MA NON SAREBBE ORA DI TOGLIERE EMERGENCY dalla pag. iniziale

carlodabs

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DOPO la figuraccia che han fatto sulla liberazione degli ostaggi, mentre se ne stanno tranquillamente allo Sheraton di Amman con i soldi dei gonzi che glieli offrono in buona fede, pompati dalle sinistre e pronti a sparare a zero sul governo e le istituziioni inventando riscatti senza specificare chi li ha pagati e a chi, altri, al posto loro, rischiano ogni giorno la vita, senza tanta pubblicità e senza prender soldi.

Un collega medico, me ne ha raccontate di tutti i colori su questa organizzazione, e mi urta vederla ogni volta che mi collego.....

Per favore non rispondetemi " fai a meno di collegarti a sto sito " troppo scontata
 
Re: MA NON SAREBBE ORA DI TOGLIERE EMERGENCY dalla pag. iniz

carlodabs ha scritto:
DOPO la figuraccia che han fatto sulla liberazione degli ostaggi, mentre se ne stanno tranquillamente allo Sheraton di Amman con i soldi dei gonzi che glieli offrono in buona fede, pompati dalle sinistre e pronti a sparare a zero sul governo e le istituziioni inventando riscatti senza specificare chi li ha pagati e a chi, altri, al posto loro, rischiano ogni giorno la vita, senza tanta pubblicità e senza prender soldi.

Quindi, secondo te, Strada & company si fanno dare i soldi dai gonzi per poi andarsene in vacanza allo Sheraton di Amman... non pensi che ci siano posti migliori dove potersene andare in vacanza, volendo? I soldi li hanno, no... quindi perchè passare così tristemente i propri giorni, rinchiusi in un hotel a guardare la tv, oppure a telefonare in Italia per raccontare tutte ste fandonie... non farebbero prima ad andarsene tutti a puttanazze&champagne?
Ciao

Fo64 (gonzo da anni)
 
Il dottor Scelli era abbigliato con le insegne della Crroce rossa italiana, ma parlava come lo Scelli che abbiamo conosciuto in doppiopetto e cravatta in tono nella primavera del 2001 quando agitava il labaro di Forza Italia nella dura battaglia per la conquista di un seggio alla Camera!
Il dottor Scelli candidato ed aspirante deputato azzurro, in quella occasione dovette vedersela con l'ulivista Walter Tocci, assessore capitolino alla mobilità, nel collegio Roma-Gianicolense. Una brutta esperienza, finita con una sonora bocciatura: 28457 voti contro i 34755 di Tocci. Berlusconi vinceva in tutta Italia, Scelli perdeva all'ombra del Colosseo. Competition is competition.
Ma le missioni umanitarie e il ruolo di Commissario della Croce rossa sono un'altra cosa.
E richiedono spirito di servizio e indipendenza di azione e di giudizio: la Cri non è un'appendice di Palazzo Chigi, meno che mai una cellula di quella particolare sezione dell'ufficio propaganda di Forza Italia addetta a scrivere la sceneggiatura del blitz per la liberazione degli ostaggi italiani. E allora non capiamo le ragioni che hanno indotto il dottor Scelli ad agitare da Baghdad la granitica certezza che per quella liberazione «né il governo, né l'ambasciata italiana, né i servizi segreti hanno pagato un riscatto».

Perché a questo punto ci si chiede di quali informazioni disponga il dottor Scelli. Domanda lecita, soprattutto alla luce delle dichiarazioni (virgolettate) che il Commissario della Cri ha rilasciato ad alcuni giornali venerdì scorso, nelle quali parla di «personaggi che volevano comprare con 15 milioni di dollari la vita dei sequestrati», e poi ancora di «soldi lanciati nel piatto» da «troppi faccendieri».

Evidentemente il dottor Scelli qualcosa sa, e questo è affar suo: racconterà tutto ai magistrati romani che su quel sequestro vogliono sapere di più. Ma è affar nostro, dell'opinione pubblica, il suo repentino cambio di umore e di opinione. E soprattutto la maldestra operazione di schierare la Cri (organizzazione cara a tutti gli italiani) in questa macabra battaglia di propaganda. Quell'attacco ad Emergency, che in Iraq è presente dal 1995, embargo o non embargo, guerra o pace, costruendo ospedali e centri di cura, istruendo personale locale, curando 300mila e passa iracheni. Senza distinzioni religiose, politiche o etniche. Un'organizzazione di volontari, che ha meriti grandissimi, proprio come la Cri, viene rappresentata dal dottor Scelli come un gruppo di vacanzieri perditempo e vigliacchi («comodamente adagiati negli Sheraton di Amman, in giro a far convegni, se ne sono andati via al primo scoppio di mortaretti»). Immaginatevi Gino Strada - che non era un politico «trombato», ma un valente chirurgo della Milano da bere avviato a fulgide e fruttuose carriere, che ha scelto di fare il medico volontario nei teatri di guerra - stravaccato in un bar di Amman a sorbire bevande fresche.

E qui vale la pena riferire al lettore un aneddoto, anche a costo di rivelare la confidenza di un amico. Quando Gino Strada era ad Amman in attesa di passare in Iraq i servizi lo controllavano al punto di sapere per filo e per segno quello che stava facendo, finanche l'ora in cui si concedeva un bagno in piscina con la figlia.
Ma il dottor Scelli si è infuriato perché Strada ha parlato di un riscatto di 9 milioni di dollari. Cifra inferiore ai 15 indicati dal dottor Scelli. Strada ha fornito nomi e indirizzi delle sue fonti e dei suoi testimoni. Correttamente. Un giornalista de La Repubblica è andato nei posti indicati da Strada per intervistare quelle persone e ha rischiato la pelle. Hanno tentato di fermarlo. Volevano rapirlo, o impedirgli di entrare in contatto con quelle fonti? Mistero.

Il dottor Scelli si indigna e attacca Strada per la storia del riscatto da 9 milioni di dollari, ma non si è risentito quando il 22 aprile un giornale notoriamente vicino alla destra, e caro al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta - che ne fu il direttore - ha scritto cose molto dettagliate. Si tratta de Il Tempo di Roma, l'articolo è di Fosca Bincher, pseudonimo usato dal direttore, Franco Bechis.

Ne riportiamo ampi e istruttivi stralci: «Il riscatto è pagato, ma non basta. Una somma importante, secondo autorevoli indiscrezioni, messa a disposizione di tasca propria da Silvio Berlusconi, è ora arrivata nelle mani dei rapitori iracheni degli ostaggi italiani. Insieme a quella acqua e viveri, distribuiti in abbondanza secondo i patti, dalla Croce Rossa italiana a tutta la popolazione di Falluja. Ma i tre ostaggi sono ancora prigionieri dei loro rapitori. Perché, come spesso accade in Medio Oriente, spuntano nuovi intermediari, si interpongono imam e politici locali, trapelano nuove condizioni». Fermiamoci un attimo per sottolineare solo la coincidenza tra i «troppi faccendieri» e i «soldi gettati nel piatto» citati da Scelli e il clima descritto (il 22 aprile) dal quotidiano romano. Ma da quali «fonti» il Tempo aveva avuto quelle notizie? «L'autorevole indiscrezione - scrive Bincher-alias Bechis - è circolata fin dalla serata di martedì in importanti ambienti bancari italiani. Da qualche giorno Silvio Berlusconi avrebbe chiesto ai suoi banchieri di fiducia di smobilizzare una somma importante, trasferita su un nuovo conto. L'ipotesi circolata, ma anche più di una ipotesi sostiene un banchiere chiedendo di non essere citato, è che il premier abbia messo a disposizione di tasca propria l'intera somma necessaria al riscatto: 5 milioni di euro».
9 milioni di dollari (Strada), 15 milioni di dollari (Scelli prima versione), 5 milioni di euro (i banchieri citati dal Tempo): insomma, di soldi per i rapitori-terroristi si parla e si parlava. Pubblicamente. L'unica divergenza, come si vede, è sulla entità della somma. Il Tempo continua e scrive che «i contanti messi a disposizione da Berlusconi, sono arrivati nella zona di Falluja insieme ad importanti aiuti alimentari e soprattutto a molte taniche di acqua grazie alla collaborazione fra gli uomini di Nicolò Pollari, direttore del Sismi, e quelli di Maurizio Scelli, commissario della Cri».



Ecco, così ci si capisce qualcosa in più. :uhm:
 
Carlodabs se avessi mai letto quello che ha fatto Gino Strada non ne parleresti in questo barbaro modo . Non capisco perchè in Italia per la cattivissima abitudine di polemizzare sempre su tutti e su tutto, si deve cercare di mettere in cattiva luce anche la gente che ha fatto e continua a fare del bene.

Comunque, giusto per capire, cosa ti avrebbe raccontato questo tuo amico medico?
 
Fleursdumal ha scritto:
Carlodabs se avessi mai letto quello che ha fatto Gino Strada non ne parleresti in questo barbaro modo . Non capisco perchè in Italia per la cattivissima abitudine di polemizzare sempre su tutti e su tutto, si deve cercare di mettere in cattiva luce anche la gente che ha fatto e continua a fare del bene.

Comunque, giusto per capire, cosa ti avrebbe raccontato questo tuo amico medico?

così giusto x capire .... conosco la famiglia strada in maniera diretta e garantisco a tutti i lettori che gino può aver bisogno di qualsiasi cosa ma non di soldi !!!!!!!!!!!!

quindi ....... lassamo perdere che è meglio ....

è chi è gonzo se serve a salvar la pelle a qualcuno lo sia ancora e ben contento !!!
 
Voglio ringraziare Argema per la correttezza delle informazioni contenute nel suo intervento e mi associo alla domanda finale di Fleursdumal.
Il collega amico di carlodabs ne avrebbe viste di tutti i colori. Bene, siccome anch'io sono Gonzo da anni, scalpito dalla voglia di sentire e vedere tutti questi "colori" in questione e vorrei che il nostro amico non si sottraesse alla richiesta magari facendo nome e cognome del "collega amico" e facendo nomi e cognomi di tutti i "colori" che andremo a vedere, perchè credo che la dovremmo finire di buttare fango sulle persone che vanno sul serio a rischiare la vita armati solo di buona volontà e dovrebbe finirla soprattutto il dr. Scelli secondo il quale Emergency se la sarebbe data a gambe al "primo scoppio di mortaretti" (vergognati Scelli!) e bene ha fatto Strada a querelare il capo della CRI in Iraq.
Per finire due cose due:
1) vorrei ricordare che a parlare di riscatto pagato è stata anche la governatrice italiana Barbara Contini.
2) Gino Strada ha fatto nomi e cognomi a riprova che è una persona seria e questi nomi e cognomi li ha riferiti alla magistratura inquirente.
Scelli non fa un solo nome. Come fa a dire con assoluta certezza che nè i servizi segreti, nè il governo, nè gli americani hanno pagato alcun riscatto? Chi è Scelli, il capo della CRI in Iraq o il Deus Ex Machina onniscente a cui fanno capo servizi segreti, governo e coalizione italo-anglo-americana in Iraq?
 
In definitiva di riscatto ne hanno parlato Il Tempo, La Governatrice e Gino Strada.
Però solo Strada è stato attaccato. :hmm
 
Argema ha scritto:
In definitiva di riscatto ne hanno parlato Il Tempo, La Governatrice e Gino Strada.
Però solo Strada è stato attaccato. :hmm

in definitiva alla data di oggi il buon alfiere di forza italia e della cri ha detto di non essere a conoscenza del pagamento ..... che c'è una bella differenza dalla dichiarazione di non aver pagato riscatti
 
ciubecca ha scritto:
in definitiva alla data di oggi il buon alfiere di forza italia e della cri ha detto di non essere a conoscenza del pagamento ..... che c'è una bella differenza dalla dichiarazione di non aver pagato riscatti

Vero Ciubecca, ma c'è una bella differenza anche tra il parlare davanti a dei giornalisti e davanti ad un magistrato che sta facendo ufficialmente il suo lavoro di inchiesta... :D
il sig. Scelli avrà riflettuto un pò.

Fo64
 

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