Io sì.
Interminabili pranzi di Natale dalla nonna.
Non ti alzavi da tavola fino al pomeriggio inoltrato.
Pranzo, "grandi" che parlavano, panettone e frutta secca. E "grandi" che parlavano, parlavano...
Poi si giocava a tombola e poi ancora frutta secca. Spesso saltava fuori un Risiko e "i grandi" giocavano anche con quello
E noi bambine, intanto che "i grandi" parlavano, cercavamo di rompere le noci o di farle rompere "ai grandi", in modo che si spaccassero esattamente lungo la linea che unisce le due parti.
Di candele e accendini in giro sul tavolo se ne trovavano sempre.
Un po' di cera, uno stuzzicadenti e un quadrato di carta.
Se ne riuscivano almeno 3, si chiamavano inevitabilmente Niña, Pinta e Santa Maria.
Le facevamo galleggiare sul tavolo, visto che non potevamo alzarci finché non ci davano il permesso: nei bicchieri, nelle coppette da macedonia o nelle tazzine di caffè.
Per qualche giorno, finché le vele o gli alberi non cedevano, diventavano il gioco preferito.
Le facevate anche voi?