FrancescoC
Nuovo forumer
Dopo tanto tempo ho deciso di postare nuovamente su questo forum che ho seguito fin dai suoi inizi. Non ho intenzione di parlare di argomenti finanziari in quanto ormai da tempo ho indirizzato i miei investimenti verso cose più sicure come gli immobili.
C'è un argomento invece che mi interssa molto ed è quello delle scelte e delle politiche energetiche del nostro paese.
Agli inizi del forum ho scritto molti articoli su questo tema, trattando di energie alternative, solare, eolica, biocarburanti, idrogeno, ecc., ma col passare del tempo mi sono reso conto che pur essendo molte di esse suggestive ed affascinanti, queste energie sono solo palliativi e che la soluzione per avere energia pulita a basso costo e tecnologicamente realizzabile per il futuro, spero molto prossimo, è un'altra.
Riporto qui quindi quanto già scritto sul mio blog.
Negli ultimi giorni la corsa al rialzo del prezzo del petrolio è diventata sempre più rapida raggiungendo nuovi recodr. Ciò è dovuto a varii fattori,aumento della domanda, instabilità politica, speculazione, ma impone costi sempre più alti a paesi come l'Italia che non hanno autonomia energetica.
Contemporaneamente da molto tempo si lanciano giustificati allarmi contro l'inquinamento dell'atmosfera a causa dei residui derivanti dall'uso di combustibili fossili e inoltre, a torto o ragione, contro il surriscaldamento prodotto nell'atmosfera dall'immissione dei cosiddetti "gas serra", in primo luogo l'anidride carbonica derivata dalla combustione di combustibili fossili, come petrolio o gas.
Per ovviare a questi gravi problemi sono state fatte svariate proposte, da quelle più realistiche a quelle più fantasiose e lontane dalla realtà, oltre che predicare il cosiddetto "risparmio energetico".
Quest'ultimo non ha senso e spesso viene confuso col miglioramento dell'efficienza degli impianti ed apparati. Il vero risparmio significherebbe non usare energia quando ci serve o usarne meno: ma a cosa rinunciare, chi stabilisce il confine fra ciò che è solo piacevole, utile, necessario ed indispensabile. Si potrebbe tornare indietro nel tempo fino ad arrivare alle caverne, senza fuoco, per trovare un limite. Inoltre anche se l'Italia intera non consumesse più petrolio, ecc. questo significherebbe forse allungare di un anno o due la durata delle riserve mondiali. Nel frattempo in Italia si bloccherebbe lo sviluppo, l'economia, l'agricoltura e moriremmo di fame.
Le alternative energetiche più gettonate in quanto all'apparenza piene di fascino sono la fotovoltaica e l'eolica. Apparentemente sembrano la soluzione ideale, ma in realtà sono inutili e costose. Inutili percè producono energia solo di giorno, se c'è ilsole, o se c'è vento. A noi, intendo all'apparato industriale e dei servizi prima di tutto, l'energia serve sempre e non solo quando c'è. Non si può chiudere una fabbrica se non c'è il sole! Inoltre si avrebbe bisogno di sistemi alternativi per produrre energia quando sole e vento non lo consentono. Infine i costi sono altissimi 1 Gw di energia solare (non stiamo parlando dei pochi wat necessari per l'acqua calda!) costa circa 100 volte quella prodotta da un impianto termico o nucleare, e 1 Gw eolico 10 volte. Questo considerando ovviamente tutti i costi di impianto, gestione, manutenzione e combustibile.
L'unica alternativa praticabile per sganciarsi dai combustibili fossili sembrerebbe, almeno a sentire i media, il nucleare. Si tratta di un'energia disponibile a basso costo, la tecnologia è collaudata e non produce inquinanti e gas serra. L'ideale? Fino ad un certo punto: infatti, per quanto gli impianti moderni abbiano fatto enormi progressi, ha ancora 2 problemi: le scorie radioattive, che per quanto prodotte in misura molto ridotta (i reattri moderni le riciclano) esistono ancora e la dismissione dell'impianto stesso che riamane radioattivo per molti anni.
E allora? Non c'è soluzione?
In realtà ci sarebbe. C'è un tipo di energia di cui nessuno parla, se non gli addetti ai lavori e gli appassionati come me. Si tratta dell'energia delle stelle l'energia da fusione nucleare.
Purtroppo già il suo nome terrorizza molta gente che al solo sentir parlare di nucleare la rifiuta e se poi capisce che è la stessa energia che si sprigiona nella "bomba all'idrogeno" non ne vuole sentire più parlare.
In realtà si tratta di un'energia pulita e innovativa, la cui base teorica è stata definita da tempo, ma la cui realizzazione pratica va a rilento per la scarsità di interesse da parte di governi e industria e la conseguente scarsità di finanziamenti.
Il suo pricipio è semplice e si basa su reazioni di fusione di atomi di deuterio e trizio (isotopi dell'idrogeno, il deuterio è quello della "acqua pesante" all'interno di un anello riscaldato ad altissima temperatura. I combustibili utilizzati sono quindi il deuterio, presente nell'acqua in una percentuale di 1 su 10.000, quindi abbondantissimo in natura, e il litio, da cui si ricava il trizio, componente principale delle rocce. Combustibili quindi a bassisimo costo e reperibili ovunque, quello che costa è l'impianto. Nessuna radioattività e nessuna scoria. Ma allora perchè nessuno ne parla, perchè non si persegue questa strada, perchè i suoi piani di sviluppo che negli anni 70 dicevano "l'avremo fra 30 anni" oggi dicono la stessa cosa?
Per oggi credo di aver scritto anche troppo, ne parlerò un'altra volta.
C'è un argomento invece che mi interssa molto ed è quello delle scelte e delle politiche energetiche del nostro paese.
Agli inizi del forum ho scritto molti articoli su questo tema, trattando di energie alternative, solare, eolica, biocarburanti, idrogeno, ecc., ma col passare del tempo mi sono reso conto che pur essendo molte di esse suggestive ed affascinanti, queste energie sono solo palliativi e che la soluzione per avere energia pulita a basso costo e tecnologicamente realizzabile per il futuro, spero molto prossimo, è un'altra.
Riporto qui quindi quanto già scritto sul mio blog.
Negli ultimi giorni la corsa al rialzo del prezzo del petrolio è diventata sempre più rapida raggiungendo nuovi recodr. Ciò è dovuto a varii fattori,aumento della domanda, instabilità politica, speculazione, ma impone costi sempre più alti a paesi come l'Italia che non hanno autonomia energetica.
Contemporaneamente da molto tempo si lanciano giustificati allarmi contro l'inquinamento dell'atmosfera a causa dei residui derivanti dall'uso di combustibili fossili e inoltre, a torto o ragione, contro il surriscaldamento prodotto nell'atmosfera dall'immissione dei cosiddetti "gas serra", in primo luogo l'anidride carbonica derivata dalla combustione di combustibili fossili, come petrolio o gas.
Per ovviare a questi gravi problemi sono state fatte svariate proposte, da quelle più realistiche a quelle più fantasiose e lontane dalla realtà, oltre che predicare il cosiddetto "risparmio energetico".
Quest'ultimo non ha senso e spesso viene confuso col miglioramento dell'efficienza degli impianti ed apparati. Il vero risparmio significherebbe non usare energia quando ci serve o usarne meno: ma a cosa rinunciare, chi stabilisce il confine fra ciò che è solo piacevole, utile, necessario ed indispensabile. Si potrebbe tornare indietro nel tempo fino ad arrivare alle caverne, senza fuoco, per trovare un limite. Inoltre anche se l'Italia intera non consumesse più petrolio, ecc. questo significherebbe forse allungare di un anno o due la durata delle riserve mondiali. Nel frattempo in Italia si bloccherebbe lo sviluppo, l'economia, l'agricoltura e moriremmo di fame.
Le alternative energetiche più gettonate in quanto all'apparenza piene di fascino sono la fotovoltaica e l'eolica. Apparentemente sembrano la soluzione ideale, ma in realtà sono inutili e costose. Inutili percè producono energia solo di giorno, se c'è ilsole, o se c'è vento. A noi, intendo all'apparato industriale e dei servizi prima di tutto, l'energia serve sempre e non solo quando c'è. Non si può chiudere una fabbrica se non c'è il sole! Inoltre si avrebbe bisogno di sistemi alternativi per produrre energia quando sole e vento non lo consentono. Infine i costi sono altissimi 1 Gw di energia solare (non stiamo parlando dei pochi wat necessari per l'acqua calda!) costa circa 100 volte quella prodotta da un impianto termico o nucleare, e 1 Gw eolico 10 volte. Questo considerando ovviamente tutti i costi di impianto, gestione, manutenzione e combustibile.
L'unica alternativa praticabile per sganciarsi dai combustibili fossili sembrerebbe, almeno a sentire i media, il nucleare. Si tratta di un'energia disponibile a basso costo, la tecnologia è collaudata e non produce inquinanti e gas serra. L'ideale? Fino ad un certo punto: infatti, per quanto gli impianti moderni abbiano fatto enormi progressi, ha ancora 2 problemi: le scorie radioattive, che per quanto prodotte in misura molto ridotta (i reattri moderni le riciclano) esistono ancora e la dismissione dell'impianto stesso che riamane radioattivo per molti anni.
E allora? Non c'è soluzione?
In realtà ci sarebbe. C'è un tipo di energia di cui nessuno parla, se non gli addetti ai lavori e gli appassionati come me. Si tratta dell'energia delle stelle l'energia da fusione nucleare.
Purtroppo già il suo nome terrorizza molta gente che al solo sentir parlare di nucleare la rifiuta e se poi capisce che è la stessa energia che si sprigiona nella "bomba all'idrogeno" non ne vuole sentire più parlare.
In realtà si tratta di un'energia pulita e innovativa, la cui base teorica è stata definita da tempo, ma la cui realizzazione pratica va a rilento per la scarsità di interesse da parte di governi e industria e la conseguente scarsità di finanziamenti.
Il suo pricipio è semplice e si basa su reazioni di fusione di atomi di deuterio e trizio (isotopi dell'idrogeno, il deuterio è quello della "acqua pesante" all'interno di un anello riscaldato ad altissima temperatura. I combustibili utilizzati sono quindi il deuterio, presente nell'acqua in una percentuale di 1 su 10.000, quindi abbondantissimo in natura, e il litio, da cui si ricava il trizio, componente principale delle rocce. Combustibili quindi a bassisimo costo e reperibili ovunque, quello che costa è l'impianto. Nessuna radioattività e nessuna scoria. Ma allora perchè nessuno ne parla, perchè non si persegue questa strada, perchè i suoi piani di sviluppo che negli anni 70 dicevano "l'avremo fra 30 anni" oggi dicono la stessa cosa?
Per oggi credo di aver scritto anche troppo, ne parlerò un'altra volta.