È una storia di tanti anni fa.
I miei figli erano sui 7/8 anni.
Un giorno di luglio, dovevo andare a Milano, per un colloquio di lavoro.
Volevo prendere l'occasione poi per fermarmi con un gruppetto di amiche che non vedevo da secoli che erano di passaggio a Milano. Una abitava a York, una a Genova, un'altra a Varese. E quindi trovarci tutte era rarissimo.
Il colloquio era alle 17.
Mi sono messa d'accordo con mia sorella minore che mi tenesse i figli, le ho dato dei soldi per prendersi lei, il marito e i miei figli, una pizza per cena, visto che io non sarei proprio riuscita ad arrivare a BS per l'orario canonico in cui cenavano i miei bambini e sono andata col treno.
Appena scesa, mi ha telefonato mia madre e mi ha fatto una lavata di testa spaventosa.
Non mi ricordo più se il problema fossero i miei poveri bambini lasciati soli o la mia povera sorella costretta a stare con loro tutto il pomeriggio/sera (si era offerta lei).
Fatto sta che ho fatto il colloquio, sono andata al rendez-vous con le amiche, le ho giusto salutate e alle 21 ero a casa.
Una delle 3 amiche disse: "la Madonna che mamma che hai! Manco fossi a Milano con l'amante!".
Ecco.
Lo raccontai a Igno, non ricordo in che occasione e fu lui a far diventare questo amante in cubano. E poi da 1 a 12.