tatteo
Forumer storico
in ogni caso il segno del degrado morale non sta solo ai "piani alti"
Leggete un pò!!
Torino . La Stampa
Travolto sulla strada
Un ragazzino gli ruba l’iPhone
Corso Peschiera. Il punto dell’incidente dove morì Alessandro Sgrò, 7 anni. Suo padre rimase gravemente ferito
antonella mariotti
torino
Ci sono gesti che non hanno condanne possibili, anche se compiuti da ragazzini, gesti che sembrano uscire dal peggiore dei mondi possibili. Un uomo è ferito a terra, suo figlio morto pochi metri più in là e tra quelli che guardano l’incidente un ragazzino, che non ha altro istinto che rubare il cellulare di quell’uomo ferito e incosciente. Il ragazzino ha rubato perché quell’uomo a terra sembrava morto, perché tutti erano impegnati a cercare di salvare il figlio di sette anni disteso sul selciato e la moglie e madre sotto choc. È questa la triste e agghiacciante verità. E in quella immane tragedia il ladro di appena tredici anni ha pensato solo a quell’iPhone, oggetto del desiderio al di là di tutto, al di là della morte e del sangue, senza neanche supporre che potessero esserci delle conseguenze.
Se non bastasse il gesto di sciacallaggio orrendo, al rientro in famiglia i genitori di quel tredicenne invece di inorridire, di rimproverare quel gesto orribile hanno detto: «Hai preso l’Iphone? Ti conviene cambiare la sim altrimenti potrebbero riuscire a rintracciarti». Così, il padre di quel ragazzino scaltro nella morte altrui, ha patteggiato tre mesi di pena per ricettazione mentre per il figlio la procura dei minori ha predisposto un intervento educativo, perchè evidentemente di educazione in quella famiglia non ce n’è granché.
Calogero Sgrò il 7 dicembre 2011, camminava in corso Peschiera con la moglie e il figlio, stava attraversando la strada sulle strisce pedonali. La famiglia è stata travolta da un’auto guidata da due ragazzi di Aosta tossicodipendenti. Alessandro, sette anni, voleva comprare dei giocattoli, mancava poco a Natale, e con mamma e papà stava raggiungendo il negozio. I due ragazzi che avevano ignorato le strisce pedonali erano fuggiti e si nascosero per settimane. Quaranta giorni dopo furono rintracciati dai vigili urbani, portati in tribunale furono condannati a una pena definita «esemplare» 11 anni.
Ma le indagini non finirono neanche dopo la condanna, grazie alla segnalazione di un’insegnante che sentendo alcuni allievi chiacchierare aveva scoperto l’inquietante episodio del furto di telefonino.
La polizia municipale di Torino, coordinata dal pm Gabriella Viglione, accertò così che pochi minuti dopo l’incidente un gruppetto di ragazzi tra i 13 e i 14 anni aveva portato via l’Iphone rimasto sulla strada.
Leggete un pò!!
Torino . La Stampa
Travolto sulla strada
Un ragazzino gli ruba l’iPhone
antonella mariotti
torino
Ci sono gesti che non hanno condanne possibili, anche se compiuti da ragazzini, gesti che sembrano uscire dal peggiore dei mondi possibili. Un uomo è ferito a terra, suo figlio morto pochi metri più in là e tra quelli che guardano l’incidente un ragazzino, che non ha altro istinto che rubare il cellulare di quell’uomo ferito e incosciente. Il ragazzino ha rubato perché quell’uomo a terra sembrava morto, perché tutti erano impegnati a cercare di salvare il figlio di sette anni disteso sul selciato e la moglie e madre sotto choc. È questa la triste e agghiacciante verità. E in quella immane tragedia il ladro di appena tredici anni ha pensato solo a quell’iPhone, oggetto del desiderio al di là di tutto, al di là della morte e del sangue, senza neanche supporre che potessero esserci delle conseguenze.
Se non bastasse il gesto di sciacallaggio orrendo, al rientro in famiglia i genitori di quel tredicenne invece di inorridire, di rimproverare quel gesto orribile hanno detto: «Hai preso l’Iphone? Ti conviene cambiare la sim altrimenti potrebbero riuscire a rintracciarti». Così, il padre di quel ragazzino scaltro nella morte altrui, ha patteggiato tre mesi di pena per ricettazione mentre per il figlio la procura dei minori ha predisposto un intervento educativo, perchè evidentemente di educazione in quella famiglia non ce n’è granché.
Calogero Sgrò il 7 dicembre 2011, camminava in corso Peschiera con la moglie e il figlio, stava attraversando la strada sulle strisce pedonali. La famiglia è stata travolta da un’auto guidata da due ragazzi di Aosta tossicodipendenti. Alessandro, sette anni, voleva comprare dei giocattoli, mancava poco a Natale, e con mamma e papà stava raggiungendo il negozio. I due ragazzi che avevano ignorato le strisce pedonali erano fuggiti e si nascosero per settimane. Quaranta giorni dopo furono rintracciati dai vigili urbani, portati in tribunale furono condannati a una pena definita «esemplare» 11 anni.
Ma le indagini non finirono neanche dopo la condanna, grazie alla segnalazione di un’insegnante che sentendo alcuni allievi chiacchierare aveva scoperto l’inquietante episodio del furto di telefonino.
La polizia municipale di Torino, coordinata dal pm Gabriella Viglione, accertò così che pochi minuti dopo l’incidente un gruppetto di ragazzi tra i 13 e i 14 anni aveva portato via l’Iphone rimasto sulla strada.