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M5S, Bugani si dimette dalla segreteria di Di Maio: "Non sono attaccato alle poltrone". Crescono le tensioni nei 5S
Massimo Bugani
Lo storico esponente del Movimento, socio di Rousseau, ricostruisce le cause della rottura con il vicepremier: la sua richiesta di unità con Di Battista e un attacco a Toninelli. "Ho informato Grillo, Casaleggio, e altri amici". Nell'ala movimentista aumentano i segnali di insofferenza
M5S, Bugani si dimette dalla segreteria di Di Maio: "Non sono attaccato alle poltrone". Crescono le tensioni nei 5S
Una crepa. Un segnale di tensione nel Movimento. Massimo Bugani - volto storico dei 5Stelle, presente nelle battaglie grilline fin dai primi passi - strappa con Luigi Di Maio. Si dimette da vicecapo della sua segreteria particolare a Palazzo Chigi. Una rottura importante. Bugani è un uomo di peso anche per il legame con Davide Casaleggio, visto che è socio di Rousseau, oltre che consigliere comunale a Bologna. E si dimette anche da coordinatore del Movimento in Emilia-Romagna. L'annuncio è arrivato attraverso un'intervista al Fatto quotidiano, in cui racconta le ragioni della rottura con Di Maio, e con un successivo intervento su Facebook.
"Di Maio non mi ha perdonato", dice. "È iniziato tutto - racconta - dopo la mia intervista al Fatto del 19 giugno, in cui auspicavo unità nel Movimento e sostenevo che Di Maio e Di Battista non sono alternativi ma complementari. Poche ore dopo mi chiesero di non rilasciare più interviste e non capisco perché, visto che io non volevo certo mettere in difficoltà Luigi. Ritenevo doveroso richiamare alla compattezza in un momento difficile, e invitare a non puntare il dito contro Di Battista o altri, perché le diverse anime del M5S vanno tenute assieme". Insomma, un'ammissione dei rapporti non proprio sereni tra i due dioscuri del Movimento: Di Battista e Di Maio.
"Proprio in quella circostanza ho capito che il mio ruolo veniva messo in discussione e che non c'era più fiducia in me. E nel giro di qualche giorno mi hanno fatto sapere che il mio stipendio da vicecaposegreteria sarebbe stato dimezzato per contenere le spese: da 3.800 a 1.600 euro. Ma io non sono aggrappato ai contratti e allora ritengo doveroso dare anche le mie dimissioni.".
Ma quello che ha fatto precipitare tutto - spiega Bugani - è stato l'attacco frontale, dai banchi del consiglio comunale, al ministro Toninelli, "colpevole" di aver autorizzato il passante autostradale di Bologna, contro il quale il M5S bolognese si è battuto fin dai suoi inizi. Una rottura con l'ala governista in nome delle battaglie storiche del Movimento?
Di sicuro Bugani sottolinea i suoi rapporti nei 5Stelle sia con Grillo che con Casaleggio che con Di Battista: "Ho informato delle mie dimissioni Grillo, Casaleggio, Di Battista e altri amici ma quello che ci siamo detti resterà tra noi". Poi su Fb posta il discorso di Al Pacino allo spogliatoio in "Ogni maledetta domenica". Con Di Battista che commenta: "Sei un grande".
Massimo Bugani
Lo storico esponente del Movimento, socio di Rousseau, ricostruisce le cause della rottura con il vicepremier: la sua richiesta di unità con Di Battista e un attacco a Toninelli. "Ho informato Grillo, Casaleggio, e altri amici". Nell'ala movimentista aumentano i segnali di insofferenza
M5S, Bugani si dimette dalla segreteria di Di Maio: "Non sono attaccato alle poltrone". Crescono le tensioni nei 5S
Una crepa. Un segnale di tensione nel Movimento. Massimo Bugani - volto storico dei 5Stelle, presente nelle battaglie grilline fin dai primi passi - strappa con Luigi Di Maio. Si dimette da vicecapo della sua segreteria particolare a Palazzo Chigi. Una rottura importante. Bugani è un uomo di peso anche per il legame con Davide Casaleggio, visto che è socio di Rousseau, oltre che consigliere comunale a Bologna. E si dimette anche da coordinatore del Movimento in Emilia-Romagna. L'annuncio è arrivato attraverso un'intervista al Fatto quotidiano, in cui racconta le ragioni della rottura con Di Maio, e con un successivo intervento su Facebook.
"Di Maio non mi ha perdonato", dice. "È iniziato tutto - racconta - dopo la mia intervista al Fatto del 19 giugno, in cui auspicavo unità nel Movimento e sostenevo che Di Maio e Di Battista non sono alternativi ma complementari. Poche ore dopo mi chiesero di non rilasciare più interviste e non capisco perché, visto che io non volevo certo mettere in difficoltà Luigi. Ritenevo doveroso richiamare alla compattezza in un momento difficile, e invitare a non puntare il dito contro Di Battista o altri, perché le diverse anime del M5S vanno tenute assieme". Insomma, un'ammissione dei rapporti non proprio sereni tra i due dioscuri del Movimento: Di Battista e Di Maio.
"Proprio in quella circostanza ho capito che il mio ruolo veniva messo in discussione e che non c'era più fiducia in me. E nel giro di qualche giorno mi hanno fatto sapere che il mio stipendio da vicecaposegreteria sarebbe stato dimezzato per contenere le spese: da 3.800 a 1.600 euro. Ma io non sono aggrappato ai contratti e allora ritengo doveroso dare anche le mie dimissioni.".
Ma quello che ha fatto precipitare tutto - spiega Bugani - è stato l'attacco frontale, dai banchi del consiglio comunale, al ministro Toninelli, "colpevole" di aver autorizzato il passante autostradale di Bologna, contro il quale il M5S bolognese si è battuto fin dai suoi inizi. Una rottura con l'ala governista in nome delle battaglie storiche del Movimento?
Di sicuro Bugani sottolinea i suoi rapporti nei 5Stelle sia con Grillo che con Casaleggio che con Di Battista: "Ho informato delle mie dimissioni Grillo, Casaleggio, Di Battista e altri amici ma quello che ci siamo detti resterà tra noi". Poi su Fb posta il discorso di Al Pacino allo spogliatoio in "Ogni maledetta domenica". Con Di Battista che commenta: "Sei un grande".