Righe Dinamiche
Blog
Con le elezioni in Grecia alle spalle e all’alba di un nuovo summit della politica europea tornano a rimbalzare i punti interrogativi su come si esce da questa crisi. Il dramma della disoccupazione giovanile nei paesi dell’Europa periferica segna l’urgenza delle risposte più ancora dello spread e della fuga di capitali, puntura dolorosa per una politica che non riesce a confezionare risposte convincenti. O peggio, si fa adulare su quanto era bello prima dell’euro senza rendersi conto che in questi anni il mondo è cambiato e il prima dell’euro non esiste più. Eppure le risposte ci sono. Impensabile salvare il progetto dell’euro senza una qualche forma di mutualizzazione del debito che, detto in italiano, significa senza chiedere alla Germania di prendersi in carico almeno una parte del debito dei paesi del sud Europa o garantire per esso. Lo stallo nasce da qui. Provate a fermare un cittadino tedesco per la strada e chiedergli se è disposto a mettere mano al portafoglio per aiutare la Grecia, la Spagna o l’Italia e quasi certamente vi risponderà con una sonora pernacchia. Inutile spiegargli che il suo paese ha tratto enormi benefici dall’attuale crisi del debito in termini di svalutazione dell’euro e di un costo di finanziamento del debito a breve termine azzerato. La risposta sarà sempre negativa come quella della Merkel ogni volta che si parla di Eurobonds.
Quale sarebbe il meccanismo che spingerebbe la Germania fuori dall'euro?
Che mondo sarebbe se fosse solo la Germania ad uscire dall'euro?
L'articolo di www.righedinamiche.com
Quale sarebbe il meccanismo che spingerebbe la Germania fuori dall'euro?
Che mondo sarebbe se fosse solo la Germania ad uscire dall'euro?
L'articolo di www.righedinamiche.com