L'Europa di Ursula VonDerLeyene


Francesco Simoncelli


Nel mio ultimo libro, “Il Grande Default”, ho dedicato diversi capitoli ai motivi per cui l'Europa è destinata all'irrilevanza economica e commerciale. Il pezzo di oggi approfondisce brevemente questi aspetti, ma ne tralascia uno davvero dirimente: la burocrazia.
L'esempio più recente ce l'abbiamo avuto con il MiCa che vuole imbavagliare fino all'asfissia il settore delle criptovalute e con la polemica sui satelliti di cui, si dice, Musk detenga il monopolio. L'Europa è indietro su tutto, ma piuttosto che liberalizzare continua a regolamentare. Perché non può fare altrimenti? Perché è nella sua natura: è la replica in salsa moderna dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.[in versione NAZISTA... aggiungo]

Innovazione, competitività e libertà di espressione (si veda il DSA) sono tutti elementi che stridono con un controllo capillare del tessuto socioeconomico; per non parlare, poi, della tassazione predatoria nei confronti di chi crea valore aggiunto, il quale viene disincentivato a farlo. Perché è necessario questo controllo capillare?
Perché per l'Europa sta suonando la campana del default e la classe dirigente sente l'urgenza di doversi riciclare nel nuovo sistema ricoprendo la stessa posizione che ricopriva in precedenza. Dopo Zuckerberg, infatti, anche Blackrock ci fa sapere che ha deciso da che parte sta, riducendo ancor di più la pletora di “alleati” su cui l'UE poteva contare. La mentalità della classe dirigente europea, e inglese, è quella di colonizzatori, quindi presuppongono in modo pretenzioso di godere di un potere di monopsonio. Questa presunzione, arrogante, di conoscenza sarà il loro epitaffio.
[https://www.francescosimoncelli.com/.../perche-in-europa...]
 
L'accartocciamento dell'UE è sotto gli occhi di tutti ormai.
Per quanto si vogliano spacciare dati ottimistici sulla situazione, la chiusura dei rubinetti dell'eurodollaro e la fine del carry trade sullo yen hanno smascherato la reale condizione dell'Eurozona: un deserto industriale e un continente alla deriva dal punto di vista sociale.
L'unica opzione rimanente è RUBARE dai contribuenti autoctoni e dalle aziende estere che creano valore aggiunto.
Credevate di aver raggiunto il fondo?
La Reuters ci dice di no visto che la caduta del governo Barnier potrebbe comportare una riduzione delle esportazioni di elettricità dalla Francia ai suoi mercati interconnessi, tra cui Germania e Italia. L'ennesimo shock energetico per i mercati europei che hanno dovuto fare i conti con l'aumento dei prezzi dell'elettricità e del gas naturale.
L'industria europea è destinata a perdere ulteriore competitività poiché i prezzi alti dell'energia, l'aumento dei prezzi del gas naturale e le preoccupazioni sulle forniture di gas questo inverno stanno aumentando l'incertezza sul destino delle fabbriche. I prezzi di riferimento europei del gas naturale si aggirano intorno al massimo di un anno a questa parte, poiché le ondate di freddo di novembre hanno infranto le speranze di un terzo inverno relativamente mite.
Nelle ultime settimane l'Europa ha esaurito le sue scorte di gas naturale al ritmo più veloce sin dal 2016, poiché la domanda è aumentata con le temperature più fredde. Questo inverno potrebbe infliggere molto più dolore a quelle industrie europee che fanno affidamento sul gas naturale e imporre riduzioni nella produzione. I costi energetici molto più elevati in Europa stanno mettendo le sue industrie in una posizione di svantaggio rispetto agli Stati Uniti, all'Asia, al Medio Oriente e all'Africa settentrionale.
 
In questo saggio ci sposteremo progressivamente dal livello micro a quello macro. Vedremo come dovrebbero comportarsi gli investitori nell'attuale contesto socioeconomico per proteggere i propri risparmi dalla guerra più ampia in corso tra cricca di Davos e NY Boys. Quest'ultimo è il livello macro, invece. Nel fuoco incrociato finiranno tutti coloro che non si prepareranno: essere consapevoli di questa belligeranza permette di sapere altresì come togliere rumore di sottofondo dal quadro generale. Ma, soprattutto, risponderemo a una domanda che interessa alla gran parte: per chi suona la campana del default?
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