Il Presidente Giorgio Napolitano ora deve scegliere se chiudere con una sconfitta dignitosa oppure diventare la reliquia della casta inacapace, corrotta, venduta che è stata tenuta alla guida di questo paese dai primi anni '80 in poi.
La sua storia mi porta a pensare che opterà per la seconda opportunità.
Il deputato Giorgio Napolitano, primo esponente dell'area migliorista del PCI, dall'Hotel Ergife in cui Craxi conquistò il PSI nel 1976, spalleggiò chi voleva tramutare il bene primo dello stato democratico, il bene comune, in profitto e furto privato, seppure non mutò allora il suo giudizio sulla Rivoluzione di Praga.
Il presidente Giorgio Napolitano, spianando la strada ai Craxi e agli Andretti, contribuì a trumutare il PCI da partito di massa, popolare e partecipato, in partito debole, verticistico, arrivista, facilitando il confronto fra il paradigma arrivista e semiautoritario di Craxi, con la partecipazione democratica che ispirava la base del PCI.
Favorì il distacco a sinistra di larghi gruppi che in parte si spinsero fino all'eversione, incominciò o accelerò la frantumazione della sinistra italiana.
Ora dovrà scegliere.