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tontolina

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Legge elettorale: dalla Camera no all'introduzione delle preferenze, alta tensione sulla parità di genere

7 marzo 2014Commenta
L'Italicum procede a piccoli passi verso il primo giro di boa. Slitta infatti a lunedì il via libera della Camera alla nuova legge elettorale. Per adesso l'intesa fra il premier, Alfano e Berlusconi regge alla prova dell'Aula: ieri sono stati bocciati gli emendamenti dei partiti minori a favore di un abbassamento della soglia di sbarramento. Manca l'accordo su alcuni punti spinosi, in particolare sulle quote rosa (osteggiate da Forza Italia, ma sostenute da deputate di tutti i partiti) e sul Salva-Lega.
Accantonato il Salva-Lega
L'emendamento sui partiti territoriali è stato accantonato, su richiesta del relatore della legge elettorale Francesco Paolo Sisto: sarà affrontato lunedì. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha detto che non interverrà nei lavori del parlamento, ma che svolgerà un "attento esame" sulla legge prima delle promulgazione.



Lunedì forcing finale
I lavori dell'Aula sono durati fino a tarda sera. Si riprende lunedì, con un forcing finale per ottenere il via libera della Camera: sono previste tre sedute (mattina, pomeriggio e notturna). Non si esclude però un ulteriore slittamento dei tempi: «Confidiamo di chiudere lunedì - spiega Lorenzo Guerini, braccio destro di Metto Renzi - ma se il dibattito parlamentare dovesse necessitare di altro tempo non sarebbe un problema».
Renzi: sì, ci sono stati un po' di franchi tiratori ma non sono preocccupato
Il capo del governo Matteo Renzi, che avrebbe voluto chiudere la partita già questa settimana, è ottimista. In un'intervista a La Stampa confida di non essere preoccupato: «Alla Camera abbiamo avuto molti voti su questioni difficili, come le soglie: e sono andati bene perché la maggioranza ha tenuto. Poi, certo, ci sono stati un po' di franchi tiratori, ma non devo esser io a spiegare che il Parlamento funziona così...». Insomma, conclude, «non sono preoccupato: avevo promesso una nuova legge elettorale in tempi veloci e così sarà».
Tensione sulla parità di genere
Rimane alta la tensione sulla parità di genere. Le quote rosa dividono, un asse trasversale di deputate preme per rafforzare le norme dell'Italicum sulla rappresentanza femminile in lista. L'iniziativa mette alla prova l'accordo tra Renzi e Berlusconi.
L'appello bipartisan delle 90 deputate
Novanta deputate dei partiti che sostengono la riforma elettorale - da Pd a Fi, da Ncd a Sc, Udc e Pi - hanno infatti sottoscritto un «appello aperto» ai leader dei loro partiti affinché sostengano gli emendamenti bipartisan per la parità di genere. Mentre i democratici aprono, Forza Italia non molla: il testo della legge elettorale non si tocca più, è il mantra tra gli Azzurri. Ma il Pd non dispera che il weekend di riflessione porti consiglio e alla fine il pressing vada a buon fine. Anche perchè il pressing è alto soprattutto all'interno del partito del Cavaliere: Prestigiacomo, Carfagna, Polverini, Gelmini e Santanché fanno fronte comune. Non è escluso che gli emendamenti bipartisan passino contro il parere del governo: «Non sarebbe una tragedia», sottolinea un renziano. Ma da parte dei deputati Fi sarebbe pronta la richiesta di voto segreto, nella convinzione che gli uomini farebbero fronte comune. Va poi considerato che quello della Camera è solo il primo passaggio. Al Senato la minoranza Pd spera di trovare varchi per far passare nuove modifiche su soglie e liste bloccate. E anche, se sarà necessario, sulla parità di genere.
L'accordo Pd - Fi tiene sul no alle preferenze
L'accordo tra Pd e Forza Italia tiene in primo luogo sul voto di preferenza.
Ieri l'aula ha infatti bocciato il primo degli emendamenti alla riforma elettorale che, se approvato, avrebbe fatto saltare le liste bloccate previste dal testo. I no sono stati 278, i sì 236, gli astenuti 2. Dopo una discussione dai toni anche accesi, in cui alcuni esponenti del Pd si sono espressi a favore delle preferenze, come Rosi Bindi e il lettiano Marco Meloni, i presentatori dell'emendamento (Pino Pisicchio, Giancarlo Giorgetti e Gennaro Migliore) sono tornati sui propri passi chiedendo nuovamente che si votasse a scrutinio segreto.
Alla fine i voti favorevoli sono stati 236, cioè molto più numerosi di quelli registrati in altri emendamenti proposti dai piccoli partiti (in media 180-190).
No a emendamento Pi - Udc su conflitto di interessi
La Camera ha respinto anche un emendamento che introduceva il conflitto di interessi. In particolare la proposta, presentata da Pi e Udc, prevedeva l'ineleggibilità per i titolari legali di aziende concessionarie pubbliche e anche per il proprietario che controlla direttamente o indirettamente l'azienda. A favore 157 deputati, contrari 319, mentre gli astenuti sono stati cinque. Lunedì il secondo tempo della partita. Sul tavolo le questioni politicamente più spinose.

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Pd abruzzese Dambruoso style: attivista M5S aggredito

"Il PD abruzzese, storicamente a corto di idee, passa ai fatti. E lo fa in una Piazza Martiri uggiosa, mentre una trentina di spettatori infreddoliti attendono la calata di big Luciano D'Alfonso e della Manola cittadina in versione ombrellista muta. Ad un certo punto succede l'incredibile: un nostro attivista, macchiatosi della grave, gravissima colpa di immortalare il verde rimorchio alfonsiano con il suo telefonino, viene investito dalla furia cieca di un soggetto dell'entourage del candidato regionale che gli strappa letteralmente di mano il telefonino facendo a pezzi lo schermo. L'elegante energumeno, evidentemente epigono del questore della Camera Dambruoso, si rifiuta addirittura in un primo momento di restituire il cellulare e cede solo davanti ad una pattuglia della Polizia Municipale. Per sua sfortuna il telefonino immortala l'intera scena che ora rimane ad imperitura ed inconfutabile dimostrazione dell'elevato livello di civiltà e di tolleranza degli uomini del pd abruzzese. Questa gravissima ed emblematica testimonianza la consegniamo direttamente alla premiata ditta D'Alfonso - Di Pasquale, che non ha sentito neanche il bisogno di proferire mezza parola di scuse, ma soprattutto ai cittadini abruzzesi perché valutino attentamente gli atteggiamenti di un potere che ha devastato il loro presente e lo cancellino definitivamente dal loro futuro." M5S Teramo
Blog di Beppe Grillo - Pd abruzzese Dambruoso style: attivista M5S aggredito
 

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Pregiudicatellum: il Porcellum II, la vendetta dei partiti

"La Repubblica del "non fare". Dove la politica sceglie di non scegliere e tira avanti per sopravvivere. In questi giorni il Parlamento sta dando un'immagine indegna di se stesso. Accordi che si fanno fuori dalle Aule (tra Verdini e Renzi). Sedute continuamente rinviate. La continua ricerca di accordi che stanno solo peggiorando il testo base della legge elettorale. Alla fine i partiti si ritroveranno tra le mani un pugno di mosche. Molti ci rimproverano di fuggire il compromesso. Spiegatemi perché far parte di questa logica al ribasso. Perché fare accordi che puntualmente peggiorano qualsiasi testo iniziale? Tra il "porcellum I" e il "porcellum II" non cambia nulla. L'italicum iniziale (che già era penoso perché senza preferenze), è stato ulteriormente "porcellizzato". Il meccanismo di distribuzione dei seggi è folle, i premi di maggioranza posso andare addirittura ad un forza che ha solo il 5%. Il motivo per cui ci rivolgiamo frequentemente ai cittadini è questo: vogliamo confidare nel parere di una comunità di intelligenze che crede in un mondo migliore, non in un mondo "meno peggio". La consultazione dei cittadini è l'unica speranza per non farci trascinare verso il pantano. L'applicazione del Movimento 5 Stelle, il vostro parere è l'unico modo per andare OLTRE." Luigi Di Maio



11 Mar 2014, 10:15 | Scrivi | Commenti (46) | Ascolta
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Caro Di Maio, è BEN PEGGIO DI COSI'.
Gli accordi Renzi-Berlusconi su legge elettorale e titolo V della Costituzione sono PERICOLOSI per la democrazia o quel poco che ne rimane.
Mirano a rendere il lavoro parlamentare sempre più marginale e puntano dritti ad una svolta Presidenzialista ed autoritaria, do you remember Licio Gelli e il famigerato "Piano di rinascita democratica" della P2?
Ecco, il disegno è quello

e voi che siete in Parlamento dovete fare di tutto e di più per ostacolare questo ennesimo scempio della nostra Repubblica.
D'altronde da un accordo Renzi-Verdini-Berlusconi non poteva che nascere qualcosa di massonico e autoritario.
E se a qualcuno fosse sfuggito
LA VERA MAGGIORANZA DI QUESTO PESSIMO GOVERNO E'
PD con FORZA ITALIA.
 

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