenze extra Unione Europea.
I vantaggi e i ritorni in termini di scambi commerciali e crescita industriale sono evidenti solo a parlarne.
Chiaramente il Governo dovrà prestare attenzione ad ottenere adeguati livelli di reciprocità ma l’attrattiva che il made in Italy esercita sui cinesi è ben nota!
La via della seta deve esse soltanto l’inizio…