Appena recuperato su Instagram e meritevole di essere preservato.
Vedi l'allegato 555446
Un testo vecchio di 52 anni, ma certi difetti erano di allora come ora. Non ho più voglia di stare a sottolineare la fumosità di grandissima parte della critica: nel migliore dei casi viene fatta letteratura, rarissime le spiegazioni che davvero spieghino e non descrivano.
che in sostanza la forma geometrica si esprima nell'artificio manuale della "fabbrica" con una immediatezza che ne rende impossibile la deduzione da un modello ideale, archetipo o progetto: ciò non contraddice, anzi conferma, il carattere fabrile di questo umanesimo anticontemplativo e pratico.
Il De Mauro riporta fabrile=v. fabbrile, proprio o caratteristico del fabbro, tanto per la precisione. Parola non certo di uso comune pur se discretamente comprensibile. E fin qui siamo solo nello snobismo alla marchese del Grillo. Io però mi chiedo se questo apparire grezzo e non ideale dovesse mai contraddire il carattere fabrile, cioè praticamente il fatto che l'opera sia eseguita artigianalmente. No, e infatti
conferma un
umanesimo pratico, attivo. E allora [
non contraddice, anzi] sono parole in libertà, inutili e fumose, buone per un tema delle superiori, per non farlo sembrare "troppo corto".
Retorica, in una parola. Toglile e tutto è più semplice (per quanto ...)
che in sostanza la forma geometrica si esprima nell'artificio manuale della "fabbrica"
(dell'opera artigianale) con una immediatezza che ne rende impossibile la deduzione da un modello ideale, archetipo o progetto: ciò conferma
(meglio: indica, mostra; conferma solo se lo avesse già detto prima - e magari lo ha pure detto, va'), il carattere fabrile
di questo umanesimo anticontemplativo e pratico.
Ma se avesse detto che
il carattere di grezza manualità delle opere non fa a tutta prima comprendere che esse derivano da modelli ideali, e in quanto tali perfetti, ah, giammai, nessuno lo avrebbe preso sul serio. In Italia. Anche se, per una volta, avrebbe espresso un concetto non banale (infatti l'osservazione ha senso ed è pure specifica per Ceroli: quello che appare discutibile è il linguaggio usato).
Chiedo scusa a Cris e a Ceroli se li ho messi in mezzo: loro non c'entravano.
Anzi no: nell'esternare una siffatta operazione critica dalla connotazione non pacifica sarà doveroso, pur se da nessuno coram populo richiesto, esprimere le dovute distanze da un eventuale coinvolgimento dell'allora artefice, come dell'odierno citante, in tale poco commendevole escavazione paraletteraria dagli esiti non precisamente e definitivamente controllati e/o controllabili.