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secoli

Utente Senior
tontolina ha scritto:
30 dicembre: .....di imbecilli la rete pullula ....

Difatti, i bilanci del gruppo del presidente del consiglio, dal 2002 in poi (anno del licenziamento dei tre), sono stati sempre più ricchi: dal dignitoso (ma non grassissimo) 10.5% di rendimento del 2001, si è passato al 19.3% previsto per il 2005.

Fratelli e sorelle d'Italia, i numeri qui riprodotti (share, fatturati, utili, etc..) sono pubblici. Io li ho solo presi (dal sito ufficiale di Mediaset) e li ho messi insieme: come fare 2+2=4.

Peccato che con bilanci così brillanti il titolo mediaset nn abbia brillato anzi credo che sia stato uno dei peggiori del s&p mib, x chi ah il titolo credo rimarra stupito dalla tua analisi e spererà, in un bel recupero x il 2006.

Con tutto cià nn voglio dire ke parteggio per il berluusca, ma purtroppo la politica e l'ecomonia vanno a braccetto e nn vedo all'orizzonte cavalieri senza macchia ne paura !!!

saluti

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http://www.borsari.it/Giaccheferru3.php
 

tontolina

Forumer storico
31 dicembre: ....in ginocchio da te ....

Sul "Sole 24 ore" (noto quotidiano sovversivo, di matrice marxista-leninista, che rappresenta l'associazione degli imprenditori italiani) di mercoledì 28 dicembre si riportava (in prima pagina) la seguente notizia: "Assolti perché il falso in bilancio non è più reato, Silvio Berlusconi e tre ex manager Fininvest, nel processo All Iberian".

Il processo All Iberian era quello in cui Berlusconi (ed i suoi collaboratori) erano accusati di avere "taroccato" i conti della Fininvest, per poter pagare (all'estero s'intende) mazzette miliardarie a Bettino Craxi, girare 10 miliardi al capo dell'Auditel (quella che fa le statistiche degli ascolti Tv) Giulio Malgara, e fornire a Previti le "provviste" per pagare Renato Squillante e gli altri giudici romani implicati nel processo in cui Previti è stato condannato a 8 anni di reclusione (per aver corrotto dei giudici).

Nel 1998, Silvio Berlusconi giurò (come tante altre volte, prima e dopo), di essere completamente all'oscuro di questa storia All Iberian. Mentiva, come al solito.

"Taroccare" è lo stesso verbo che si è usato nei confronti di Calisto Tanzi, quando si è scoperto che i conti di Parmalat erano una montagna di stronzate, e l'azienda era, di fatto, clamorosamente fallita.

Prima di Tanzi, lo stesso verbo fu usato con Sergio Cragnotti (Cirio) e, dopo di Tanzi, con Giampiero Fiorani (Banca Popolare Italiana); la crema dell'imprenditoria italiana.

Berlusconi ed i suoi, erano accusati dello stesso reato di "taroccamento dei conti", che gli avrebbe consentito di costituire "fondi neri" con cui "smazzettare" tutti quei galantuomini visti prima.

Come ha fatto Berlusconi a "cavarsi d'impaccio" e farsi assolvere?

Semplice: s'è fatto eleggere presidente del consiglio ed ha cambiato la legge sul falso in bilancio.

Capite che uomo geniale??!!

Un po come se, Totò Riina si fosse fatto eleggere presidente del consiglio ed avesse cambiato le leggi sul furto, l'omicidio e l'associazione mafiosa. Sarebbe stato assolto anche lui.

Quando glielo hanno detto, Don Totò è montato su tutte le furie: " Ieh cchi minchia, si mu dicivate prima, mi jettava in politica puru iu e risubbia sta quistioni" (Eh che cazzo; se me l'aveste detto prima, anch'io sarei sceso in campo politico, ed avrei finalmente risolto sta questione delle leggi contro i mafiosi).

Mi direte: "ma andiamo su, come puoi pensare che gli italiani potevano eleggere uno come Totò Riina?".

Oh giovinotti, famo a capisse, gli italiani hanno eletto anche di peggio!!

E poi, volete mettere il fascino tenebroso del più sanguinario mafioso di tutti i tempi, in diretta televisiva ed a reti unificate?

Don Totò è chamato u curtu perchè è basso quanto Berlusconi (quando non indossa le sue scarpe "super-rialzate"), ha più capelli e meno rughe (prima degli interventi riparatori sul nostro premier) e, in quanto a "carisma", non teme certo confronti.

Gli manca, è vero, la "parlantina", la capacità di dire qualsiasi cosa, vera o falsa che sia, restando perfettamente serio e, soprattutto, il senso dello spettacolo: piangere o ridere secondo la necessità del momento.

Gustatevi questa rivelazione di Oscar Mammì (l'autore della prima legge sulle Tv, durante il governo Craxi) riportata da Vanity fair il 7 luglio 2005. Il proprietario di Fininvest era andato a "far visita" al ministro alla vigilia della presentazione della legge, e così Mammì continua il racconto:

Lo ricevetti mantenendo un atteggiamento doverosamente istituzionale. Lui invece non smise un attimo di scherzare e far battute, cercando in ogni modo di accattivarsi le mie simpatie. Alla fine, con sguardo impassibile, gli dissi solo che avrei tenuto in debito conto le sue parole. Un commesso aveva appena aperto la porta per accompagnarlo all'uscita, quando accadde l'incredibile. Berlusconi mi s'inginocchiò davanti e, baciandomi la mano, mi disse: "La prego, ministro, non rovini me e le mie due famiglie!".
Capito che interpretazione commovente; chi altro al mondo sarebbe stato capace di tanto?

Si, devo concordare, Totò Riina non avrebbe avuto le stesse possibilità di diventare presidente del consiglio, gli mancava quella capacità di saper prendere tutti per il culo; ognuno nel modo a lui più consono.

E, difatti, Don Totò è all'Asinara e Berlusconi a Palazzo Chigi.

E mentre che sta li, si fa le leggi che lo "sistemano" in via definitiva. Se no, perché avrebbe dovuto diventare presidente del consiglio?

Mi domanderete: "ma allora quegli italiani che lo hanno votato ...... si sono lasciati prendere per il culo?".

Vi rispondo: io non lo so; perché non lo chiedete a loro??!!

p.s: a tutti i difensori d'ufficio di Berlusconi, che mi scrivono accorate lettere (coraggiosamente anonime), soprattutto a quelli che mi minacciano di "manganellate ed olio di ricino, come ai vecchi tempi" (oh giovinotti, sono alto 187 cm e sono stato un discreto pugile mediomassimo; al posto vostro ci andrei piano con certe ...sfide), faccio osservare che possono smentirmi (come si fa tra persone perbene), dimostrando che i fatti che racconto sono falsi. Oppure dimostrando che, pur essendo quei fatti veri, essi sono irrilevanti al fine di valutare la statura morale dell'attuale presidente del consiglio.

Ma se i fatti sono veri, e sono anche rilevanti per dimostrare che questo presidente del consiglio ha la stessa statura morale della sua statura fisica, allora costoro, se sono in buona fede (se, cioè, non ricevono "anche loro" regalie e privilegi) dovrebbero seriamente farsi vedere da uno molto bravo: troppo tempo davanti alla Tv di regime, gli ha provocato danni molto seri; quasi irreversibili.



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tontolina

Forumer storico
libertà di stampa all'italiana

http://www.investireoggi.it/io/canali/Operativita/index.php?pag_id=35&p_id=362184

Un buco, una svista o una scelta?
Martedí 10.01.2006 08:39

[b]"Il condono di Berlusconi". Con 1800 euro il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, condona un'evasione di 65 milioni di euro, grazie a una legge del suo governo[/b]. La notizia, che è un concentrato del conflitto d'interesse del capo del governo, apre la prima pagina di Unità e manifesto, (che titola "programma d'evasione"), viene enfatizzata dalla Repubbblica e dalla Stampa, finisce in taglio basso di prima pagina sul Corriere della Sera e viene nettamente ignorata dal Giornale e dal Sole 24 Ore.

Per quanto riguarda il Giornale, la scelta è comprensibile, essendo l'organo ufficiale della famiglia Berlusconi, ma per quanto riguarda il Sole 24 Ore l'omissione è incomprendibile, tanto più che si tratta di un quotidiano economico sempre attento al tema dell'evasione fiscale. Sulla prima pagina del giornale della Confindustria si può leggere un articolo dal titolo, "Tornano i ceppi del Fisco per l'auto che non paga", ma non si vede traccia del clamoroso condono berlusconiano. Un buco, una svista o una scelta?

"Unipol, Mps dopo Bnl". Il quotidiano economico, Mf, nell'apertura di prima pagina avanza un'ipotesi interessante dal punto di vista del risiko bancario. "I nuovi vertici della compagnia aspettano il no di Bankitalia e guardano a Siena. Bpi, Gronchi mobilita i toscani in vista dell'assemblea. Hopa, Fininvest medita l'uscita e Dallocchio si dice pronto per la presidenza".

Continua sul Corriere della Sera la serie dei fustigatori dei Ds. Oggi tocca a Sergio Romano che firma un editoriale di prima pagina dal titolo: "Italia e watergate, paragoni sbagliati". "Gli affari, la politica, le intercettazioni". Si conclude così: "Se Unipol riuscisse ad acquistare Bnl e il suo amministratore delegato andasse a rapporto ogni mese dal segretario dei Ds l'Italia avrebbe un cattivo partito e una pessima banca. Ci assicurino, per favore, che questo non accadrà".


http://canali.libero.it/affaritaliani/Rubriche/Tra_le_righe/tralerighe10gennaio.html :(
 

tontolina

Forumer storico
Calcio: offensiva Mediaset da 1 mld su diritti tv (fonti)

ROMA (MF-DJ)--Il gruppo Mediaset sta studiando una vera e propria offensiva sul fronte dei diritti televisivi per mettere le mani sul calcio italiano fino al 2009 ed e' pronto a stanziare 1 mld di euro per superare la concorrenza di Sky Italia e delle altre emittenti nazionali sulle diverse piattaforme tecnologiche. Secondo quanto riferiscono alcune fonti, l'accordo da 248 mln di euro siglato nelle scorse settimane da Mediaset con la Juventus per la trasmissione delle partite casalinghe su satellite, digitale terrestre, tv via cavo dal 2007 al 2009 con opzione sul 2010 rientra nell'ambito di un vasto piano di espansione. Le trattative con Inter e Milan sono gia' in corso e il Biscione e' pronto a offrire un contratto "faraonico" anche alle milanesi: la cifra si aggirerebbe tra 200 e 210 mln di euro per ciascuna squadra. L'offensiva Mediaset non si fermerebbe pero' qui e lo sforzo economico complessivo si aggirerebbe attorno a 1 miliardo di euro per il periodo 2007/2010. La societa' di Cologno Monzese, proseguono le fonti, punta a mettere sotto contratto la As Roma (100-120 mln), e Ss Lazio, Fiorentina e Palermo (tra 60 e 80 mln ciascuna). ren/cat (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2006 MF-Dow Jones News Srl. January 10, 2006 10:02 ET (15:02 GMT)

Calcio: offensiva Mediaset da 1 mld su diritti tv -2-

L'investimento dimostrerebbe come, secondo Mediaset, il calcio sia ancora capace di ritorni significativi. Una prima importante fonte di rientro di tali investimenti potrebbe derivare dalla cessione di parte di questi diritti agli altri operatori. Sky Italia vuole riacquistare i diritti satellitari per non perdere contenuti attraenti per la sua clientela, ma forte di un'utenza molto piu' spostata sul cinema che sullo sport, non acquistera' a tutti i costi. L'emittente del gruppo News Corp riacquistera' i diritti se lo riterra' conveniente, se in altre parole risparmiera' rispetto ai 450 mln di euro annui stanziati finora per i diritti tv della Serie A. Resta da capire se il riacquisto dei diritti da parte di Sky sia avallata dall'Antitrust europea che, al tempo della fusione Stream/Telepiu, ha imposto alcuni paletti - per esempio quello sulla lunghezza dei contratti o quello che non le consente di acquisire i diritti per il digitale, cioe' per una piattaforma non posseduta, cosa concessa invece a Mediaset. In tal senso Sky si sta gia' muovendo nei corridoi di Bruxelles per chiedere una revisione di tali "condizioni". ren/cat (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2006 MF-Dow Jones News Srl. January 10, 2006 10:03 ET (15:03 GMT)

Calcio: offensiva Mediaset da 1 mld su diritti tv -3-

Non si deve tralasciare l'impatto che potrebbero avere sulla questione dei diritti sportivi da una parte l'indagine dell'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato, dall'altra le prossime elezioni politiche. Nel marzo scorso l'Antitrust ha aperto un'istruttoria su Mediaset per "presunte restrizioni della concorrenza" in relazione all'acquisizione dei diritti e della prelazione da esercitarsi sui diritti dal 2007 (in sostanza quella utilizzata per il recente acquisto dei diritti della Juventus). Le conclusioni sono attese gia' questo mese e potrebbero cambiare lo scenario complessivo. Anche le elezioni politiche potrebbero cambiare le carte in tavola, a seconda della vittoria dell'Unione o della CdL. Per il momento la politica si e' mossa, An in testa, con una proposta di legge volta ad abrogare la legge 78/1999 sulla contrattazione soggettiva dei diritti tv per il calcio. La questione sara' all'ordine del giorno nella conferenza dei capigruppo alla Camera. Il ritorno al passato, con la contrattazione collettiva dei diritti tv, sembra tuttavia ancora un'utopia. Lo dimostrano le recenti dichiarazioni dei "potenti" del calcio italiano: Antonio Giraudo, a.d. della Juventus, ha escluso questa possibilita' perche' il calcio "e' cambiato. E' diventato un settore industriale". Il presidente del Consiglio e patron del Milan, Silvio Berlusconi, ha riconosciuto da un lato "le esigenze dei club minori, ma dall'altro i grandi club devono essere competitivi in Europa con gli altri maggiori club europei. Non possono rinunciare a troppe risorse, se devono essere competitivi". Il piano Mediaset non si rivelera' privo di ostacoli neanche nel mondo del pallone. Si sono mossi il patron della Fiorentina Diego Della Valle e il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, che si sono posti a capo di un gruppo di 14 societa' di serie A che spingono per tornare alla vendita collettiva dei diritti tv al fine di garantire una maggiore equita' delle risorse fra piccoli e grandi club di serie A sul fronte dei diritti sportivi. Di fronte a questo schieramento, il presidente della Lega Calcio Adriano Galliani intende convocare l'assemblea di Lega per il 27 gennaio e fare il punto della situazione. Mediaset potrebbe conquistare rapidamente ampie fette di mercato, ma appare sempre piu' evidente che il successo della sua offensiva nel settore del "calcio in televisione" dipendera' da una gamma di variabili che non sono strettamente legate alle sue scelte strategiche, ma piuttosto a una serie di fattori politici esterni ancora in via di definizione. ren/cat (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2006 MF-Dow Jones News Srl. January 10, 2006 10:05 ET (15:05 GMT)



:lol: :lol: :lol:
 

tontolina

Forumer storico
Hopa: Mediaset esercita l'opzione put

Mediaset esce da Hopa. Infatti, il gruppo del Biscione, come del resto segnalato a partire dal 2002 nelle note di bilancio, ha il diritto di esercitare un'opzione di vendita della quota detenuta nella holding bresciana. Tale diritto è inserito nei contratti d’acquisto stipulati con Fingruppo (controllante di Hopa) nel dicembre del 2002. In prossimità della scadenza di tale opzione, fissata a metà gennaio 2006, Mediaset rende noto di avere deciso di avviare la procedura che porterà alla cessione a Fingruppo della propria partecipazione del 2,73% della finanziaria bresciana che faceva capo a Chicco Gnutti, per complessivi 45.766.000 euro. La quota era iscritta a bilancio per 96.454.000 euro e pertanto nell’esercizio 2005 tale partecipazione verrà svalutata della differenza tra il valore di carico e quello di cessione, pari a 50.688.000 euro. "Tale svalutazione non avrà alcun effetto sul prossimo dividendo", avverte Mediaset i propri azionisti, "in quanto la chiusura dell’operazione Hopa non comporta alcun ulteriore esborso di cassa".


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la minus sarà contabiluizzata nel bilancio del 2005

ahò quando la nave Hopa affonda i Topi scappano
:lol:

marò iei ho ascoltato 2 forse meno battute tra Bertinò e Beluskà
su comunismo sì comunismo no

che palleeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

in Italia c'è la democrazia........ anche se Berluskò invidia Putin :D
 

tontolina

Forumer storico
Calcio: Della Valle, Berlusconi bugiardo sui diritti (Rep)

ROMA (MF-DJ)--"E' vergognoso far pesare la politica contro gli interessi della gente e a favore di certe aziende", quando "tutte le forze politiche avevano dato il via libera, guarda caso dice no un dipendente di Berlusconi (il deputato Vito, ndr) che porta a casa gli interessi del padrone". Questo il duro sfogo del patron di Tod's e presidente della Fiorentina, Diego Della Valle, alla bocciatura, per via del solo veto di Forza Italia, della possibilita' di tornare alla contrattazione collettiva dei diritti Tv per le partite di calcio di serie A. "E' inaccettabile sentire il presidente del Consiglio dire che non ne sapeva nulla: io stesso mercoledi' mattina lo avevo fatto avvertire di quanto stava accadendo. Per cui e' un bugiardo", alza il tiro Della Valle. "Vedere un uomo politico - ribadisce il presidente della Fiorentina - che utilizza la sua forza per portare vantaggi alle sue aziende e' una cosa vergognosa. Lo dico senza problemi, si deve vergognare". Della Valle dice poi di non accettare un calcio "in cui ci sono tre club (Juventus F.C., Milan, Inter, ndr) e il resto non conta nulla. I grandi club - continua - facciano i risultati con i soldi dei rispettivi presidenti, non con i soldi degli altri". Della Valle lancia infine un'ultima accusa al conflitto di interessi di Berlusconi: "il ritorno dei diritti collettivi - afferma - non fa comodo a Mediaset: vogliono lavorare con lo sconto". red/gug (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2006 MF-Dow Jones News Srl. January 13, 2006 03:17 ET (08:17 GMT)
 

tontolina

Forumer storico
L'ennesimo schiaffo al Biscione
Venerdí 27.01.2006 08:28

"Mediaset, i conti neri dei manager". E' il quotidiano la Repubblica questa volta a dare un colpo duro all'azienda del presidente del Consiglio. Luca Fazzo firma un pezzo in esclusiva sulle indagini giudiziarie della procura di Milano sulle società del premier.

"A disposizione dei pm nuovi documenti arrivati dalla Svizzera". "Centinaia di migliaia di dollari - scrive Fazzo - che a scadenza quasi fisse partono da Los Angeles e approdano sul conto svizzero di un alto dirigente Mediaset. È questa l´ultima scoperta della procura milanese nell´indagine sulla contabilità occulta del gruppo di Silvio Berlusconi e sulle enormi somme che nel corso degli anni sarebbero state sottratte alle casse aziendali per dirottarle sui conti privati del Cavaliere e dei suoi figli maggiori, gonfiando a dismisura il prezzo pagato per i diritti dei film da trasmettere in tv.

Gli azionisti di minoranza mediaset potranno ricorrere
alla nuova e permissiva legge sul falso in bilancio?

tutto dipenderà se i denari rubati superano lo 0.1% del PIL italiano
sotto tale percentuale c'è la Modica quantità che il ladro può rubare

mai più mediaset :down:
 

tontolina

Forumer storico
Cinque anni di percentuali allegre
di Alessandro D'Amato
Venerdì 03 Febbraio 2006

Bravo bravissimo!

In un’intervista alle tv di Class, ieri Silvio Berlusconi ha tracciato il bilancio di 5 anni di governo. Facendo sapere al mondo che in tutti questi anni, con lui al governo, l’indice di Borsa complessivo è salito (anzi, è balzato) della percentuale-monstre del 54%. Non solo: nel 2005 addirittura la crescita è stata del 14%. Insomma, risultati fantastici per gli investitori italiani, che il premier è riuscito a far passare come frutto dei suoi meriti (anche se si sa che l’andamento della Borsa è sempre slegato dall’economia reale). E di certo la crescita dei profitti per gli azionisti di Mediaset è anche merito suo e della legge Gasparri varata dal suo governo.
Però, a questo punto viene voglia di fare un raffronto con il pil, cresciuto in media tra 2001 (anno del suo insediamento) e 2005 della rispettabile cifra dello 0,78%. Nell’ultimo anno, secondo le stime, la crescita sarà dello 0,2%. Per carità, nessuno chiedeva al presidente del Consiglio di far crescere anche il pil del 54%, come la Borsa. Però magari, da un “asso nella gestione del denaro pubblico” (parole sue) ci si aspettava qualcosa di più. Anche il 10% sarebbe bastato.
 

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