Penso che i "concetti importanti" per ciascuno di noi siano legati alla propria formazione ed esperienza, come si intuisce bene dai vari interventi qui sopra. Fatta la premessa:
- tutti hanno evidenziato le difficoltà del trading quantitativo (automatico o meno), in particolare ponendo attenzione sul backtest, strumento indispensabile ma "insidioso" dal punto di vista dell'ottimizzazione dei parametri;
- su una serie di dati storici 100% il percorso di ottimizzazione deve utilizzare il 70-80% di dati per la ricerca (in sample) e il 20-30% per la verifica (out of sample), meglio ancora utilizzare strategie di backtesting più evolute, ad esempio il walk-forward (già compreso ad esempio in Amibroker) che segmente una lunga serie storica in più serie storiche ciascuna con la sua componente in sample e out of sample;
- alla fine le due strategie principali per il trading quantitativo sono la "trend following" e la "mean reversion", con un mix delle due strategie si possono ottenere riusltati migliori dell'applicazione di ciascuna delle due singolarmente;
- Bocca pagherebbe per avere una strategia vincente di sl-tp (non ricordo come la chiamava ma il concetto è questo), i suoi numerosi tentativi finora non hanno portato risultati;
- usare più strategie il più possibile decorrelate;
- il trading automatico richiede molta attenzione al bilanciamento tra tecnologie evolute (ed affidabili) e manualità (per non perdere il "filo");
- il money management è fondamentale per riuscire a sopportare gli inevitabili drawdown;
- in particolare non dedicare ai TS più del 20% del proprio capitale, e comunque non meno di 20-40K€ (F.Bocca);
Se qualcuno vuole aggiungere altri concetti...
